Il Segretario del PD Bruno riscrive la storia archeologica della Piana e lancia: “La Battipaglia archeologica e del Passato”.
Tra l’Archeologia e il percorso delle Masserie, pensando al patrimonio archeologico come fattore di sviluppo oltre la tradizione, garantire una redditività economica e una filiera produttiva con ricadute occupazionali della gestione.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – «C’è la possibilità di creare un circuito di grande interesse storico e archeologico nella nostra città. – Scrive in una nota politica Davide Bruno Segretario cittadino del PD di Battipaglia – Negli ultimi due mesi abbiamo avviato un confronto stabile con la commissione straordinaria che regge Battipaglia cercando un dialogo con la Sovrintendenza di Salerno, basandoci sull’idea del Ministro Dario Franceschini di “ricontestualizzazione” delle opere d’arte nei luoghi in cui furono prodotte, ma soprattutto nei luoghi in cui furono ritrovate, insomma nei luoghi d’appartenenza.
Questo – aggiunge Bruno – si scontra con evidenti problemi burocratici. Ma per concretizzare questa idea si potrebbe partire con un prestito temporaneo per i reperti e ritrovamenti, da rinnovare periodicamente ogni anno, secondo le regole del Museo Nazionale, promosso dall’ente Comune in un luogo espositivo con caratteristiche strutturali idonee di sicurezza, sorveglianza, protezione antincendio e con un idoneo imballaggio e trasporto delle opere. Questo luogo può essere rappresentato dall’ex scuola E. De Amcis come polo della cultura al centro della città, riscopre un suo nuovo ruolo. La De Amicis come polo della cultura cittadina con bibioteca, sala per mostre e sede permamente per l’esposizione dei reperti archeologici e testa di ponte per quello che può essere l’itinerario della Battipaglia archeologica e della Battipaglia del passato.
Tra l’Archeologia e il percorso delle Masserie, – prosegue il segretario cittadino del PD – pensando al patrimonio archeologico come fattore di sviluppo e non più soltanto come tradizione, garantendo la ricerca di una redditività economica, l’attenzione per le filiere produttive e le ricadute occupazionali della gestione. Battipaglia, cerniera tra gli insediamenti dei monti Picentini e l’area archeologica di Paestum, è interessato da una serie di ritrovamenti di grande interesse. Tra il periodo paleolitico e quello romano, nell’area che insisiste tra l’autostrada e l’attuale ampliamento del nuovo cimitero e lungo l’alveo del fiume Tusciano fino a zona Spineta, si possono scoprire grandi risorse per la valorizzazione del nostro territorio. Innazitutto chiediamo immediata chiarezza, su cosa quanto e dove, sia stato scoperto. Era acclarato che lungo il tratto costiero tra il Tusciano e il Sele, gli scavi archeologici avevano restituito, i resti di tre ville romane databili tra I e III sec. d.C. Una sulla riva sinistra del Tusciano nei pressi della foce, una a Spineta, ed un’altra a Campolongo.
Inoltre, – conclude Davide Bruno ricordando con un lungo elenco tutte le motivazioni a sostegno della sua tesi – di seguito l’elencazione dei manufatti archeologici noti da letteratura a cui si chiede di essere protagonisti di tale operazione culturale:
- Sito della Castelluccia: pluristratificato dal Neolitico finale al Bronzo recente\finale, con Olle di medie e grandi dimensioni, (rappresentano un unicum in Italia meridionale) strumenti in selce ed ossidiana, frammenti ceramici del periodo miceneo.
- Sito dell’Arenosola: sita a circa 10 km a Sud-Ovest dall’abitato di Battipaglia, a 2 km dal mare ed a 3 km dalla riva destra del Sele. In questa zona, e precisamente nel fondo “Lazzaretto”, furono condotte, tra il 1929 e il 1981, campagne di scavo che portarono alla luce circa 104 tombe. Necropoli dell’Orientalizzante Corredi funerari costituiti da vasi di impasto. Interessante risultano i corredi femminili caratterizzati da ricche parures con bracciali, orecchini, collane e fibule anche in metallo prezioso
- Sito di S.Lucia: Necropoli di età romana
- Fornace di età romana studiata e reinterrata nei pressi del Cimitero
- Resti di un porto romano in località Aversana.
- In località Spineta, durante la realizzazione di un canale di scolo è affiorato un impianto termale pubblico di epoca romana.
- Ponte romano sul Tusciano costruito dai romani lungo la strada tra Salernum e Paestum, nel medioevo, viene denominato ponte dell’Abate, o Abate Giustina, e/o di Santa Giustina, per il dazio da pagare per passaggio, che andava all’Abate di San Mattia.
- Necropoli per insediamenti romani a via Ceraso del Tasso, due ville romane del I e III secolo D.C. tra la foce del Tusciano, località Spineta e Campolongo.»
Battipaglia, 13 novembre 2015
Io questo PD di Battipaglia lo vedo messo meglio di quello di Eboli. Mi sembra che anche il prossimo candidato sindaco NICOLA VITOLO sia un’ottima persona.