E’ saltata la seduta del Consiglio comunale di Eboli sulle incompatibilità: I Consiglieri le hanno rimosse.
Dopo due appelli nulla di fatto. Manca il numero legale. La maggioranza compatta lo diserta. Presente solo l’incopatibile Altieri. Cuomo, Conte e Cardiello al vetriolo: ”spettacolo molto indecente da chi ci governa“. Vecchio: ”si vuol buttare fango sulla città intera”.
di Marco Naponiello “il reportage“
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Ultima seduta ottobrina, quella tenutasi ieri pomeriggio alle 18, nell’aula consiliare, e nonostante il clima meteorologico da qualche giorno sia in via di deciso raffreddamento, quello politico rimane infuocato nonostante la monotematicità dell’incontro, infatti l’ordine del giorno era alquanto stringato: “Incompatibilità Consiglieri Comunali, art. 63, commi 4 – 5 – 6 – DLgs 267/2000”, il famoso T.U.E.L. (Testo Unico Enti Locali) che tratta anche delle incompatibilità tra gli eletti negli enti locali, segnatamente nella parte I capo II (63-70) e che ha nel giovane consigliere di minoranza, il forzista Damiano Cardiello, un suo strenue sostenitore da diverse settimane, (il summenzionato ha interpellato anche la Prefettura del capoluogo affinché si attivasse nel merito con nota N° 007 4879 e chiamato in ballo pure l’ANAC), e che ha scatenato un putiferio di accuse reciproche tra maggioranza ed opposizione nel proscenio della vita pubblica cittadina. Sul caso di specie verte un parere del 27/08/2014 firmato Ministero degli Interni oltre a ben due sentenze della magistratura di legittimità, ovvero la Corte di Cassazione (N° 12809 del 2004 e l’altra N° 12069 del 1999,quivi si sottolinea che le cause ostative che si profilassero durante il mandato elettivo consiliare, debbono essere discusse in contraddittorio da effettuare nel pubblico consesso.
Il consigliere azzurro evidenzia in aggravio della situazione, la potenziale violazione della fattispecie penale, inerente l’ 483 cod.pen. (reato di falso in atto pubblico) e la necessità prodromica di discussione su tali potenziali vizi, al fine di scongiurare che di riverbero rendano nulli gli atti consiliari e della giunta stessa per inerzia eventuale anche del precedente segretario comunale, potendo creare disagio all’amministrazione e agli amministrati. Ad oggi orbene, gli indiziati oggetto delle “attenzioni” sono, oltre il sindaco Massimo Cariello (il suo vice Cosimo Pio Di Benedetto in qualità di difensore della consigliera di minoranza Rosa Altieri, di Eboli 3.0, su un contenzioso che essa ha in itinere contro il comune) ben cinque consiglieri intorno al mancato ottemperamento degli obblighi tributari verso lo stesso ente comunale, richiamando Cardiello, la nota del responsabile al settore tributi n 26570, ove vi sarebbero cartelle inevase in data 31/07/2015,che riguarderebbero il ruolo di iscrizione di Equitalia intestate a questi consiglieri, corroborata anche da una nota, questa volta, dell’avvocatura comunale n 28.322; i consiglieri sarebbero nell’ordine: Vittorio Bonavoglia (FdI) Santo Venerando Fido (ascolto cittadino) Pasquale Infante (democratici per Eboli) Giancarlo Presutto (nuovo Psi) Giuseppe La Brocca (FI) ed infine il vice sindaco Fausto Vecchio, dunque a conti fatti tre di maggioranza e due (La Brocca ed Infante) di opposizione.
Per il primo cittadino discorso a parte, si profilerebbe, sempre se non smentite in seduta, una doppia incompatibilità, quella tributaria con il comune da lui stesso presieduto e una di carattere amministrativo ovvero l’essere membro del consorzio ASI (area sviluppo industriale) ove sul sito di questo ente consortile, compare ancora il nome del sindaco come membro del Consiglio Generale dello stesso. Cardiello al riguardo in data 29/09 lascio una dichiarazione velenosa alle agenzia di stampa: “Arrivare a rasentare il ridicolo, dopo tre mesi di menzogne da parte di chi mentiva sapendo di mentire – aveva incalzato il forzista – stiamo facendo la figura dei peracottari, il bilancio dovrà essere per forza rinviato, perché incombe una possibile causa di incompatibilità su alcuni esponenti della maggioranza, sono pronto a sporgere denuncia per omissioni di atti di ufficio verso chiunque ostacolerà le norme dello Stato e le disposizioni prefettizi – conclude stentoreo – chiedo una immediata convocazione del consiglio per discutere l’argomento in essere.”; Cariello d’altro canto il primo ottobre a questi strali replicò fermamente: “in questo caso siamo al delirio, si vorrebbe far passare l’idea che, stando all’interno, io potrei assumere la doppia veste di controllore e controllato. Eppure anche chi lancia queste accuse sa bene che il Comune di Eboli non è socio del consorzio, per cui non ci sono rapporti tra il Comune ed il consorzio. – rimarca il sindaco eburino – Basterebbe questo per far capire come si tratti sic et simpliciter, di una mera azione infangatoria, inutilmente fatta passare per un’azione di trasparenza. Spero che la stampa, sempre così attenta, confermi la sua attenzione anche per queste nostre spiegazioni, dopo avere concesso ampio spazio a chi ha solo tentato di infangare la città, la sua comunità ed i suoi rappresentanti.”
Giungiamo cosi al giorno stabilito della fatidica e di contro, tanto attesa trattazione sulle presunte “incompatibilità” preliminarmente sottolineiamo come il tema ha forse una valenza più etica che giuridica, difatti il semplice sospetto che in periodo di crisi profonda, per milioni di famiglie e di rimbalzo anche per le imprese, gli amministratori pubblici possano essere essi medesimi degli evasori, perlopiù del loro stesso ente, avrebbe un sapore di paradosso kafkiano, ma cosa più grave andrebbe ad inficiare quel lumicino di credibilità cui oggi la politica italiana tutti i livelli gode,se a questo aggiungiamo che i cittadini quotidianamente, vedendo dei non edificanti esempi da chi ricopre incarichi elettivi, si sentirebbero in “dovere” di fare equativamente altrettanto. Eboli poi soffre di un saldo poco positivo sul fronte tributi, nella nostra città si registrano percentuali che tra evasione di imposte, canoni e tributi sia totale che parziale (con dichiarazioni mendaci), raggiunge percentuali da svariati oramai anni a dir poco incivili ed al contempo questo comportamento è da etichettare come deprecabile, risulta inoltre ad ingiusto detrimento di coloro che residenti in loco onorano periodicamente gli obblighi fiscali, i quali contribuenti onesti poi, dopo il danno la beffa, direttamente e a loro spese, finiscono per compensare le innumerevoli inadempienze degli evasoti-elusori, (fonti queste delle costanti ingravescenze delle aliquote) contribuendo in tal modo alla copertura esiziale del budget anno dell’Erario ebolitano, e finanziamenti ordinari statali ne coprono a malapena un misero trenta per cento. Adesso non per niente, ci si attiva su altri fronti, difatti alcuni comuni della nostra Penisola ricorrono da qualche tempo al nuovo istituto del Baratto Amministrativo, per arginare il fenomeno evasivo,ovvero si offrono in base ai parametri ISEE, servizi alla comunità in cambio di sconti od esenzioni sui tributi, come delineato dal decreto sviluppo Italia 164/2014 all’arti.24, un modello innovativo, visto con simpatia anche dalle idigene compagini partitiche e che forse sarebbe bene esportare anche sul nostro territorio.
E cosi alle 18 in punto la segretaria comunale Livia Lardo fa l’appello dei consiglieri, ma già di primo acchito si nota l’assenza totale dai banchi della maggioranza di tutti gli eletti, oltre quasi a vaticinio dell’evento, un desolante vuoto sugli spalti designati al pubblico; in sintesi, sei presenti alla prima chiama, tutti di opposizione, sette alla seconda con la venuta di Rosa Altieri (Eboli 3.0) che si affiancava ai presenti Damiano Cardiello (FI) Antonio Petrone,Teresa Di Candia ed Antonio Conte (PD)insieme al presidente dell’assise Fausto Vecchio e al Primo cittadino Massimo Cariello, discorso a parte per Antonio Cuomo e Pasquale Infante (Democratici per Eboli) i quali erano presenti in aula, ma all’atto della verbalizzazione si trovavano in una stanza adiacente per la compilazione di alcuni moduli, lamentando essi in questo comportamento, un atto proditorio volto a non farli partecipare alla “chiama”, ma che conti alla mano sarebbe stato sterile vista la grande assenza di consiglieri, questione di lana caprina dunque,visto l’andazzo generale. Seduta quindi inopinatamente ed anticipatamente sciolta con appuntamento per un nuovo consiglio il 13 p.v., con ordine del giorno ancora da stabilire, ma che per gli addetti alla cronaca riservava ancora lavoro da testimoniare al pubblico.
Invero il presidente del consiglio Fausto Vecchio in compagnia del sindaco, a seduta appena sciolta,facevano accomodare gli organi di informazione nella sala della giunta e quivi il presidente medesimo, in nome e per conto anche del primo cittadino, rilasciava una dichiarazione piccata alle agenzie: ”Stamane il responsabile dirigente dei tributi, il dott. Cosimo Marmora, rilascia una nota diretta al segretario, (pubblicata a piè pagina) e a me medesimo oltre che al sindaco, affermando che tutti i consiglieri cosiddetti incompatibili,posizioni che mai sono state accertate, hanno sanato le loro relative posizioni con l’Ente; in seguito, come la presidenza ha comunicato solo con un membro del consiglio potrebbe rilevarsi una situazione contestabile nel merito della normativa (TUEL) ma nelle more si attende la sentenza del giudice, dunque, – sottolinea il presidente – verrebbero meno i motivi del contendere ed a breve termine convocheremo la conferenza dei capigruppo. In concreto sono situazioni riscontrabili in ogni città d’Italia, ma solo ad Eboli strumentalmente si sta alzando un polverone , un atteggiamento spiacevole che getta discredito su tutta la classe politica, al contempo invece e bando alle sterili polemiche, noi ci stiamo prodigando per risolvere gli innumerevoli problemi della nostra collettività.
Il presidente Vecchio dedica una sottolineatura, ad un’altre querelle cha ha avuto gli onori della cronaca, la presunta incompatibilità del primo cittadino come membro del Consiglio Generale del consorzio ASI (Area Sviluppo Industriale di Salerno),cui Vecchio liquida velocemente, dato che il comune di Eboli: ”da diversi anni non ne fa più parte,il consigliere Cardiello aveva chiesto parere al Segretario, che ha escluso qualsiasi forma ostativa e per conoscenza abbiamo avvisato anche il Prefetto di Salerno, si esclude fortemente dunque l’ incompatibilità non essendoci alcuna forma di controllo o vigilanza, inerenti conflitti di interesse del dott. Massimo Cariello sindaco di Eboli,che ricopre tale carica (nel consorzio ASI) legittimamente.”
Conclusa la conferenza stampa del presidente Fausto Vecchio, le opposizioni si riunivano nell’aula consiliare a discutere una linea comune da adottare dopo l’inaspettato esito serale della seduta dell’assise comunale, e subito addivengono pacificamente ad una dichiarazione congiunta di tutte le opposizioni, ovverosia dei gruppi consiliari di: Forza Italia, Pd,Democratici Per Eboli ed infine Eboli 3.0
Un preliminare plauso generale è stato tributato alla componente di Eboli3.0, Rosa Altieri, l’unica che a detta delle opposizioni ha avuto il coraggio di metterci la faccia. Poi la discussione ha virato sulla nota del dirigente Cosimo Marmora (32675) in relazione agli incompatibili a norma di legge ovvero il 63 TUEL comma 6,sulla esistenza dei debiti certi, liquidi, ed esigibili a carico di tre consiglieri,e per la messa in mora degli stessi, che ricordiamo insiste nella letteratura di legittimità, un precedente giurisprudenziale della cassazione che esclude la rateizzazione di chi ricopre un pubblico incarico, vista la natura giuridica del rateo,quasi una promessa di pagamento che non assicura il saldo dello stesso e potendo il debitore onorare solo la prima rata mantenendone magari lo scranno in assise.
Iniziamo quindi dal giovane Damiano Cardiello (FI) :”Si sta rasentando il ridicolo, i banchi della maggioranza desolatamente vuoti. Registriamo la mancanza del numero legale ed consiglio comunale saltato. La questione molto scomoda delle incompatibilità, da parte della maggioranza non vuole essere affrontata. Una sola parola: vergogna!”
A seguire il parlamentare piddino, del gruppo dei Democratici per Eboli, Antonio Cuomo il quale lapidario sentenzia: “abbiamo assistito allibiti stasera ad un atto gravissimo, perché di grande irresponsabilità della maggioranza, un atto cinico e pilatesco, quella di una assenza totale nelle loro file e perciò ingiustificabile! Eboli non merita di essere governata da questi amministratori.
Antonio Conte (PD), altro vecchio protagonista della vita politica cittadina, esprime da subito sconcerto per l’increscioso accadimento: “la questione delle incompatibilità, vere o presunte che siano, riteniamo che vada affrontata e risolta ad horas e collegialmente nell’interesse dell’ente comunale e principalmente dei cittadini ebolitani, inutile trovare scuse o applicare stratagemmi di sorta che non portano da nessuna parte- conclude l’esponente dell’area riformista- una questione quella di stasera che già ha occupato troppo tempo al dibattito politico, togliendo spazio a problematiche ben più cogenti da affrontare e di cui questa assise ha l’obbligo di affrontare.”
Pasquale Infante del gruppo dei “democratici per Eboli”(che ha già sanato tempestivamente la sua situazione),sceglie invece di dibattere su di un profilo tecnico,dall’analisi della nota in oggetto il consigliere di centro sinistra ne ricava che: ”Dalla nota del responsabile dei tributi, si evince che alcuni consiglieri hanno presentato la domanda di rateizzazione, ma che allo stato degli atti invece risulta al momento pendente, ergo non risulta sia stata ancora accettata dall’ente, quindi le due incompatibilità rimangono in tutta la loro gravità insolute. – termina il consigliere di Santa Cecilia – come detto prima dal mio collega, riteniamo un atteggiamento pilatesco questo posto in essere dalla maggioranza, non hannopalesemente voluto affrontare la situazione e ratificarla nel civico consesso, dunque,le ombre non si dipanano ed il problema insiste come un macigno nel dibattito pubblico della città!”
In coda anche Rosa Altieri, eletta nelle file di Eboli3.0, ha rilasciato un suo breve pensiero al riguardo: “sono venuta qui (a differenza di altri verrebbe da evidenziare) in consiglio comunale per affrontare serenamente la situazione, mi rammarico che non si sia potuta svolgere.”
Intanto a fine seduta è giunta subito una nota del Presidente del Consiglio comunale Fausto Vecchio sulla questione dell’incompatibilità:
«La mancata celebrazione della seduta consiliare monotematica di questa sera, per la mancanza del numero legale, è l’occasione per chiarire definitivamente la questione delle incompatibilità, attraverso una nota del Presidente de Consiglio Comunale di Eboli, Fausto Vecchio. «Questa mattina, il Responsabile del Settore Tributi, Cosimo Marmora, mi ha trasmesso una nota relativa all’incompatibilità dei consiglieri comunali, con la quale mi comunica che tutti i Consiglieri Comunali per i quali s’era posto il problema dell’incompatibilità, peraltro non accertata hanno rimosso le cause di incompatibilità – spiega il presidente Vecchio -.
Rimane ancora un solo consigliere, per il quale potrebbe scattare la sospensione, che però si trova in una situazione anomala. – aggiunge Vecchio – Infatti, si tratta di un procedimento per il quale il giudice tarda a depositare la sentenza, cosa che dovrebbe avvenire a giorni. In tal caso, il Consiglio Comunale non avrebbe più alcuna ragione di essere.
La prossima settimana – aggiunge Vecchio indicando anche i passaggi che intende fare come Presidente del Consiglio comunale – convocherò la conferenza dei capigruppo in vista di una nuova seduta del Consiglio Comunale su questo tema. Tengo a precisare, però, che si tratta di qualche multa non pagata e che questo problema ha riguardato solo Eboli. Questo non è piacevole, perché discredita una classe politica che sta svolgendo un proficuo lavoro per la soluzione di centinaia di problemi che affliggono la città.
Il Consigliere Cardiello – spiega ancora il presidente Vecchio e chiarisce anche sulle numerose iniziative di un consigliere comunale di minoranza di dimostrare una presunta incompatibilità del sindaco Cariello. – aveva inoltre chiesto un parere sulla presunta incompatibilità del Sindaco, a cui la Presidenza aveva risposto sulla scorta di una nota dell’ASI che ci aveva comunicato che il Comune di Eboli non è più aderente al medesimo Consorzio. Non contento, il Consigliere Cardiello ha chiesto analogo parere al Segretario generale, che stamattina ha risposto al Consigliere Cardiello, inviandone una copia anche al Prefetto di Salerno, in cui si esclude nel modo più assoluto qualsiasi forma di incompatibilità, perché, sulla base della nota dell’ASI, non sussiste alcuna forma di controllo, né di vigilanza, né qualsivoglia rapporto fra il Comune di Eboli e il Consorzio stesso».
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Eboli – 24 ottobre 2015
la figura di “cacca” è tripla per i consiglieri di maggioranza:
1) Cariello e Vecchio presenti per essere citati sulla stampa.
2) Rossella Altieri, incompatibile, presente e questo le fa onore.
3) Carmine Busillo che fece la stessa battaglia per far perdere il seggio a Vecchio, questa volta non è stato presente. Si vede che al potere cambia tutto.
leggendo la nota del rag Marmora risulta che i debiti per alcuni sono stati rateizzati e il pagamento è in corso.
Dunque …non potrà che ritenersi esistente la fattispecie di incompatibilità, in quanto la rateizzazione è soltanto una modalità di pagamento e finché non risulterà versata l’ultima rata prevista il debito non potrà in alcun modo considerarsi estinto. In ogni caso, la valutazione in ordine alla eventuale sussistenza della causa ostativa all’espletamento del mandato elettivo è rimessa al consiglio comunale. Infatti, in conformità al generale principio per cui ogni organo collegiale è competente a deliberare sulla regolarità dei titoli di appartenenza dei propri componenti, la verifica delle cause ostative all’espletamento del mandato è compiuta con la procedura prevista dall’art. 69 del decreto legislativo n. 267 del 2000, che garantisce il contraddittorio tra organo e amministratore, assicurando a quest’ultimo l’esercizio del diritto di difesa e la possibilità di rimuovere entro un congruo termine la causa di incompatibilità contestata (cfr. Corte di cassazione, sezione I, sentenza 10 luglio 2004, n. 12809; Id., sentenza 12 novembre 1999, n. 12529).