”Sfide del Governo e prospettive future”: Fulvio Bonavitacola chiude la Festa dell’Unità e finalmente si parla di Battipaglia.
Il vice governatore della Campania Bonavitacola, con l’On. Iannuzzi, il Presidente della provincia Canfora, con lo slogan #Battipagliariparte, carica di speranza i Democrat e i giovani del PD: “La provincia di Salerno non riparte senza la nostra Battipaglia”.
Marco Naponiello: “il reportage“
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – La Festa de l’Unità era storicamente la denominazione dei festival organizzati in molteplici comuni italiani dall’allora Partito Comunista Italiano, e in tempi recenti dal Partito Democratico della Sinistra, prima e dai Democratici di Sinistra e dal Partito Democratico negli ultimi anni. Le Feste possono essere in realtà organizzate sia a livello locale (di comune o circoscrizione, inerenti alle sezioni del partito) che provinciali o monotematiche. Esiste poi, da sempre e annualmente una Festa de l’Unità nazionale, che di volta in volta era ospitata in una città, preferibilmente come accadeva del centro-nord, fortini storici della sinistra nostrana. L’ultima Festa de l’Unità nazionale dei DS fu svolta in quel di Bologna dal 24 agosto al 17 settembre 2007, ed ha sancito l’ingresso dei DS nel Partito Democratico, la vivificazione ex post di quel compromesso storico cui anelavano Moro e Berrlinguer, idealizzato alla fine degli anni ’70 tra la sinistra di base democristiana e l’ala meno ortodossa del partito comunista. Le Feste, generalmente, ospitano spazi per dibattiti, spettacoli, concerti e stand di specialità enogastronomiche. L’organizzazione è curata da tanti volontari del partito, mentre la partecipazione, ampia specialmente nelle zone d’Italia storicamente vicine all’area del centrosinistra, è a disposizione del pubblico e dei simpatizzanti. All’inizio le feste erano organizzate dal PCI come modo spontaneo di finanziamento dell’organo di stampa l’Unità (con l’apporto essenziale del sindacato di riferimento, la potentissima CGIL) la vera voce del partito comunista e per decenni l’autorevole fonte di informazione per gli iscritti. La prima di tali convention si tenne il 2 settembre 1945 e fu denominata singolarmente: Grande scampagnata de l’Unità e mutuando ad una analoga esperienza parigina, vissuta dagli esuli politici italiani,ovvero quella de L’Humanité, il giornale del Partito Comunista Francese, e cosi a guerra appena terminata, nei comuni di Mariano Comense e Lentate sul Seveso, alla festa intervennero i più importanti esponenti del partito, fra cui Giorgio Amendola, Giancarlo Pajetta e Luigi Longo. Con il passare l’apparato rodato, ma che negli ultimi lustri mostrava i primi segni di obsolescenza, delle Feste de l’Unità si è esteso su tutto il territorio italico ed è diventata con gli anni una delle principali fonti di autofinanziamento del partito e delle segreterie di zonali, soprattutto per quanto riguarda appunto, le feste locali a cura delle sezioni cittadine.
In seguito lo scioglimento del PCI, nel 1991 il Partito della Rifondazione Comunista ha costruito sua sponte, alla Festa di Liberazione ed il Partito dei Comunisti Italiani, altro movimento nato dalla dissoluzione del monolite comunista, alla Festa della Rinascita. Quando i DS entrarono nel PD, il 14 ottobre 2007, nacque una querelle al riguardo alle Feste de l’Unità e al ruolo che avrebbero dovuto ricoprirne nella nuova formazione politica. Il coordinamento dei DS, complice pure la crisi editoriale, assunse temporaneamente la denominazione di Feste del PD. Dalla nascita del Partito Democratico, inizialmente si era cambiato il nome della Festa de l’Unità a livello nazionale, in Festa Democratica immutato invece nel quadro provinciale e locale, dove alcune feste conservavano la denominazione tradizionale di Festa de l’Unità altre poi autonomamente avevano adottato delle nuove denominazioni come Festa del Partito Democratico o con una denominazione locale. Dal 2009 le Feste del neonato PD assunsero la denominazione di Festa Democratica e un proprio logo di riconoscimento, e finalmente nel giugno 2014 su proposta del suo segretario nazionale,e premier, Matteo Renzi il Partito Democratico ha sancito il provvido ritorno alla tradizionale denominazione, che abbiamo assistito nell’immanente in provincia di Salerno. Ed è proprio nelle nostre terre che il partito fortissimo nel capoluogo, cerca un rilancio, in specie nell’agro-nocerino, ove arranca in virtù della presenza di Edmondo Cirielli, o nella città di Battipaglia, oggi graziosa ospite della manifestazione, che dal tunnel commissariale (cui la cittadinanza da oltre venti anni è avvezza) cerca di uscirne con Pietro Ciotti (ex dirigente CISL) candidato primo cittadino in pectore, e il giovane attivissimo segretario Davide Bruno, che cercheranno di strappare il comune a un dominio quasi ventennale delle destre (ad eccezione della indiretta e sfortunata parentesi di Giovanni Santomauro) e a cui tante aspettative stanno fiorendo nella società civile della industriosa cittadina del Sele; analogo discorso invero, per Eboli, che dopo una decennale reggenza piddina, ad oggi vive di opposizione, per di più scissa in due branche, con l’alter ego partitico (i Democratici per Eboli) guidato dal deputato Antonio Cuomo ed il tutto non depone oggettivamente bene verso la rinascita cittadina del partito, che inizia dall’individuazione di una sede comune sino al tesseramento 2015-2016.
Due sono stati i momenti topici dei due giorni battipagliesi, cosi sintetizzabili:il primo con l’apertura di sabato con i giovani democratici della provincia il secondo, la chiusura domenicale, nella serata sul palco in piazza Madonnina, con il vice governatore Fulvio Bonavitacola. Infatti, sabato alle ore dieci in punto, nella centralissima scuola De Amicis, location scelta per la manifestazione, i giovani democratici accorsi numerosi da ogni angolo della nostra provincia, aprendo la festa su di un tema mai desueto nel nostro Paese: l’eterna lotta tra la legalità e le organizzazioni malavitose, che rappresentano quel “mondo di mezzo”, oggetto spesso di cronaca, editoria e fictions televisive. È stato trasmesso cosi il cortometraggio di Nicola Acunzo e Giuseppe Esposito che parlava della triste parabola politica e umana del Sindaco socialista di Battipaglia Lorenzo Rago, “un delitto esemplare” come lo definì Isaia Sales in un suo libro scomparso, nel 1953 per essersi messo di traverso alla criminalità organizzata (un caso di lupara bianca mai acclarato il suo corpo non fu mai ritrovato e degnamente sepolto), che volgeva i primi appetiti verso quella industriosa città, dove già albeggiavano i primi grandi interessi consumatisi poi negli anni a venire. In seguito alla proiezione c’è stato un dibattito aperto e interessante al quale ha partecipato Eduardo Salzano (Commissario federazione Salerno GD) Federica Fortino (Commissario federazione Salerno GD) Stefano di Giacomo (Membro direttivo Pd battipaglia) Carlo Conte (Gd Eboli) Alessio Cairone (Segreteria GD Battipaglia) Vittorio Guida (GD Battipaglia) e ha concluso tale dibattito Stefano Pisani Sindaco di Pollica, che ha tracciato un parallelismo tra la vicenda del primo cittadino battipagliese e quella del noto “Sindaco pescatore” Angelo Vassallo, (trucidato nel 2010) accomunati entrambi dalla ferrea volontà di non permettere di “inquinare” il proprio comune dalle infiltrazioni camorristiche e di come il loro coraggio sia stato pagato a prezzo della loro stessa vita. Il dibattito dunque come di logica conseguenza si è incentrato sull’importanza dei giovani nel combattere tali fenomeni e il loro apporto essenziale poiché sganciati dal potere politico e amministrativo, e dotati in aggiunta di quel naturale afflato idealista tipico degli anni “verdi”, dunque essi possono e devono denunciare lì dove riscontrino vi siano delle sospettabili situazioni grigie, connubbi amorali disgraziatamente frequenti nell’Italia del ventunesimo secolo.
Il secondo momento topico si è vissuto la sera di domenica, in piazza della Madonnina, con la presenza del vice governatore Fulvio Bonavitavola, il vice presidente dell’VIII commissione parlamentare Tino Iannuzzi ed il presidente della Provincia Giuseppe Canfora, sempre con il supporto del segretario cittadino Davide Bruno, oggetto del dibattito: ”Sfide del Governo e prospettive future.” moderatrice, la docente ed attivista Dora Longobardi. Cosi dunque davanti ad una platea attenta, dove sedeva in prima fila il consigliere provinciale e sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe, Il segretario cittadino ha da subito ricordato come dal 1994, entrata in vigore della legge 142 del 90 quella della elezione diretta del Sindaco, in quel di Battipaglia mai un primo cittadino abbia concluso il mandato, una sorta di “peccato originale”, quindi attenzione alle prossime amministrative alla scelta dei candidati da inserire nelle liste, con l’obbiettivo che siano ben amalgamati al territorio e un abbattimento del diaframma tra apparato burocratico e corpo elettorale, unica soluzione per dare fiducia ai cittadini ad oggi al minimo storico, ed in questo progetto il PD sia il perno della politica cittadina. ”dopo i moti del ‘69, la comunità riparti spedita per merito di un’efficiente classe dirigente, si faccia lo stesso anche oggi, tramite delle primarie regolamentate.”, termina il segretario Bruno.
Il microfono è passato celermente nelle mani dell’On. Tino Iannuzzi, parlamentare salernitano e vice presidente di commissione, (VIII Ambiente, Territorio e LL.PP) il quale dopo i doverosi ringraziamenti di cortesia al gruppo dirigente battipagliese per aver avuto la forza ed il coraggio politico di organizzare una tale manifestazione, denotando da subito il successo della “due giorni” di discussioni, che hanno cementato un generico senso di unità del partito intero, rimarca di contro la centralità di Battipaglia sul proscenio provinciale come hub economico imprescindibile, la quale non può peregrinamente essere messo all’angolo nel dialogo politico regionale, e in contemporanea allargando l’orizzonte dissertativo, fa un parallelo con gli sforzi del governo targato PD, nell’ impegno diretto a far ripartire il nostro Paese: ”possiamo dire con certezza che i momenti difficili sono oramai alle nostre spalle, abbiamo svoltato e stiamo accelerando,intravediamo la luce fuori dal tunnel, una luce che in queste zone potrà essere corroborata dalla industri sempre presente in maniera strutturale, dalla 4°gamma agricola, e dal turismo, vero petrolio del mezzogiorno come della provincia nostra – prosegue il parlamentare – il Pil cresce, le esportazioni anche, e le odiate tasse calano, nella legge di stabilità abbiamo messo in cantiere la riduzione dei tributi, come Ires, Irap, Tasi, l’abolizione dell’Imu, in specie sui terreni agricoli,con il governo De Luca in regione poi si aprono spiragli di crescita, dovuti alla cosidetta filiera istituzionale – conclude Iannuzzi – o qui accanto a me il vice governatore Bonavitacola, e ci stiamo prodigando per risolvere lo sconcio endemico delle eco-balle, con un finanziamento di 450 ml per portarle via dalla Campania, con Matteo Renzi stiamo recuperando una credibilità internazionale che avevamo perso, lo smalto dei tempi andati, e son lieto di annunciarvi che dopo una mia interlocuzione col ministro delle infrastrutture Graziano del Rio, posso dire che l’alta velocità sarà di casa anche nel tratto Salerno-Battipaglia, Paola e Reggio Calabria, ove i treni potranno percorrere la direttrice ferroviaria anche a 200 kl orari, un successo che darà nuova linfa allo scalo battipagliese, collegato come le arterie stradali, la piattaforma portuale ed a breve lo scalo aereo di Pontecagnano.”
Poi è toccato svolgere una relazione all’ospite d’onore, il vice governatore Fulvio Bonavitacola, da sempre alter ego di Vincenzo De Luca, che come incipit ha tenuto a ringraziare gli organizzatori nel far rivivere la manifestazione storica della sinistra che come egli stesso ha ricordato ha vissuto nel tempo degli alti e dei bassi,un bel messaggio aggregativo verso le comunità che si ripete, del resto per il vice governatore ed assessore al territorio campano: ”abbiamo bisogno di momenti aggregativi e di partecipazione democratica, la scuola è un fulcro imprescindibile ma anche queste manifestazioni di partito servono a cementare e a dialogare tra i cittadini, il flusso di informazioni sulla rete può essere capzioso, ci da l’impressione di aver percepito molto, ma senza il contatto umano finisce per essere uno sterile Inter-scambio di idee, opinioni e progetti confrontabili; certo ci si potrebbe biasimare per alcuni difetti del PD, che non nego, ma se pensiamo – procede Bonavitacola – che il dibattito politico per venti anni è stato ingessato sulle esigenze personali di Berlusconi e le sue magagne giudiziarie, che l’alleato Lega supportava portando a casa il contentino di quel risibile federalismo, patto idiota, che ad oggi era una loro invenzione da sbandierare in qualche sagra di paese della cosiddetta Padania, ma che nessuno di buon senso si sognerebbe di vivificare ad oggi in una cornice normativa seria, e cosi si son persi venti anni, e nel mondo veloce di oggi non si possono perdere neanche due mesi, gli altri son cresciuti noi abbiamo perso terreno, ora dobbiamo utilizzare positivamente l’occasione della filiera di governo che parte da Roma, passa per Napoli e raggiunge le provincie campane, con un occhio attento a non far distrarre i fondi pubblici, ma al contempo creando un circolo virtuoso di sviluppo cui deve assolutamente essere protagonista nel breve periodo la città di Battipaglia – la riflessione finale del Vice governatore – non dimentichiamoci che noi siamo la seconda regione d’Italia e la prima del Sud, e l’Italia ed il Meridione non ripartono senza la Campania, e la provincia di Salerno non riparte senza la nostra Battipaglia, e il fatto che questa città non abbia una rappresentanza democraticamente eletta un fatto grave, un horror vacui da rimediare, potrebbe diventare il laboratorio di un nuovo mezzogiorno,per la sua storia e la sua importanza produttiva, anche io mi associo a Iannuzzi sulla prossima definizione del problema delle eco-balle, ma tutto questo deve inserirsi in un’ottica di rilancio globale del comprensorio, fatto di infrastrutture potenziate e di una felice visione futura dello sviluppo, volta a soddisfare i bisogni delle nuove generazioni.”
Da ultimo è toccato al presidente della provincia di Salerno, dopo la riforma Delrio, ovvero Giuseppe Canfora, ottimo amministratore locale e profondo conoscitore dei problemi degli enti territoriali, rimarcando come fatto dai suoi precedenti relatori, la centralità produttiva della città di Battipaglia,e di come sia difficile il lavoro di amministratore in tempi di tagli dei trasferimenti dalla Stato centrale, ma la crescita parte da una sburocratizzazione generale dello stato-apparato, con una razionale spesa dei fondi europei e di quelli di pertinenza provinciale: ”ringrazio il governatore De Luca per la sensibilità dimostrata, noto la volontà di emanare delle normative tese a risolvere l’emergenza dei rifiuti come quelle di ammodernare tutta la società che insiste nel territorio, con un occhio doveroso allao stato-sociale in questi tempi depauperato, la scuola non può farsi carico di tutto conteno anche altri vettori della società civile e per questo il partito che rappresentiamo ha un compito importante, valorizzare il territorio che è uno dei più belli del mondo con due siti Unesco e altri che sicuramente a breve ci saranno assegnati, a fine mese parte la Borsa del turismo di Paestum, una occasione di marketing globale cui gli operatori di settore dovranno avere in considerazione – conclude Canfora – i problemi sul tappeto son tanti, da l riordino sanitario alle infrastrutture ma sono certo che nell’arco del mandato di Vincenzo De Luca, risaliremo la china sino a diventare tra le prime province della nazione.”
In coda al dibattito, il neo governatore Bonavitacola ha voluto rilasciare una breve intervista al taccuino di POLITICAdeMENTE, sulle future amministrative battipagliesi e le conseguenziali prospettive al riguardo del Partito Democratico: “in primo luogo un saluto al caro amico di lunga data, Massimo Del Mese, animatore del Blog, credo che oltre al Pd anche per battipaglia non ci siano prospettive serie all’orizzonte, non dunque abbiamo un compito serio più delle altre compagini politiche, dobbiamo ridare fiducia ad una città demoralizzata, questa Festa dell’Unità mi sembra un ottimo viatico a cui diciamo grazie agli organizzatori e con l’uso acconcio della filiera politica, sicuramente questa città della piana del Sele, sarà protagonista a guida democratica dopo un’attenta selezione della squadra di governo, in positivo dei prossimi anni.”
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Massimo Del Mese: “Il commento“
Calato il sipario sulla Festa dell’Unità di Battipaglia, si tirano le somme, e come diceva il grande Totò “è la somma che fa il totale” e il totale oggettivamente attribuisce al Partito Democratico un rinnovato rapporto con la Città, peccato però che a parlare di Battipaglia siano stati veramente in pochi, anzi pochissimi, forse solo il Vice Governatore della Campania Fulvio Buonavitacola.
Buonavitacola infatti ha evidenziato come il Partito Democratico ma soprattutto le Istituzioni e specie quella che egli rappresenta, non possano fare a meno di programmare qualsiasi sviluppo economico in termini di servizi e di infrastrutture senza coinvolgere la Città di Battipaglia, crocevia economico, sociale e politico del’intera Piana del Sele, rispetto al territorio che la circonda e rispetto all’intera provincia di Salerno, essendo Battipaglia una realtà trainante, essendo la sua economia dirompente rispetto a tutte le sue eccellenze.
“Non dimentichiamoci – ha detto Bonavitacola nel suo intervento a riguardo di Battipaglia – che noi siamo la seconda regione d’Italia e la prima del Sud, e l’Italia ed il Meridione non ripartono senza la Campania, e la provincia di Salerno non riparte senza la nostra Battipaglia”.
Ha proprio ragione il Vice Governatore Bonavitacola, ha così tanto ragione che ci fa evidenziare come l’intera Festa dell’Unità, giunta in “eredità” al PD dal PCI-PDS-Democratici di Sinistra, non ha centrato i problemi di Battipaglia, e non ci ha nemmeno provato, tant’è, che in due giorni di incontri e dibattiti se non ci fosse stato Fulvio Bonavitacola nessuno si sarebbe ricordato di Battipaglia e di quello che questa Città sta passando da un ventennio e soprattutto in questi ultimi anni, costretta a sunire la vergogna di essere additata come una Città di Camorra, avendo avuto il suo Consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose.
Possibile che da parte del PD locale non si è avvertita la necessità di organizzare più confronti tra la classe dirigente e parlare semmai dei trasporti, della Sanità, delle infrastrutture, dell’agricoltura, degli strumenti urbanistici, dei rifiuti, dell’ambiente, e perchè no della legalità? Eppure nel parterre c’erano un bel pò di osservatori “interessati”, aspiranti Sindaci, tutti legati al Partito Democratico come: Pietro Ciotti, leader dell’Associazione “Comunità Storia e Futuro”; Nicola Vitolo, Presidente dell’Associazione “A 717 Battipaglia e oltre”; Palmiro Cornetta, ex Sindaco di Serre residente a Battipaglia; Mimmo Volpe, Sindaco di Bellizzi e Consigliere Provinciale, il quale non nasconde la speranza, già espressamente manifestata dal suo giovane rampollo Andrea di aspirare alla candidatura di Sindaco di Battipaglia; la delegazione dei Riformisti del PD di Conte con il capogruppo consiliare di Eboli Antonio Conte, in compagnia di Carmine Bucciarelli, interessati anche loro ad essere della partita; e tanti altri che pure aspirano o magari vengono proposti come nel caso del Segretario Provinciale del PD Nicola Landolfi, Cornetta e Nicola Oddati, l’ex Sindaco di Napoli, anche loro abitanti nella ricca e opulenta, ma inginocchiata Battipaglia.
Questa assenza forse è l’espressione plastica di un Partito che pur avendo un suo bacino elettorale, non riesce a farsi riconoscere dai suoi elettori, e cosa più grave non riesce nemmeno a proporre nuovi quadri dirigenti e una sua politica, adagiandosi e arretrando rispetto alla circostanza altrettanto sconcertante e drammaticamente reale, di una società civile, che si è vista costretta ad organizzarsi fuori dai Partiti non trovando in essi un minimo di accogliena e, appunto, non riconoscendone i dirigenti.
E ora, a giudicare da quei pochi passaggi, il PD battipagliese dovrebbe ricorrere alle Primarie di Partito o di coalizione per scegliere il proprio candidato sindaco, scimmiottando altre realtà, nelle quali le primarie hanno solo evidenziato l’inopportunità di questo strumento che non offre nessuna garanzia di una scelta equilibrata e condivisa, ma solo muscolare, da parte di chi riesce per vari motivi a prevalere non assicurado quel meglio che si auspica. E i famosi Movimenti e Associazioni che in questi due anni si sono organizzati ed hanno proposto un loro candidato, si è sicuri che accettino di confrontarsi con un apparato di Partito, che dal canto suo sembra non abbia nessuna voglia di passare il testimone?
La scelta del candidato Sindaco di Battipaglia, invece deve essere il frutto di un confronto equilibrato ma ragionato, che non deve rispondere ai numeri ma a criteri politici che devono mettere al primo posto il valore dell’onestà, il requisito della militanza, ma soprattutto della competenza e delle capacità di ascolto, ma anche quello di sperare vi sia il massimo della condivisione da parte di tutti quelli, che si sentono della Partita e che vogliono concorrere prima alla scelta del Candidato che li deve rappresentare ma anche del programma che questi deve portare avanti. Questo ovviamente, vale sia per il centrosinistra che per il centrodestra.
Battipaglia, 20 ottobre 2015