Giornata nazionale dell’A.V.O a Eboli e con lo slogan: ”Cerchiamo persone disposte a regalare un sorriso!” si apre la campagna adesioni 2015-2016.
Presente ad Eboli dal 1990 con trenta aderenti di tutte le fasce d’età, l’AVO della Presidentessa Claudia Rosati opera con dedizione giornaliera nei reparti di Medicina, Geriatria, Oculistica, Cardiologia ed Ortopedia del nell’P.O. di Eboli.
di Marco Naponiello
Per POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
“Offri il tuo servizio per costruire l’amore reciproco. Il malato è la tua vocazione, è via prima per la tua salvezza: oltre che malato e bisognoso del tuo servizio, egli è il medico della tua attività!”.
Prof. Erminio Longhini
BOLI – Come ogni anno l’associazione volontari ospedalieri di Eboli, (A.V.O.l’archetipo dei volontariati a scopo sociale in Italia) organizza nella centralissima Piazza della Repubblica, un happening rivolto, a sensibilizzare il pubblico sulle attività del sodalizio benefico e con l’intento di trovare nuovi adepti alla “causa”, che in tempi di odierni dove sembra imperare un dilagante menefreghismo, diventa di anno in anno una mission più impegnativa, ma questo di certo non scoraggia la presidentessa Claudia Rosati e le iscritte veterane, su tutte Anna Tolve la segretaria e Maddalena Elisio la più attempata, unite senza retorica alcuna dalla volontà di portare il conforto evangelico a chi langue, in troppi casi abbandonato, in un freddo giaciglio ospedalierio, come gli anziani lungodegenti e sofferenti di croniche patologie. La scintilla fu un’imprevista quanto tagliente frase pronunciata molti anni addietro, che racchiudeva in se un triste universo di nequizie umane: “Non tocca a me”, una locuzione spietatamente cinica e fredda, troppe volte ricorrente nelle strutture pubbliche ma anche purtroppo private, della nostra Penisola, dove come nelle cosiddette case di riposo, frequenti le circostanze che parlano di maltrattamenti con strascici doverosamenti giudiziari, hanno riempito inondandoli, i notiziari dei media nazionali.
Un “lavarsi le mani”, dunque un egoico atteggiamento del classico tipo: “Non posso, pensaci tu”.
Correva difatti l’anno 1975 e il professor Erminio Longhini si accingeva a visitare i pazienti nei reparti di sua pertinenza nel Policlinico di Milano: aveva fretta, c’era un malato in pericolo ed era necessario un suo parere, ma d’ipprovviso un lamento attira la sua attenzione, proveniva da una stanza adiacente. Si trattava di una paziente lungodegente, si lamentava e le altre “camerate” simulavano di non sentirla, incuranti proseguivano le loro cose. Il medico allora si avvicinò e le disse: “Le serve qualcosa?”. La donna rispose con voce tremante: “Acqua, acqua, ho tanta sete”. Il dottor Longhini si rivolse allora a un inserviente che stava lustrando il pavimento, totalmente avulsa ai lamenti della paziente, ammonendola con durezza: “Non sente che quella signora la sta chiamando? Ha bisogno d’aiuto”. Ma lo sguardo della ragazza era meravigliato, infatti, si limitò a rispondere: “ Senta dottore, non tocca a me!” – piccata.
Quel – “non tocca a me” detonò nella mente e nel cuore del giovane medico, e sarebbe stata la molla del suo divenire di vita, professionale e umano. Son passati quindi quaranta anni dalla fondazione dell’AVO avvenuta nel lontano 1975 per suo impegno, poi divenuto, una leggenda vivente apprezzata con svariati riconoscimenti nel mondo intero, il prof Erminio Longhini e di sua moglie Nuccia Orrù, sperimentata la formula assistenziale l’anno successivo al Policlinico di Milano, è arrivata nel 2015 sino ad espandersi in 151 città e relativi ospedali della nostra Penisola, annoverando oltre 20.000 volontari.
A Eboli è presente dal 1990 con rogito notarile, e conta trenta aderenti di tutte le fasce d’età ed opera costantemente al nosocomio della SS Maria Addolorata in ben cinque reparti (Medicina, Geriatria, Oculistica, Cardiologia ed Ortopedia) con dedizione giornaliera e turnazioni strutturate di due ore cadauno da scegliersi liberamente, essi portano conforto morale e aiuto sostanziale ai degenti, ed al contempo sono ben visti gli stessi volontari, dal personale medico e paramedico, come un supporto importante alla loro attività, che bene sottolineare non è una attività di tipo infermieristico ma un ascolto, solidale, attento e disponibile del malato.
Naturalmente non ci s’improvvisa volontario nella società 2.0 del nuovo millennio e dunque è obbligatorio un breve e gratuito corso formativo, affinchè si formi un volontario qualificato e responsabile, del resto una solidarietà efficiente si può realizzare solo con una precedente preparazione, l’entusiasmo del buon cuore, ahinoi, non bastano, senza una solida base teorica, specie nelle situazioni assai delicate ove operano gli iscrtitti dell’A.V.O. Il volontariato entrato in carica, si dispiega in varie mansioni che, nella turnazione di competenza, risulta sempre fondamentale rapportarsi con gli svariati per tipologie, ospiti dei nosocomi, in cosa si può essere eventualmente utile, infatti ci sono pazienti che preferiscono farsi leggere un qualcosa, altri farsi porgere un oggetto di uso giornaliero ma necessario, altri ancora richiedono solo di essere ascoltati, di sfogarsi umanamente.
Un buon membro A.V.O., deve possedere un buon spirito di osservazione e di iniziativa, cercando di comprendere qualcosa in più su di loro e i bisogni correlati, come la semplice osservazione degli oggetti che hanno riposti sul comodino, i quali si riveleranno utili elementi di supporto all’operato verso ilsingolo richiedente aiuto.
La presidentessa Claudia Rosati, gentilmente ospitata come ogni anno con tutta l’associazione, nella sede della polizia municipale, in un’assolata domenica ottombrina, in Piazza della repubblica, ha gradito rilasciare ai tacquini di POLITICAdeMENTE un suo pensiero sul significato della giornata: “Oggi si celebra la giornata nazionale dell’Avo (FederAvo) dunque ogni sezione cittadina si adopera sul territorio, affinche la missione di quest’organizzazione, ovverosia il volontariato presso gli ospedalizzati, sia sempre presente, regalando loro conforto anche con il semplice sorriso di una presenza amica, cercando con questa nostra iniziativa domenicale di sensibilizzare il pubblico a iscriversi presso di noi – continua la presidentessa – abbisognamo, infatti, di nuovi membri, ed ecco la valenza del messaggio avente fini reclutativi, quindi stamane ci poniamo con un service point corredato di moduli d’iscrizione, e un ultroneo volantinaggio nella pubblica piazza, ricordando che la nostra associazione è iscritta regolarmente negli enti presposti tramite un preventivo atto costitutivo notarile risalente al 1990, uno statuto, le ligi sempre alla normativa che ci riguarda, ovvero la L. 2000 n. 383 denominata come Disciplina delle associazioni di promozione sociale, siamo anche inoltre monitorati dall’Osservatorio Regionale Politiche Sociali, e diamo una copertura assicurativa agli associati, per tenerli indenni da eventuali rischi di servizio – termina la signora Rosati – non dimentichiamoci una cosa fondamentale, ovvero che la legalità protegge e garantisce, ecco la nostra pedissequa osservanza alle normative ed ai protocolli a cui non ci esimiamo mai non transigendo in nulla, infine ad esser sincera, siamo lieti che la cittadinanza ebolitana stamane stia rispondendo entusiasticamente, ciò è a noi di enorme conforto e di buon viatico per il futuro operato del nostro sodalizio ospedaliero.”
Per gli interessati all’iniziativa pubblichiamo i recapiti e gli orari:
- Telef. 0828.332279 – 338.2766254
- La segreteria A.V.O. è sita presso la Parrocchia della Madonna delle Grazie e resta aperta ogni martedi dalle ore 16:00 alle ore 18.00
Eboli, 19 Ottobre 2015