I Democrat ex DC ed ex socialisti chiudono a Pontecagnano la Festa dell’Unità, tra grandi “progetti” e grandi assenze.
I parlamentari salernitani, Capozzolo, Cuomo, Iannuzzi, Saggese e Valiante discutono dei reati ambientali, con Buonomo di Legambiente e Bratti della Bicamerale, sulla organizzazioni dedite a tali loschi traffici.
di Marco Naponiello
Per (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
PONTECAGNANO FAIANO – I neologismi nel nostro idioma italico sono stati sempre protagonisti ed ora contribuiscono ad arricchire il lessico sia politico che giuridico con i termini ecoreati ed ecomafie, divenuti frequenti anche sui vari media nazionali, dunque felice la scelta della Festa dell’Unità di Pontecagnano-Faiano, (delocalizzata per le bizze di “Giove Pluvio” da piazza Sabbato originaria location, al meglio riparato dalle intemperie ex tabacchificio Centola) di trattarne le problematiche connesse , che nello specifico sono comunemente definite dai media ecomafie, le associazioni criminali avvezze al traffico di rifiuti e allo smaltimento illegale riguardante gli stessi. Le prime notizie al riguardo risalgono agli inizi degli ‘80 quando fu varata la normativa sul trattamento dei rifiuti speciali, segnatamente del D.P.R 10 settembre 1982, n. 915 (“Attuazione delle direttive (CEE) n. 75/442 relativa ai rifiuti, n. 76/403 relativa allo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili e n. 78/319 relativa ai rifiuti tossici e nocivi“).
Ma il battesimo giudiziario si ebbe con una sentenza di primo grado del’91 (“Operazione Adelphi“) dove vennero rilevati numerosi reati di tale foggia. Difatti imprenditori ed amministratori pubblici furono condannati dalla 7°sez. del Tribunale di Napoli per abuso di ufficio e corruzione, ma non fu ravveduta la matrice mafiosa Ma è nel 1994 in un documento pubblicato da Legambiente che suscitò molto scalpore, dal titolo Le ecomafie – il ruolo della criminalità organizzata nell’illegalità ambientale, che si ebbe la svolta, infatti con l’apporto fondamentale del centro studi Eurispes e dell’Arma dei Carabinieri,e sempre grazie alla Benemerita che nel ’97 venne editato il primo famoso Rapporto Ecomafia del sodalizio ambientalista, divenuto poi un costante “termometro” annuale sulla situazione. Poi venne la volta della istituzione della “Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti” nel ’95, da allora rapporti sul giro di affari attestano dati del 2014 di 22 mld di euro, una cifra “monstre” creata è il caso di dirlo a discapito della salute dei cittadini e concentrata esclusivamente o quasi nelle regioni meridionali. Le attività di imprenditorialità criminosa vertono specialmente: oltre quelle concernenti i rifiuti (in tombamenti abusivi in grotte, cave, boschi, fiumi, fondali marini) sono anche l’escavazione abusiva, il traffico di animali esotici, la depredazione dei beni archeologici, all’abusivismo edilizio e l’allevamento occultato con scommesse illegali di animali da combattimento. Dicevamo che il Sud è il terminale principe, le cosiddette “rotta adriatica” e “rotta tirrenica”, verso la Puglia e la Campania – Calabria -Sicilia. Nel Nord dello Stivale invece si è accertato lo smaltimento di fanghi tossici come fertilizzanti in campi agricoli. Ma l’Italia è anche lo spartitraffico di traffici internazionali del genere, provenienti da diversi paesi europei e destinati in Nigeria, Mozambico, Somalia, ed est Europa, pure l’omicidio dei giornalisti Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sia avvenuto a cagione di loro scomode inchieste e scoperte, avvenute nel 1994 a Mogadiscio in Somalia. Tali reati possono consumarsi ad ogni passaggio, con dichiarazioni mendaci e in alcuni casi bancarotte fraudolente per celarne la condotta antigiuridica nelle scritture aziendali, lo stesso dicasi per il trasporto, occultandone l’oggetto nei documenti di viaggio. In Italia lo smaltimento illegale di rifiuti ha funestato in modo particolare la Campania, appellando cosi icasticamente alcune zone come il Triangolo della morte Acerra-Nola-Marigliano o la ancor più famigerata Terra dei fuochi, che tanta e triste risonanza mediatica hanno avuto negli ultimi anni, nel dibattito pubblico nazionale. A Maggio u.s. è stato licenziato dopo vent’anni di attesa, la legge n. 68 del 22 maggio 2015 , che ha rinnovellato il codice penale introducendo con una novellazione (diritto penale ambientale) precipuamente nuovi delitti contro l’eco-ambiente (452 e ss) auspicando al contempo anche un rafforzamento di uomini e mezzi:
- inquinamento ambientale
- disastro ambientale;
- delitti colposi contro l’ambiente;
- traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività e materiale a radiazioni ionizzanti;
- impedimento del controllo.
- associazioni contro l’ambiente
- ravvedimento operoso
- confisca
- procuratore antimafia
- illeciti amministrativi
Fatta questa doverosa introduzione, entriamo nel vivo del dibattito in tarda mattinata,che si è tenuto alla Festa dell’Unità di Pontecagnano-Faiano, con un parterre di una rara eccezione che ha intrattenuto la folta platea, dapprima il neopresidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, moderatore della giornata Edoardo Scotti, già nota penna de La Repubblica ha avuto il compito di introdurre i lavori della giornata, ricordando le figure di Ilaria Alpi, Miran Hrovatin e Giancarlo Siani, che sono state vittime della criminalità giustappunto per fare il loro dovere di cronisti. Quindi la parola è passata velocemente a i due giovani consiglieri comunali del PD, il primo Francesco Fusco, che oltre ad auspicare una maggiore collaborazione tra gli enti comunali al riguardo degli ecoreati, nella piana del Sele e in modo particolare per quel che riguarda il fiume Tusciano e la insensibilità in controtendenza di alcuni amministrato ridi Pontecagnano città,il secondo Gerarda Sica, vede nel convegno una spinta ad andare avanti, sottolineando come la nuova normativa alzi “l’asticella“ della odierna legalità, e dolendosi al contempo di come una buona porzione della fascia marina che insiste tra le due costiere, versi per buona parte in dato di degrado con la sordida complicità della malapolitica.
Senza indugio il microfono scivola nelle mani del vice presidente della VIII commissione parlamentare, l’On. Tino Iannuzzi al quale tutti i relatori del simposio, nei vari interventi, hanno riconosciuto grande merito nell’approvazione della nuova normativa a tutela dell’ambiente,la famosa legge 68, gestata per quasi venti anni bene rammentarlo, il quale dopo aver ringraziato gli astanti, in particolar modo i vertici e gli animatori cittadini del partito, Roberto Brusa e Giuseppe Lanzara, ha evidenziato come nel decreto 291/2014 all’art 2 : ”erano previsti n zona diversi siti di compostaggio, scelta perniciosa per l’ambiente e la salute dei cittadini, ma noi invece siamo riusciti con il nostro paziente lavoro ad emendarlo, scongiurandone cosi il pericolo di allocazione nelle nostre terre, come degna di nota è un altra battaglia, ovvero l’art 35 dello sblocca – Italia affinché si addivenga unanimemente alla considerazione della inutilità di edificarne di nuovi – continua il parlamentare incalzato dal moderatore Scotti – per quel che riguarda la rete dei trasporti regionali, la Salerno –Reggio è pressoché terminata nel tratto campano, di contro le problematiche investono solo il tratto delle Calabrie, io mi concentrerei invece sulla nostra provincia e in specie nella parte meridionale della stessa, infatti quivi adesso a noi tocca rammagliare potenziandola la rete stradale oltre che e ferroviaria ed il cambio dei vertici di Giuseppe Canfora presidente della Provincia,dei dirigenti la società di servizi va colta in tal senso, nel frangente v’è bisogno soltanto di una buona manutenzione che inerisca allo stato delle cose, le nostre linee ferro-viarie – poi conclude Iannuzzi – e quindi dobbiamo potenziare in tal guisa le linee ferroviarie del basso Cilento in una ottica turistica, mentre il vero salto qualitativo in un serio orizzonte internazionale,lo avremo solo con la messa a regime dell’Aeroporto Costa d’Amalfi.
Incentrato essenzialmente sul tema scottante della sicurezza l’intervento della prima delle due giovanissime parlamentari “in rosa” assise sul palco, l’agropolese On Sabrina Capozzoli, sottolineando come tali problematiche degli ecoreati si siano anche consumati nel distretto del Sele-Cilento, che sono zone non immuni da fenomeni di tal specie, ed è per questo che va accolto con somma soddisfazione la nuova normativa a difesa dell’agricoltura e di conseguenza della comunità intera, del resto “i mafiosi non hanno a cuore la salute neanche dei propri figli pensano al momento ‘hic et nunc’, è quindi d’uopo un collegamento tra i vari attori del sociale e che sia costante, affinché vi sia una reale prevenzione del fenomeno e termina- alla base ci serve una volontà quasi pedagogica di rafforzare il substrato culturale,ammaestrandole, delle nuove generazioni e che il ricambio generazionale dei vertici della nostra Italia possa portare dei miglioramenti al riguardo.”
La senatrice Angelica Saggese invece, ponendo l’accento al cosiddetto collegato sull’ambiente da discutere in Senato, rileva come troppo spesso il tema ecologico venga percepito solo a fini economici, mentre: ”il profilo di profilassi igienica va in secondo piano, auspico al contempo un serio controllo sulle società di smaltimento spesso conniventi alle organizzazioni malavitose e sgravi fiscali per i cittadini meno ambienti sui tributi comunali, ma al contempo dobbiamo auspicare una nomina celere del nuovo presidente del Parco del Cilento, come veicolo di crescita economica – e finisce il suo intervento con una nota polemica – “ anche se in sala qualcuno adombra l’insufficienza delle strutture ricettive alberghiere a sud di Salerno, come il nostro moderatore Scotti, io sono di avviso contrario ve ne sono a sufficienza e ben fornite.”
Simone Valiante, altro giovane deputato e figlio d’arte, con orgoglio ha rivendicato nel suo incipit che le zone del Cilento e del Vallo di Diano, non debbano essere più iconograficamente considerate come delle zone arretrate, anzi specialmente nella fascia costiera hanno stimolato appetiti inconfessabili, vedi omicidio di Vassallo, quel che occorre al riguardo: ”uno sviluppo omogeneo degli Hotels e dei Bed & breakfast, che coniughino l’ innata ospitalità delle nostre genti con le esigenze del marketing turistico moderno, non dimentichiamoci che abbiamo diversi siti patrimonio dell’UNESCO in provincia che sono il nostro ‘petrolio’ e non debbono essere deturpati, dunque la legge licenziata a maggio va in tal senso.”
Continuando è stata la volta del parlamentare ebolitano Antonio Cuomo, il quale dopo i ringraziamenti fatti anch’egli di prammatica agli organizzatori e ai presente, ha posto l’accento sulla difesa dell’ambiente come legato da trasmettere alle nuove generazioni ma al contempo, individuando la green economy come opportunità di sviluppo futuro, poi ha evidenziato come l’incidente di Chernobyl in Ucraina nel 1986, sia stato uno spartiacque nel modo di sensibilizzare l’opinione pubblica: “si è subito passati da una sorta di insensibilità ambientale che era considerata un vezzo per pochi, ad una nuova e diffusa, tra politici intellettuali e gente comune, la natura è un perenne divenire, non è mutabile e muta invece la società degli uomini che deve assecondare tali cambiamenti non come troppo volte accade violentarli; nei nostri territori viviamo una emergenza da anni, ma la soluzione è semplice se partiamo per tempo – prosegue il parlamentare della piana del Sele – la formazione, la scuola, iniziare da una buona educazione civica già dalla scuola primaria,e noi in regione non obliamocelo, patiamo una dispersione scolastica che è l’humus in cui pescano le organizzazioni mafiose, poi la nuova legislazione di merito può risolvere alcune problematiche, nell’immanente, ma da qui a dieci venti anni, come sarà la collettività italiana? Anche in campo economico, un imprenditore prima di investire si informa di logica, sullo status quo sociale nella zona, se non lo fa significa che gli investimenti derivano da soldi sporchi – conclude Cuomo – la politica si armi di tali ideali e cerchi anche un ricambio fecondo della classe dirigente, con il Governatore Vincenzo De Luca, siamo certi che cresceremo anche in questo campo nel periodo del suo mandato, perché la parola sviluppo ha una connotazione omnicomprensiva,e potremo a breve fregiarsi anche di questa nuova crescita civica.”
Michele Buonomo,appassionato presidente di Legambiente Campania, egli ha esordito ringraziando calorosamente l’On. Alessandro Bratti presidente della commissione bicamerale sulle ecomafie, per la sua sensibilità coniugata ad un alacre impegno nel merito, ricordando al contempo come l’attuale procuratore Capo di Salerno quando era al vertice della Procura di S. Maria Capua a Vetere, il dott. Corrado Lembo, abbia denominato sarcasticamente tali personaggi della criminalità organizzata che avvelenarono al tempo i regi Lagni , come “Ladri di Futuro”, e con viva soddisfazione mostra alla sala il nuovo report annuale della associazione ambientalista con la scritta cubitale “Vittoria” per l’inserzione avvenuta nel codice penale dei reati ambientali, lamentandosi di come la stessa associazione di categoria degli imprenditori Confindustria si sia surrettiziamente opposta, nell’iter parlamentare a tale novellazione codicistica, e mostrando al pubblico il regalo fatto ad Alessandro Bratti ovvero “Campania terra dei fuochi” (Marotta & Cafiero), aggiungendo: ”per ricostruire si deve dapprincipio demolire è una regola classica, il salto di qualità si ebbe con la camorra imprenditrice del post terremoto ’80,le ecomafie nate qui in Campania, grazie alle comode connivenze di imprenditori del nord che trasportavano impassibili tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici da intombare senza alcun rimorso di coscienza, orbene e concludo si lavori sul terreno della sensibilizzazione culturale come deterrente al reiterarsi di tali fenomeni criminosi.
Ha interloquito dulcis in fundo, data la sua rilevanza istituzione sul tema, l’On. Alessandro Bratti, presidente della bicamerale sulle ecomafie, il quale di riverbero ai ringraziamenti ricevuti poc’anzi da Tino Iannuzzi, gli ha a sua volta espresso una pubblica e vivida riconoscenza per l’appoggio in aula e in commissione, stigmatizzando come la norma sia un passaggio essenziale allo sviluppo e alla tutela dello stesso nelle regioni meridionali, sottolineando come minimo 9 mld vengono tradotti nella illegalità, distorcendoli dal flusso legale, ora: ”si deve favorire la legalità e l’EXPO, con le sue eccellenze italiche messe in mostra nella esposizione universale, altrimenti se non tuteliamo i nostri prodotti verremo depauperati da concorrenti senza scrupoli, se pensiamo che il titolare di una discarica abusiva che fattura 1mld di € annui paga una contravvenzione a fronte di tali introiti irrisori, attorno ai 13.000€, ci rendiamo conto come le sanzioni appaiono sperequate, cosi come le troppe discrepanze burocratiche tra regione e regione, collegamenti con l’ARPA ed enti locali farraginosi sono il terreno adatto al proliferare di tali associazioni, la stessa querelle inerente la soppressione della Guardia Forestale,cha un compito di tutela territoriale fondante non sta in piedi se non ci si organizza ottimizzandone la resa delle varie forze penso al NOE o ad altri corpi ecologici, importante ad ho la legge sul consumo dei suoli in specie nel meridione – prosegue Bratti – la tutela in tale campo si deve coniugare ad uno sviluppo concreto che smantelli i connubi tra imprenditoria, criminalità e malapolitica, il reato ambientale ha assurto valenza penale proprio in tal senso, che si cristallizza nel sud del Paese ma a molti mandanti nel nord dello stesso – poi conclude amaro- molte volte la mafia che è causa del problema si propone come soluzione, con aziende di bonifica mafiose tenute da presta-nomi, se pensiamo all’avvelenamento delle tante falde acquifere, e dunque,per vincere tale battaglia di civiltà ci vuole trasparenza negli appalti e oltre allo strumento legislativo,e strumentale fatto di uomini e mezzi, tutta una serie di gangli di controllo che applichino un lavoro rigoroso sui territori,e che sia realmente efficace ed efficiente per prevenire e reprimere il fenomeno.”
Pontecagnano Faiano, 12 ottobre 2015
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