Fermiamo i danni della caccia selvaggia. “Si apre la stagione delle infrazioni comunitarie e del probabile rinvio a giudizio dell’Italia”.
La Lipu non si fermerà. Dopo il grande successo sui richiami vivi, la Lipu riparte con una nuova importante azione: contrastare i danni che le “doppiette” italiane fanno sugli uccelli selvatici e sulla natura.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
ROMA – Dopo il grande successo sui richiami vivi, la Lipu riparte con una nuova importante azione: contrastare i danni che le “doppiette” italiane fanno sugli uccelli selvatici e sulla natura. Abbiamo già denunciato alla Commissione europea il “sistema caccia Italia“, fatto di stagioni venatorie troppo lunghe, di abbattimenti di specie a stato di conservazione negativo e di tantissime illegalità “nascoste”.
La risposta dell’Europa è stata molto dura: l’apertura di una inchiesta contro l’Italia che potrebbe presto trasformarsi in procedura di infrazione. Nei prossimi mesi raccoglieremo nuovi dati e spingeremo perché il Governo intervenga, le regioni correggano i calendari venatori e, in alternativa, l’Europa condanni l’Italia. La Lipu non si fermerà: in gioco ci sono milioni di piccoli e grandi uccelli migratori, che hanno diritto di volare e vivere in pace
“Si apre la stagione delle infrazioni comunitarie e del probabile rinvio a giudizio dell’Italia”.
Lo dichiara la Lipu alla vigilia dell’apertura della nuova stagione di caccia, che partirà domenica 20 settembre fino al 31 gennaio, con proroga di 10 giorni ad alcune specie in talune regioni. “L’Italia è sotto inchiesta europea sulla caccia. Stiamo andando a grandi passi verso la condanna ufficiale – dichiara Fulvio Mamone Capria, Presidente Lipu-BirdLife Italia – In assenza di risposte adeguate, l’indagine che la Commissione europea sta svolgendo sulla caccia italiana (la cosiddetta procedura Pilot) si trasformerà in una veloce procedura di infrazione e in un deferimento dell’Italia alla Corte di Strasburgo.
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“La condanna che certamente ne scaturirà – continua Mamone Capria – comporterà una trasformazione radicale dell’attività venatoria nel nostro Paese, con la riduzione della durata della stagione, la cancellazione di varie specie tra quelle cacciabili e l’applicazione rigorosa di regole finalmente corrette come quella di segnare i capi abbattuti al momento dell’abbattimento, per evitare le furbate dei disonesti. Alcune Regioni hanno già dato segni in tal senso, ma è ancora troppo poco.
Per conto nostro – conclude il Presidente della Lipu – abbiamo pronte nuove segnalazioni da inviare a Bruxelles e alle stesse Regioni italiane, perche si intervenga subito a ridurre i tempi di caccia ad alcune specie e, con essi, si riducano i gravi danni alla nostra preziosa biodiversità.
Una nota finale è dedicata al tema degli incendi avvenuti nei giorni scorsi in diverse Regioni italiane, rispetto ai quali la Lipu chiede alle forze dell’ordine e ai sindaci di far rispettare il divieto di caccia nelle aree percorse dal fuoco, così come previsto dalla legge 353/2000“.
Roma 11 ottobre 2015