Per la Cassazione sono incandidabili gli amministratori dei consigli sciolti per mafia, e per Battipaglia la corsa si chiude per molti.
La notizia è del 23 settembre scorso, e a spiegarla bene è un fondo della Fondazione Pio La torre che riprende un articolo sul Sole24Ore di Gianni Trovati. Per la cassazione a Battipaglia resterebbero in pista solo Inverso, Ciotti e Nicola Vitolo.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Per la Cassazione sono incandidabili gli amministratori dei Consigli Comunali che sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa: e così per Battipaglia la corsa alla candidatura a Sindaco si chiude per molti aspiranti, tra quelli che si sono già messi in pista, e non solo, ma anche per queòlli che vorrebbero solo candidarsi al Consiglio Comunale.
La notizia è del 23 settembre scorso, e a spiegarla bene è la Fondazione Pio La torre che riprende un articolo apparso sul Sole24Ore di Gianni Trovati. Per la cassazione a Battipaglia resterebbero in pista solo Vincenzo Inverso (#unnuovoinizio e Presidente provinciale dell’UDC), Pietro Ciotti (presidente dell’Associazione “Comunità storia e futuro) e Nicola Vitolo (Presidente dell’Associazione A717 Battipaglia e oltre). Disco rosso quindi per: Gerardo Motta che vorrebbe essere della partita sostenuto da Liste civiche; Cecilia Francese leader del Movimento politico Etica per il Buongoverno; Carmine Pagano consigliere uscente di Fratelli d’Italia-An; Ugo tozzi, consigliere comunale uscente di quello che era il Popolo delle Libertà. Disco rosso anche per tutti i consiglieri comunali uscenti che vorrebbero ricandidarsi solo per conquistare uno scranno.
«Gli amministratori responsabili di azioni che hanno portato allo scioglimento di Comuni e Province per infiltrazioni mafiose – si legge nell’articolo di fondo sul sito della Fondazione Pio La Torre http://www.piolatorre.it che riprende l’articolo del Sole 24Ore di Gianni Trovati – sono incandidabili nel primo turno elettorale successivo allo scioglimento in ciascun livello di governo nella loro regione: in pratica, non è sufficiente per esempio che si svolgano elezioni in alcuni Comuni per riaprire le porte alla candidatura in altri, perché in ogni caso il semaforo rimane rosso se non ci sono stati altri turni elettorali nell’ ente in cui ci si presenta al voto. Non solo: lo stop è esecutivo dopo la dichiarazione definitiva di incandidabilità anche se nel periodo fra lo scioglimento del Comune e questa pronuncia si siano svolte elezioni in regione.
A sottoporre l’intricata questione alla Corte di Cassazione – si spiega nell’articolo di fondo – è stato il Procuratore generale presso la Corte d’appello di Catanzaro, che si è opposto a una lettura originale offerta dai giudici calabresi sui limiti alle candidature post-scioglimento per mafia scritti all’ articolo 143 del Testo unico degli enti locali. Il caso riguarda l’ ex sindaco e alcuni ex amministratori del Comune di Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, sciolto a fine 2011 dopo che era emerso il peso della criminalità organizzata sulla politica locale. Nell’ ottobre 2013 il Tribunale di Vibo Valentia aveva dichiarato incandidabile l’ ex sindaco, che si era però opposto al provvedimento sulla base del fatto che nei due anni trascorsi tra lo scioglimento e la decisione del Tribunale si erano già svolti in Calabria due turni elettorali: grazie al ricorso, l’ ex sindaco si è potuto ripresentare un mese dopo alle elezioni nello stesso Comune, e si è reinsediato alla guida dell’ ente dopo la vittoria nelle urne.
Nel luglio 2014 si è pronunciata la Corte d’appello di Catanzaro, che proprio sulla base delle elezioni amministrative tenute in regione nei due anni precedenti ha ritenuto inapplicabile l’ incandidabilità. A smontare questa interpretazione interviene ora la Cassazione, che nella sentenza 18696/2015 depositata ieri fissa un campo di applicazione dell’ incandidabilità più ampio di quello individuato dalla Corte d’ appello. Quando diventa definitiva, spiega la suprema Corte, la sanzione opera «per tutti i (primi, ndr) turni elettorali successivi» anche se «nella stessa regione si siano svolti uno o più turni elettorali di identica o differente tipologia)» tra il giorno dello scioglimento per mafia e quello della dichiarazione definitiva di incandidabilità. È proprio quest’ ultima, aggiunge la Corte, a far partire la “conta” delle elezioni vietate ai diretti interessati. L’ incandidabilità opera infatti solo quando non arriva all’ ultimo grado di giudizio (o non è impugnata): se per cancellarla bastasse un turno elettorale prima della dichiarazione definitiva, la sanzione finirebbe per non operare mai. (Il Sole 24 Ore di Gianni Trovati)
E così mentre Cecilia Francese senza curarsi di nulla continua il suo Tour cittadino per i quartieri di Battipaglia coinvolgendo i cittadini, Vincenzo Inverso, incoraggiato da questa sentenza, preannuncia che con cadenza mensile, già a partire da settembre, nella sua qualità di presidente della campagna d’ascolto #perunnuovoinizio, incontrerà il presidente della commissione straordinaria del Comune di Battipaglia, Gerlando Iorio, per sensibilizzare e sollecitare la terna commissariale sui problemi di interesse generale per Battipaglia.
Inverso ci comunica anche che nella giornata di venerdì 2 ottobre scorso, si è tenuto il secondo incontro con Iorio, nel corso del quale: “si è parlato di ordinaria amministrazione (facendo così seguito alle tante segnalazioni che ci sono giunte dai cittadini), ma anche di alcuni problemi più ampi e specifici, come l’attuazione del protocollo ex Cdr in riferimento alla SP195 e la conclusione dei tanti cantieri ancora aperti in città.
In realtà, già a partire da gennaio – dice Inverso – la campagna d’ascolto ha comportato svariati incontri con il commissario Iorio, che avevano il fine di riferire dei risultati dell’ascolto: segnalazioni, proposte, richieste di informazioni.
D’altronde – Precisa Inverso – #perunnuovoinizio è nata proprio con l’intento di essere punto d’ascolto e mezzo di contatto fra cittadini e amministrazione. – aggiunge – Dal prefetto abbiamo ricevuto sempre la massima attenzione e disponibilità verso i bisogni e le segnalazioni che di volta in volta gli abbiamo riferito – conclude Vincenzo Inverso – Ed ora questi incontri sono stati regolarizzati per scendere sempre di più nel vivo dei fatti, dei problemi e delle possibili soluzioni”.
La notizia è sconvolgente e sebbene datata 23 settembre 2015, ha comunque suscitato un interesse in Città, ma notizia a parte, sarebbe utile sapere fino a quando la commissione straordinaria resterà a Battipaglia e soprattutto chiarire fine a che punto le infiltrazioni mafiose si sono insidiate in città, nelle istituzioni locali, tra i Partiti, e tra i funzionari, tra gli imprenditori locali, così come ci si aspetterebbe che almeno vi fosse una chiusura definitiva sia dei processi che delle indagini, proprio per non lasciare nulla di intentato. Altro quesito: Sono realmente incandidabili sia gli amministratori della maggioranza che delle opposizioni, ci sono altre sentenze invece che decretano la candidabilità?
Intanto i Partiti tradizionali e le coalizioni fino ad ora conosciute sono in affanno, il proscenio politico è stato occupato alla grande dai movimenti e dalle Associazioni, ma si ha la sensazione che fino a quando non si ultimerà il Piano Urbanistico Comunale, il vero collante di tutti gli affari che si intrecciano in tutte le Città, La Commissione Straordinaria non lascerà mai il Palazzo.
Battipaglia, 4 ottobre 2015
Solo cosi’ Battipaglia puo’ risorgere dalle ceneri degli ultimi venti anni
Se si vuole salvare battipaglia dalla MERDA bisogna non candidare neanche i soliti PERSONAGGETTI CONSIGLIERI COMUNALI USCENTI
Finalmente PULIZIA SARA’ FATTA dei soliti PERSONAGGI NOTI NELLA CITTà. SOPRATTUTTO DI EX CONSIGLIERI COMUNALI ANCHE DI FINTA OPPOSIZIONE
Battipaglia è sfortunata con tutti questi che si sono avvicendati ha avuto solo una regressione spaventosa.
Quella città ricca e opulenta degli anni ’50 e ’60 è stata mortificata e appezzentita.
Nanetti politici insignificanti hanno voluto fosse a loro misura.
Però oggi tutto è cambiato, sarà difficile riprenderla
Ciotti sarà Sindaco,il Pd non permette la perdita di Battipaglia come successo a Eboli.
un altro articolo a favore degli amici degli amici, complimenti continuiamo a dimenticare le nuove realtà politiche, continuiamo pure così