L’Associazione spontanea delle Mamme chiede di revocare il trasferimento dei Reparti di Ostetricia e Pediatria da Eboli a Battipaglia.
Mentre si avvia una nuova raccolta di firme ritenuta “inutile”, Moccaldi e Caliendo chiedono al Commissario ASL SA Postiglione la revoca del provvedimento “secretata” da Caldoro e i suoi “amici”, e aspettano cosa vuol fare il Sindaco Cariello.
da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Anna Moccaldi e Patrizia Caliendo, rispettivamente Presidente e Vive Presidente dell’Associazione spontanea delle Mamme in difesa dell’Ospedale di Eboli, a seguire dell’incontro da loro convocato sull’Ospedale di Eboli e sulla Sanità in generale hanno scritto una lettera: Al Commissario dell’ASL di SA Antonio Postiglione, al DS P.O. di Eboli Mario Minervini, al DS del P.O. di Battipaglia Rocco Calabrese, al Sindaco di Eboli Massimo Cariello, al Presidente del Consiglio Comunale di Eboli Fausto Vecchio, al Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Campania Enzo Maraio, al Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al Prefetto della Provincia di Salerno: avente ad oggetto “Revoca urgente ed immediata della disposizione del D.G. pro-tempore dell’ASL Salerno Antonio Squillante n° 7543/DG del 13/06/2015 (oggetto: razionalizzazione UU.OO. PP.OO. di Eboli e Battipaglia), mentre in questi giorni si raccoglie firme ritenute “inutili” promossa da un’associazione ritenuta “para politica”, e mentre attende quale iniziativa vuole intraprendere il Sindaco di Eboli Massimo Cariello.
«L’Associazione, – si legge nella lettera che richiede la revoca del provvedimento di trasferimento dei Reparti di Ostetricia e Pediatria dall’Ospedale di Eboli a quello di Battipaglia – in rappresentanza della cittadinanza ebolitana e delle miglia di firme di cittadini raccolte a seguito della ingiustificata chiusura dei Reparti di Ostetrica, Nido (“punto nascita”) e Pediatra con l’accorpamento di uomini e mezzi con l’Ospedale di Battipaglia, preso atto nell’incontro con le autorità locali e dei Comuni vicinori e con il Segretario dell’Uff. di Presidenza della Regione Campania On.Avv. Enzo Maraio)
A: che con la nota citata in oggetto – FINO AD ORA A NOI SCONOSCIUTA, l’allora” D.G. dr. A. Squillante disponeva quanto sopra detto;
- che nella stessa il provvedimento viene GIUSTIFICATO per sopperire alla richiesta della Direttrice della U.O. Battipagliese della T.I.N., dell’assegnazione di UN ( si ripete UNO) MEDICO ( neonatologo) per evitare che dal 10 giugno del 2015, la struttura a Lei affidata entrava in crisi e non poteva garantire la copertura assistenziale hh 24
- che NON CI SONO ulteriori motivazioni per giustificare e prendere in pochi giorni ( 13 giugno) un provvedimento GRAVISSIMO, che ha danneggiato la struttura ebolitana e messo a rischio l’assistenza ostetrica-ginecologica, neonatologica e pediatrica di una numerosissima popolazione di molti Comuni della Valle del Sele e del Calore salernitano che STORICAMENTE avevano come riferimento il P.O. di Eboli;
D: che NON E’ VERO ( in quanto non citato nella nota in oggetto) , come gli organi dell’ASL avevano invece fattoci credere che il provvedimento scaturiva dalla scarsa produttività del punto nascita ebolitano (oltre 470 nascite anno 2014);
E: che viene accennato nella nota una “ ipotetica” correlazione ai decreti 49/10 e 82/13, quando questi entrambi ribadiscono la realizzazione nella Valle del Sele . dell’OSPEDALE UNICO, e che in più occasioni il Consiglio Comunale di Eboli, aveva sempre ribadito che in attesa NON SI DOVEVANO EFFETTUARE tagli ed accorpamenti fra gli Ospedali interessati, onde non depauperare e rendere poco appetibili sanitariamente i Presidi interessati con correlato danno economico e di immagine;
F: che ai dirigenti medici pediatri ebolitani ed al personale del comparto, inopinatamente “deportati” a Battipaglia, sono stati affidate incarichi di lavoro su cui non avevano NESSUNA competenza ( assistenza neonatologica); Considerato
- che tutto ciò ha creato un fortissimo allarme sociale che in questi mesi non si è sopito ma è lievitato anche sulla scorta delle difficoltà della struttura battipagliese che si caratterizza per la carenza e scarsa funzionalità dei locali (logistica) e della assistenza (forte promiscuità e probabili – molto probabili – Infezioni nosocomiali) tanto che molte pazienti si rifiutano di ricoverare i propri familiari a Battipaglia ed in alcuni casi sono stati sconsigliati da addetti ai lavori a farlo;
- che sono pendenti davanti al TAR salernitano ricorsi del Comune di Eboli (Avv. Lentini) e della nostra Associazione (Avv. Lanocita) e che eventuali provvedimenti per il ripristino della normale assistenza ostetrica-ginecologica e pediatrica ad Eboli, da parte del TAR sicuramente tardiva, comunque può arrecare danni irreparabili all’assistenza ospedaliera nella Valle del Sele in attesa della realizzazione ( più volte confermata ufficialmente dagli Organi regionali) dell’Ospedale Unico;
Si chiede – concludono Anna Moccaldi e Patrizia Caliendo, rispettivamente Presidente e Vive Presidente dell’Associazione spontanea delle Mamme in difesa dell’Ospedale di Eboli – Un Suo urgentissimo Provvedimento di revoca della semplice nota “dispositiva” N° 7543 DG del 13 giugno 2015 che porta la firma della Dr.sa Anna Luisa Calazzo (D.S. aziendale pro tempore), Avv. Annamaria Farano (D.A. aziendale pro tempore) e del Dr. Antonio Squillante (D.G. aziendale pro tempore) a salvaguardia della giustizia e del ripristino di una assistenza sanitaria ospedaliera che per tantissimi anni ha soddisfatto le nostre popolazioni di riferimento.»
Eboli, 9 settembre 2015