Incontro pubblico sulle sorti della sanità cittadina. Il tema: Riordino strutturale del P.O. di Eboli e Ospedale Unico.
All’incontro promosso dall’Associazione delle Mamme con il Consigliere regionale Maraio, poche presenze e grandi assenze (Cariello, On. Cuomo, Sen. Cardiello), parola d’ordine: chiudere in fretta la gestione fallimentare Squillante e rilanciare il comparto sanità.
di Marco Naponiello
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Nel primo pomeriggio, nella sala delle riunioni dell’ospedale Maria SS Addolarata, è andata in onda l’ennesima puntata della telenovela che ha come sfortunata protagonista la sanità ebolitana e dell’intero comprensorio del Sele; infatti alle ore 16 su istanza dell’associazione spontanea delle mamme, nella persona della presidentessa Anna Moccaldi, adiuvata delle sempre presenti Luana Mazzara e Patrizia Caliendo, si è tenuto un pubblico dibattito avente ad oggetto: ”Ipotesi e prospettive future dell’assistenza sanitaria della valle del Sele”, con il benestare del reintegrato direttore sanitario Mario Minervini, da sempre sensibile alle istanze popolari e con la allargato all’attenzione del Sindaco, Massimo Cariello, (sostituito nel frangente dal presidente del consiglio comunale Fausto Vecchio) e di Campagna Roberto Monaco, gli esponenti parlamentari (assenti per motivi istituzionali) come il piddino Antonio Cuomo, il forzista Franco Cardiello, oltre alla presenzadei consiglieri di maggioranza, Carmine Busillo e Robero Grasso e di opposizione Pasquale Infante e l’importante presenza del consigliere regionale socialista Enzo Maraio, fresco di nomina alla segreteria del governatore Vincenzo De Luca, interlocutore fondamentale quest’ultimo ospite in virtù della competenza esclusiva di rango costituzionale (117-118) che l’ente Regione gode in materia sanitaria.
Una sanità pubblica che si “tinge di rosa” nella nostra città, infatti sono state la forza ed il coraggio delle mamme di questa associazione che da tempo si son battute instancabilmente per il mantenimento dei reparti di Ostetricia e Ginecologia e che hanno consegnato alla querelle ospedaliera una forte cassa di risonanza mediatica con il loro meritorio impegno per la mai sopita speranza di far rientrare in loco i due reparti, aspettativa tenuta viva anche per mezzo di un’altra storica protagonista delle lotte civiche cittadine, Rosa Adelizzi divenuta ora la responsabile di settore dell’associazione “Noi tutti liberi e partecipi” che si sta prodigando in questi giorni in una raccolta di firme in proposito o come Assunta Nigro, responsabile locale del Movimento Arancione, la quale anch’essa nelle ultime ore ha diramato un comunicato inerente l’argomento. Orbene a fronte di questa civile “sorellanza” unico rappresentante,ca vas sans dire, del sesso forte si staglia la figura del dott. Antonio Lioi, mentore e “padre”nobile dell’associazione presieduta dalla Moccaldi, oltre che tralatizia memoria storica di tutte le vicende penose che hanno portato alla drammatica situazione attuale sul fronte sanitario. Filo conduttore che unisce tali iniziative a salvaguardia del presidio ospedaliero eburino e dunque gli sforzi delle concittadine pasionerie consiste nell’aspra critica avverso la politica sulla sanità dell’ultimo quinquennio, quella per intenderci della presidenza regionale di Stefano Caldoro e dei sui reggenti locali,nella persona dei manager ASL, Maurizio Bartoletti,Antonio Squillante, Pietro Spinelli, ( in misura minore Rocco Calabrese che aveva invero ereditato un pessimo legato gestionale dai suoi predecessori), fatta di protervie a danno dei cittadini ebolitani e dei dipendenti stessi del nostro nosocomio con trasferimenti forzosi e conseguente carenza di personale, mancati adeguamenti tecnologici, una diminuzione costante dei servizi specialistici, a fronte di amorali sprechi finanziari per le attività in ALPI ed in ultimo la chiusura delle cucine del nosocomio, e del problema dello scarico delle acque reflue con visita prevacanziera dei Carabinieri del NOE ed annesso avviso di garanzia per Rocco Calabrese come lo fu due anni prima per Antonio Squillante, il tutto in una ottica dolosa di geopolitica settoriale mirata al depotenziamento sfacciato della sanità a Sud del capoluogo.
E cosi alle 16.30 nella sala riunioni della palazzina degli uffici amministrativi inizia la conferenza dibattito, che va sottolineato è una iniziativa appartenente al progetto “Eboli città cadio-protetta”, con la relazione della presidentessa Anna Moccaldi che vistosamente emozionata riassume l’excursus del come sia nata tale associazione, dalla nota 75433 del direttore generale Squillante che decretava la morte dei reparti di ostetricia e ginecologia, scelta ex post che è stata perorata anche dal manager degli ospedali di Eboli – Battipaglia Calabrese, con il consequenziale trasferimento di uomini e mezzi nel comune viciniore, i civili sit -n di protesta che tanto riscontro ebbero nella popolazione portando ad una petizione supportata da 3000 firmatari, in virtù di un allarme sociale che avevano suscitato in città, sino alla protervia dei vertici dell’ASL Salerno che pur in presenza di cittadini ed istituzioni davanti ai portoni della sede di via Nizza si rifiutarono di ricevere i manifestanti. ”ringraziamo l’impegno dell’on. Antonio Cuomo – sottolinea Anna Moccaldi – e del Sen. Franco Cardiello e del dott. Angelo Montemarano che sono stati a fianco della nostra battaglia, ora ci siamo strutturati in una vera e propria associazione, anche quando dopo aver aperto un tavolo politico, argomentato in tre schede tecniche con l’ex governatore Stefano Caldoro, di concerto con l’ex sindaco Martino Melchionda,il primo a dicembre scorso anno ci ha palesemente presi in giro,cosi dimostrando che non aveva in animo di aiutarci; di contro ringraziamo l’anima tecnica dell’organizzazione Antonio Lioi, esperto in programmazione sanitaria che ci accompagna stabilmente in questa avventura. Noi ci sentiamo anche fieri oltre che delle firme raccolte anche della delibera comunale bipartisan del 7 agosto u.s., sull’esigenza di addivenire alla realizzazione dell’Ospedale Unico, chiedendone ora di dar seguito all’opera al neo governatore Vincenco De Luca e al responsabile preposto Antonio Postiglione.
Subito dopo l’intervento della presidente dell’associazione spontanea delle mamme è stata la volta della relazione di Antonio Lioi, già chiamato in causa come esperto, il quale avvalorando la bontà della proposta associativa ha auspicato che il futuro commissario alla sanità sia Franco Zuccatelli, ma non il pessimo Mario Morlacco, mettendo l’accento su di una necessaria razionalizzazione voluta dal decreto 49/2010 per garantire servizi efficienti e all’avanguardia, con l’accorpamento degli ospedali del comprensorio, Di qui rimembrando la battaglia intrapresa nelle sedi istituzionali regionali, come l’A.R.S.A.N. ovvero l’agenzia della sanità campana, presieduta illo tempore da Angelo Montemarano, e il commissario alla sanità Mario Morlacco e la sua vice, la dottoressa Sara Caropreso, (quest’ultima storicamente favorevole all’opera nel nostro territorio) per la realizzazione dell’agognato Ospedale Unico del Sele, ad Eboli in località Acquarita, dove vi sono pronti su un totale iniziale di spesa di 1100 ml, spesi 700, un rimanente di duecento per il nosocomio del Sele, secondo le direttive classificatorie del decreto Baduzzi. La conferenza stato-regioni, tenutasi nel gennaio di quest’anno, ha discusso sui vari principi distributivi tra le varie aree regionali, dei canoni strutturali in materia di sanità, da licenziarsi coi decreti legge regionali quadro ad hoc,strutturandosi in pochi punti fondamentali. La formula di realizzazione sarà il Partenariato Pubblico Privato o P.P.P., le varie aziende costituiranno infatti, una A.T.I. ovvero una Associazione Temporanea di Imprese, tesa all’utilizzo di quei fondi P.O.R., e dove il programma di investimento europeo si staglia nell’arco di un lustro che inizia dal 2014, dunque già si parte con un gap temporale che andrà opportunamente recuperato, al fine di non vanificare il tutto perdendone il finanziamento; peccato che il passato Governatore abbia istituito l’ultima conferenza degli enti locali il 14/07/2014, dunque una mancanza di sinergie prolungata tra i vari attori istituzionali potrebbe rendere maggiormente ostica la prossima realizzazione, da qui quindi, l’auspicato “cambio di passo” della odierna giunta, si spera difatti in una governance migliore con l’avvento del centro sinistra, che dia un novello impulso alla imprenditorialità pubblica e privata, senza quella inveterata inedia amministrativa che si registra da cinque anni a questa parte. “infine – termina Lioi – voglio ricordare che il reparto di biologia molecolare lo dobbiamo ad Antonio Cuomo e Vitino Pindozzi, anche se sembra che in questi anni si sia fatto di tutto per penalizzarlo,stesso andazzo per i livelli LEA, ovverosia di qualità del servizio che non sono stati rispettati, come senza giusta causa l’allontanamento dei due reparti, ove su tutta la vicenda aleggia ancora un ricorso al Tar curato dell’avvocato Franco Massimo Lanocita.
A seguire è intervenuto il padrone di casa, ovvero il dottor Mario Minervini reintegrato dopo venti mesi di allontanamento forzoso, come da lui stesso denunciato: “io sono sicuramente stato vittima di un vero atto di forza, ricordo che il decreto 49 affermava all’articolo 12, che gli ospedali nel mentre della realizzazione dell’Unnico, non dovevano essere toccati, dunque penalizzati come è stato perpetrato, otre chetale opera non è da considerarsi per nulla faraonica ma fattibilmente concretizzabile in pochi anni; dunque bando ai campanilismi vacui che nulla apportano al dibattito sarebbero nel caso di specie deleteri, invece convertiamo le attività dell’ ALPI in vere occasioni di investimento di uomini e mezzi, siamo impossibilitati al SS Maria Addolorata ad horas nei turn-over e questo penalizza la qualità del servizio medico e paramedico, stranamente constato e subodoro per volontà politica ci hanno chiuso la cucina, quando i vigili del fuoco fanno per prassi solo delle prescrizioni nel verbale ispettivo, solo a noi stranamente ci hanno penalizzato, inutile giraci su, lo staff che ha gestito la sanità nel quinquennio appena conclusosi è stato altamente inadeguato.
La parola senza soluzioni di continuità è passata al presidente del consiglio comunale, Fausto Vecchio, il quale ha fatto le veci del sindaco assente portandone il saluto e sottolineando come il nostro ospedale cittadino dal 1994 fosse sotto pressione,un assedio vero e proprio finalizzato a ridimensionamento nel complesso, nonostante fosse dopo Battipaglia il migliore a sud di Salerno, e accusando apertamente l’ex manager angrese Antonio Squillante di aver penalizzato patentemente il nostro nosocomio nei finanziamenti tecnologici, ma allo stesso tempo, il presidente del civico consesso, ha tenuto a precisare, con la promessa formale di “..portare in giunta la questione spinosa e mi farò promotore in aggiunta di un dialogo con la presidenza regionale, avente ad oggetto le preoccupazioni sul futuro della sanità cittadina, una vergogna imperdonabile perdere i reparti di ginecologia ed ostetricia, come scandaloso il costo delle onerose prestazioni in ALPI, dove si premia lo straordinario per pochi, a cagione di dell’ordinario per molti.”
Apprezzabile ed inatteso il passaggio del sindaco di campagna Roberto Monaco, il quale, con un rapido eloquio ha sottolineato l’importanza della sanità nel contesto integrato del comprensorio del Sele, apprezzando i passaggi di Lioi sull’importanza fondamentale della innovazione tecnologica: “spero di essere sempre convocato su tali tematiche che investono tutti i comuni, darò il mio contributo, sempre che il project financing, il business privato non sia di detrimento al pubblico interesse, il costo sociale deve essere considerato come parametro principe nel valutare le scelte di settore, altrimenti verremmo meno alla nostra missione!.”
Dulcis in fundo, l’intervento del consigliere regionale e neo-segretario alla presidenza Enzo Maraio, il giovane esponente socialista ha esordito la sua dissertazione rilevando sagacemente come la gestione della destra caldoriana abbia scontentato tutti (constatazione percepibile dagli interventi di Monaco e Vecchio)anche gli stessi amministratori di destra stessi, quindi un punto fermo inamovibile su cui discutere, poi ha proseguito dando peso alla strategia del governatore De Luca sulla sanità,fatta non grandi passi ma bensì piccole cose come ne il suo stile, che sicuramente da comprovata prassi amministrativa daranno frutti, inoltre il segretario alla presidenza ha tenuto a precisare che : “scelte di malapolitica e di una convenienza di accatto, nei fatti han creato solo caos, io sono altresì felice di tornare in questa città a me amica e come promesso mi farò latore delle vostre preoccupazioni e legittime sollecitazioni.”- prosegue Maraio – “il pareggio di bilancio è un falso dogma che si traduce in tagli di servizi sulla pelle dei cittadini, semplicistico e cinico, i livelli LEA sono stati una utopia, unica strada la realizzazione dell’Ospedale Unico del Sele per dare risposte alla collettività del comprensorio, come voluto dal decreto 49, strumento essenziale per allocare appunto nuove tecnologie ed un servizio ottimale alla utenza,affinché l’unione dei presidi dia quel servizio che nell’ottica del nuovo millennio siano confacenti agli standard continentali, ricordiamoci inoltre che Stefano Caldoro ha fatto andare in malora 2mld di € di fondi europei, i quali mai come adesso sarebbero stati di comodo, ma contateci, io sarò costantemente il vostro fedele postulatore e rimarrò in contatto con la comunità ebolitana, come sempre!”
A fine sessione il direttore sanitario Mario Minervini ha gentilmente rilasciato in esclusiva per POLITICAdeMENTE una breve dichiarazione riguardante sull’esito dell’incontro: ”il decreto 49/2010, deve essere considerata come la stella polare dl cambiamento e dunque l’Ospedale Unico, la via esclusiva per garantire un servizio in linea con i parametri amministrativi di efficacia ed efficienza, avvilupparci inoltre su campanilismi atavici non avrebbe senso, le forze politiche locali (Massimo Cariello)e sovra-ordinate (Antonio Cuomo e Franco Cardiello) oltre alle compagini social attive sul territorio,i si adoperino in tal senso.”
In appendice abbiamo ricevuto una nota da parte del Sen Franco Cardiello (FI):, il, quale ha tenuto a far sentire la sua opinione sull’argomento: ”Il nuovo direttore sanitario non potrà fare peggio di Squillante. Sarebbe inverosimile. Il dialogo da riprendere con il territorio è un obbligo e in questo si instaura la compartecipazione avviata in questi giorni. Oltre al consigliere Maraio, spero anche altri eletti possano prendere a cuore la situazione che si prospetta caotica e preoccupante se a ulteriori interventi.” – conclude l’esponente forzista- “L’Ospedale di Eboli può e deve essere un punto di riferimento per l’intera Piana del Sele. Io sono pronto a fare la mia parte, come ho sempre fatto.”
Eboli, 3 Settembre 2015
Si discute troppo, forse sarebbe opportuno realizzare qualcosa.
Ci sono troppi, troppi personalismi, il comitato delle mamme primigenio che si è biforcato in due tronconi: incontri, raccolte di firme, ma i fatti concreti?
non è è di loro competenza discutere certi argomentazioni, e se ne discute da molti mesi ormai.Senza nessuna soluzione, mi sembra piu una politca dietro le quinte.
fatevene pure 10 di ospedali e cliniche ma perchè volete chudere Battipaglia? Ma che cosa avete intesta????????
l’unica soluzione l’accorpamento per potenziare i servizi, rassegnati.
Gente.le Sig.R.Mirra,grazie per essere intervenuto ponendo due importanti quesiti FIRMANDOSI. 1-non si tratta di fare decine di strutture ospedaliere, ma AL CONTRARIO, come avviene in tutto,il mondo civile Italia compresa, di rendere economicamente sostenibile l’assistenza sanitaria .I NOSTI ospedali hanno una capacità assistenziale generica(Battipaglia, Oliveto,Roccadaspide etcc) o piu’ specialistica (es.Eboli) sotto,l’aspetto di efficacia ed efficienza MEDIO-BASSA, con costi elevatissimi perché DEVONO AVERE TUTTI molti reparti e servizi ripetuti per 4 o 5 .Quando un Laboratorio o una Radiologia, o altro servizio, deve avere tecnologie ad alto costo presente in tutti gli Ospedali ( distanti pochi km fra loro) con il poco personale distribuito fra i 4 o 5 Hh, allora la qualità delle prestazioni SCENDE e l’ unica possibilità LOGICA ED INTELLIGENTE per evitare la migrazione al nord è quella di avere UN SOLO GRANDE OSPEDALE EFFICIENTE nell’interesse dei nostri (non di Eboli , Battipaglia, o dei tanti Comuni della Valle del Sele, Calore Salernitano ed alto Cilento) Figli e Nipoti. Si informi sig. Mirra come si costruiscono oggi i nuovi ospedali.E’ finita l’epoca in cui “ogni condominio” voleva un Ospedale ed i politici assecondavano queste richieste per creare posti di lavoro e non per garantire la Buona Sanità.Quindi non si tratta di fare un torto ai cittadini di Battipaglia, ma di garantire a loro e non solo,a loro, una Assistenza degna di questo nome tenendo presente che i nostri ospedali,Battipaglia in primis, non hanno logosticamenye la possibilia’ di utilizzare le tante nuove tecnologie che fanno di un ospedale moderno il riferimenti delle innovazioni informatiche in campo biomedico. 2-nella nostra testa ,gentile Signore, ci sono le stesse idee ispiratrice di Renzo Piano che in 10 punti ha disegnato i punti fondamentali INDISPENSABILI e necessari da garantire agli, ospedali che Lui chiama a CINQUE STELLE.Gli attuali nostri Ospedali -TUTTI- non raggiungono tre stelle per intenderci. Ecco perché – si informi su internet trova tutte informazioni necessarie- da diversi anni si costruiscono ospedali che vanno a sostituire 4,5,6 e piu’ vecchi ospedali (ultimo in ordine di tempo l’OSMAR , osp.del mare a Ponticelli Napoli con la chiusura di ben 5 ospedali napoletani).Insomma tutto e solo nell’interesse dei 300 mila abitanti della nostre zone e non di piccole comunità con un assistenza sanitaria di medio-basso livelli nonostante lo sforzo del sempre,piu’poco,personale medico e paramedico
cosa succede all’ospedale battipagliese? HA la pista per elicotteri, collegamento con autostrada e statale, due edifici, li volete buttare nel gabinetto, facendo arrivare un ambulanza da Montecorvino fino ed Eboli QUESTA È PAZZIA! mentre la gente non ha soldi,
ingrandite l’ospedale di oliveto citra e risprmiate i soldi della povera gente, voi volete vedere davvero la incazzata con i forconi in mano per finirla di comprtarvi come imperatori
Vedi che oltre montecorvino esiste.campagna la bassa valle,con,altavilla,alta valle con contursi gli alburni,e tanti altri,questi non sono cittadini?i montecorvinesi vadano al ruggi
vergognatevi.
L’OSPEDALE DELLA PIANA DEL SELE GIÀ C’È, BASTA PRENDERE GLI SPAZI NEL SECONDO EDIFICIO DELL’OSPEDALE DI BATTIPAGLIA, ORA DESTINATI AD UFFICI TRASFORMANDOLI IN REPARTI.
L’EPOCA DELLE OPERE FARAONICHE È FINITA
RISPETTATE LA GENTE!
Art 12 l 146 2010 regione campania, ospedale.unico del sele,stanziati 200 Ml piu il terreno di.prprietà ASL,invece di gioire per un ospedale 3.0.,quello di Battipaglia neanche a norma delle ultime direttive,invece di gioirne dunque.cadete in campanilismi piccolo provinciali, all’ aquarita dietro lo svincolo, una pista di elicotteri una cazzata rispetto alle migliorie, crescete civicamente.
Opzione A. Si avvia la costruzione dell’ospedale unico della valle del sele e se ne chiudono 4. Tempi stimati, 10 anni (vedi ospedale del mare), costi a partire da 300 milioni , ma i costi in Italia solitamente triplicano. Dieci anni di provvisorietà nella sanità a Sud di Salerno.
Opzione B. Progressiva chiusura di un ospedale situato su un monte, difficile da raggiungere, senza neanche la cucina. Spostamento dei reparti al più vicino ospedale avente spazi adeguati, collegato alla SS 18 e all’autostrada con uno svincolo serio, dotato di eliporto.Tempi e costi, brevi e contenuti.
Qual è l’opzione più ragionevole?
Siete di coccio?
neanche Battipaglia é a norma,se ne deve fare uno comunitario,smettetela di essere infantili e pensate al 21simo secolo.
e feriti ed infermi inforcheranno le scope per correre a farsi medicare.
Se ho capito bene, volete che da Agropli da Acerno e dall’alto sele arrivino fino ad Eboli
Ampliate Oliveto Citra per la zona est del Sele, lasciate Battipaglia per la costa ed i Picentini, Agropoli serve a centinaia di migliaia di persone in estate ed un sacco di comuni cilentani in generale
L’eccellenza ospedaliera non centra con questi presupposti
Dr.Raviello, Sig.ra Serrelli, scusatemi ma mi rivolgo a Voi perché, come me, vi firmate. Mi dispiace, che il dibattito SERIO si è spostato su di un binario MORTO. IL CAMPANILISMO STERILE ED INUTILE. L’Ospedale Unico della Valle del Sele, NON E’ nessuno di quelli oggi esistenti, perché NESSUNO ha le caratteristiche strutturali MINIME necessarie per poter sostenere i 350 PPLL (circa) previsti, i Reparti ed i Servizi previsti e le NUOVE INDISPENSABILI tecnologie sanitarie. L’uso di tecnologie avanzate necessita di strutture ospedaliere con corridoi molto larghi ( basta pensare che i carelli a dx e sin dei corridoi IN PIANO, quindi non più di tre piani, devono poter “camminare” senza personale guidati da computer e raggi infrarossi), i reperti devono essere collegati sia informaticamente – banda larga,WI FI,bluetooth, con reti LAN ma anche con una idonea e veloce POSTA PNEUMATICA etc…Cioè nessuno dei NOSTRI Ospedali sono nella condizione per poter DIVENTARE un OSPEDALE A CINQUE STELLE ( rapporto Renzo PIANO- Umberto Veronesi). La discussione nata su questo spazio, messo a disposizione dall’Amico Massimo Del Mese, potrebbe essere utilizzato per INDIVIDUARE INSIEME , CHE TIPO DI OSPEDALE VOGLIAMO per i nostri figli e nipoti. La Valle del Sele, del Calore Salernitano e dell’Alto Cilento, non finisce ad EBOLI ( tantomeno a Battipaglia) ci sono 300 mila persone che vogliono una BUONA SANITA’ che nelle strutture esistente non POTRA’ ESSERE MAI GARANTITA . I nostri Ospedali sono tutti di media-bassa tipologia assistenziale ( per carenza logistica, di personale, uomini e mezzi distribuiti in 4/5 strutture a pochi km fra loro) sia quelli “generici” di Battipaglia- oliveto, Roccadaspide ed ex Agropoli, che quello “più specialistico” di Eboli. La speranza è quella che FINISCANO i TROPPI viaggi al NORD, per patologie leggermente più importanti di quelle curabili da NOI. Son passati INUTILMENTE ben 5 anni dalla DECISIONE del decreto 49/10 ( Ospedale UNICO). E’ vero ci son voluti troppi anni ( per colpe di alcune gravi vicende giudiziarie) per realizzare l’OSMAR di Ponticelli, ma solo 4 ( 2004/2008) per realizzare l’Ospedale dell’Angelo a Mestre, uno dei più avanzati tecnologicamente d’Europa e andate a vedere( anche su Internet volendo) i NUOVI Ospedali di Novara, Pisa, Baggiovara-Modena, Pordenone, Sassuolo, TorVergata-Roma, e quelli in via di realizzazione in Toscana,( per rendervi conto che i NOSTRI sono vecchi e qualcuno nato vecchio) TUTTI i nuovi vengono realizzati accorpando PICCOLI OSPEDALI improduttivi ed antieconomici. Non serve avere un PICOLO Ospedale in ogni CONDOMINIO, perché si moltiplicano solo i costi e si garantisce solo un’assistenza MEDIOCRE. ” Opporsi per motivi di “condominio” fa perdere solo tempo e lievitare i costi. Fatevene una ragione gli ebolitani, i battipagliesi e tutti gli altri 300 mila cittadini del basso salernitano MERITANO qualcosa di più. Coraggio GUARDATE AVANTI e non dietro di Voi. L’eccellenza sanitaria, passa proprio attraverso QUESTI PRESUPPOSTI, che sono alla base di una efficiente gestione economica ed amministrativa nonché sanitaria di un GRANDE Ospedale ( e non di un Ospedale grande) UNICO e non di tanti piccoli antieconomici che quadruplicano le spese per Laboratori, Radiologie, Farmacie, Servizi Sanitari vari ed amministrativi, Sale Operatorie etc.etc.etc. RAGIONEVOLEZZA ci vuole e non “piccoli interessi di campanile di medioevale memoria”.
Siamo ancora alle guerre di campanile,sconfortante.
I politici ebolitani a Battipaglia, (vera sconfortante storia) negli ultimi decenni, hanno avuto voti a camionate e riverenze ed accoglienze amichevoli, con l’aiuto della accomodante e risibile classe politica battipagliese, mentre nei commenti di questa stessa pagina, li si accusa ingiustamente di campanilismo medioevale. Con i voti battipagliesi sono diventati personaggi di spicco della politica locale e nazionale, dando in cambio ai battipagliesi il niente, portando ad Eboli infrastrutture e fondi pubblici, ma Battipaglia è da sempre operosa, e con una classe imprenditoriale capace che (senza offesa) Eboli non ha, e che ha sostenuto e sostiene l’economia cittadina nonostante la chiusura delle fabbriche, i centri commerciali che soffocano i commercianti in centro, i disservizi pubblici, ma BATTIPAGLIA VA AVANTI CON LE PROPRIE FORZE! A Battipaglia l’unica grande struttura rimasta è proprio l’ospedale, che ora volete ACCORPARE che significa comunque TOGLIERE, ora però non si può più tollerare questo vassallaggio. Pertanto motivando per posizione geografica, orografica e per i collegamenti stradali e ferroviari anche, che EBOLI NON HA.
L’OSPEDALE UNICO DELLA VALLE DEL SELE SI FA A BATTIPAGLIA
e d’ora in poi i voti andateveli a prendere nel comune di Vattelappescà.
Vedi che eboli ha metà della piana come territorio, quasi il triplo della ex frazione,atro che spazio orografico e scempiaggini da avvinazzato, si puo’e si deve realizzare al centro della piana stessa e smettetela di piagnucolare che andiamo bene tutti e 25 i comuni.
avvinazzato a chi? si vedranno i battipagliesi uniti e compatti come non mai e sarà questa storia dell’ospedale a farlo avvenire
campanilisti eh o piatto ricco
vedremo
Alberto, cortesemente ti do un consiglio:
caro mio,vatti a fare un giro a via Italia e digerisci il lauto pranzo domenicale!
Senti bene, apri le meningi, l’ospedale è stato deciso da gente più in alto di noi e i comuni della alta valle, della piana e degli alburni son d’accordo, vediti le partite che domani e lunedì,
buona serata!
Ma siete scomparsi che fine avete fatto vi siete arrese . Solo la adelizzi continua voi seppellite d altronte con lioi questa era la fine un morto che avevate resuscitato uno che cio che tocca distrugge dovevate fare attenzione al personagetto adelizzi come pure la nigro sono attive voi manipolate e buttate la senza reagire ………lioi lioi sei vecchio datti alle bocce