“Kepler 452b” una nuova Terra? Troppo presto per affermarlo. Dei 3600 candidati pianeti “cugini” della Terra, solo un migliaio confermati.
Un Pianeta nuovo e simile per colonizzarlo? E se imbarcassimo su “Kepler 485b” tutti i Finanziari, i Banchieri, le Lobbye delle armi; Al Qaeda, l’ISIS e tutti i prepotenti del Mondo? Potremmo pensare anche a Berlusconi, Renzi, Salvini e Grillo.
per (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
ROMA – Dopo una parentesi di qualche mese ritorna su POLITICAdeMENTE Erasmo Venosi, Astrofisico e molto impegnato nel quotidiano in difesa dell’ambiente. Interviene ma solo dopo che la NASA ha annunciato la scoperta, nell’ambito della missione Kepler, un telescopio spaziale che ha come compito solo quello di rintracciare nello spazio pianeti simili alla nostra Terra, dell’ennesimo ritrovamento di un pianeta che più o meno ha le stesse caratteristiche, non le stesse dimensioni, della nostra Terra. Una notizia sensazionale dal punto di vista mediatico. Ci fa sognare e apre tante di quelle fantasie rispetto al fatto di non sentirsi più soli e che insomma che di pianeti “cugini”, quelli che vivono le stesse condizioni del nostro, ce ne sono tanti e “Kepler 452b” è uno di quelli.
Il ritardo non è stare indietro sulla notizia, ma è solo uscire fuori dal coro e riproporre la scoperta in chiave “realistica” tenendo conto che vi sarebbero migliaia e migliaia di pianeti simili al nostro come dice nel suo articolo Venosi, ma non certo per sminuire la scoperta, comunque straordinaria, ma per far comprendere che i dati che ci sono stati forniti, sono del tutto parziali e che non assicurano affatto vi siano le stesse condizioni di vivibilità che noi conosciamo, oltre ad altre domande che Venosi ci indica. Ma i sogni vanno ben oltre la realtà e non tengono conto della scienza e della conoscenza, rispondono solo alle emozioni, quelle che ognuno di noi riesce a scatenare non solo dormendo ma anche chiudendo gli occhi ed immaginando.
E allora per un momento, pensando ai sogni e pensando a quelli che si sentono soli, i quali anziché rispondere alla sete di conoscenza che attraverso l’avventura riesce a raggiungere mete per nulla immaginate, lasciando il fascino alla scoperta, si vorrebbe trovare un nuovo Mondo o meglio una nuova Terra, uguale, ma proprio uguale, per poterla colonizzare e magari per iniziare a distruggerla per evitare di fare qualsiasi sforzo di adattamento. E allora ci viene un dubbio: si cerca una nuova terra per scoprire se sono abitate da esseri viventi simili all’uomo o che abbia solo forme di vita simili a quelle che viviamo sul nostro pianetà? E a quella domanda “se c’è o meno l’acqua per scovare ogni possibile forma di vita?”, c’è solo una risposta: Noi vorremmo solo siano adeguabili alle nostre desiderate, per ristabilire una nuova “Piramide” ma sempre e solo con a capo l’uomo, stabilendo così anche come concetto interplanetario quello che l’uomo è al di sopra di tutto e tuto può.
Immaginiamo per un attimo che tutto si riesca a risolvere: che si possa raggiungerlo in un tempo accettabile; che si possa respirare e vivere; che ci si possa alimentare nelle stesse forme e modalità a cui abbiamo fatto ricorso e così via per tutto il resto, chi sarebbero i primi a trasferirvisi i potenti e i miliardari, per scegliersi e adattarsi il meglio per poi dettare le regole per gli altri? Oppure potremmo fare come fece il Regno Unito, il Paese più civile del Mondo, quando, in cambio della libertà indirizzò verso l’Australia tutti i peggiori ceffi che gironzolavano nel Regno, colonizzando così quel “nuovo Mondo” di allora, divenuto oggi tra i paesi più ricchi e più civili, oltre che tra quelli che meglio si vive nel Mondo?
Delle due è difficile scegliere. Ma se proprio si fosse costretti, si potrebbe protendere per la seconda ipotesi e che Dio ci perdoni. Ebbene si potrebbe pensare di imbarcare per il nuovo Pianeta “Kepler 485b” o altri similari: tutti i “Finanziari e i Banchieri” quelli che per i loro utili hanno in pugno l’economia del Mondo; Le grandi Lobbye delle armi; Al Qaeda e l’ISIS; e via via tutti i prepotenti di ogni angolo del Mondo, non tralasciando proprio nessuno, e ovviamente assicuradoci della partenza di un convoglio senza ritorno della numerossissima delegazione italiana, da Berlusconi a Renzi, da Grillo a Salvini e tutti i loro colonnelli, con una buona parte del clero, oviamente facendo cura di indicarli, per evitare che Papa Francesco nella sua infinita bontà possa perdonarli. Ci assicureremmo dei vari “boss”etti del posto e un’astronave corazzata e guardata a vista dal Mossad di tutti i Camorristi, Mafiosi e Ndranghetisti, per evitare che tornino indietro. Insomma sarebbe una bella bottà di pulizia e così forse potremmo vivere meglio sperando che chi rimane non venga assalito dal desiderio di prevalere sugli altri (Homo homini lupus).
…………………… … …………………..
di Erasmo Venosi (Astrofisico)
Il programma Discovery della Nasa è costituito, da una serie di missioni spaziali molto specializzate. Tra queste c’è la missione Kepler, che ha lo scopo di scoprire pianeti simili alla Terra, che ruotano intorno a stelle diverse dal Sole. Kepler è un telescopio spaziale, montato su un satellite lanciato nello spazio sei anni fa. Scruta una parte della nostra galassia, la “ Via Lattea”, per scoprire pianeti, che orbitano nella “zona abitabile”.
Tale denominazione rappresenta la regione intorno alla stella, dove è teoricamente possibile, per un pianeta mantenere acqua liquida sulla sua superficie. Acqua, per noi significa condizione essenziale, per ogni forma di vita. Kepler monitora circa 145 mila stelle delle costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago. Il monitoraggio riguarda una minima parte dei circa 300 miliardi di stelle, che popolano la nostra Galassia.
Al convegno annuale della Società Astronomica Americana del gennaio 2012, svoltosi a Long Beach, in California sui dati forniti da Kepler, fu possibile stimare il numero dei pianeti simili alla Terra presenti nella nostra galassia e quantificai, in dieci miliardi! Se pensiamo, che le galassie presenti nell’Universo osservabile sono stimate, in un numero variabile tra 100 e 300 miliardi e, che in ogni galassia ci sono circa 100 miliardi di stelle allora il numero di possibili altri pianeti diventa stratosferico: centinaio di miliardi di miliardi. Insomma il nostro pianeta non è l’eccezione, ma la regola! L’Universo osservabile è quello accessibile ai nostri strumenti, ma non è necessariamente tutto l’Universo.
Come fa il satellite Kepler a “scoprire“ i pianeti? Usando una tecnica indiretta cioè osservando le stelle, per un lungo tempo e quando il pianeta, che a ogni giro, produce una brevissima diminuzione di luminosità della stella ne registra alcuni parametri. Diminuisce quindi per un attimo la luminosità perché il pianeta oscura la stella tanto, che si usa il termine inglese “blink”, per indicare questa breve diminuzione di luminosità. Il termine “blink” tradotto vuol dire “battere le palpebre“ ed è come se la stessa chiudesse, per un istante il suo occhio luminoso.
Il telescopio Kepler misura la frequenza, vede di quanta è diminuita la luminosità della stella e deduce orbita e grandezza del pianeta. Esistono altri due metodi, per osservare la presenza di un pianeta : il metodo delle “velocità radiali” e quello della “microlente gravitazionale”. Il primo pianeta “scoperto” nel 2011 da Kepler fu battezzato, “Kepler 20 f” e aveva dimensioni quasi uguali, a quella del nostro pianeta mentre il secondo “Kepler 20 e” era più piccolo e, più vicino alla sua stella.
Kepler trasmette i dati, a un laboratorio di fisica dello spazio, che si trova nel Colorado, e che a sua volta li trasmette alla NASA, per essere processati. Kepler circa tre settimane fa ha scoperto un pianeta, cui è stato dato il nome di “Kepler 452 b”, simile al nostro pianeta Terra e appartenente alla costellazione del Cigno. In passato il satellite ha già individuato migliaia di pianeti, ma la notizia fatta diventare clamorosa è, che “Kepler 452 b” sarebbe “quasi cugino” della Terra. Ruota intorno, a una stella simile al Sole, che ha una temperatura simile a quella del nostro Sole, 5500 gradi..
Kepler ha scoperto almeno 3600 “candidati pianeti” e, oggi quelli confermati sono circa 1000. Tornando al pianeta scoperto c’è da dire, che è di dimensione più grande (60%) della nostra Terra, impiega 385 giorni per fare un giro completo intorno a una stella simile al Sole. Questa stella ha 6 miliardi di anni, quindi 1,5 mld in più del nostro Sole, ed è più luminosa. Il pianeta si trova in zona abitabile cioè nella fascia orbitale, che consente al pianeta di avere potenzialmente acqua in superficie. Dista dalla Terra 1400 anni luce (13,2 milioni di miliardi di Km equivalente a 330 miliardi di volte il giro dell’equatore terrestre).
Su “Keplero 452 b” c’è vita? Forse. Necessitano numerosi dati per poterlo affermare. La questione primaria è conoscere la massa, al fine di stimare il tipo e la densità dell’atmosfera, se esiste. Capire se si tratta di un pianeta liquido, solido o gassoso. Il modello statistico ci dice, che la probabilità di una composizione rocciosa varia tra il 49% e il 62%. Bisogna conoscere poi la composizione chimica dell’eventuale atmosfera, per affermare che è possibile la presenza di vita. L’atmosfera è necessaria, per mantenere una temperatura adatta alla vita e come protezione dalle radiazioni cosmiche.
I dati in nostro possesso ci dicono solo, che è possibile che ci sia acqua, ma questo non vuole dire, che sicuramente c’è vita. Altri parametri importanti ai fini di una possibile esistenza della vita sono, oltre alla composizione chimica dell’atmosfera, il valore del campo magnetico, che svolge il ruolo di scudo, di protezione dai raggi cosmici. Insomma considerare Keplero 452b una cugina della Terra o una Terra 2.0 è troppo azzardato e, prematuro! Troppe sono le informazioni, che non ancora abbiamo per urlare, come hanno fatto i media, alla scoperta del millennio.
Qualcuno è arrivato, a classificare l’annuncio come un grande spot pubblicitario della Nasa considerato, che almeno altri dieci esopianeti hanno caratteristiche simili a quelle della Terra. Ci vorranno anni, per approfondire e acquisire dati importanti per dire, che su “Kepler 452b” c’è vita. Lavori importanti e discussioni hanno convinto, che le forme di vita nell’Universo potrebbero essere diverse da quelle, che conosciamo sulla Terra e non necessariamente intelligenti nel senso come noi la intendiamo.
Concludo riproponendo il paradosso di Fermi nato dalla considerazione, che l’Universo è pieno di pianeti “Dove sono tutti quanti? Se ci sono così tante civiltà evolute, perché non abbiamo ancora ricevuto prove di vita extraterrestre come trasmissioni di segnali radio, sonde o navi spaziali?”. Negli anni schiere di scienziati famosi, ma anche filosofi, storici si sono cimentati con il paradosso di Fermi. La posta in gioco del paradosso di Fermi è la esistenza di una intelligenza aliena e i dati sperimentali sono talmente scarsi che spesso le discussioni diventano accesissime. Storico lo scontro sul paradosso di Fermi tra due famosi fisici Stephen Gillett e Robert Freitas.
Vi rendete copsto che mente brillante si è lasciata sfuggire questo paese? Al lungo elenco fatto da Massimo aggiungererei anche quelli che, trainati dal carro “Venosi”, una volta al semi tragfuardo lo hanno disarcionato pensando di brillare di luce propria (infatti ora sono nel buio più completo).
Chiedo al Sindaco di non lasciarsi sfuggire una personalità come Venosi che sicuramente potrebbe dare tanto alla nostra Eboli.
Prof. Venosi, la mia stima per lei sale sempre di un gradino.