Proroga del Commissariamento: Necessaria “Bonifica” per Battipaglia

Prosegue l’opera di “bonifica”: Prolungato il Commissariamento da 18 a 24 mesi. La Città va avanti. La politica si interroga e si indigna.

Inverso (#perunnuovoinizio): «Le responsabilità penali vanno separate dalla politica». Bruno(PD): «La città va pacificata. È una scelta di responsabilità per Costruire un nuovo rapporto rispetto alla formazione del consenso, alla scelta dei candidati, alla comunità». 

Battipaglia-Carlo Picone-Ada Ferrara-Gerlando Iorio.Davide Bruno-Vincenzo Inverso
Battipaglia-Carlo Picone-Ada Ferrara-Gerlando Iorio.Davide Bruno-Vincenzo Inverso

da POLITICAdeMENTE il blog di Massimo Del Mese

BATTIPAGLIA – Alla notizia che il Consiglio dei Ministri, su proposta di Angelino Alfano, ha deliberato la proroga del commissariamento straordinartio, conseguenza dello scioglimento del del Consiglio comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche, allo scopo di consentire il proseguimento delle operazioni di risanamento delle istituzioni locali e lo scardinamento dei rapporti, pare molto diffusi, tra sodalizi criminali, imprenditori, funzionari e uomini politici, consegnando ai cittadini una Battipaglia “bonificata”, non è stata accolta per nulla male dai battipagliesi, vittime di un sistema che sebbene per anni ha frenato una economia fiorente, non le ha impedito di raggiungere risultati straordinari in tutti i settori dell’economia.

Picone-Ferrara-Iorio
Picone-Ferrara-Iorio

Il commissariamento straordinario, il commissariamento del commissariamento, per infiltrazioni camorristiche si prolunga così da 18 a 24 mesi, senza escludere, un ulteriore proroga fino a che non si scardinano quei sistemi e quelle organizzazioni che lo hanno determinato. 24 mesi, retti dalla terna Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, che sommati agli 11 mesi di commissariamento ordinario di Mario Rosario Ruffo, segnano un tempo lunghissimo per una comunità cittadina, che si vede sospeso l’esercizio amministrativo di democrazia elettiva, un diritto oggettivamente leso, ma obbligato. Una sospensione però che non impedisce affatto ai cittadini di partecipare, attraverso i Partiti o le Associazioni e i comitati, così come è avvenuto alle scelte che nel frattempo la gestione commissariale adotta. Una sospensione, sia essa di 18, 24 o 36 mesi, che se ci consegna una Città bonificata vale tutto l’oro del mondo e proietta questa Città e tutto il comprensorio delle Città vicine in un’altra dimensione sia per ricchezza e sia per capacità in altri ambiti commerciali e produttivi di livello nazionale ed europeo. Una sospensione che sarà di monito alle allegre brigate politiche che sapranno sin da ora che non è più possibile proporsi alla città con le stesse caratteristiche, gli stessi metodi, gli stessi uomini e perquanto la notizia è sconvolgente viene accettata con rispetto dai battipagliesi e con preoccupazione, diffidenza, “fastidio” da parte del mondo politico.

Battipaglia,veduta aerea
Battipaglia,veduta aerea

Un mondo politico di Partiti, nuovi e vecchi che siano, fatta eccezione per alcuni, completamente ecclissatosi, dileguatosi, che sembrerebbe assente rispetto a tutto quello che gli gira intorno, nascosto rispetto alle responsabilità e le colpe che si sente addosso, appunto si nasconde, nella speranza che il tempo cancelli il ricordo ed insieme cancelli anche la colpevolezza. Ma Battipaglia va avanti, e i battipagliesi, tutte le mattine si alzano e fanno i conti con la vita reale, quella che non li risparmia dalla crisi più profonda che abbia mai colpito il Paese, resiste e prosegue per la sua strada. Molti di loro, quelli che si sono confrontati onestamente con le regole del mercato e che solo sulle loro spalle si vedono ricadere profitti o perdite se ne fottono di quando durerà questo Commissariamento, per loro è importante che nel frattempo non subiscono angherie politiche e dopo non dovranno più passare sotto “forche caudine” di politici o di camorristi, anzi, per questo vorrebbero che questo commissariamento non finisse mai.

E se a questa, e non a caldo, vi è qualcuno che cerca di interogarsi rispetto al passato e a cercare delle risposte, ma facendone anche ammenda, che necessariamente toccano il mondo politico e il proprio Partito come ha fatto il giovane segretario del PD battipagliese Davide Bruno, e chi come Vincenzo Inverso, animatore del laboratorio politico #perunnuovoinizio, protagonista politico cittadino ante-scioglimento che con quell’UDC di Casini e Cesa “monopolizzarono” l’Amministrazione Santomauro, con l’acquisizione da ogni dove di 10 consiglieri comunali,  si indigna ritenendola una punizione e non riconoscendosi nel mucchio.

Davide Bruno
Davide Bruno

«L’atteggiamento peggiore che si può avere è quello della recriminazione, del torto subito, di dividere ancora la città, l’opinione pubblica. – Si legge in una nota del giovane segretario cittadino del Partito Democratico battipagliese Davide BrunoLa città va pacificata, questa ferita deve servire a tutti noi, per capire cosa non va. Va pacificata rispetto al corto circuito del riparto delle competenze tra sfera politica e burocratica, va pacificata rispetto alla selezione della classe dirigente. Perché questo è l’epilogo di una città che dal 1994, dall’introduzione dell’elezione diretta del sindaco che ha portato stabilità in tutti gli enti locali, non riesce ad avere un mandato consiliare completo.

In cinque consultazioni elettorali, – fa rilevare Bruno – abbiamo avuto la durata media di ogni sindaco che non arriva a tre anni, cinque commissari ordinari fino alla commissione straordinaria. Tutto questo in un lento declino, delle nostre opportunità, dell’apparato produttivo che aveva rappresentato un orgoglio e un’attenzione di rilievo, del destino di tanti noi, giovani e più adulti che lasciano questa città. Il tema che va affrontato è come rafforzare le istituzioni rispetto a elementi che possono arrecare pregiudizi al corretto funzionamento della cosa pubblica.

Le responsabilità penali vanno separate dalla politica. – prosegue Bruno cercando di proporre una separazione di giudizio rispetto all’accaduto  – Non troveremo responsabili nelle decisioni del ministero dell’interno, perché le questioni di questo tipo non appartengono agli atti amministrativi. E noi oggi abbiamo bisogno di più politica, di superare la frammentazione e costruire una guida solida e coerente per la città. – Davide Bruno conclude la sua nota con un invito e una speranza per il futuro – con Costruire un nuovo rapporto con la città rispetto alla formazione del consenso, alla scelta dei candidati, alle scelte amministrative per lo sviluppo duraturo del territorio. La città va pacificata sicuramente per quello che è successo, ma soprattutto per quello che dobbiamo e possiamo fare per il futuro. Una scelta di responsabilità per far ripartire la nostra comunità».

Vincenzo- Inverso
Vincenzo- Inverso

Anche per Vincenzo Inverso animatore del laboratorio politico #perunnuovoinizio, protagonista politico cittadino ante-scioglimento con l’UDC di Casini e Cesa, va separata la vicenda giudiziaria con quella politica, sebbene sia un esercizio che al momento risulta assai difficile.

«Non è la formale proroga il problema. – Scrive a sua volta in una Inverso commentando la proroga da 18 a 24 mesi del Commissariamento – Atto dovuto e prevedibile, per far reggere il Comune dall’attuale triade commissariale fino alla scadenza elettorale del 2016.

Mi preoccupa e mi indigna, nel dispositivo, – aggiunge Inverso – quel generico “continuare l’opera di bonifica dell’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose riscontrate” che, ancora una volta spara nel “mucchio” e riapre una ferita aperta sulla pelle dei tanti cittadini onesti e laboriosi di questa città che, ogni giorno si fanno valere con il loro perbenismo e i propri meriti sociali, professionali, imprenditoriali e anche politici dentro e fuori dai confini del nostro Comune. Naturalmente tutto questo ci sia da monito per il futuro.

I politici onesti, seri e preparati – conclude la nota di Vincenzo Inverso sottoscrivano un armistizio, un decalogo etico e morale dei valori per il bene comune ed il popolo, elettore e sovrano, alzi al massimo il livello della qualità della nostra classe dirigente, votando i migliori e non gli amici degli amici, o peggio ancora chi continua sfacciatamente a fare facili promesse elettorali che non c’entrano niente con la politica, con il bene comune e l’amministrazione della cosa pubblica».

Battipaglia, 11 agosto 2015

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