Il Consiglio comunale sulla Sanità e l’Ospedale approva all’unanimità un documento e Boccia Squillante. Si ritorna all’Ospedale Unico.
Bocciata senza appello la gestione Squillante. Condanne e prese di distanza da parte delle forze politiche, esponenti sindacali e delle Mamme ebolitane presenti in Consiglio. Unica iporesi dopo il disastro è la realizzazione dell’Ospedale Unico.
di Marco Naponiello e Massimo Del Mese
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
Eboli – La seduta consiliare di ieri sera è stata veramente una serata d’agosto particolare. Una riunione straordinaria su impulso dell’On. Antonio Cuomo che ne richiese la convocazione per discutere di Sanità e dell’Ospedale di Eboli, subito raccolta dal Presidente del Consiglio Fausto Vecchio, i quali sia pure da posizioni diverse si sono battuti contro la gestione Squillante, Cirielli, Caldoro.
Una seduta di Consiglio Comunale monotematica e quindi straordinaria avente ad oggetto inequivocabilmente “Sanità – Analisi e discussione” e sebbene di Sanità in generale se ne è discusso poco se non per i riflessi che ne sono scaturiti dalla gestione scellerata del DG dell’ASL Salerno Antonio Squillante, che DIO lo scanzi dalla gloria, si è fatta molta “analisi” e moltissima “discussione“, per giungere poi al punto di partenza: Quello dell’Ospedale Unico della Valle del Sele; per la cui realizzazione furono stanziati 300 milioni di euro, successivamente “rapinati” dall’ineffabile ex Governatore Stefano Caldoro che a sua volta li destinò per la realizzazione dell’Ospedale del Mare di Napoli, cancellando l’indirizzo ordinario, e per effetto di quella indicazione della realizzazione di un plesso che raccogliesse gli Ospedali di Eboli, Battipaglia, Roccadaspide e Oliveto Citra, però, si sono operati tagli sconsiderati, principalmente nel nosocomio ebolitano, nonostante le continue proteste del mondo politico e i silenzi di un altro mondo politico (piccolino ed in via di estinzione) che determinava queste scellerate politiche.
Ma le cose cambiano, e bisogna anche prenderne atto, e cambiando cambiando, nel frattempo: Alla provincia, con la definizione dei nuovi assetti territoriali istituzionale non c’é più Antonio Iannone (FdI-AN) ma Giuseppe Canfora (PD); alla Regione al posto dello “sfascista” Stefano Caldoro è stato eletto lo “sceriffo” Vincenzo De Luca; Al Comune di Eboli al posto del transfuga sfiduciato Martino Melchionda (ex PD) è stato eletto Massimo Cariello (Civico); si prendono altre decisioni, e come in questo caso si ritorna a 5 anni indietro. Insomma per effetto di Squillante, espressione della destra minimale di Cirielli e Caldoro, si sono persi 5 anni e si è all punto di partenza. 5 anni con la differenza che il nostro Ospedale è stato osteggiato, depotenziato, rimaneggiato e egli altri che sono stati assistiti, foraggiati e purtroppo per loro, nonostante tutto, per nulla migliorati.
E chi ne paga le conseguenze di questo disastro? In primo luogo i cittadini. E chi sono i responsabili? Senza nessun equivoco: Squillante, Cirielli, Caldoro, non dimenticando le altre pedine come i vari commissari “Sub” normali o straordinari che nel frattempo sono transitati come il Maurizio Bortoletti o la Sara Caropreso, che prima di Squillante avevano dato una bella botta al nostro Ospedale senza mai lesinare invece aiuti agli altri. Allo stesso modo non possiamo dimenticare i personaggi minori ma non per questo meno responsabili, anzi, quelli che hanno fatto da Killer come quel Pietro Spinelli, inventato Commissario al personale, illegittimo, incompatibile, senza evere i titoli e in macroscopico conflitto di interessi, prima del solo P.O. di Eboli e poi di tutti e quattro gli Ospedali che sarebbero dovuti confluire nell’Ospedale Unico e successivamente in “fuga guidata” da Eboli. Personaggio Spinelli che tagliava reparti e servizi, straordinari e compensi agli altri ma li erogava per se fino a pèercepire oltre 150mila euro di prestazioni in ALPI, lo scandalo degli scandali che ha caratterizzato l’azione scellerata della gestione Squillante. Altro personaggio minore, che ha sostituito Mario Minervini, “punito” non per demeriti professionali, ma solo dopo un Pranzo tenuto in un Ristorante Salernitano con il suo DG Squillante e altre personalità della stessa “barca” politica, è sicuramente Rocco Calabrese, l’attuale Direttore Sanitario che rimasto con “il cerino in mano” e abbandonato dalla allegra brigata dei veri responsabili, si barcamena e coraggiosamente cerca di difendere una postazione del tutto indifendibile.
Ma appunto le cose cambiano, e sono cambiate a giudizio di come sono andate le cose e tra gli altri si prende atto che il Sindaco Massimo Cariello e la sua maggioranza hanno preso le debite distanze dalle politiche fino ad ora portate avanti da Squillante e la destra che lo sostiene. Una vera e propria rivoluzione che ci fa sottolineare come le cose cambiano a seconda dei ruoli che si ricopre e al momento quello di Cariello è un ruolo responsabile che passa però attraverso una presa di distanza inequivocabile per difendere da Sindaco l’Ospedale di Eboli.
Questo è emerso dalla riunione straordinaria del consiglio comunale con oggetto monotematico all’ordine del giorno: “Sanità – Analisi e discussione”.
Preliminarmente va rammentato che il Sevizio Sanitario Nazionale a sud del capoluogo soffre nell’ultimo quinquennio di un depauperamento costante, e nonostante le numerose proteste da parte di sindacati ed associazioni spontanee di cittadini, questi scientemente è stato perpetrato in maniera continuativa in ambito politico, dal duo Stefano Caldoro – Edmondo Cirielli, ai danni di presidi ospedalieri di colore politico ad essi non gradito ed in loco amministrativamente per mezzo del discusso manager angrese Antonio Squillante (direttore generale dell’Asl che è indagato dalla Procura della Repubblica di Salerno per abuso di ufficio e scarico abusivo, la cui tanto agognata scadenza di mandato del 5 c.m. sembra prorogata per altri 45 giorni), che ha prodotto solo in quel di Eboli la chiusura prima del reparto di pediatria-ostetricia ed in seguito la dismissione della mensa del P.O. SS Maria Addolorata, con annessi timori in quest’ultimo caso di matrice occupazionale. Un comparto bene sottolinearlo quello sanitario eburino, che patisce in aggiunta al SSN pure sul fronte privato, quello per intenderci delle coop sociali – terzo settore particolarmente in sofferenza con la recentissima chiusura ope iudicis pel tramite del TAR, dello storico istituto riabilitativo dell’ISES, avente ben 102 unità lavorative, e che ora vivono in ambasce di perdere il proprio sostentamento.
E cosi alle 18 in punto, davanti ad un pubblico che alla chetichella riempiva la sala, il Vice segretario comunale, Maria Grazia Caputo scandiva l’appello nominale e dopo l’introduzione all’oggetto della discussione da parte del presidente dell’assise, Fausto Vecchio, si entrava nel vivo del dibattito con i saluti del sindaco Massimo Cariello che benaugurante auspicava un clima di fattiva collaborazione, ricordando i vari fronti di operatività dell’esecutivo come l’ISES e la Multiservizi, veri nodi gordiani da sciogliere e da cui dipende il futuro di decine di famiglie ebolitane, desideroso che in ambito sanitario non solo il rafforzamento dei reparti insistenti,premessa minimale per il mantenimento del P.O. locale ma al contempo una nuova concezione di fare politica nel settore sanitario il quale riveste il diritto fondamentale alla salute, ex art 32 cost., una rilevanza primaria nel panorama ordinamentale italiano. Subito a seguire l’intervento di Anna Moccaldi, seguita di li a poco da Katiuscia D’ambrosio, del comitato spontaneo delle mamme le quali dopo un breve excursus dell’attività dell’associazione, (criticando violentemente il duo Caldoro-Squillante che a loro dire avrebbero reso inutile il dettato legislativo regionale 49/2010,) rendendo impraticabile a cagione di politiche sbagliate la via dell’Ospedale Unico, le al contempo lanciando un appello al neo governatore Vincenzo De Luca ed ai rappresentanti parlamentari cittadini, ovvero l’on Antonio Cuomo e il Senatore Franco Cardiello per fare “un fronte comune” in questa dura battaglia che si appropinqua all’orizzonte.
L’ospite principe del civico consesso, e per questo anche inatteso è stato però il direttore sanitario degli ospedali di Eboli e di Battipaglia, il dott. Rocco Calabrese, Quello che è rimasto con “il cerino” in mano, il quale nonostante una platea potenzialmente avversa non ha lesinato argomentazioni difensive e scagionanti da colpe, del proprio operato ricordando come il suo insediamento sia datato di soli diciotto mesi, e al contempo di come: “..le risorse son poche e vanno ben parcellizzate, non vi era in origine un protocollo soddisfacente per il discarico delle acque reflue, inoltre la cucina ad Eboli secondo un verbale del 2001 dei VV.FF non poteva essere allocata nei locali del nosocomio, idem per gli ascensori o l’impianto di condizionamento, dunque il presidio di questa città soffre di annosi limiti strutturali cui bisogna porre rimedio, ma mai ho pensato ad uno smantellamento dello stesso, anzi mi sto attivando per ovviare alle croniche manchevolezze, subendo per questo mio operato a carico 4 avvisi di garanzia.” –continua il direttore sanitario”.. ci stiamo attivando per arricchire il presidio di nuove e valide professionalità che vanno formate al di fuori della regione, come oculista, maxillo-facciale et similia, costruendo in mancanza del reparto ad hoc un primo soccorso pediatrico, emodinamica poi è un vero hub di riferimento in tutta la nostra provincia.”
Al dirigente sanitario, ha ribattuto a muso duro il consigliere democratico Antonio Petrone, accusandolo di aver solo: “..voluto difendere nel suo intervento la fazione politica di appartenenza, e come è possibile disattendere il precetto della L73/2001 secondo cui tutte le aziende sanitarie, dunque pubbliche e private debbano essere accreditate presso il ministero, dunque lo Stato contravviene palesemente a tale norma, come un controsenso giuridico.”. Di seguito è stato il turno dei rappresentanti sindacali, in primis di Margaret Cittadino della Cgil, che oltre a ricordare secondo dati Svimez, la situazione disastrosa del mezzogiorno che in 14 anni è cresciuta metà della Grecia, ha sottolineato che: “..la sanità non è un problema burocratico, ma di persone che vanno servite in un ambito territoriale, del resto tale comparto rappresenta il 12% del PIL nazionale, auspico inoltre ad un giusto rimpinguamento dei fondi strutturali, con un concreto contributo di primi cittadini, mi riferisco ad comitato di sindaci coalizzati nel affrontare tali questioni!”
A ruota è stato il turno di Rolando Scotillo della FISI/FIALS, che ha giudicato umiliati le divisioni di plessi ospedalieri in base al numero degli abitanti, ma al contempo ha riconosciuto nel territorio del comprensorio nostrano le potenzialità per edificare un presidio di importanza strategica, in sintonia con le dichiarazioni del rappresentante Cisl, Pietro Antonacchio, il quale oltre ad evidenziare lo stato tragico delle cose in città, ha auspicato il salvataggio dei 13 posti che sono in organico alla mensa del nosocomio. Poi è stata la volta del giovane rappresentante di opposizione di centro destra (FI) Damiano Cardiello, che ha subito rimarcato le distanze dal direttore generale Antonio Squillante, definendolo un :..”fedele alleato della giunta,il dirigente ha ottenuto risultati aberranti, con reparti abbandonati e degenti in balia di loro stessi,carenza di personale cui si aggiunge un amorale attività di assunzioni clientelari, noto una assenza imbarazzante del neo assessore Lazzaro Lenza –proseguendo-..e spero si metta fine allo scandalo delle prestazioni in ALPI, onerose per le pubbliche casse, ma foraggiatrici di amici degli amici all’interno dei plessi ospedalieri.”
Alle dure accuse dei rappresentanti sindacali, associazioni e politici di opposizione hanno risposto per conto della maggioranza, solo Roberto Grasso (Insieme per Eboli)e Gianmaria Sgritta, (Ascolto Cittadino) i quali pur ammettendo che l’ospedale unico sia l’unica prospettiva verosimile in tale ambito,e le eccellenze insistenti nel nosocomio cittadino vanno tutelate, hanno pure sottolineato come la Campania da “..regione ‘canaglia’, (Sgritta) nel senso di sprecona con una spesa pubblica in ambito sanitario, dunque ricomprendente il 3° settore anche, sia scesa da 7 a 4 miliardi nell’ultimo quinquennio, patendo meno decreti ingiuntivi oberanti i bilanci esangui e facendo della nostra ASL distrettuale, una società ospedaliera quasi virtuosa, riuscendo nell’ultimo esercizio a raggiungere pressappoco il pareggio di bilancio!”
Ma il passaggio fondamentale per quel che riguarda le opposizioni e segnatamente di centro sinistra si è avuto quando l’on Antonio Cuomo leader del PD cittadino ha preso la parola, promotore dell’assise monotematica in esame: ”..la sanità è la criticità maggiore per la nostra comunità, inutile nasconderlo,e senza voler fare sterili chiacchiere ed auspicando al contempo un clima pacifico e non da comizio elettorale, sarebbe fuori luogo, voglio ricordare la mia attività nel settore volta al esclusivamente al servizio collettivo, nel 2006 io ero nella commissione regionale, e mi prodigai per far venire quel fiore all’occhiello che è a tutt’oggi emodinamica, nel 2007 la inaugurammo prontamente e nel 2008 entrò in funzione, poi da una mia vista partenopea visitai l’Ospedale del Mare e mi venne l’idea di esportare il progetto Ospedale Unico anche nella nostra cittadina, (zona Acquarita di proprietà ASL) vedendolo cosa fattiva sulla falsariga di quell che son statii creati nel nord del Paese nel giro massimo di un triennio, come si vede per l’episodio di cui prima se ci si attiva i progetti sono realizzabili in tempi contingentati, noi abbiamo patito le aggressioni di Squillante, e di quanto siano state deleterie per il nostro nosocomio risparmiando altri per un discorso geo-politico- conclude il parlamentare piddino- ..bravo invece l’ex direttore sanitario Mario Minervini che ha avuto il coraggio di porsi contro il potere dominante denunciandone i misfatti; orbene usciamo fuori da una logica fatta di particolarismi e coinvolgiamo tutti, io sarò dalla vostra parte, come anche il pratico governatore Vincenzo De Luca, se vorrete porre in essere delle buone azioni in tal senso.”
Dopo Cuomo, anche un altro esponente storico del centro sinistra eburino, come Antonio Conte ha ottenuto di prendere la parola, ricordando nel prologo che l’ISES e la sua vertenza, rappresentano “..un pezzo di sanità cittadina, si deve ricostruire ex novo la sanità, partendo dal 118 a salire su,ed apprezzo il dibattito pacato di stasera, auspicandone un buon viatico futuro, ma sono contro ai tagli indiscriminati quelli che non si coniugano con gli sprechi, il nostro ricordiamolo è pur sempre un grande ospedale, auspico stasera una deliberazione congiunta con la promessa di instaurare una speciale commissione sulla sanità!”
In coda ai lavori, ha terminato la sessione di dibattito il primo cittadino Massimo Cariello, che oltre a complimentarsi con le opposizioni per la loro pacifica disponibilità al dialogo, ha anche operato una sua forte presa di distanze dall’operato del direttore generale Squillante : “..ritengo errate le chiusure dei reparti che di contro andrebbero potenziati, augurandomi presto un assessorato forte in regione, di certo non possiamo difendere l’indifendibile, ma ripeto l’Ospedale Unico che passi attraverso la forma temporanea degli Ospedali Riuniti, la intravedo anch’’io come l’unica valida alternativa al problema sanità,e dunque questa sera cerchiamo di partorire una delibera condivisa tra le varie forze presenti in aula.”
Dopo la chiosa finale del Sindaco di Eboli vi è stata una lunga pausa finalizzata a stilare la delibera-documento condivisa tra i vari partiti, ci sono stati momenti di tensione tra l’on Cuomo ed il presidente Vecchio sui tempi e i modi dell’intervento, ma tutto è scorso liscio sino alle 23 inoltrate, quando lo stesso presidente dell’assemblea ha dato lettura della delibera (acclusa in calce all’articolo) decretandone una scontata accettazione unanime per alzata di mano e di seguito lo scioglimento della seduta. Resta da aggiungere che durante il dibattito serale,i vari interventori hanno fatto riferimento al fallimento della Multiservizi (sentenza 63/2015 Tribunale di Salerno di cui mi preme sottolinearlo sono già pronte le lettere di licenziamento del personale da parte curatore fallimentare) ripromettendosi in data da destinarsi, ma si presume entro questo mese, una nuova seduta consiliare monotematica sulle sorti della oramai ex controllata, società in house, del comune di Eboli.
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Copia Documento approvato all’Unanimità dal Consiglio Comunale
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Eboli, 7 Agosto 2015
tutto puo’ essere valido,basta che regni onestà.
Rilevo con piacere che la linea principale della delibera scaturisce dal documento che ispirato dall’Associazione Spontanea delle Mamme, venne firmato ANCHE dall’onorevole Antonio Cuomo e da Massimo Cariello oltre che dal sen.Cardiello, Melchionda e da Rosania.All’epoca ritenevamo giusto batterci TUTTI per l’Ospedale Unico e salvaguardare comunque una buona assistenza ospedaliera nell’attuale ospedale.Purtroppo l’Associazione pur con azioni encomiabili nei confronti delle Istituzioni regionali,si è dovuta spesso scontrare con vari interessi di bottega che difendevano ad oltranza le scellerate decisioni del “commercialista di Fratelli d’Italia” (deve pur significare qualche cosa la strana assenza di Lazzaro Lenza), ma non tutto è perduto e partendo da quanto fatto dall’Associazione della Mamme, si può RIPARTIRE MI auguro che il Sindaco chieda ad Anna Moccaldi di trovare il modo come la “benemerita” Associazione possa essere presente nella costituenda Commissione citata in delibera, nella speranza che essa sia aperta al contributo volontario e disinteressato della “società civile” Ci son voluti molti anni e molti danni, ma ora sembra che SIANO TUTTI DELLA STESSA OPINIONE e che siano disposti TUTTI ad impegnarsi per lo stesso obiettivo.Questa care amiche dell’Associazione è già una grande cosa per questo credo che sia un dovere cittadino dirvi GRAZIE.
Carissimo Massimo (vorrai scusarmi l’allitterazione), rompo il silenzio che mi sono imposto per difendermi dalle vergogne pre elettorali e, ahimè, anche post elettorali, per chiederete a Te, ma anche a tanti altri (oggi) personaggi pubblici: ma da che parte stiamo? Quella del famoso pranzo del buon Mario Minervini è ormai un “tracco senza la botta”. Sono passati molti e molti mesi e ancora si “ventila” del famoso pranzo. E diciamolo che il terzo commensale era il Dott. Cariello!!! Perché tanta reticenza, oggi, (anche) da parte Tua?
Sempre con immutata stima e affetto.
per Memento,
carissimo, mi mancavi. Ben tornato. In verità la tua assenza da POLITICAdeMENTE l’avevo attribuito ad un fenomeno che è frequente sul web: quello di partecipare a dei forum e poi semmai per un lungo periodo ci si allontana, solo per allontanarsi o magari per frequentarne altri di siti ritenuti più interessanti prer poi ritornare.
Invece apprendo che ti “sei imposto il silenzio” e mi dispiace. Non bisogna mai abbandonare il campo, specie se si pensa che chi gioca la partita lo fa in modo scorretto o per altri scopi.
Ebbene riferendoci a quel famoso pranzo, in un notissimo ristorante salernitano, per effetto del quale in altri articoli ho scritto e ribadisco che è stato l’inizio dei guai del nostro Ospedale e anche, evidentemente di Minervini, mi attribuisci infondatamente “reticenza”, perchè nel racconto mi riferisco al fatto in se. Giornalisticamente parlando, il detto e il non detto, spesso genera curiosità, purché dietro il detto non vi sia millantazione o messaggi poco corretti, e al contrario la fondatezza della notizia, ma quando ci sono relazioni certe il dubbio alimenta la curiosità.
Ebbene, si dice che a quel pranzo oltre che a Minervini e Squillante vi fosse anche Cariello, all’epoca molto stretto di Cirielli, avendo egli partecipato insieme a lui, credo un anno prima, anche al tesseramento di Forza Italia, a seguito del quale l’ex Presidente della Provincia conquistò il Partito di Berlusconi e tutto il potere che ne derivava e successivamente armi (potere) e bagagli (famigli politici collocati) traslocò in Fratelli d’Italia.
In altri articoli ho anche avanzato quello che mi era stato sussurrato rispetto all’oggetto della discussione conviviale: L’Ospedale di Eboli.
Era evidente che l’Ospedale, visto come centro di potere, più che luogo che eroga servizi e prestazioni che riguardano la salute dei cittadini, è diventato terreno di conquista degli uomini di Squillante, uno per tutti, un tale Spinelli, di cui ne faccio spessissimo menzione, ricordando oltre che le malefatte amministrative, per le quali i Sindacati se avessero le palle dovrebbero chiederne a pieppari l’annullamento, perché illegittimi proprio per essere stati prodotti o ispirati(a penna o a matita) da una persona: abusiva, illegittima, senza titoli e in conflitto d’interessi; atti però che hanno fatto precipitare tutta l’impalcatura che teneva insieme il nostro P.O., tanto che nell’intervento dell’attuale Direttore Sanitario, anch’egli in un ruolo che non corrisponde al famoso art. 18 dell’A. A., ha parlato solo dei luoghi, delle criticità e di tutte le piccolezze che potrebbero essere importanti se si vuole fare il “farmacista”, irrilevanti e risolvibilissimi se anziché finanziare lavori in altri plessi per nula “vivi” avessero predispost un progetto e destinato soldi, meno se si tiene conto del bagaglio che quell’Ospedale porta con se, in termini di tradizione e di eccellenze, allora si capisce come il Direttore Sanitario Rocco Calabrese (Rimasto con il cerino in mano), specie dopo il “tramonto” del Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante, sia stato egli si reticente, a difendere il nulla rispetto al nuovo corso che il Governatore Vincenzo De Luca sta imprimendo alla Sanità campana. E ora ne vedremo di Belle, specie se si tiene conto che la Regione Campania ha approvato il Bilancio generale, riportando i conti della Sanità in pareggio senza che il Bilancio stesso della Sanità campana sia stato ancora determinato, atteso che gli atti aziendali non sono stati ancora del tutto approvati.
Ma questa è un’altra storia.
Oggi quel che conta è che il quadro politico è cambiato e il Consiglio Comunale nella sua interezza ha sconfessato Squillante e si rimette in corsa, ricordando sempre ai sindacati di ricorrere avverso i provvedimenti adottati o ispirati dall’incompatibile interessato Spinelli.
Tuttavia tornando a noi e a quel pranzo, mi chiedo ora per allora: Ma se Minervini avesse accettato di “collaborare” nell’impresa di “annessione dolce” dell’Ospedale di Eboli, come sarebbero andate le cose? saremmo ancora qui a parlarne?
A questo interrogativo ci potrebbero essere tante risposte. Lasciamole immaginare ai lettori.
Grazie dei tuoi interventi e ben tornato, Massimo Del Mese
Mai possibile che da tanti anni si dicono sempre le stesse cose? Se non funziona deve essere mandato via chi dirige, le chiacchere servono a poco.
Il problema dell’ospedale sarà un rospone che difficilmente quest’amministrazione riuscirà, suo malgrado, ad ingoiare (anche perché sono finiti e soldi e in quell’adunanza non è stato possibile mettere al tavolo neanche una bottiglia di acqua minerale – come scritto sui giornali)
Per prima cosa bisogna cambiare i vertici dell ospedale di eboli, se proprio deve risorgere.