In Italia si diffonde il “baratto amministrativo”. Comuni piccoli e grandi hanno o vogliono adottare questo istituto contro l’evasione dei Tributi.
La nostra città soffre una endemica evasione tributaria, e si pensa di compiere i primi passi verso il Baratto Amministrativo. Se ne è discusso anche in campagna elettorale. Ne parlano il consigliere di centro-destra Busillo e l’ex Assessore Consalvo.
di Marco Naponiello e Masimo Del Mese
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Quello che il Paese sta attraversando, dal dopoguerra ad oggi, è sicuramente il più difficile. La pressione fiscale è alle stelle: il Governo annaspa e prigioniero com’è delle grandi lobbie finanziarie europee, ragionierizza i conti e ci ingolfa di tasse anzichè promuovere sviluppo e realizzare infrastrutture; Le Regioni, dal canto loro invece di promuovere gli investimenti attraverso i fondi europei, fanno finta di risparmiare sulla Sanità, lasciano i privilegi, diminuiscono servizi e prestazioni, e impongono altri balzelli che comunque ricadono sui cittadini; I Comuni soffrono e pur diminuendo anche essi i servizi, fanno cassa aumentando i tributi per sopperire ai debiti che nel frattempo si sono accumulati ma anche per rispondere all’imposizione del pareggio di Bilancio; I cittadini sono sfiniti, aggrediti e stremati, impoveriti dei loro risparmi soffrono e sperano che arrivi l’uomo della provvidenza. Nel frattempo però: c’è chi ha ancora un poco di fiducia presso le Banche perché stipendiati o pensionati, terrorizzati dai metodi di Equitalia, che operando in regime di abuso di posizione dominante, inaudita altera parte entra nel tuo conto e ti ripulisce o ti aggredisce e ti riduce sul lastrico, e chiede un prestito per pagare le Tasse; e c’è chi invece non ha nessun credito, perchè magari non ha un redito certo, ha perso il lavoro o lavora saltuariamente e magari per pagare la luce, il fitto(se non salta qualche mese) e il gas perché altrimenti non può nemmeno mangiare, non paga i servizi e i tributi locali sicuri di avere più respiro e di non essere perseguitati come fa il “MOSTRO EQUITALIA“.
E proprio per questo in alcune realtà italiane si è pensato di ricorrere ad un nuovo “istituto”, appositamente regolamentato, quello che offre la possibilità ai cittadini di scambiare con il lavoro il corrispettivo delle tasse che devono pagare. Una circostanza che consentirebbe agli stessi cittadini di onorare il loro debito verso il Comune, e quest’ultimo utilizzando questa “manodopera di necessità” realizzare dei lavori senza ricorrere a una gara e quindi risparmiando notevolmente. E proprio pensando alle tasse (troppe), ai comuni (sempre sofferenti per evasione totale e parziale dei tributi locali), ai cittadini (sempre più vessati da un cumulo di balzelli), per allontanare il “fantasma” della mancata riscossione che si è pensato al “Baratto Amministrativo“.
Quel fantasma disturba le notti e rende insonni agli amministratori locali, quello relativo ai tributi di loro pertinenza oggetto di evasione totale o parziale da parte dei medesimi concittadini, una costumanza che in tempi di patti di stabilità interni ove i margini di manovra sul fronte finanziario sono ristretti, capitoli e stanziamenti vanno rimpinguati quasi esclusivamente con le entrate locali dei municipi, visto che lo Stato centrale trasferisce a malapena il 30% del fabbisogno complessivo dell’ente, spostando su di questi l’onere esiziale di finanziarsi.
Stabilire con certezza i crediti “in sofferenza”, per mutuare un linguaggio bancario, di tutti i comuni dello Stivale è impresa ardua anche per la stessa magistratura contabile, la Corte dei Conti, dunque necessitati dalla impellenza di bilancio i comuni italiani, con la loro associazione l’ANCE, hanno lanciato un invito all’Agenzia delle Entrate lo scorso febbraio, per migliorare la lotta all’evasione fiscale “anche in considerazione delle anticipazioni sui risultati riferiti al 2014, che evidenziano una dinamica espansiva inferiore a quella degli anni precedenti», chiedendo di «attivare il gruppo di lavoro previsto dal protocollo d’intesa per il contrasto all’evasione fiscale sottoscritto nel maggio 2014” con la stessa Agenzia tributaria. Ma adesso i primi cittadini e le loro giunte posseggono un nuovo strumento per ovviare alla bisogna fiscale, il baratto amministrativo; questo istituto introdotto lo scorso anno con il decreto sviluppo Italia 164/2014 all’articolo 24 precipuamente dispone: “i Comuni possono definire con apposita delibera i criteri e le condizioni per la realizzazione di interventi su progetti presentati da cittadini singoli o associati, purché individuati in relazione al territorio da riqualificare. Gli interventi possono riguardare, come detto, la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano”.
Il legislatore italiano statuisce che si possano effettuare lavori di pubblica utilità in cambio di uno sconto o fino alla esenzione completa sui tributi comunali, dai rifiuti, alla casa, passando per gli altri servizi erogati dai municipi, dunque IMU e Tari, ma anche Tasi, le odiose gabelle comunali, una mezzo concreto finalmente per combattere l’evasione ed invogliare i cittadini a occuparsi della collettività (una compensazione eterogenea ove il sinallagma della controprestazione verte nel lavoro in cambio di sgravi tributari), come una forma cosciente di cittadinanza attiva. Del resto Il baratto è generalmente considerato la prima forma storica dello scambio commerciale di beni, e dunque, da considerarsi una fase ben anteriore alle forme di scambio monetario, infatti in un sistema basato sul baratto il risparmio può avvenire solo acquistando beni non deperibili, il cui valore non si riduca nel corso del tempo, bene notare che nel baratto il valore delle merci scambiate corrisponde dunque al punto di incontro fra la domanda e l’offerta, ovvio che l’istituto in tal frangente può rivestire un valore educativo pure in campo ambientale in quanto forma di circolazione o riciclo sostenibile di beni e di oggetti.
Ma tornando all’argomento in essere, in meno di un anno sono un centinaio le città che si sono attivate al riguardo, diventando tale istituzione al contempo un argomento di “moda” dei dibattiti politici locali, segnale di una palese sofferenza economica e del bisogno impellente dei municipi di trovare del personale da impiegare nella manutenzione e al contempo responsabilizzando la cittadinanza sui cespiti collettivi. Logicamente molto celeri sono stati i piccoli centri del settentrione tra gli antesignani, dove ci si può trovare facilmente un accordo tra poche persone in un contesto di poche migliaia di residenti che altrove, ma anche i grandi comuni con le iniziative “adotta una aiuola”, vedi Napoli, si sono mosse in tal senso, un modo per agevolare i nuclei familiari con un basso indicatore ISEE, che si verifica quando il mancato pagamento delle tasse è figlio di una parziale indigenza, (che visti gli ultimi dati Istat specie al sud colpisce addirittura una famiglia su 3) pone al contribuente la facoltà di “estinguere il proprio debito” prestando servizio per attività manutentive generali con ore di lavoro computabili a favore della pubblica utilità e modulando il tutto nel regolamento comunale, secondo gli interessi particolari dell’ente.
Venendo alle nostre terre, la provincia di Salerno, in molti comuni a sud del capoluogo il Movimento Cinque Stelle si sta facendo promotore della proposta, come ad esempio nel Vallo di Diano nel comune di Sala Consilina, quivi l’attivista Antonio Gallo ha così enunciato la sua visione progettuale del movimento: “Il baratto amministrativo punta ad offrire a quei cittadini che non riescono a pagare le tasse, l’opportunità di poter svolgere lavori di manutenzione urbana, con riduzioni di tributi a fronte di interventi per la riqualificazione del territorio, da parte dei cittadini come la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento di aree verdi, di piazze o strade». Sulla medesima lunghezza d’onda innovativa e segnatamente nel comune della limitrofa, operosa Battipaglia, pur vivendo essa una lunga ed estenuante una fase commissariale, non è aliena da dibattiti costruttivi all’interno della sua società civile, difatti è di pochi giorni addietro e ben riportato da questo sito, la proposta dell’associazione Civicamente e dalla firmataria la giovane ingegnere Enrica Bichi, la quale afferma: ”facendo si che anno per anno l’Ente comune adotti l’importo per tale finalità con dei moduli lavorativi di 8 ore con valore simbolico di 60 € per i redditi bassi secondo i parametri ISEE, ponendo fine a situazioni prolungate di morosità del cittadino e dando l’opportunità agli amministratori di usufruire di prestazioni collettive, di difficile reperimento; Questa soluzione presenta molteplici vantaggi – aggiunge la Bichi firmataria della proposta – da un lato consente al cittadino moroso di assolvere ai propri doveri mettendosi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utile a se stesso e agli altri; dall’altro il Comune può usufruire di una forza lavoro aggiuntiva in un periodo in cui il blocco delle assunzioni statali ed i tagli alla spesa pubblica non lo permetterebbero»
Nella nostra amata città di Eboli, tormentata negli ultimi giorni dal fallimento della controllata Multiservizi e dalla chiusura ope iudicis di una struttura socio sanitaria di spessore come l’Ises, aggravanti di molto il quadro già di per se tragico sul fronte occupazionale e di riverbero quello tributario, la proposta di istituire tramite sempre apposita modifica del regolamento civico, l’istituto del baratto amministrativo, ha preso corpo dapprincipio nella appena trascorsa campagna elettorale, specificamente essa era inserita nel programma del candidato sindaco PD, ora parlamentare Antonio Cuomo, al paragrafo sulla “Sana e trasparente amministrazione. Eboli città onesta” e continuata dopo la tornata amministrativa, nella seduta consiliare del 27 u.s., per merito del neo consigliere della maggioranza di centro destra Carmine Busillo, capogruppo di Insieme per Eboli, il quale in contemporanea con l’attività dell’associazione politica di Eboli 3.0, facente capo all’ex assessore ai lavori pubblici l’Architetto Vincenzo Consalvo, (che da lista in appoggio al centro sinistra, nel post elezioni si è trasformata in una “fucina di idee”) sono i fautori della iniziativa nell’ambito della vita pubblica cittadina.
I due politici ebolitani hanno voluto esternare le loro proposte a POLITICAdeMENTE: “In effetti – dice l’ex Assessore dell’Amministrazione Melchionda Vincenzo Consalvo dell’Associazione “Eboli 3.0” – lo avevamo inserito ‘illo tempore’ nel programma di Cuomo e abbiamo preso atto che numerose amministrazioni del nord,almeno quelle contabilmente più virtuose, in queste ore vi stanno facendo ricorso. Non vorrei certamente enfatizzare questa possibilità, ma al contempo credo che sia una buona iniziativa la quale va incontro ad una nuova forma culturale, ovvero quella di essere consapevoli del ruolo attivo di essere contribuente e qualora impossibilitati ad assolvere a questo dovere civico – prosegue Consalvo– si può ricorrere in alternativa alla forma del baratto amministrativo inserito nello Sblocca Italia, per alcune categorie di lavori da definire congiuntamente alle amministrazioni. Quindi non resta da aggiungere al fine di sintetizzare il baratto amministrativo, che questi è finalizzato per: un verde migliore, una buona manutenzione delle scuole, degli spazi verdi, dell’arredo urbano ed infine all’uopo per una nazione antica come la nostra, affinché ci sia in aggiunta anche un buon mantenimento di uno spazio archeologico; concludendo una innovazione che sarebbe proficuo da adottare in ogni municipio grande o piccolo che sia.”
«Bene, – dice Carmine Busillo della Lista “Insieme per Eboli” – sono contento che la proposta lanciata in consiglio comunale da me e dal gruppo “Insieme per Eboli” abbia ogni sostegno utile, tra i quali quello dell’amico stimato arch. Enzo Consalvo, ai fini della redazione dell’apposito regolamento che potrà consentire di renderla velocemente praticabile, una volta approfondite nelle competenti commissioni consiliari le questioni legali e contabili sottese. – continua Busillo – Ringrazio il Sindaco Massimo Cariello, che è il primo sostenitore della proposta e che ha reagito entusiasticamente all’idea: individueremo con lui ed il Presidente del Consiglio, la maggioranza consiliare della quale facciamo parte e l’intera assise consiliare il percorso istituzionale che potrà consentire anche alla nostra Città di essere all’avanguardia su questo innovativo tema di cittadinanza attiva.»
Adesso fatte le proposte bisogna attendere solo che si discuta con il sindaco Cariello perchè si recepiscano in una apposita delibera della giunta, attraverso la quale oltre a modificare il regolamento dia al contempo un effettivo simulacro alla norma dello Sblocca Italia, del resto il semplice buon senso comune ci spinge a considerare un fattore: quando un contribuente non possiede l’oggettiva capacità contributiva per onorare i tributi locali, (ad Eboli purtroppo l’evasione totale o parziale è altissima, e nei fatti configura da anni una inaccettabile sperequazione verso i contribuenti onesti) sarebbe inutile vessarlo con procedure esecutive costose anche per lo stesso ente, egli di contro potrebbe ben compensare tali morosi arretrati, svolgendo mansioni di pubblica utilità con forme di servizio gemelle e adottate già da lustri in altri paesi europei. Di conseguenza è inutile vessare chi non ha neanche il minimo per andare avanti nell’ordinario, pertanto più pratico alla bisogna emettere esenzioni o riduzioni dei tributi in cambio di opere per la riqualificazione del territorio comunale, auspicandone come detto la recezione nel nostro territorio avvenga in tempi rapidi; in conclusione cos’altro vi è più da aggiungere, se non che sarebbe il caso di prendere in seria considerazione il suggerimento.
Eboli, 3 Agosto 2015
Sarebbe interessante estendere questo “beneficio” anche a tutti quei giovani immigrati che, giustamente, sono
aiutati economicamente con piccole cifre ma sono poi “costretti” a non far nulla tutto il giorno. Dare loro la possibiolità di restituire il favore lavorando nel sociale non sarebbe male. Sarebbe anche un’opportunità per meglio integrarli con la possibilità di farli rimanere sul teritorio.
Mi rendo conto che dovrebbero arriuvare disposizioni “dall’alto” ma l’Ente interessato potrebbe aprire un canale istituzionale ad hoc. E’ un’idea.
AL NORD STANNO AIUTANDO PER RIPULIRE LE STRADE CAUSATE DA EVENTI TEMPORALESCHI, SAREBBE BELLO CHE LO FACESSERO QUI, MA CI SAREBBE IL RISCHIO CHE SE NON CONTROLLATI POTREBBERO FUGGIRE VIA E ALLORA ex bono…malo!
in una città ai limiti del dissesto finanziario, a chi conviene attuare questo fantomatico “baratto amministrativo”? idea tra l’altro del governo renzi, e abbiamo detto tuttto!
se avessi letto bene l’articolo invece di criticare a priori ti renderesti conto che è una novità votata verso le famiglie con reddito basso, una forma di scambio manodopera vs soldi (che mancano).
criticare solo per sport è uno dei mali italiani.
@povera eboli il baratto amministrativo conviene alla città e a tutti i cittadini.
Chi è in debito con l’Amministrazione e ha un reddito basso evidentemente ha poche possibilità di saldare il suo debito. Ne perde la collettività. E allora l’Amministrazione può recuperare crediti con l’equivalente in prestazioni (manutenzione, opere, taglio del verde, ecc). Tutti i servizi prestati da cittadini debitori non comportano nessun costo (perchè già pagati con la compensazione dei crediti) e contemporaneamente l’Amministrazione può ridurre le spese in manutenzione, ecc. Ecco fatto! Conviene a TUTTI.
In una città come Eboli dove il tasso di evasione dei tributi locali supera il 40% (fonte ammininistrazione Melchionda) il baratto amministrativo sarebbe una vera manna poichè l’Amministrazione comunale, avvalendosi del lavoro di chi, per problemi economici (ma non i furbi che vanno sempre perseguiti) non può pagare potrebbe destinare il denaro così risparmiato per eseguire altri lavori di somma urgenza. Si otterrebbero due risultati: compensare importi che mai si riuscirebbero ad incassare e destinare il risparmiato alla soluzione di altre emergenz. Per cui ben venga la proposta che spero l’Amministrazione tenga nella giusta considerazione
almeno è chiaro:
o paghi o lavori!!!
non si sfugge…..
vediamo i signori che ci governano se avranno la bontà di accoglierlo!
Un banco di prova della efficienza di questa nuova amministrazione,non costa nulla se non una previsione di bilancio,vedremo se alle parole di rinnovamento seguiranno fatti concreti,ne dubito stanno collezionando solo delle magre figure,Epic Fail!