Il sindaco di Eboli Cariello ha incontrato il curatore fallimentare della Multiservizi Diego Di Somma: “autorizzata la gestione provvisoria”.
In una situazione drammatica l’obiettivo del Primo Cittadino di Eboli è quello di ottenere la gestione provvisoria delle attività di Multiservizi e tentare di salvaguardare il poato di lavoro alle maestranze.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
EBOLI – In una situazione drammatica, quale quella che presenta Multiservizi, la società comunale dichiarata fallita, anche piccoli obiettivi rappresentano momenti di speranza. E’ quanto è accaduto questa mattina, quando da un incontro tra il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, ed il curatore fallimentare, Diego Di Somma, è scaturita una possibilità momentanea di attività.
Cariello ha espressamente chiesto al curatore di avviare la procedura per ottenere la gestione provvisoria delle attività di Multiservizi, almeno limitatamente a quelle capaci di produrre introiti. Un obiettivo centrato: in tarda mattinata è giunta l’autorizzazione alla gestione provvisoria fino al prossimo giovedì.
«Abbiamo insistito per questa strada con l’obiettivo di avere qualche giorno in più per tentare di salvare il salvabile. – ha spiegato il sindaco, Massimo Cariello – La Multiservizi è ormai fallita, la situazione debitoria che hanno prodotto negli anni scorsi è gravissima, senza alternative e ci preoccupa soprattutto il futuro dei lavoratori, oltre che la garanzia dei servizi per la collettività. Ora è tutto in mano al curatore fallimentare, a noi rimane solo il tentativo di verificare se esistano risorse private interessate ad un’eventuale gestione dei servizi».
«Innanzitutto – prosegue il Primo cittadino di Eboli Cariello che ha messo in atto una strategia per fare fronte all’emergenza e per tentare di salvaguardare il lavoro degli addetti – abbiamo la necessità di affidare i servizi di parcheggio e di affissione, che Multiservizi non può più gestire. Naturalmente il tutto con la previsione della clausola sociale, che garantisca il passaggio dei lavoratori ad un’eventuale nuova società. E’ l’unica strada che possiamo percorre dopo il fallimento dichiarato dal Tribunale e la gestione affidata totalmente al curatore fallimentare che porterà la società allo scioglimento.
In ogni caso, – conclude la nota del Sindaco di Eboli Massimo Cariello – chiederemo immediatamente anche il recupero della disponibilità degli immobili comunali, in modo da avere la possibilità di gestire in maniera diretta. La situazione è terribile e soprattutto il Comune non ha gestione nella società, ma metteremo in campo ogni strumento, come già fatto, per tentare ogni possibile soluzione».
La Eboli Multiservizi SpA ormai è fallita, i prossimi passi saranno, oltre che quello da parte del Curatore fallimentare di portare la società allo scioglimento, quello di avviare, da parte del Tribunale Fallimentare, le procedure legali che sicuramente andranno nella direzione della Bancarotta. Questa società, nata male, gestita malissimo, è finita ancora peggio, con una montagna di debiti e una pletora di responsabilità che in maniera trasversale toccano ben quattro amministrazioni e un raggio temporale di oltre una quindicina di anni, è finita miseramente lasciando uno strascico che sicuramente occuperà la maggior parte di quel tavolo politico che necessariamente si deve “imbandire” per trovare una soluzione.
Una società appunto che avrebbe dovuto farsi carico di svolgere tutti i servizi di cui aveva bisogno il Comune di Eboli, ma una società che è stata depotenziata sin dalla sua nascita, dal momento in cui non le è stato affidato il Servizio della raccolta dei rifiuti e poi nel tempo semmai anche quella della manutenzione e gestione della Pubblica illuminazione e quella dei servizi cimiteriali, oltre quella della manutenzione delle strade, della gestione dei parcheggi, dell‘affissione dei manifesti e della manutenzione del verde pubblico, tutte partite milionarie, affidate a ditte esterne, che oggettivamente non lamentano sofferenze economiche, lasciando alla Multiservizi pochissimi spazi e per nulla remunerativi rispetto al costo di base delle maestranze che da sole costituiscono quel deficit strutturale di base, che non poteva mai condurre la società a chiudere bilanci in attivo. Se poi si aggiunge anche una gestione che a giudizio delle opposizioni è stata clientelare e scellerata, si completa il quadro e si è seppellito fin da subito ogni tentativo di renderla appetibile ad eventuali soci privati.
Ma ormai ogni rincorsa alle responsabilità è del tutto inutele, anche per il Sindaco sfiduciato dalla sua maggioranza e in fuga dal PD verso “approdi” farmaceutici Martino Melchionda, o per il suo predecessore Gerardo Rosania, il quale pur avendo avuto l’intuizione di costituire una Società che dovesse “assistere”, attraverso la gestione dei servizi il Comune, la aveva di fatto depotenziata dalla nascita, affidando alla SETA la raccolta dei rifiuti. Inutile anche puntare il dito verso tutti gli amministratori della Multiservizi, le cui responsabilità saranno accertate dal Giudice Fallimentare, ora quello che è importante: Il primo obiettivo da raggiungere, in uno alla salvaguardia dei livelli occupazionali, è poter assicurare i servizi e semmai pensare di poter compiere un miracolo; anche attraverso una gestione a tempo, come è riuscito a strappare il Sindaco Cariello, immaginando magari di andare anche oltre e pensare semmai di poter creare un “soggetto” che garantisca i servizi ma che sia nel contempo autonomo, dovendo ricavare dagli stessi le giuste entrate.
Il pacchetto: Quello dello scioglimento; è stato “confezionato” dalla Commissaria Prefettizia Vincenza Filippi, che non se l’è sentita di riportare in bilancio delle passività che andavano ben documentate, e non se l’è sentita di convocare i vari creditori che “improvvidamente” avevano avanzato instanza di fallimento per cercare di recuperare i loro crediti. Improvvidamente perchè la Multiservizi non ha un suo capitale e non ha nemmeno beni immobili a cui attingere. La commissaria non se l’è sentita, e non ha risposto nemmeno alle istanze pervenutegli da parte dei creditori di appositi incontri, che magari tendevano a sbloccare la vicenda e praticare la strada di una accordo.
Perchè non si è tentata la strada del dialogo con i creditori? Perché non si è giunti ad un concordato preventivo? Perché si è voluto necessariamente percorreere una strada che risultava essere senza ritorno e che conduceva solo alla fine dove poi si è giunti? Anche queste sono possibili responsabilità, come sono responsabilità quelle di non aver convocato i creditori. Perchè non si è pensato di coinvolgerli attraverso una gestione diretta nella Multiservizi?
Il Problema non è stato affrontato o si è pensato solo di risolverlo dal punto di vista ragionieristico, senza introdurre nessuna prospettiva politica che al contrario necessariamente doveva introdursi, atteso che il Comune, Multiservizi o non, comunque deve afidare i propri servizi e l’assurdo è proprio questo quei servizi producono utili e appunto facendo riferimento a quegli utili, si poteva discutere con i creditori e incentivarli a rilevare quote di società anche minime.
Intanto questa tegola cade sulla nuova amministrazione e sul Sindaco che ha la responsabilità della guida del Paese, ma non esonera affatto le opposizioni perchè si adoperino nella ricerca di una soluzione possibile, così come investe principalmente il centro sinistra, il quale sebbene si senta escluso dalle proprie responsabilità, accollandole tutte all’ex Sindaco Melchionda, avendo consentito a quest’ultimo di gestire oltre che l’Amministrazione anche il Partito ne è pienamente coinvolto.
Eboli, 31 luglio 2016
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