Il DG Squillante e l’ASL indagati per l’Impianto di scarico nelle fogne comunali delle Acque Reflue dell’Ospedale di Eboli.
Il DG fa presente di aver provveduto a quanto di sua competenzama ma, nonostante l’impegno, gli adempimenti burocratici, non hanno consentito il completamento della procedura, sperando di potervi adempiere nei 60 giorni concessi.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
SALERNO / EBOLI – Dopo che i carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, hanno apposto i sigilli agli scarichi delle acque reflue dell’Ospedale Maria SS Addolorata di Eboli, che è costato ad alcuni dirigenti della Asl di Salerno, tra cui il DG Antonio Squillante, un procedimento di indagine, per avere effettuato, nei loro rispettivi ruoi e responsabilità, e/o consentito uno scarico senza autorizzazione nella fognatura comunale, immettendovi reflui risultati oltre i parametri di legge con particolare riferimento all’azoto ammoniacale e all’azoto nitroso, arriva dall’Ufficio stampa dell’ASL una nota del DG che chiarisce e precisa, anche rispetto alle numerose note e competenze a cui sono sottoposte le autorizzazioni.
In base agli esami dell’Arpac di Salerno, infatti, è emersa la presenza, in misura assai superiore ai parametri di legge, di inquinanti quali il batterio Escherichia Coli, riscontrando quindi nel campione analizzato valori non accettabili dal punto di vista eco tossicologico.
«Già nel Dicembre 2013, a seguito di verifica effettuata dai Carabinieri del NOE presso il Presidio Ospedaliero di Eboli, venivano messe in evidenza criticità relative all’impianto di scarico dei reflui del Presidio nella pubblica fogna. – Tanto veniva segnalato alla Procura della Repubblica di Salerno da parte degli stessi NOE. –
Già a far data dal suo insediamento, ovvero dall’anno 2012, – si legge nella nota stampa della Direzione Aziendale dellASL Salerno – ha provveduto, nell’ambito dei poteri di vigilanza e controllo in capo al Direttore Generale dell’Azienda, a dare impulso a tutte le procedure per il rispetto, presso le strutture ospedaliere, di quanto la normativa prescrive ivi compresa la necessità di autorizzazione per lo scarico in pubblica fogna.
Nel dicembre 2013 infatti veniva presentata al SUAP richiesta di autorizzazione per lo scarico in pubblica fogna dei reflui del Presidio di Eboli nel rispetto dell’ art. 124 d.leg.152/2006. La richiesta dovette ribadirsi nel novembre 2014 in quanto furono registrati disguidi tecnici nella trasmissione. Si evidenzia che la richiesta presentata al SUAP veniva corredata dal risultato di esami microbiologici effettuati a livello delle vasche di depurazione del Presidio evidenziando che le analisi rispettavano i limiti qualitativi previsti dalla tabella 3 allegato 5 del citato Decreto legislativo.
Solo in data 10 febbraio 2015, con comunicazione prot.n. 365, pervenuta alla Struttura Ospedaliera in data 18 febbraio 2015, l’Autorità Ambito Sele chiariva che “l’Autorità d’Ambito è l’Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione alla scarico in pubblica fognatura ai sensi dell’art. 124 del D. Legs. 152/2006 a cui gli Enti in oggetto indirizzeranno le istanze” A seguito di tale comunicazione la Direzione del Presidio, coadiuvata dall’Ufficio tecnico, presentava in data 25 maggio 2015 “ istanza di autorizzazione allo scarico in Pubblica Fogna ai sensi dell’art. 124 del d. legs. 152/2006 all’Autorità Ambito Sele.
In data 18 giugno 2015 venivano anche trasmesse al Direttore Amministrativo del Presidio precise prescrizioni da parte dell’Autorità Ambito Sele alla quale si è dato avvio con immediatezza.
Il Direttore Generale Antonio Squillante fa presente di aver sempre provveduto a tutto quanto di sua precisa competenza per gli adempimenti di che trattasi ma si rammarica perché con la informativa inviata da parte dei NOE alla Procura della Repubblica di Salerno in data 18 giugno 2015, non si sia fatto menzione della Richiesta di autorizzazione trasmessa, a cura dei Responsabili del Presidio di Eboli, all’Autorità Ambito Sele in data 25 maggio 2015.
Evidenzia che gli adempimenti burocratici, nonostante il suo impegno fin dall’anno 2012, non hanno consentito il completamento della procedura avviata già nel 2013 onde ricevere l’autorizzazione prescritta da un d.legs. che data comunque “3 Aprile 2006”. – A tale proposito conclude la nota dell’Azienda – Si Garantisce tutto l’impegno per quanto necessario nei tempi che la Magistratura oggi ha indicato nel procedimento avviato, ovvero nei 60 giorni».
Salerno, 21 luglio 2015