Il DG Squillante si accanisce su Minervini, lo trasfererisce e lo cambia di qualifica. Un pranzo “proibito” dietro questo provvedimento illegittimo?
In difesa di Minervini interviene la CISL Medici che chiede ai vertici dell’ASL Salerno e al DG Squillante la revoca del provvedimento, che gli ha cambiato di fatto la qualifica, per “gravissime irregolarità”.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
SALERNO/EBOLI – Il Dott. Francesco Marino, Segretario Provinciale CISL Medici con una sua nota prot. n° 7006/DG del 19 giugno 2015 scorso, avente ad oggetto “Riscontro – Richiesta revoca“ indirizzata al Direttore Generale dell’ASL Salerno Antonio Squillante e alla “Funzione della Gestione del Personale” della stessa ASL Salerno Dott. Francesco Avitabile, ha evidenziato: «le gravissime irregolarità in essa contenute che danneggiano il nostro iscritto dott. Mario Minervini”.
Come le LL. SS. ben ricorderanno – precisa Marino nella nota inviata al DG e all’Azienda Sanitaria di Salerno – l’incarico di Direttore Sanitario del P.O. di Eboli al dott. Mario Minervini è stato già di fatto revocato nell’anno 2014, ancorché prima delle discutibili valutazioni del Collegio Tecnico motivando il provvedimento per “presunte irregolarità” sanzionate dall’Ufficio Provvedimenti Disciplinari.
In merito al suddetto provvedimento – prosegue ancora il segretario Provinciale della CISL Medici – dobbiamo doverosamente precisare, concordando che l’UPD non è il terzo grado di giudizio, che le “presunte irregolarità” di ordine disciplinare sono state regolarmente e tempestivamente impugnate dall’interessato nelle opportune sedi giudiziarie e pertanto, sino al pronunciamento definitivo degli organi interpellati, sono da considerarsi ancora sub iudice.
Comunque, al momento, – precisa ancora il dottor Francesco Marino, avanzando anche dubbi circa la composizione ritenuta “irrituale” del collegio Tecnico che si è pronunciato inmerito – tralasciando la contestabile e non condivisibile valutazione operata dal Collegio Tecnico, a nostro avviso irritualmente composto, ci pregiamo ricordare alle SS. LL. che nessuna delle norme citate nel provvedimento consentono ad alcuno, direttori generali compresi, di cambiare la qualifica e/o disciplina di servizio del nostro assistito che è, e resta, incastonato nella disciplina “Direzione Medica di Presidio” come è legittimamente riportato anche nello stesso provvedimento.
Pertanto, – sottolineando la gravità della circostanza, i vari abusi e le varie irregolarità commesse, oltre che la irritualità del provvedimento che già decreta la colpevolezza di Minervini ancor prima che il Tribunale ordinario si pronnunci il Segretario Provinciale Francesco Marino a conclusione della sua richiesta di revoca del provvedimento che di fatto trasferisce e cambia in modo arbitrario e contra legem la qualifica a Minervini, in attesa di un tempestivo ed esaustivo riscontro, si riserva di ogni azione a tutela del rpoprio iscritto – per le evidenti e gravi irregolarità rappresentate, che danneggiano irrimediabilmente il nostro assistito, invitiamo le SS. LL. con sollecitudine a revocare immediatamente il provvedimento ed a ripristinare l’esatta disciplina e/o inquadramento di servizio del dott. Mario Minervini».
Ahi voglia di diffidare, questi non arretrano su nulla e forse sia la CISL FP che gli altri Sindacati avrebbero dovuto intervenire prima, quando si disegnava lo smantellamento della Sanità pubbica in un’area precisa della provincia di Salerno che coincide proprio con la valle del Sele, su cui insistevano gli Ospedali sotto mira della Matrioska della Sanità come quello di Eboli, di battipaglia, di oliveto Citra, e di Roccadaspide. In quest’area con la scusante della realizzazione dell’Ospedale Unico della Valle del Sele, per la cui realizzazione furono anche destinati 300 milioni di euro, successivamente “rapinati” perché destinati dall’allora orbo Governatore della Campania alla realizzazione dell’Ospedale del Mare di Napoli, si è falcidiato accorpando, trasferendo e chiudendo Reparti e Ospedali e riducendo servizi e prestazioni, nel mentre in questa precisa area un gruppo privato fa incetta di strutture private prefigurando una specifica volontà che mira a depotenziare il pubblico per indirizzare l’utenza verso il privato. Disegno mal riuscito in quanto l’utenza si è indirizzata (Migrazione sanitaria) verso altre regioni aumentando però di fatto e notevolmente la spesa sanitaria oltre che il disagio.
Fortunatamente come direbbe qualcuno che da poco ha vinto anche le elezioni regionali e si appresta a riprendere il bandolo della Sanità spoerando ponendo fine a tutto questo marciume: “La ricreazion e è finita“. E di fatto di qui a poco il DG Squillante riceverà l’avviso di “Sfratto” e si dovrà lavorare non poco per portare la Sanità nella legalità, a partire dal caso del ripristino dei parametri Abitanti-posti letto, che ha penalizzato indissolubilmente l’Ospedale di Eboli, misurati in due terzi in meno rispetto ad altre aree provinciali, sernza cointare lo scandalo delle ASL napoletano senza nessun freno, per proseguire alle nomine recenti di Dirigenti Medici, per passare al trasferimento inopinato di reparti o alla chiusura di altri, o magari passando ai provvedimenti adottati o ispirati da un Tale Medico Pietro Spinelli, Commissario al Personale illegittimo, illegale, senza titoli e in conflitto di interessi essendo controllore controllato in quanto prestatore d’opera in ALPI presso l’Ospedale di Battipaglia, dopo aver azzerato le sedute di endoiscopia a quello di Eboli, per finire al “caso Minervini” per il quale la CISL medici denuncia gravi irregolarità. Irregolarità che non sono da meno dello Scandalo degli scandali delle Prestazioni in Alpi, che solo nell’anno 2013 sono costate all’ASL Salerno la bellezza di 75 milioni di euro. Strumento che ha elargito a medici, talvolta anche anonimi cifre che vanno fino a 350mila euro all’anno, ivi comprendendo quel medico di nome Spinelli, abusivamente nominato Commissario al personale che è riuscito ad operare tagli al personale dell’Ospedale di Eboli in un anno, pari o giù di li alla cifra che ha riscosso per prestazioni in ALPI (circa 150mila euro).
Per questi casi non si registra nessun intervento celere, come si dice calcisticamente, in “zona cesarini” prima dello “sfratto”. E’ probabile che questi casi non passeranno ne per la Commissione Disciplinare e ne per il Collegio Tecnico, ma approderanno direttamente nelle aule della Procura della Repubblica.
Ma ritornando all’ex Direttore sanitario Mario Minervini, poi sospeso dall’incarico, per presunte irregolarità, successivamente contestate, a seguito delle quali ora si è in attesa di pronuncia di un procedimento giudiziario in corso, sebbene non vi sia stato nessun ulteriore avanzamento rispetto alle originarie contestazioni, inopinatamente e per questo la CISL ritiene illegittimi ed irrituali il provvedimento dell’ASL Salerno, è stato trasferito e ancora più grave è stato oggetto di un cambio di qualifica.
Minervini sicuramente non sarà un santo, ma anche chi non è santo deve essere oggetto di giusti provvedimenti e non destinatario di atti che sembrano rivestire più il sapore della “vendetta” che quelli della legge. Credere alla casualità o a indagini interne è veramente impossibile semmai viene spontanea una domanda, più volte formulata da POLITICAdeMENTE senza però vi sia stata da parte degli interessati mai una risposta: Chi partecipò a quel pranzo in un noto ristorante di Salerno per discutere dell’Ospedale di Eboli? C’é un pranzo “proibito” dietro questo provvedimento illegittimo? Insieme a Minervini è vero che partecipò Squillante e l’allora referente locale di un “Partito di parenti” Massimo Cariello? Di che si discusse a quel pranzo? E’ probabile che si volesse “obbedienza” per “inquadrare” i più al verbo dell’obbedienza?
Sarebbe interessante sapere anche chi è che pagò, ma questa è solo una curiosità fatto sta che da quel momento sono iniziati i guai per Minervioni e per l’Ospedale di Eboli.
Salerno/Eboli, 25 giugno 2015
ma quanti casini ! Si puo’ andare avanti così ?