Sabato 20 giugno 14^ Giornata Mondiale del Rifugiato. Open day in tutte le strutture d’accoglienza de La Rada a Salerno, Ogliastro e Lacedonia.
L’obiettivo è promuovere un modello d’accoglienza diffusa, utile a ripopolare le aree interne e valorizzare coloro che vengono accolti nei nostri territori.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
SALERNO e provincia – Domani 20 giugno 2015, in occasione della 14esima Giornata mondiale del rifugiato indetta dalle Nazioni Unite, le cooperative del Consorzio La Rada aprono ai cittadini le porte delle strutture d’accoglienza e delle comunità alloggio gestite sul territorio campano, con lo scopo di dimostrare che è possibile pensare e portare avanti un modello d’accoglienza diverso, un modello che sia realmente funzionante.
In occasione della 14esima Giornata mondiale del rifugiato– indetta dalle Nazioni Unite nel 2001- in programma domani, 20 giugno 2015, le cooperative aderenti al Consorzio La Rada aprono le porte delle strutture d’accoglienza e delle comunità alloggio che gestiscono sul territorio campano per dimostrare che un modello d’accoglienza diverso, che funziona, esiste.
“In un momento in cui il tema dell’accoglienza dei migranti e della solidarietà è particolarmente attuale, molto spesso caratterizzato da letture negative – ha spiegato Elena Palma Silvestri, presidente del Consorzio La Rada – il terzo settore, ed in particolar modo le nostre cooperative, intendono invitare la stampa, le istituzioni ed i liberi cittadini, a visitare le strutture che gestiamo, nelle quali sono ospitate decine di migranti che con i nostri educatori e con le comunità che li accolgono hanno messo in piedi un sistema di relazioni e reciprocità che ha già ottenuto quello che per noi è un enorme successo: l’integrazione, quella vera”.
Il Consorzio La Rada, da tempo impegnato nell’accoglienza dei migranti, ha messo rapidamente in campo fin da agosto 2014 – che ha segnato l’inizio della prepotente recrudescenza dell’emergenza umanitaria tuttora in corso – misure stabili che garantiscano un adeguato livello di accoglienza. ha avviato azioni in risposta alla pressante emergenza umanitaria attualmente oggetto di una prepotente recrudescenza nel resto dell’Italia. L’idea è stata quella di accogliere i migranti in centri minori, in piccoli comuni delle aree interne, per favorire lo sviluppo di un innovativo lavorare sistema di accoglienza dei migranti: la “micro-accoglienza”, che aiuta le comunità locali ad assorbirne l’impatto ripartendolo in maniera sostenibile. La “alla creazione di un sistema diverso di accoglienza: quella diffusa. È nato così un modello di microaccoglienza”Una nuova modalità che si fonda a livello locale che tiene in considerazione delilsul rispetto dei diritti universali e sui e che applica i valori della cooperazione e basati sudella rispetto della dignità umana, focalizzando la sua azione sulla compartecipazione al processo dei soci e della comunità locale anella promozione di azioni di welfare generativo e cogenerativo nelle aree interne. Sono stati recuperati e riadeguati appartamenti in disuso, portando risorse economiche ai proprietari che hanno deciso di fittarli al Consorzio e alle cooperative che gestiscono i servizi., Ssi sonoè createa opportunità di lavoro per i giovani del posto in paesi con una popolazione media tra i 1000 e i 2000 abitanti. e Lala presenza dei giovani o adulti migranti è stata vissuta in modo maniera non invasivoa dalla comunità locale che, proprio grazie al concetto di “micro- accoglienza”, ha avuto modo anzi l’ha di coglierne percepita come un’ol’opportunità di crescita e sviluppo economico e culturale.e come risorsa dalle popolazioni locali.
Progetto C.A.SA. M.I.A. Caserta, Avellino, Salerno, Minori In Accoglienza
Presentato a valere sul bando “Avviso pubblico per la presentazione di progetti finanziati dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione 2014-2020 (FAMI) – Assistenza Emergenziale Annualità 2015”, emanato dal Ministero dell’Interno – Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione, il progetto de La Rada si fonda sull’accoglienza diffusa, a partire dall’esperienza degli sbarchi maturata a Salerno. Oltre al Consorzio La Rada, nel progetto sono coinvolte anche le coop Prometeo 82 e La Città della Luna che attualmente ospitano 21 minori immigrati, tutti di sesso maschile, in una fascia di età compresa tra 15/17 anni. “Casa Mia- Caserta Avellino Salerno – Minori in Accoglienza” nasce sotto l’egida del progetto MSNA che permette alle strutture l’accoglienza possono di massimo 8 minori stranieri non accompagnati.ospitarne al massimo otto.
Le strutture
“Tutti a casa” si trova in via Capone a Salerno, è gestita da Prometeo 82 ed accoglie otto ragazzi5 migranti, facendolo in forma integrata per ragazzi tra i 15 ed i 17 anni sia italiani che stranieri. Ci sono poi “Ogliastro Accoglie” in via Panoramica 4 ad Ogliastro (Sa) è, gestita da La Rada mentre “Casa figli di Dio”, in via Carducci a Lacedonia (Av) è, gestita da La Città della Luna. Stessa organizzazione viene applicata dalla Due strutture accolgono otto migranti ciascuna.
comunità “Il filo di Arianna” della cooperativa sociale di Scafati “Insieme a Piazza San Giovanni” ospita, in forma mista integrata, otto migranti
“Pur trovandosi in città e quindi con altre caratteristiche rispetto al modello di accoglienza diffusa nelle aree interneAnche in questo caso – ha precisato Elena Palma Silvestri – in riferimento alla struttura comunità è che operanoache si trova nell’area urbana di Salerno e presso il la città di Scafati, – c chehe ospitano in forma mista ragazzi italiani e stranieri stanno dando ottimi risultati pur trovandosi in città e quindi con altre caratteristiche rispetto al modello di accoglienza diffusa nelle aree interne. L’esperienza in queste due cittànella città di Salerno, dimostra che i giovani sono sempre capaci di stare insieme e fare squadra, a dispetto di tanti luoghi comuni. Una reciprocità di convivenza che si è trasformata fin da subito in solidarietà e straordinari scambi culturali. I giovani italiani si sono trasformati in tutor senior per i nuovi arrivati offrendo un’immediata accoglienza”.
Il Progetto Spraar “Casa Atella” Capofila “Comune Di Succivo”, di cui è ente gestore la cooperativa sociale Attivarci ha preso avvio in data 2 febbraio 2014 con l’attivazione dei 25 posti ordinari. Anche la cooperativa Attivarci opera lo stesso modello di “microaccoglienza” diffusa, scegliendo come località di accoglienza per i suoi ospiti un paesino della provincia di Caserta, della dimensione di circa settemila abitanti.
Infine,oltre il Consorzio La Rada ospita nella propria struttura di Ogliastro anche 20 adulti e 2 neonati. L’accoglienza in questo caso è stata finanziata dalla Prefettura di Salerno attraverso a valere suun bando emanato dall’ente stesso per la prima l’accoglienza di cittadini extracomunitari. Sebbene la struttura consentisse di ospitare 44 persone il Consorzio La Rada ha scelto di accogliere non più di 20 migranti in modo da elevare la qualità del servizio offerto La struttura in realtà permetterebbe di ospitare 44 persone ma la scelta è stata di accogliere famiglie con bambini, solo venti per volta. Le prime fasi di sperimentazione avevano scelto, anche dopo un articolato confronto con la cittadinanza, di non introdurre più di 20 migranti per volta pere facilitarne consentire unl’ inserimento. progressivo e più facilmente consolidabile.
In tutte le strutture operano distinte equipe multidisciplinari di operatori con comprovata esperienza che fornisconoconsentono al progetto di offrire: il trasferimento dei migranti dai luoghi di sbarco ai centri di accoglienza, ; prima accoglienza e risposta ai bisogni materiali,; informazione e supporto legale,; assistenza sanitaria e supporto psico-s sociale, il trasferimento dei migranti nelle strutture temporanee di prima accoglienza verso altre soluzioni di accoglienza di secondo livello. finalizzate all’autonomizzazione dei rifugiati. Tutti i servizi puntano alla presa in carico individuale del migrante ed alla valorizzazione delle potenzialità e delle risorse per favorire l’acquisizione di elementi di sempre maggiore l’autonomia, maggiori l’ampliamento delle opportunità di relazione e dl’interazione, fondamentale, con il contesto territoriale.
Da settembre, inoltre, partiranno microprogetti che coinvolgeranno i ragazzi ospiti saranno coinvolti che saranno impegnati, per parte del loro tempo, anche in azioni di volontariato volte al sostegno nelle attività quotidiane degli per gli anziani della comunità locale: servizi di prossimità gratuiti, come ad esempio aiutarli a fare la spesa, accompagnarli dal dottore. Ciò avverrà grazie alla costante di un presenza di un educatore, ed in collaborazione con le associazioni locali.
Le coop metteranno a disposizione i loro pulmini insieme ad associazioni locali che li sosterranno nel progetto. “Nell’individuazione delle strutture – ha spiegato Elena Palma Silvestri – si è puntato a proporre un’accoglienza diffusa e sostenibilsostenibile, localizzatae sul territorio regionale, che ponga ponendo attenzione al rapporto tra accolti e numero di abitanti: scegliendo di agire in contesti tranquilli ed accoglienti. sono stati recuperati e riadeguati appartamenti in disuso, portando risorse economiche ai proprietari che hanno deciso di fittarli al Consorzio e alle cooperative, e create opportunità di lavoro per i giovani del posto, in paesi con una popolazione media compresa tra i mille e i duemila abitanti e privilegiando centri cittadini di modeste dimensioni.
Altro requisito fondamentale del nostro modello sta nella scelta di abitazioni di buona qualità abitativa e nella cura degli arredi e degli accessori: la bellezza e la pulizia restituiscono rispetto dei luoghi e delle persone da parte di chi viene ospitato. Questo sistema- ha proseguito- ci ha consentito di far intessere relazioni con i singoli abitanti che a volte ci hanno stupito. AcAccogliere piccoli numeri di migranti ponevaimplicava il rischio di non raggiungere la sostenibilità economica: Noi, al contrario, l’abbiamo superato grazie al contenuto costo di vita del territorio, nonché all’entusiasta partecipazione delche abbiamo superato grazie a costi inferiore di gestione, perché nei paesini i fitti costano meno come molte altre cose ed il volontariato locale, della disponibilità al dialogo dei cittadini così come i cittadini sono disponibili al dialogo e alla condivisione dell’accoglienza. Insomma, in paese ci si aiuta reciprocamente. A Lacedonia, ad esempio, è nata una squadra di calcio, la formata da migranti che si chiama Lacedonia- Africa, fatta da migranti. e c’è anche uno dei giovani calciatori, ragazzo che – ha proseguito la presidente de La Rada– taglia anche i capelli ed acconcia moltele donne del paese. È questa l’integrazione che vogliamo vedere. Da settembre, inoltre, i ragazzi ospiti saranno coinvolti anche in azioni di volontariato volte al sostegno nelle attività quotidiane degli anziani della comunità locale con la presenza di un educatore, in collaborazione con le associazioni locali. Abbiamo così sperimentato che la qualità dell’accoglienza evita se si fa buona accoglienza non ci sonol’insorgere di proteste, sopprime non c’è la violenza e soprattutto la comunità si trasforma e riconiugandosi in una nuova arricchente esperienza di condivisione. Continueremo su questa strada e soprattutto opereremo sempre a porte aperte, non soltanto oggisi ingrandisce. Continueremo su questa strada e soprattutto opereremo sempre a porte aperte, non soltantoo per oggi”.
Salerno, 19 giugno 2015
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