La capolista del PD, sottolinea l’importanza della vittoria di De Luca per il salernitano e la Campania, e fa endorsement per Roberto Palladino.
Su invito dell’ex assessore Roberto Palladino e di Vincenzo Consalvo coordinatore della lista 3.0 per Cuomo Sindaco la consigliere regionale, paladina dei diritti civile e delle disabilità ha esposto il suo programma se riconfermata.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Serata ebolitana per la consigliere regionale uscente PD, Anna Petrone, la storica esponente del mondo della disabilità e del sociale, ha avuto un breve ma significativo incontro, ospite nella sede in via Matteo Ripa della Lista “Eboli 3.0″, del coordinatore Vincenzo Consalvo, una delle cinque liste in sostegno di Antonio Cuomo candidato del centro sinistra alla poltrona di palazzo di città, ospite di Roberto Palladino già assessore dal 2008 al 2010. La nostra comunità, vale la pena sottolinearlo, ha sempre riservato ad Anna Petrone molte soddisfazioni elettorali, sia nel 2010 per le regionali che di contro per le europee 2014, ove ha mietuto in scioltezza nel territorio centinaia di preferenze del tutto meritate e frutto di stima spontanea dell’elettorato indigeno, vista la mole di lavoro che ha sostenuto nel lustro del suo mandato: difatti ci sono ben 24 proposte di legge, 41 interrogazioni e 10 risoluzioni, solo per dare un sintetico quadro dell’impegno istituzionale instancabile, di questa sociologa-sanitaria salernitana che da anni, con molteplici sforzi ed iniziative, si spende professionalmente per la salvaguardia (in specie nell’ambito della cooperazione e della sanità delle fasce meno tutelate della nostra società.
Dopo una breve introduzione biografica fatta da Roberto Palladino, si è passati subito nel vivo della questione, (preliminarmente, in guisa amicale, la relatrice ha chiesto il significato della lista di 3.0, ovvero la smart city – città creativa) affermando con forza che nel mondo post ideologico in cui alberghiamo, per lei ha ancora un forte significato la connotazione di appartenenza, essere o meno di sinistra, la consapevolezza morale delle tematiche storiche e sociali in cui la sinistra si rispecchia, rispetto a coloro che militano nella parte avversa, e aggiunge il suo affetto ricambiato, verso la nostra città ,che deriva dall’essere stata sempre vicina nel perorane le cause in consiglio regionale, come l’ospedale eburino o il piano di zona, auspicandone rinnovate sinergie future, per poter meglio corroborarne il rapporto, sia verso la collettività, sia anche con le datate amicizie di Palladino appunto e di Annarita Bruno, anch’essa ex assessore e presente in sala. La Petrone ha stigmatizzato che durante la giunta di Stefano Caldoro sono aumentati i tagli ai servizi sanitari ed i costi degli stessi, una mattanza che ha penalizzato le già martoriate famiglie campane, ed ecco il crocevia per il nostro territorio di avere Vincenzo De Luca a palazzo santa Lucia , per cercare di esportare il comprovato modello “salernitano” di buona gestione della vita pubblica a tutta la regione, ma per far questo: ”..non deleghiamo le nostre scelte agli altri, unico modo per modificare realmente l’andazzo delle cose è esprimere il voto, mezzo principe di rinnovamento di una classe dirigente vetusta, una nefasta iattura sarebbe il profilarsi dell’avanzamento astensionistico.”
La candidata piddina sottolinea pure che per una prossima giunta di centro sinistra si deve fare un focus operativo su pochi punti, come: territorio, salute e trasporti, ovviando nel campo della salute pubblica alla completa mancanza di un assessore regionale, sostituito come è stato per cinque anni da una nota fase emergenziale, ovvero un commissario nominato dal presidente della giunta, che nella fattispecie ha umiliato la sanità della piana del Sele, col tramite in loco di un manager dell’Asl Salerno, il tanto vituperato Antonio Squillante: ”..ancora oggi sotto elezioni in campo sanitario procede un vergognoso mercimonio, un vero e proprio “mercato delle vacche”che è fatto di promesse e promozioni sotto tornata elettorale,la quale la dice lunga sul livello politico- etico del centro-destra,, orbene si devono riattivare i fondi per le politiche sociali, con esemplari tagli agli emolumenti dei dirigenti, un vero scandalo in un momento di congiuntura sfavorevole e attivare un corretto reddito di cittadinanza che non diventi però un mero assistenzialismo, connessa il tutto, ad una seria lotta all’evasione-elusione dei tributi che ha profondamente aggravatolo stato comatoso dei conti pubblici.”
Nel congedarsi, dopo aver risposto garbatamente alle numerose domande degli astanti, la Petrone lancia il suo personale appello: ”..con Vincenzo De Luca, può aprirsi una nuova stagione politica, io stessa metto tutta la mia esperienza e la mia determinazione in questa nuova avventura, amici, non ci sono barriere insormontabili o obbiettivi irrealizzabili, e per conseguire una giusta e corretta interlocuzione istituzionale tra voi cittadini e noi politici, vi esorto a votare il 31 maggio, Roberto Palladino ed Antonio Cuomo qui ad Eboli, e la mia persona più Vincenzo De Luca alla regione, per perorare le istanze del territorio salernitano, infatti ritengo non ci siano speranze che non valga la pena insieme di attuare.”
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Lista EBOLI 3.0 Cuomo Sindaco (15 maschi 9 femmine)
- Adelizzi Rosa,
- Altieri Rosa,
- Basili Federico,
- Chakir Pesticcio Fatina,
- Clemente Vito,
- Concilio Donato,
- Coscia Cosimina,
- D’Alessandro Assunta,
- De Bonis Raffaele,
- Di Leo Manuela,
- Fornataro Vincenzo,
- Fusco Carlo,
- Galla Marina,
- Iorio Vito,
- Mandia Valter,
- Marcantuono Stefano,
- Mazzara Venusia,
- Naimoli Gaetano,
- Palladino Roberto,
- Papace Gaia,
- Pellegrino Giuseppe,
- Rizzo Antonio,
- Sirico Luigi,
- Spolsino Claudio.
Eboli, 20 maggio 2015
Grande Anna,un esempio.
Ieri lo Statuto dei lavoratori (legge 300 /70) ha compiuto 45 anni, faccio il paio con quanto detto da Anna petrone sull’importanza del lavoro, un lavoro privato dell’art.18, il reintegro giudiziale, solo il tempo ci dirà se effettivamente la novellazione sarà stata felice o meno.
Dal referendum del 1995 sull’art.19 al Jobs Act,il testo originario di Brodolini-giugni e’ stato profondamente modificato.
Rimasto intatto per oltre 30 anni, sopravvive anche alla legge Biagi (decreto legislativo 276/2003) e all’attacco portato dal secondo governo Berlusconi contro il quale l’allora leader della Cgil, Sergio Cofferati, porta al Circo Massimo tre milioni di persone. Ma cio’ che non era riuscito a un governo di centro-destra, cioe’ il superamento dell’articolo, viene prima realizzato in parte da un governo tecnico (quello di Monti) e poi da un governo di centrosinistra.
Infatti, nel 2012 con la legge 92 (legge Fornero), il risarcimento per ogni licenziamento valutato illegittimo non e’ piu’ esclusivamente il reintegro tout court del posto, ma si introducono, in alcuni casi, nuove possibilita’, tra cui un risarcimento economico. Il Jobs Act targato Renzi e il contratto di lavoro a tutele crescenti, infine, mandano in soffitta l’articolo 18 per i rapporti di lavoro stipulati a partire dal primo marzo 2015. Rimane in vigore invece per gli assunti prima di quella data e con i requisiti richiesti.
le leggi passano, si modificano, si abrogano, ma il bisogno di perequazione resta,anzi aumenta, saremo noi cittadini capaci di vigilare sui restanti diritti che il turbo-capitalismo mondiale ancora graziosamente ci concede?