“L’esercito marciava”, domenica 17 maggio 2015 a Eboli e Battipaglia: Eventi commemorativi a 100 anni dalla 1^ Guerra Mondiale.
Una serie di staffette fatte da soldati di diverse città per significare il coinvolgimento di tutte le regioni d’Italia, percorreranno le città di Eboli e di Battipaglia per giungere il 24 maggio, in Piazza Unità d’Italia a Trieste, dove si celebrerà l’evento conclusivo.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – In occasione del centenario dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale, l’Esercito Italiano ha organizzato l’importante evento commemorativo “L’Esercito marciava” che percorrendo tutto il territorio nazionale, sui passi degli avi che furono chiamati a combattere per la Patria, raggiungerà Trieste il prossimo 24 maggio.
È partita da Trapani la staffetta “L’Esercito marciava” che percorrendo tutto il territorio nazionale, sui passi dei nostri avi che furono chiamati a combattere sulla frontiera orientale per la Patria 100 anni fa, raggiungerà Trieste il 24 maggio 2015. La staffetta correrà 24 ore su 24 e ne saranno interpreti oltre 600 militari dell’Esercito Italiano che porteranno da Trapani a Trieste una bandiera tricolore. Il primo staffettista è stato il Comandante del 6° Reggimento Bersaglieri Colonnello Antonino Poma.
Nel corso della giornata dedicata al centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, i bersaglieri di Trapani hanno eseguito un saggio ginnico e un’esibizione di Metodo di Combattimento Militare. Presso il palazzo di Governo è stata allestita una mostra statica di mezzi e armi moderne dell’Esercito Italiano e la mostra “La Grande Guerra” con reperti e fotografie d’epoca della 1^ guerra mondiale.
L’evento, allietato dalle note della fanfara dei Bersaglieri del reggimento trapanese, che hanno eseguito musiche tipicamente militari e marce della prima Guerra Mondiale. Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il Prefetto della provincia di Trapani Leopoldo Falco. E’ stata allestita inoltre, una mostra statica con un simulatore di tiro per eseguire un carosello a cavallo dai lancieri del sesto reggimento dell’Esercito.
Il prossimo 24 maggio saranno 100 anni dall’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, uno dei momenti che ha maggiormente segnato la vita del Paese e dei suoi cittadini. Il ruolo svolto dall’Esercito nel conflitto è noto, sia in termini di attività bellica sia in termini di costruzione dell’identità nazionale del popolo italiano.
Con il progetto “L’Esercito marciava…” si è voluto proseguire idealmente questo processo identitario, pianificando, su tutto il territorio nazionale, una serie di attività promozionali preparatorie all’evento conclusivo che si svolgerà nella città di Trieste il 24 maggio 2015. Nell’attuale momento storico, dove la richiesta d’identità valoriale e riconoscimento culturale sono fortemente sentiti dalla collettività, l’attività si pone, pertanto, come un validissimo strumento di risposta. Sarà l’occasione per condividere con la popolazione italiana i valori, i sentimenti, gli ideali dei nostri avi.
Il progetto si caratterizza di 3 macro momenti: la staffetta, gli eventi promozionali e l’evento conclusivo.
La “STAFFETTA”. Con lo scopo di rappresentare il movimento di avvicinamento a Trieste dai punti più lontani del territorio italiano, saranno realizzate una serie di staffette costituite da soldati che attraverseranno tutte le regioni italiane percorrendo 5 itinerari per circa 4.200 km e che avranno come punti di partenza Trapani, Lecce, Padova, Cagliari e Aosta. Correndo ininterrottamente lungo tutto l’arco delle 24 ore, gli oltre 600 soldati impegnati si alterneranno portando, alla stregua di tedofori, una bandiera Italiana simbolo di unità nazionale. Raggiungeranno Trieste il 24 maggio dove, come emblema di condivisione e commemorazione del sacrificio di un popolo intero, la Bandiera verrà issata in Piazza Unità d’Italia. Lungo gli itinerari, ai soldati in corsa, si uniranno personalità istituzionali, del mondo della cultura e dello spettacolo e dello sport.
Gli “EVENTI PROMOZIONALI”. Nei maggiori centri urbani attraversati saranno condotti degli eventi promozionali con il coinvolgimento delle realtà locali. L’importante novità dell’iniziativa consiste nella consegna degli stati di servizio di soldati italiani che hanno partecipato alla Prima Guerra Mondiale a loro eredi che ne abbiano fatto richiesta. In particolare, i documenti saranno consegnati ad alcuni alunni delle scuole che avranno aderito all’iniziativa, su indicazione e stimolo degli enti territoriali dell’Esercito già in contatto con il mondo della scuola per altre attività istituzionali.
L’EVENTO CONCLUSIVO. Il 24 maggio, in Piazza Unità d’Italia a Trieste, alla presenza di autorità civili e militari, si svolgerà la giornata conclusiva di “L’Esercito marciava …”. Il programma di massima prevede la realizzazione di un evento musicale che inizierà dopo l’arrivo della staffetta. Sarà un’immersione artistica e culturale nella realtà di 100 anni fa, condotta con leggerezza, ma anche con il dovuto rispetto per la drammaticità degli eventi commemorati. La narrazione sarà accompagnata da immagini inedite dell’Esercito Italiano e la location sarà arricchita da reperti storici e museali.
Domenica 17 maggio “L’Esercito marciava” la staffetta del Comando 4° Reggimento Carri di Persano dedicata al centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale, arriverà a Eboli, alle ore 19.00 a Ponte Sele, proseguirà poi per la SS19; alle ore 20.00 arriverà a Piazza Mustacchio dove ci sarà il passaggio del testimone, rappresentato dalla Bandiera italiana.
Battipaglia, 15 maggio 2015
Il ricordo di un'”inutile strage” o del “suicidio dell’Europa civile” come la definì a suo tempo Benedetto XV. Inutili, atroci sofferenze di ragazzi italiani mandati al macello da una classe politica di cialtroni e corrotti come nella ormai secolare famigerata tradizione italica. Oggi nell’Europa di Schengen e nella società globalizzata appaiono ancora più inutili quei conflitti finalizzati a limitate conquiste territoriali. Un ricordo commosso ai nostri nonni che hanno vissuto quell’inferno e la ferma determinazione a non permettere mai più che i giovani italiani vengano usati come “carne da cannone”.