Sul Racket dei Manifesti Enrico Farina (M5S) lancia sul web #iononpartecipo: Una dichiarazione e una ferma per i “manifesti selvaggi”.
Farina: “Come candidato per il MoVimento 5 Stelle al Consiglio regionale e sulla gravità di quanto accaduto nei giorni scorsi a Salerno, ho maturato la decisione di non prendere parte a questa scellerata battaglia dei manifesti. Credo sia necessario incontrare direttamente i cittadini“.
da (POLITICAdeMENTE) il Blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Dopo la bruttissima vicenda di cronaca nera, che però coinvolge anche il mondo della politica, poiché legato ad una lotta di supremazia territoriale, tra diverse bande criminali salernitane, che mirano a controllare tutto finanche l’affissione dei manifesti, sarebbe il caso che i Partiti ed i candidati prendessero le distanze da questo sistema di propaganda, che per quanto possa essere utile a far conoscere i candidati e le Liste, proprio perché esercitata in maniera oltremodo esagerata che fa veicolare un mare di soldi, è diventata appetibile e i delinquenti appunto decidono l’affissione, le modalità e la durata.
Così a seconda di come si paga, i manifesti si affiggono di notte e poi si garantisce la durata dell’intero giorno al candidato che paga meglio, mentre si coprono immediatamente e nel corso della giornata gli altri che pagano meno bene o che addirittura si organizzano da soli, sempre che gli attacchini non vengono ammoniti e magari se insistono picchiati.
Per chi è nuovo alle campagne elettorali, è stato sempre così, specie negli ultimi 30 anni, cioè quando la Politica è diventato un business e quando si sono candidate persone che non avevano nessun valore politico se non quello di mettere in circolo un mare di soldi pur di essere eletti in un consiglio comunale, Sindaci, Consiglieri Provinciali, Regionali, al Parlamento. Miliardi delle vecchie lire, milioni di euro oggi, e così ci troviamo persone che siedono nei luoghi delle decisioni, che nel migliore dei modi se sono “onesti” devono recuperare quanto si è spesi, se sono “meno onesti” devono far recuperare chi ha cacciato i soldi per loro, se sono disonesti devono fare altro, proprio altro, e “Pantalone” paga. Fino agli anni ottanta erano i giovani attivisti di ogni partito che si curava di affiggere i manifesti, e lo facevano solo per passione politica, senza soldi.
Questa pratica che ormai ha preso tutti, trova nettamente contrario il Candidato al Consiglio Regionale della Campania a sostegno della Candidata presidente Valeria Ciarambino, il battipagliese Enrico Farina, il quale ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Come candidato per il MoVimento 5 Stelle all’assise regionale e sulla gravità di quanto accaduto nei giorni scorsi, ho maturato la decisione di non prendere parte a questa scellerata battaglia dei manifesti, poiché credo sia necessario, piuttosto, incontrare personalmente i cittadini con i quali parlare del programma 5 stelle per la Campania.
I luoghi del confronto – prosegue Farina – non devono essere i muri delle nostre Città, ma tra le persone nelle piazze, nei mercati, nei bar, nei luoghi di aggregazione dove si svolge la vita reale della nostra comunità e dove quotidianamente ho l’opportunità di arricchirmi di quell’energia che solo il rapporto diretto tra cittadini può garantire.
Dobbiamo riscoprire il valore del dialogo come base da cui far ripartire la costruzione di una nuova idea di società. – Conclude Enrico Farina – Stiamo pagando a caro prezzo questa guerra dei manifesti, mentre avremmo bisogno di una nuova classe politica capace di porre un freno a fenomeni di malcostume e di collusione con la criminalità organizzata.
Enrico Farina Candidato al Consiglio Regionale Campania 2015 con il Movimento 5 Stelle a sostegno della Candidata Ciarambino ha lanciato sul web #IoDicoNoAiManifestiSelvaggi #M5ScittadinitraCittadini “-.
saggia ed onesta decisione di Farina.Il problema è diventato di competenza di forze dell’ordine e masgidstratura.