Castello di Agopoli: Il “Maggio dei libri” con “Leggere per Crescere”

Ritorna al Castello Angioino Aragonese di Agropoli, il “Maggio dei libri” con “Leggere per Crescere”.

L’insieme delle presentazioni, aperitivi letterari, dibattiti, bookcrossing, iniziative nelle scuole come nei parchi, in piazza o in biblioteca promosse sul territorio italiano dal Ministero per i beni e le attività culturali e altri enti partner pubblici, dedicate alla lettura e alla cultura.

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da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

AGROPOLI – Oggi 9 Maggio alle ore 16.00 presso il castello Angioino Aragonese di Agropoli si terrà una presentazione dei lavori realizzati durante i laboratori “Confabuliamo” e “A Spasso per i Mondi Incantati” dai bambini della Scuola del I Circolo Didattico “G. Landolfi” e Istituto Comprensivo Agropoli-San Marco.

Ritorna la manifestazione il ‘Maggio dei libri 2015′, l’insieme delle presentazioni, aperitivi letterari, dibattiti, bookcrossing, iniziative nelle scuole come nei parchi, in piazza o in biblioteca promosse sul territorio italiano dal Ministero per i beni e le attività culturali e altri enti partner pubblici, dedicate alla lettura e alla cultura.

“Leggere per Crescere” è l’iniziativa voluta dall’amministrazione comunale di Agropoli che andrà in scena sabato 9 maggio alle ore 16 presso la Sala dei Francesi del Castello Angioino Aragonese. L’appuntamento è inserito nel cartellone nazionale del “Maggio dei Libri”, la campagna promossa dal Centro per il Libro e la Lettura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo in collaborazione con l’Associazione Italiana Editori, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, nata nel 2011 con l’intento di sottolineare il valore della lettura come elemento chiave della crescita personale, culturale e civile.

La manifestazione vedrà il coinvolgimento attivo degli alunni delle Scuole Primarie di Primo Grado del territorio che presenteranno gli elaborati prodotti durante il laboratorio “A Spasso per i Mondi Incantati” e “Con-Fabuliamo” tenuti da esperti esterni e docenti all’interno delle scuole con l’obiettivo di rafforzare tra i più piccoli il concetto di educazione alla lettura.

Educare alla lettura . Una manifestazione d’interesse per una  dimensione culturale del proprio territorio, la cultura forma gli individui, promuove benessere, educazione e integrazione, valorizza il capitale umano e le persone e si configura come uno strumento decisivo per lo sviluppo e la crescita della comunità dal punto di vista sociale, economico e civile.

Educare alla lettura è un processo graduale che va sollecitato fin dalla prima infanzia, permettendo  così di far crescere un adulto pensante. Al giorno d’oggi, per bambini e ragazzini, tra TV, computer e videogiochi, sembra ci sia poco posto per un buon libro. Niente di più sbagliato: le statistiche indicano, infatti, che sono proprio i giovanissimi ad essere i “lettori forti” della nostra società, con un picco nella fascia d’età 11-14. Di qui, l’importanza della educazione alla lettura, processo che appare facile ma che in realtà non lo è affatto.

Gli elementi da mettere in più stretta relazione con questi dati sono il numero di libri presenti in casa e le abitudini di lettura dei genitori, nonché la quantità e qualità del linguaggio ascoltato in famiglia.  Da ciò discende un primo punto fondamentale: l’esempio dei genitori, che devono aiutare i bambini a trovare la motivazione ma anche, e soprattutto, fornire lo spunto più diretto per un avvicinamento alla lettura.  Il primo approccio nell’educazione alla lettura avviene sin dai primi mesi di vita  con l’ascolto. Sentir leggere e rileggere l’adulto, infatti, dà più coscienza e conseguentemente conoscenza della parola e del vocabolario e spinge alla precocità anche nel linguaggio scritto.  La lettura non solo nutre l’immaginario del bambino, ma lo educa e ne struttura la personalità: una personalità che emerge chiaramente; infatti, i bambini che leggono hanno più fantasia, sono più intelligenti e socializzano più facilmente rispetto ai loro coetanei che, invece, non lo fanno. Riprendendo le parole di G. Cives (“Il bambino e la lettura”): “Suscitare il piacere di leggere è porre le basi per un cammino durevole e profondo nella strada della lettura e insieme della maturazione personale e per vie discrete e indirette della elaborazione della conoscenza, del sapere, della civiltà di tutti. In tale cammino dialetticamente l’apparente fuga dal mondo del leggere si risolverà in un tornare al mondo con sensi più vivi e più ricca comprensione, l’apparente isolarsi porrà le basi per una maggiore partecipazione sociale, l’apparente fuga dalla realtà si risolverà in un rivolgersi ad essa con una maggiore capacità percettiva e valutativa. Sono questi i miracoli della lettura, che buona educazione al leggere può attivare”.

Il passo successivo consiste nel fare acquisire gradualmente al bambino, man mano che aumenta l’autonomia nella lettura, il comportamento del buon lettore. Stante l’ampissima e differenziata offerta nel settore della letteratura per l’infanzia, non sarà difficile individuare e scegliere insieme i testi attinenti gli interessi del bambino, così come è importante che il bambino si autoregoli nei ritmi e tempi di lettura. Naturalmente, non si può parlare di educazione alla lettura senza parlare di scuola. Purtroppo, qui, spesso la lettura viene vista unicamente come attività funzionale e strumentale, un obbligo che, come tale, il bambino non apprezza affatto.  Invece, il trucco nel trasmettere “il bisogno ed il piacere della lettura” sta proprio nel permettere che l’incontro tra bambino e libro sia spontaneo e non forzato, né da genitori, né da insegnanti. Si tratta piuttosto di indirizzare le capacità innate di ogni bambino e fargli fare una scelta guidata ma autonomo.

Agropoli, 9 maggio 2015

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