Rosania attacca Melchionda, Cariello, e la gestione politica degli ultimi dieci anni, non risparmia Cuomo ed il PD, e lancia il candidato Marisei come l’alternativa alla palude.
Il “grande vecchio” della sinistra cittadina si ripropone in un doppio impegno elettorale come candidato: al Comune di Eboli a sostegno del “riformista” Marisei; e alla Regione a sostegno di Vozza; rivendicando il ruolo e la coerenza della sinistra.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Gerardo Rosania non è un novizio delle campagne elettorali, da oltre venti anni calca sapientemente tribune e sedi partitiche, e di certo dopo aver ricoperto i ruoli di Sindaco e consigliere regionale, non ha perso il gusto di fare politica, cosi quando anche oggi, con un filo di emozione ha iniziato un altro comizio inaugurale, in doppia veste, nella “sua” Piazza della repubblica, una nuova avventura elettorale, adiuvato dal prof Carlo Manzione, segretario cittadino di SEL e dal suo omonimo di PRC, Silvio Masillo.
La neo lista di appartenenza per le regionali è denominata sinistra al lavoro per la Campania, in un momento difficile per la regione e per Eboli, dice il candidato: “..un appuntamento importante, che si presenta dopo i dieci anni devastanti di amministrazione fatta dalle giunte di Martino Melchionda, c’è dunque bisogno di una rappresentanza di sinistra del territorio in consiglio regionale, una Campania ed una Eboli martoriata dalla mancanza di lavoro, al limite dell’allarme sociale, ove nella nostra città, la disoccupazione è al 30% a fronte della media provinciale del 17,5 e quella giovanile è spaventosamente alta, al 70%, e son ripresi gli effetti migratori, 800 unità dal 2013, molti verso l’estero, il 2% in meno di popolazione e tale dato è uguale alle decrescita demografica se prendiamo a riferimento il parametro del 2012, non vi è nella nostra terra ne prospettive di vita ne di farsi una famiglia o un futuro concreto stiamo invecchiando.”
I dati declamati dall’ex sindaco proseguono con l’incremento della evasione scolastica come le paure dei cittadini nelle periferie e nei quartieri prospicienti il centro, affermando l’inadeguatezza numerica della polizia municipale,e di come anche tra le tante manifestazioni civiche in peius di questo ultimo decennio, il ritorno all’abusivismo con la surrettizia complicità di chi doveva istituzionalmente vigilare all’illegalità, specie nella fascia costiera ove si concentro un quindicenni addietro l’opera di bonifica della stessa, che ebbe gli onori della cronaca nazionale. Se a questo si aggiunge, sempre per Rosania, il pessimo spettacolo dato dall’ultimo consiglio, sui dati allarmanti sul deficit di bilancio o sul centro storico, quest’ultimo rimesso a nuovo come la fascia costiera e poi oggetto di scempi e abusivismi vari, il quadro è sconsolante.
Il parallelo è nell’ambito culturale, ove si sono perse manifestazioni di respiro nazionale, come “Vissi d’arte”, “ Eboli Eburum” e “la via del Grano”, momenti arricchenti di cultura per il civico consesso, come anche per lo sport che se non fosse, sempre per affermazione del relatore, dell’impegno di privati come Gianfranco Taddeo ed Antonio Gasparro, si sarebbero sicuramente persi tali “angoli” deportivi per giovani e meno abbienti, per non parlare: “della sede distaccata del Tribunale già accorpato, e del Giudice di Pace che rischia grosso anch’esso di andare verso nuovi lidi”. Ma la stoccata forte è dedicata al comparto sanitario, che secondo Rosania, con la complicità della destra locale, prona per le vicende degli ultimi anni, a quella regionale di competenza in materia sanitaria, e che vuole smantellare il servizio sanitario nella valle del Sele non solo, ma precipuamente ad Eboli, dove la valle del Sele, ha perso il target di Area Vasta al contrario invece di cementificarsi la connessione tra i comuni viciniori: “siam tornati ad essere i cento campanili, perdendo finanziamenti e vanificando il lavoro di anni, da noi fatto sul Piano di coordinamento provinciale, ora i riciclati si ripropongono come la cura.” Per l’esponente di sinistra dunque un avvertimento preliminare agli ascoltatori: ”Si deve evitare il ripetersi del 2010, del voto familiare, amicale dal sapore clientelare, del votiamo l’amico e facciamo ammuina, tanto tutto si risolve, della compravendita di voti, delle scarpe date prima e dopo la tornata elettorale, delle 50€ a preferenza, uno scandalo indicibile, e ancora continua coi melchiondiani in ogni lista, con le primarie del PD che rassomigliano ogni volta come anche questa volta, ad un regolamento di conti interno tra potentati più che ad una volontà di programmazione – prosegue sempre Rosania – dove le facce che ci propongono son le stesse, vedi Antonio Cuomo PD, Massimo Cariello Nuovo PSI, e Damiano Cardiello Forza Italia, dove è l’alternativa?
La politica di promettere tutto a tutti o delle pacche sulle spalle a cosa porta? Se proprio questi hanno reclutato cani e porci, metodi e meriti politici, sempre gli stessi, si rischia ancora di riscrivere un’altra scontata brutta pagina di storia cittadina, con il beneplacito inconsapevole di tanti cittadini votanti in buona fede, “pecunia non olet”, secondo una massima dell’imperatore romano Vespasiano, adattiamola ad oggi per l’occasione, i voti non puzzano!” Ancora il leader della sinistra ricorda alla platea di come per far ritornare in agenda i loro pregressi proponimenti, abbiano avuto varie interlocuzioni con Nicola Landolfi segretario provinciale del PD, nel segno della discontinuità rispetto alla amministrazione Melchionda, per dare un segnale ai cittadini allontanatosi dalla casa comunale, ma tale messaggio non è passato prevalendo altre logiche, come altre logiche son state quelle delle scelte politiche di Cariello come assessore provinciale che non ha tutelato bene gli interessi del territorio, ed ecco il perché di una linea alternativa all’interno di questa area, con un programma forte e variegato che punti al rilancio dei fondamentali gangli eco-sociali: Agricoltura, fascia costiera,centro storico,turismo ed eventi culturali; e “..per fare questo dobbiamo avere le competenze tecniche per non perdere i fondi europei, immettere in aiuto ai giovani il reddito di cittadinanza, finanziato da consiglieri ed assessori, con un fondo di solidarietà, modificare il PRG, partendo dal PUC, renderlo più sociale, la parte antica rinvigorendola con botteghe ed attività ristorative insieme a tante associazioni,e mettere definitiva chiarezza sulle partecipate come la Multiservizi, la Eboli patrimonio, ed il consorzio farmaceutico intercomunale, vergognosa la nomina di Melchionda in questa ultima, antigiuridica a tutti gli effetti, ed ecco la scelta di Salvatore Marisei, persona seria e preparata, che viene da altra storia ma coerente, alternativa valida all’esistente imperante, attraverso il candidato riformista rispetto al duo mette da sempre la faccia, come insegnatomi dai miei mentori, Cassese, Sparano e la vecchia scuola della sinistra.
“L’ospedale civile cittadino ed il progetto dell’Ospedale unico del sele, ha avuto l’onore di più di un passaggio, e Gerardo Rosania ha rivendicato con orgoglio, che il piano ospedaliero del 2009 arreca la sua firma, quando egli ricopriva il ruolo di consigliere regionale, ma che la destra di Stefano Caldoro Edmondo Cirielli, e del loro “killer”, Antonio Squillante, manager asl Salerno, hanno volutamente affossato con la complicità della destra locale, un piano di riordino che esclude la piana per motivi geo – clientelari trovando in extremis fondi per gli ospedali di Vallo e di Scafati, ma non per quello eburino. Stesso discorso vale per il ciclo rifiuti e i fantomatici distretti ATO, l’ambito territoriale ottimale è un territorio su cui sono organizzati servizi pubblici integrati, ad esempio quello idrico o quello dei rifiuti (vedi Codice dell’Ambiente, D. Lgs 152/2006, ). Tali ambiti sono individuati dalle regioni con apposita legge regionale (nel caso del Servizio idrico integrato con riferimento ai bacini idrografici), e su di essi agiscono le Autorità d’ambito, strutture dotate di personalità giuridica che organizzano, affidano e controllano la gestione del servizio integrato.
Ebbene non sono stati attuati, e le eco balle di Coda di volpe, che secondo le promesse di Melchionda, Cariello e dell’assessore regionale Giovanni Romano, dovevano essere tolte per prime, dopo quattro anni dalla realizzazione del discutibile termovalorizzatore di Acerra, giacciono ancora nel sito nostrano, discorso analogo per il Piano territoriale integrato, penalizzante per Eboli, o lo sciagurato progetto del porto commerciale (futuribile attracco per e potenzialmente inquinanti grosse navi cargo) e ripascimento costiero (“pettinate” nella sabbia, che renderebbero l’habitat stagnoso come pure l’area della marina) progetti esiziali al turismo ed all’ambiente, quindi tutte problematiche da reindirizzare nel nuovo consiglio.
Il candidato post comunista affronta anche il ricollocamento dei 20.000 dipendenti delle province secondo il decreto Delrio, che di fatto blocca gli organici comunali sino al 2016, impedendo nuove assunzioni e rendendo difficile il lavoro agli addetti, come un plauso di contro va anche e soprattutto, agli operatori economici agricoli del territorio, che reggono l’urto alla crisi, nonostante tutto e che meriterebbero per meglio commercializzare i loro prodotti il marchio DOP, come garanzia di qualità e volano di vendite, ma per far tutto questo non bisogna trascurare la mobilità pubblica, la Metropolitana di superficie del capoluogo, deve assolutamente raggiungere il terminal di Eboli, come di concerto delle migliorie infrastrutturali generali darebbero nuova linfa alla economia intera.
E rivolge l’ultimo accorato appello al popolo della sinistra cittadina: ”noi siamo sempre gli stessi, non trasformisti e coerenti alla nostra storia, non ci vendiamo non accettiamo compromessi e saremo sempre a fianco della gente che langue, dei giovani pensionati e tutti coloro che crederanno nel nostro progetto:, w Eboli w La sinistra!” Con la candidatura alle regionali, la griglia dei candidati cittadini è palese: Federico Conte PD, Gerardo Rosania SEL, Mariateresa D’Arco Caldoro Presidente e per finire il giovane Cosimo Adelizzi M5Stelle, ben quattro dunque, un quadro sinottico frammentato dove su un totale di 1150 aspiranti consiglieri su scala regionale, sarà difficile farsi strada, se consideriamo pure che con la riforma il numero degli stessi è sceso di dieci unità, da sessanta a cinquanta, abbiamo la misura della asperità della campagna elettorale 2015, l’auspicio condiviso e quello di vedere un rappresentante territoriale che sieda tra i banchi a perorare le istanze della Agricoltura.
Eboli, 5 maggio 2015
Forse nn vince,ma rimane un galantuomo di altri tempi.