“Mi accusano, facendomi un complimento, di essere amico dei Carabinieri: Ne sono orgoglioso“.
Gerardo Motta con De Luca si rilancia: “Mi aspettavo che tanti si facessero da parte lasciando il passo a persone nuove. Se la realtà è questa: Mi candido”.
Rispetto all’appoggio a De Luca e Alfieri spiega: “E’ una scelta di petto. Da imprenditore. Ma anche perché il centrodestra non ha centrato nessun obiettivo. Penso a Battipaglia e agli appuntamenti mancati come l’Interporto e l’Alta Velocità o ai soldi che colpevolmente Caldoro ha restituito all’Europa“.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Gerardo Motta si candiderà a Sindaco di Battipaglia con 4 liste civiche. E’ lui stesso a confermarlo ulteriormente per chi non avesse ancora capito o non vuole capire. Ed è proprio ai suoi detrattori che si rivolge: “Stabiliamo la verità“. Sono dichiarazioni ponderate quelle di Motta contenute in un documento prestanmpato e letto punto per punto, specie rispetto alle varie reazioni che si sono avute all’indomani delle sue esternazioni circa l’appoggio a Vincenzo De Luca Candidato del PD a Governatore della Campania, e Franco Alfieri anch’egli del PD ma candidato al Consiglio regionale, i due cavalli di razza che i Motta’s individuano da imprenditori e Gerardo ci tiene a precisarlo, scelti perché uomini politici e bravi amministratori che hanno trasformato le loro Città e precisa: “visto il tentativo di trascinarmi in una confusione linguistica e politica che non mi appartengono. La scelta – continua – è una scelta da imprenditore e di operatività valutando la virtuosità delle loro azioni politiche, e non una scelta politica di appartenenza” – insomma fa chiarezza definendola come “una scelta di petto“.
E’ un fiume in piena Gerardo Motta che seduto nella poltroncina rossa del suo studio e con suo fratello Vincenzo che ha organizzato la conferenza stampa e gli fa da assist intervenendo solo per precisazioni “doverose” rispetto al fatto di essere stato chiamato impropriamente e forse furbescamente in causa nel tentativo di far emergere, attribuendogli scelte e collocazioni politiche, addirittura una posizione autonoma rispetto a suo fratello, fiume in piena che va ben oltre il “canivaccio che si era preparato e che ha cosnegnato alla stampa.
Va giù duro e usando soprattutto il sarcasmo si rivolge a chi lo accusa di essere amico dei “Carabinieri”, per diere che era ed è sempre pronto ad invocare le manette: “Mi accusano di essere amico dei Carabinieri e pensando di offendermi non si rendono conto che mi fanno un complimento – fa una pausa e sorridente aggiunge – ne sono onorato. Sono onorato di stare dalla parte dei Carabinieri“. E come si fa a dargli torto, specie a Battipaglia dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per Infiltrazioni camorristiche? Motta ha ragione molti, i Carabinieri, li hanno alle calcagne. Ma la cosa grave, e di quì si comprende il clima che comunque regna e si cerca di far respirare in questa Città, nel momento in cui si addita qualcuno come persona da tener bene a mente perché “amico dei Carabinieri“, quasi come se i carabinieri fossero la camorra o le camorre.
Insomma, bordate a destra e a manca: ce ne è per tutti e sarcasticamente Gerardo Motta riferendosi a qualcuno che è intervenuto nei giorni scorsi a commentare le sue scelte aggiunge: “Anche i muti parlano, da oggi si potrà dire pure che Motta fa i miracoli. Si è detto di tutto su di me. Evidentemente la scelta di parlare di me è dettata dalla speranza di vendere i giornali che altrimenti non si vendono“.
Ma la bordata principale è soprattutto alla destra e ai nominati: “Il Centrodestra ha perso la sua spinta iniziale e progressivamente si è adagiato alla convenienza di una classe politica che nominata non aveva nessuno stimolo e evidentemente non era nemmeno adeguata per stare al passo con i tempi. Per me e tanti altri come me è stata una delusione. Il centrodestra non ha centrato nessun obiettivo.
In ogni caso – aggiunge Motta – Non penso troppo al comune in questo momento, ma alla Regione e a chi deve dare impulso all’economia. La Regione veicola leggi e finanziamenti, per questo penso agli appuntamenti mancati, con l’interporto, il vincolo dell’ASI, al mancato sviluppo armonioso con le altre Città vicine, e soprattutto all’alta velocità e a tutti i miliardi di euro che la Regione con Stefano Caldoro, non ha saputo spendere e che ha colpevolmente restituiti all’Europa. E’ indispensabile riprendere questi temi e porli al centro del tavolo politico per questo sono importanti queste elezioni e gli uomini. Sono indispensabili perché i partiti non rappresentano più le persone e tornando alle vicende battipagliesi ecco perché il progetto civico entra in questa direzione atteso che, per come si presentano le cose, e tenuto conto di chi ancora si propone mi danno la spinta a fare la mia parte di uomo politivo e di imprenditore accorto che vuole il benessere di un’area.
E’ vero – aggiunge ancora – dopo lo scioglimento del Consiglio comunale per infiltrazione camorristica si è detto che mi sarei fatto da parte. Mi aspettavo che tanti facessero la stessa cosa lasciando il passo a persone nuove, ma così non è. Se la realtà è questa: Mi candido. Abbraccio la formula del Progetto civico, smentendo anche chi già mi vedrebbe nel PD, e preannuncio sin da ora la volontà di riempire le liste che mi sosterranno di contenuti, sia per idee e sia per gli uomini e le donne che intendo coinvolgere. – ribadendo il concetto – Il nuovo non è legato all’età ma alle idee e ai percorsi indipendentemente dal loro impegno. Non si può buttare il bambino insieme all’acqua sporca.
L’allarme ovviamente è giustificato, Gerardo Motta non scherza, e il risultato non tarderà a manifestarsi in termini elettorali, tutte le volte che si è candidato ha fatto sempre incetta di voti. Questa sua discesa in campo per De Luca e Alfieri irrompe e non poco rispetto agli equilibri interni al PD, e mentre la convergenza su De Luca sminuisce il risultato elettorale del PD, diventa per Motta un banco di prova e una conta su Alfieri, e per quanto le sue intenzioni di candidarsi a Sindaco di Battipaglia, sostenuto da 4 liste civiche, la sua presenza condizionerà e non poco il PD sia se il Sindaco di Salerno sarà eletto o meno Governatore.
E Motta quando asserisce che i partiti, soprattutto a Battipaglia, hanno esaurito il loro ruolo, oltre ad avere un bel pò di responsabilità, non escludendo il PD che ha voluto fortemente l’ex Sindaco Giovanni Santomauro, non sbaglia e sebbene rassicuri i Democrat battipagliesi, nel momento in cui egli esclude ogni impegno nel PD e imbrocca il Progetto civico, non solo si spoglia da ogni vincolo di appartenenza ma avendo un rapporto “privilegiato” con De Luca e Alfieri, assume di fatto una postazione privilegiata.
La lontananza della Città e dei cittadini verso i partiti si manifesta anche dal numero di Associazioni e di Movimenti che negli ultimi due anni si sono costituite. Un fenomeno che si spiega solo con la voglia che si ha di partecipare ai processi politici, e ovviamente evidenzia la vacanza politica dei Partiti tradizionali e nuovi che non sanno più interpetrare il loro ruolo, tra l’altro appannato dallo scioglimento del Consiglio Comunale per infiltrazioni camorristiche. E così ultima arrivata è l’Associazione “Speranza per Battipaglia” di Gianluca Barile, che si aggiunge alle altre come; L’Associazione “Iniziativa Popolare” del presidente Carmine Galdi; l’Associazione Civica Mente del Presidente Peppe Ferlisi fondata da Maurizio Mirra; L’associazione “A717 Battipaglia ed oltre” con il suo Presidente Nicola Vitolo; l’Associazione Comunità “Storia & Futuro” fondata dal suo Presidente, il Sindacalista della CISL Pietro Ciotti; l’Associazione Etica e Cultura del Presidente Michele Toriello; lo storico Movimento (storico per aver già partecipato alle scorse elezioni amministrative svolgendo sempre il ruolo fiero di opposizione) Etica per il Buon Governo di Cecilia Francese; oltre che il Movimento 5 Stelle di Peppe Grillo, tutte di matrice esplicitamente politiche e tutte agguerrite, attive ed intenzionate ad essere della partita e candidare un loro esponente di spicco. Ma le elezioni non sono vicine, i tempi sono lunghi e di tutte queste, quante ne rimarranno? Non lo sapremo, così come non sapremo di tutti quelli che si propongono oggi se riusciranno ad imporre i loro nomi usati e consumati dal tempo. Staremo a vedere.
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Battipaglia, 3 aprile 2015