Asl Salerno sulla Chiusura del Punto nascita all’Ospedale di Polla, precisazione del manager Squillante.
Il Direttore Generale dell’ASL Salerno, smentisce quanto apparso su diversi quotidiani. Non vi sono assolutamente le condizioni per la chiusura di una UO che fa registrare dati di attività assolutamente positivi con prestazioni di ottimo livello.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Il Direttore Generale dell’ASL Salerno Dott. Antonio Squillante, in una nota stampa, smentisce quanto apparso nelle ultime ore su diverse testate giornalistiche, relativamente alla presunta chiusura del punto nascita dell’ Ospedale “Luigi Curto di Polla”. L’azienda non ha mai programmato ne immaginato di procedere alla chiusura della Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia presso il Presidio Ospedaliero di Polla.
D’altro canto – si legge nella nota del DG Squillante – non vi sono assolutamente le condizioni per la chiusura di una Unità Operativa che fa registrare dati di attività assolutamente positivi con prestazioni di ottimo livello.
Si chiede pertanto – conclude con un appello il Manager dell’ASL Salerno – di evitare di far circolare notizie inesatte, che non trovano nessun fondamento in determinazioni Regionali e Aziendali e finiscono per creare solamente disagio e preoccupazione nei cittadini.
Per quello che accade nella quotidianità dalle parti della Sanità e dalle parti di quella Sanità che ci riconduce al Direttore Generale Squillante e all’Azienda Saniatria Locale di Salerno, oggettivamente i cittadini, i politici e gli operatori del Presidio Ospedaliero di Polla, farebbero bene fin da ora a mobilitarsi. Meglio una “Tentata” rapina che una “rapina” certa, come è avvenuto nel caso di Eboli per i Reparti di Ostetricia e Ginecologia, inopinatamente chiusi e trasferiti nel vicino Opesdale di Battipaglia.
Anche in quei reparti non vi erano “assolutamente le condizioni per la chiusura di una Unità Operativa che fa registrare dati di attività assolutamente positivi con prestazioni di ottimo livello“, eppure furono trasferiti e sono operativi con mille difficoltà essendo i luoghi , per espresse dichiarazioni degli addetti ai lavori non del tutto sufficienti e non completamente idonei ad accogliere una massa di Partorienti e nascituri circa 1500 in un anno.
Purtroppo, appunto, facendo riferismento solo a questo caso e senza prendersela con la stampa o l’informazione, che pure ha tante responsabilità, oggettivamente, la “reputazione” dei vertici Aziendali e dello stesso Direttore generale, ovviamente rispetto al ruolo che svolge e assolutamente rispetto alla sua personalità e professionalità privata, è ai minimi livelli, a seguito dei numerosi fronti che sono ancora aperti e che sono stati la causa della sonora bocciatura che lo stesso Stefano Caldoro in zona Cesarini ha praticato rispetto al Piano sanitario dell’ASL Salerno, tant’é che l’ARSAN aveva fatto dei rilievi sostanziali, anticipando poi le considerazioni del Governo Renzi, che ha chiesto si riveda e si sviluppi un nuovo Piano della Rete Ospedaliero dell’ASL Salerno.
Salerno, 28 marzo 2015