L’A.V.O., fondato nel ’76 dal medico Erminio Longhini, con 3milioni di ore di servizio gratuito prestato, annovera 246 sedi in Italia e 25.000 volontari.
Il 2015 è l’anno delle “nozze di argento” dell’AVO, ente no-profit, che a Eboli ha iniziato ad operare nel lontano 1990, attivo in 5 reparti dell’Ospedale di Eboli, è guidato con il suo esempio dalla instancabile presidentessa Claudia Rosati.
di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – La solidarietà è di casa ad Eboli, da ben un quarto di secolo, una solidarietà spontanea e sincera che per citare Giovanni XXIII “Nulla di quello che accade all’uomo deve risultarci estraneo.”, ed è nata come spesso accade nelle grandi imprese umane da una semplice emozione. Un lamento nel lontano 1967 da un letto di corsia nell’ospedale Niguarda di Milano, aveva attirato l’attenzione di un giovane medico che stava attraversando un reparto. Era l’8 dicembre e il Dottor Erminio Longhini, giovane ricercatore universitario, si avvicinò al letto in cui dolente giaceva una anziana donna, che con un fare insistente chiedeva soltanto qualcuno le portasse un bicchiere d’acqua.
Longhini sdegnato dal fatto che una elementare richiesta rimanesse inevasa, dal personale e dagli altri pazienti, chiese ad una inserviente presente nella stanza, il perché di un tale vergognoso disservizio, l’inserviente in questione piccata le rispose: “Dottore, se ogni volta che qualche malato ha bisogno di un bicchiere d’acqua io interrompessi il mio lavoro, il pavimento rimarrebbe sporco. Non tocca a me questo compito!”
In questa dura risposta accompagnata dalla dolce riconoscenza della ammalata per averla Longhini personalmente dissetata, ci fu in nuce l’oggetto concreto della missione di quello che poi sarebbe diventato l’A.V.O. ; infatti ponendosi ossessivamente la domanda: “Ma allora a chi tocca?”nella mente del medico cattolico, il quale rivide simbolicamente il Cristo agonizzante sulla croce, che anch’egli chiedeva di essere dissetato, e dunque illuminato, fu la spinta che insieme ad amici fece da sprone nella creazione di una associazione di volontari dediti nel nome del Vangelo a portare la solidarietà nei reparti degli ospedali.
L’iniziativa dell’Associazione volontari ospedalieri fu sperimentata per la prima volta nell’ospedale di Sesto San Giovanni, insieme alla consorte Nuccia Orrù Longhini, scomparsa nel dicembre 2012. E cosi di seguito nell’ aprile del 1976, nella Sala Convegni della Banca Popolare di Milano il Progetto AVO fu illustrato ad un pubblico di oltre trecento persone. Nell’occasione tenne un discorso anche Marcello Candia, facoltoso imprenditore milanese che, divenuto dopo qualche anno missionario laico, si trasferì in Brasile nella regione del Rio delle Amazzoni dove fondò ospedali e lebbrosari, e la impresa continua fino a che, il 6 maggio 1976 Policlinico di Milano ebbe inizio il primo corso di formazione per i aspiranti componenti delll’AVO.
Dopo anni di attestati di stima da tutto il mondo, riconoscimenti e una marea di convegni informativi – promozionali, con l’importante riconoscimento legislativo (l’11 agosto del 1991 fu promulgata la legge 266, Legge quadro sul volontariato, in cui si statuiva come il volontariato cosse una forza essenziale per lo sviluppo del Paese) attualmente FederAvo, l’organizzazione che raggruppa le Avo territoriali vanta tali numeri : 246 sedi in tutta Italia, in cui operano 25.000 volontari, i quali ogni anno prestano 3.000.000 di ore di servizio no profit in ospedali e in molte strutture territoriali.
In tutto il meridione un camilliano, lungo gli anni ‘80, Padre Rosario Messina, è stato il battistrada dell’AVO, fondando le sedi regionali, partendo da quello di Casoria a Napoli, e fino allea nostra piana del Sele, specificamente ad Eboli dove opera ufficialmente e per atto notarile dal 1990,e d è retta da alcuni lustri dalla sua presidentessa, Claudia Rosati (moglie del compianto Attilio Mancini, maestro di giornalismo) e la segretaria, Anna Tolve, con l’ausilio di ben 30 volontari, la più giovane di 28 e la più anziana di 80, ma accumunati tutti dal sacrificio e dall’umiltà verso il prossimo,con il fare di una “grande famiglia” unita nel compito di accudire moralmente persone ospedalizzate, lenire le loro ansie con parole di conforto,(un compito delicato e difficile da costruire)promuovendo nei fatti i valori educativi e di civiltà umana, con la semplice attenzione e la disponibilità, testimonianze viventi di un vivere evangelico.
La sede cittadina è allocata nella canonica della centralissima parrocchia della Madonna delle Grazie (0828 332279-338 2766254) ove riceve e riunisce membri e simpatizzanti ogni martedì dalle 16 sino alle 18. L’Avo è presente nel nostro Ospedale Maria SS Addolorata in ben cinque reparti: Medicina, Geriatria,Oculistica, Cardiologia ed Ortopedia con turnazioni antimeridiani che vanno dalle 11 alle 13 e pomeridiane dalle 16 alle 18, tutti i giorni di ogni mese facoltativo la domenica, un impegno dunque considerevole con una presenza capillare, votati praticamente nell’aiuto morale dell’ascolto come detto in precedenza, ma anche nell’ausilio delle piccole cose ove il degente abbia difficoltà, come il mangiare, l’alzarsi dal letto, l’essere accompagnato nella toilette e simili, infatti in troppi casi si tratta di persone anziane ed abbandonate al loro destino senza supporti parentali o altro,storie che appaiono dickensiane,ma che purtroppo sono maledettamente reali.
Appunto commentando sentitamente queste tristi storie, Claudia Rosati tiene a precisare:
”quello che prova il volontario, è il mero piacere di donare gratuitamente a persone perlopiù sconosciute e bisognevoli di aiuto morale e non solo, degenti ospedalizzati, anche lungo-degenti e per questo in maggiore sofferenza psico-fisica” – e poi lancia un accorato appello -: “ Auspico l’avvicinarsi di nuovi aspiranti a tale organizzazione, in particolare i giovani che sembrano troppe volte distratti dal destino dei propri simili, una apatia sentimentale che non fa onore, noi- a seguire– abbisogniamo di potenziare il servizio in essere,andando avanti nel tempo lo sforzo diventa maggiormente greve per i presenti poi rilevo che, ci sono troppi cristiani pro forma, questa dunque una chiara occasione per sperimentare cosa vuol dirlo essere cristiani in opere concrete”.
Il volontario aspirante, non è lasciato solo a se stesso anzi, deve naturalmente seguire un iter formativo, per comprendere professionalmente chi è e cosa rappresenta il malato, domanda di difficile risposta e di in molti frangenti di semplicistica soluzione, cosicché i corsi di formazione tenuti, si articolano di complessivi 5 incontri di un ora cadauno, con cadenza settimanale, tendono a preparare psicologicamente e moralmente il futuro volontario, e alla fine del processo formativo e per un periodo breve, un massimo di tre turnazioni, la matricola sarà affiancata nel suo compito ad un veterano che lo indirizzerà, seguendolo e coinvolgendolo, nell’opera caritatevole.
Storicamente l’associazione eburina ,vanta una “medaglia al valore”, quella di aver organizzato nel marzo del 1994 (19-20), il XII congresso interregionale Campania – Basilicata al noto Hotel ETAP della vicina Battipaglia, riscontrandone all’epoca, un grande e spontaneo successo di pubblico correlato da attenzioni mediatiche. Come ogni organizzazione che si rispetti, anche l’Avo è composto di consigli funzionali alla organizzazione, uno esecutivo (9 membri) un revisore conti (3membri ) ed infine uno di disciplina (3 membri) che servono a garantire la disciplina e la trasparenza, finalizzate a quella fattiva “presenza umanizzante” come afferma la Rosati, nel Nosocomio cittadino; “del resto solo chi prende su di sé il peso del prossimo sperimenta una gioia reale, amando se stesso come l’”altro”. Non mi resta allora nel congedarmi, che ringraziare sinceramente chi mi ha concesso l’onore di relazionare e contemporaneamente voglio congratularmi con sentita ammirazione, con la nostra Associazione dei Volontari Ospedalieri di Eboli, la sua presidentessa e i membri tutti, 25 anni e non sentirli, dunque la storia di amore solidale continua!
Eboli, 27 Marzo 2015
Una associazione dal fine etico che nobilità la collettività, grazie a politicademente!
Siete l’orgoglio di questo paese.
In un mondo dove tutto si fa se c’è un tornaconto, trovare persone che si dedicano agli altri, a chi soffre, a chi è solo, e lo fa con spirito evangelico è segno che un briciolo di umanità questo mondo lo conserva ancora.
Siete un esempio per tutti!!!
salve cerco lavoro come assistente notturna in ospedale di eboli il mio numero 339 8107584 ho avuto esperienza ho badato ad una persona allettata per 10 anni