L’ISES CHIUDE: COLPITA E AFFONDATA. Tanto tuonò che piovve

L’ISES chiude sotto il fuoco di fila di una parte borderline del PD locale: Colpita e affondata. Dichiarazioni di Cardiello, Cariello e le mamme. Si pensa ad un Tavolo Istituzionale.

L’ISES, ha rappresentato un esempio di “connivenza-convivenza” politica trasversale, avendo in se i germi politici di PSI, PCI, DC e la “benedizione” di una parte illuminata del Clero locale. Un esempio di compromesso “storico-sanitario-politico” pervenuto in eredità al PD.

Nuvola sull'ISES
Nuvola sull’ISES

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLIL’ISES CHIUDE: TANTO TUONÓ CHE PIOVVE. Ed è piovuto alla grande. E dopo che è caduta la Cinta Muraria del Castello Colonna e speriamo non cada il Castello e il Santuario dei Santi Cosma e Damiano e le case che sono nelle immediate vicinanze del Cantiere dove deve essere costruita la “Casa del Pellegrino“: un fossato senza nessuna protezione di circa 12 metri di profondità; ecco che la “pioggia” a carattere temporalesco ha portato alla chiusura anche dell’ISES. Per la verità l’ISES aveva sul tetto la nuvola di Fantozzi, alimentata dai suoi detrattori, facendole vivere una continua stagione di “piogge” ed annullando gli sforzi di chi invece, aveva nel corso di oltre un trentennio, incoraggiato, alimentato, protetta quella struttura. Responsabilità e colpe che toccano tutti, nessuno escluso, a partire dai Sindaci degli anni ’70 fino ai giorni nostri.

Il Commissario Prefettizio Vincenza Filippi ha chiuso l’ISES. Ovviamenete non poteva fare altro rispetto a come ormai si presenta la “pratica”. Pratica che certo non può essere presa in esame come una “buona pratica” atteso le mancanze che solo da qualche anno ci si accorge vi siano, annullando tanti altri anni di connivenze-convivenze che hanno portato più di una “Istituzione” a chiudere un occhio, anzi, a chiuderli tutti e due, e per evitare potesse sfuggire un piccolissimo spiraglio di vista quegli occhi se li sono addirittura bendati.

Eboli Città cardioprotetta-Vincenza Filippi
Eboli Città cardioprotetta-Vincenza Filippi

Colpita e affondata, dicevamo quando giocavamo alla battaglia navale. “Colpita e affondata” come una serie di attività, un gran numero di imprese, e così passa il messaggio che non si puo’ sopravvivere in un limbo di connivenza se si è contrari a qualcuno, perché quel qualcuno fa male: molto male. Ovviamente ci voleva poco a colpire l’ISES vivendo fin dalla sua apertura e prima ancora quando era convitto una situazione di abusivismo. Ci vuole poco a fare un paragone con un’altra struttura che al contrario ha acquistato gli immobili e ne ha realizzati altri, oltre a non aver mai avuto problemi di stipendi. E’ scontato che oggi a chiusura avvenuta ci sarà chi solleverà le sue proteste, la sua indignazione, salvo poi a strofinarsi le mani in privato senza che nessuno possa vederli, così come c’é chi al contrario è pienamente soddisfatto e tace mantenendosi lontano per cercare di dissociarsi da qualsiasi riferimento, e chi invece è preoccupato perché si scoperchia una pentola, a seguito del quale potrebbero emergere anni di “buonismo” istituzionale, perché è così che oggi si chiama la clientela, che ha consentito all’ISES di ottenere la Convenzione, l’accreditamento puntualmente reiterate negli anni, altri ancora fanno solo finta di essere preoccupati del personale e degli ospiti del Centro di riabilitazione, al contrario sono contenti, perché nel corso di questi lunghi anni non hanno partecipato alla distribuzione dei posti di lavoro.

Martino Melchionda
Martino Melchionda

Quella struttura dietro le “piogge” battenti come una vecchia bicocca che fa acqua da tutte le parti, si sta inabbissando, portando con se anche quello che c’é di buono: il personale, indipendentemente da come è stato arruolato; e gli ospiti che invece meritano e si aspettano tutte le cure più amorevoli e professionali che si possa immaginare. E i cattivi gioiscono.

Ebbene, va sottolineato che solo da qualche anno si è scoperto che nello stabile in cui opera l’ISES, vi sono sostanziali abusivismi non condonati e c’é un’abitazione civile. Per questa ultima evenienza a Eboli non è una novità se si pensa che abbiamo il Giudice di Pace in un Mobilificio, o come meglio viene un Mobilificio nella sede del Giudice di Pace. Ovviamente molte di queste “rivelazioni“, sono emerse neanche a farlo apposta proprio quando all’interno della maggioranza che sosteneva l’ex Sindaco Martino Melchionda, molto familiare a quella struttura, vi fu una rottura ed una parte venne poi estromessa sia dall’amministrazione che dal PD. Da quel momento abbiamo scoperto che lo stabile era abusivo, che vi era al suo interno un’abitazione, che era stata presentata una pratica a nome dei proprietari di una parte del Fabbricato, senza che questi ne avessero fatto richiesta, che era anche stata rilasciata un’autorizzazione e addirittura si era comunicato l’importo degli oneri concessori che ammontavano a circa 250mila euro.

Gerardo Rosania
Gerardo Rosania

Oggi, come allora ci chiediamo: Ne saremmo mai venuti a conoscenza di tutto questo se non vi fosse stata quella ruttura? Il “Suggeritore” ovviamente informatissimo conserva solo la memoria degli atti che riguardano l’ISES o magari ne ha delle altre? Se è così preghiamo il “Grande microfono” di raccontarci tutto, innanzitutto per fare chiarezza, ma anche per sapere il grado di responsabilità che ha in questi racconti, e sebbene da una parte lo ringrazieremo, dall’altra lo schiferemo per mano di legge, solo perché ci ha tenuto nascosto in tutti questi anni questi segreti, che appartengono al malcostume politico del “camorrismo” politico più che alla buona pratica, che noi cittadini ci aspetteremmo, visto che si tratta di milioni di euro (Circa 10), dei quali, saremmo ben lieti se dovessero servire ad alleviare le sofferenze degli “Angeli del Signore“, così come non ci piacerebbe affatto e per questo, condanniamo senza mezzi termini, se al contrario si dovesse speculare su quei pazienti e sulle disabilità.

Facendo un poco di storia, dobbiamo spiegare innanzi tutto che cosa è l’ISES, e che cosa “politicamente e amministrativamente” ha rappresentato quella struttura sanitaria. L’ISES è un vero e proprio esempio di “connivenza” e “convivenza” politica trasversale, avendo in se i germi politici del PSI, del PCI, della DC oltre che la “benedizione” di una parte illuminata del Clero locale. Un esempio mirabile di compromesso storico “sanitario-politico” pervenuto in eredità al PDS-DS-PD, sebbene la frangia di una parte degli eredi socialistici “borderline” del PD, ne ha preso le distanze, evidentemente misurate, rispetto alla vicinanza di questa struttura di molti amministratori come nel caso dell’ex Sindaco Martino Melchionda che tra l’altro ne è stato anche amministratore, come al momento pare lo siano alcuni suoi parenti.

Carmelo Conte
Carmelo Conte

Una “connivenza-convivenza” che ha toccato una marea di Sindaci a partire dagli anni ’70 fino ad arrivare ai giorni nostri, da Carmelo Conte a Pino Di Domenico, da Donato Guercio, da Antonio Morrone a Gerardo Rosania e a Martino Melchionda, passando per altri sindacati e alcuni commissariamenti prefettizi: alcuni consapevoli e protettori; altri, distratti; altri sebbene a conoscenza forse solo per amor di patria e per non “guastarsi” i rapporti con una struttura, che in ogni caso ha prodotto anche collegamenti politici significativi, esprimendo direttamente anche amministratori, hanno condiviso rendendosi responsabili e/o colpevoli; altri ancora per nulla capaci e ignavi hanno fatto finta di non accorgersene; altri invece sono stati solamente ipocriti; connivenze che sono emerse tutte nel momento in cui una parte del PD è stata esclusa dai processi decisori, e oggettivamente grazie proprio a loro si è venuto a conoscenza di alcune assurdità come le condizioni degli abusivismo raccontati in precedenza.

Tornando a quell’istanza presentata e a quegli oneri concessori ci porta a chisedere: Chi fu a presentare quell’Istanza? E se si fosse pagato in tempo utile i circa 250mila euro richiesti dal comune, non se ne sarebbe mai accorto nessuno? Allo stesso modo sì poteva mai pensare, se non gli interessati e chi li ha protetti in tutti questi anni, che quello stabile non fosse di proprietà e che non ha nemeno i requisiti di legge. e nessun ricorso al TAR potrà mai dare se non si ripristina le inadeguatezze, ma mette solo in condizione i vari operatori sanitari di lavorare con serenità e fornire le cure e le prestazioni ai propri pazienti, sicuramente gli unici più importanti di tutti, e ci fa comprendere come sia necessario risolvere con immediatezza quello che è diventato il “CASO ISES“, per garantire in uno il mantenimento dei posti di lavoro e le funzioni che in ogni caso assolve con l’assistenza ai suoi ospiti o ambulatoriale che eroga.

Guercio-Donato
Guercio-Donato

Va detto anche: che la dirigenza a suo tempo presentò un’istanza tendente a delocalizzare in un’area non di proprietà ma disponibile per la quale si sarebbe dovuto procedere prima ad una variante urbanistica, e poi ad per approvare il progetto. Sebbene una delle migliori pratiche a cui si è dedicata, e con successo, l’Amministrazione Melchionda è stata proprio quelle delle Varianti, quella che riguardava la delocalizzazione dell’ISES è sembrata veranmente troppo atteso che nel Piano Urbanistico del Comune di Eboli vi erano Aree appositamente destinate a Strutture Sanitarie ubicate a ridosso dell’Uscita autostradale di Eboli, adiacente alla struttura dell’ASL. Una parte di quelle aree pare fossero di proprietà di un Consigliere comunale o di parenti prossimi.

Insomma quella dell’ISES è una storia lunga anni, e proprio per questo ha coinvolto intere generazioni di politici che trascinandosela così in avanti si è finiti solo a peggiorare la situazione. Mai nessuno ha pensare ad una soluzione razionale, possibile e alternativa. Si è sprecato solo tempo in scontri politici, tra colpi bassi, accuse, sgambetti, e tentativi maldestri di forzature, senza giungere a nulla di fattibile.

Ma se per il “CASO ISES” vi sono state una serie di “convivenze-connivenze” che hanno toccato Sindaci, Amministratori, l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno, la Regione Campania e tutti i vari funzionari che si sono avvicendati e susseguiti, vi sono stati anche altri tentativi che, proprio facendo leva sulle condizioni di inadeguatezza della struttura, andavano in altre direzioni come quella di mirare alla convenzione, non escludevano affatto la chiusura e lo “spaccottamento”, nel momento in cui si è invitati gli altri centri accreditati a rendersi disponibili ad accettare Pazienti provenienti dall’ISES.

Antonio-Morrone
Antonio-Morrone

La domanda più pertinente, come direbbe Lubrano, viene spontanea: Se il Centro ISES ha operto per oltre un quarantennio in regime di convenzione basandosi su interpetrazioni “estensibili” alle circostanze, perché mai in attesa di una soluzione alternativa di emergenza, dettata da una moratoria da trovare intorno ad un tavolo Istituzionale che tenga conto innanzi tutto dei pazienti, dei lavoratori e successivamente dei luoghi, e nelle more non si mette in condizioni il Centro di farlo lavorare senza che vi sia sulla testa quella incertezza che comunque potrebbe incidere buon andamento dei servizi prestati?

Va da se che le responsabilità e le possibili colpe, sia rispetto alle “connivenze” si pareggiano rispetto a i tentativi a cui abbiamo assistito negli ultimi anni che miravano solo alla distruzione di quel centro, nascondendo dietro la mancanza dei requisiti un assalto in piena regola e una resa di conti tra opposte fazioni politiche.

Appresa la notizia del Provvedimento Commissariale su imput dell’ASL sono giunte le dichiarazioni sul merito sia di Damiano Cardiello Candidato Sindaco del Centrodestra, sia quelle di Massimo Cariello candidato a Sindaco di un reaggruppamento politico di civiche, e sia quelle del Direttivo dell’Associazione delle mamme ebolitane, che negli ultimi tempi, scavalcando alla grande tutte le forze politiche, pare sia diventata la referente per antonomasia rispetto alle problematiche della Sanità, testimone attendibile e coerente ma anche dialogante e concreta.

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Damiano-Cardiello-
Damiano-Cardiello-

Damiano Cardiello

Risale al 7 luglio 2014 la nostra proposta per salvaguardare l’ISES e le sue maestranze. – Scrive in una nota il Candidato Sindaco del centrodestra Damiano CardielloDa allora solo silenzi, mentre adesso spuntano le prese di posizione dal sapore evidentemente elettorale”. – Aggiuge Cardiello riproponendo un comunicato stampa di luglio scorso e ritenendolo più che mai attuale rispetto alla vicenda, a suo tempo indicò una proposta per il Centro ISES

«Lo stucchevole tira e molla di questa amministrazione sulla struttura sanitaria in oggetto rappresenta una messa in scena inaccettabile. A pagare saranno i lavoratori e le loro famiglie, che vantano quattro mensilità arretrate per un totale di 1.000.000€, se non venisse adottata una soluzione consona in termini di legge e immediatamente cantierabile dal punto di vista tecnico.

Con profondo rammarico assistiamo a prese di posizione diverse all’interno della maggioranza su questa tematica, quando poi la tutela del diritto al lavoro dovrebbe primeggiare. Ebbene non ci sottraiamo ad una analisi nel merito della problematica, anzi forniamo una valida alternativa: la soluzione è a portata di mano.

L’unica possibilità di delocalizzazione della struttura sono i terreni in loc. Acquarita, poichè possono essere adibiti, dal punto di vista urbanistico, alla creazione della struttura, vista la denominazione “sanitaria”. Qualora la scelta non fosse condivisa, si aprirebbe addirittura una ulteriore possibilità a salvaguardia dei dipendenti e dei pazienti: l’ex fabbricato alle spalle dell’Asl, nella stessa località e oggetto di una convenzione tra Asl e Regione Campania che ha visto il finanziamento di € 450.000 per la creazione di uffici al primo piano e una bonifica da € 46.000 per rifiuti sversati illecitamente in loco, potrebbe ospitare l’ISES ( ricordiamo che per solo canone di locazione dell’immobile esistente vengono versati € 150.000 annui) favorendo una importante accelerazione dei tempi di realizzazione.

Nel mentre diffidiamo l’amministrazione dal fare annunci dal tipico sapore elettorale poichè si sta giocando sulla pelle dei lavoratori. La vita politica è fatta di scelte, ognuna si assuma la propria responsabilità. Forza Italia è pronta a favorire lo sblocco della situazione a patto che le scelte urbanistiche siano conformi al Piano Regolatore Generale (scritto e approvato dagli stessi attori della “farsa”)».

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Massimo Cariello

Massimo-Cariello
Massimo-Cariello

«La chiusura dell’Ises è un dramma per i pazienti e per i lavoratori. – scrive il candidato a Sindaco Massimo Cariello, sorretto da un gruppo di liste facenti capo al Progetto “La Casa delle Idee” a commento della decisione di chiudere l’ISES – Eboli non deve perdere questo importante riferimento sanitario, si indaghi sulle responsabilità di chi ha gestito la struttura.

Al di là delle motivazioni burocratiche ed amministrative che hanno portato alla sua chiusura, il blocco delle attività del centro Ises di Eboli pone urgenze ed emergenze legate alle fasce più deboli ed indifese della popolazione. Innanzitutto i pazienti, molti dei quali giovanissimi, a cui andranno date risposte immediate in tema di assistenza e continuità terapeutica.

Poi alle famiglie dei lavoratori, perché oltre al danno economico per la nostra comunità e per il suo territorio, la chiusura dell’Ises non si trasformi anche in un dramma per centinaia di famiglie, quelle dei lavoratori. Dopo avere appreso con preoccupazione della sospensione per tre mesi delle attività sanitarie all’Ises, chiediamo l’istituzione rapida di un tavolo istituzionale con i vertici dell’Asl Salerno, del Comune di Eboli e con i dirigenti della società che gestisce la clinica privata.

Crediamo sia possibile trovare una sede alternativa all’immobile di via Roma, una sede che risolva l’annoso problema che preoccupa i lavoratori e gli ospiti dell’Ises. Le criticità dell’Ises erano note ai vertici della società da molti anni, circostanza che impone una serie di interrogativi: cosa è stato fatto in questo lungo periodo? Perché non sono state adottate subito le misure necessarie che eliminassero le irregolarità evidenziate dalle autorità competenti? La mia preoccupazione riguarda le conseguenze che deriveranno dalla chiusura dell’Ises, che si trasformerà in un dramma sociale per oltre cento famiglie. Eboli non può e non deve perdere un patrimonio sanitario e occupazionale così importante».

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Associazione Mamme
Associazione Mamme

Direttivo Associazione spontanea delle Mamme ebolitane

«La chiusura di fatto  della Struttura Ebolitana ISES,  che opera da decenni in Piazza Pendino, con ordinanza di sospensione da parte del Commissario dr.sa Filippi, di fatto bloccherà l’assistenza sia per gli assistiti in regime ambulatoriale (recupero e rieducazione funzionale) sia in regime di residenza sanitaria (riabilitazione dei soggetti portatori di disabilità fisica, psichica e sensoriale).

Il danno ed i disagi che così  si arrecano, non solo economici, sia agli assistiti che alle loro famiglie, sono notevolissimi, per cui la nostra Associazione, senza voler entrare nel merito delle motivazioni legate al mancato accreditamento da parte dell’ ASL di Salerno ne delle responsabilità di chi che in questi anni ha dimostrato l’assoluta incapacità a trovare una soluzione all’annoso problema, fa appello alla sensibilità dei vari rappresentanti istituzionali e della struttura, ISES, a cercare una soluzione rapida e definitiva che possa superare gli intoppi burocratici e garantire la necessaria assistenza  come diritto  costituzionalmente garantito.

Nel frattempo ci auguriamo che con urgenza siano state  individuate le soluzioni idonee sia a garantire la continuità assistenziale ai pazienti dell’ISES  che la tranquillità lavorativa agli oltre 100 dipendenti della struttura.

Auspichiamo che su questa grave crisi che tocca tutta la città di Eboli, non ci siano divisioni dettate dal momento elettorale ma che con un scatto di orgoglio ci sentiamo tutti pazienti e  dipendenti lavoratori dell’ises”».

Eboli, 25 marzo 2015

12 commenti su “L’ISES CHIUDE: COLPITA E AFFONDATA. Tanto tuonò che piovve”

  1. I precedenti amministratori hanno
    1) traccheggiato sulla chiusura dell’ISES per non inimicarsi i dipendenti;
    2) insistito per tenersi il giudice di pace (pur con costi elevatissimi) per non inimicarsi gli avvocati e i cittadini;
    3) chiuso gli occhi sulle associazioni che occupavano gratuitamente locali comunali, per non inimicarsi gli associati;
    4) fatto finta di non vedere la depredazione dei migliori immobili nel centro antico, per non inimicarsi alcuni dipendenti comunali (che sapevano anch’essi cose indicibili e tacevano);
    5) mentito sul destino dell’ospedale, per non inimicarsi i dipendenti ed i cittadini.

    Ed ora tutti si battono i pugni sul petto!!!

    Quello che mi fa incazzare di questa gente è la faccia di m… che hanno di mentire sapendo di farlo, sperando che qualche xxxxxxxx (e ce ne sono tanti) non sappia o abbia dimenticato.

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  2. Aprite le porte a Cristo, un grande uomo di chiesa escamò.
    Le famiglie aristocratiche ebolitane è certa politica hanno fermato lo sviluppo di questa città. Altri ne fanno un caso e cavalcano l’onda per fare propaganda elettorale.
    In verità, non hanno la forza di portare avanti certe strutture e si affidano a finanziamenti clienterale e a benevolenze istituzionali.
    Punto…una nuova era politica per Eboli è possibile i cittadini capiranno Eboli è Tua.

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  3. Caro admin perché questo blog non ha riportato alcuna notizia sulle recenti questione a scandalo nazionale sulle primarie PD ad Eboli?

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    • Innanzitutto perché questo sito è un sito che si occupa esclusivamente di Politica e di eventi e poi perché delle primarie e di anomalie ne ho parlato a tempo e debito ed ora è la magistratura che deve fare il suo corso piuttosto che le “improvvisate” che sono apparse sulla stampa locale che non fanno un buon servizio alla giustizia e al caso specifico, specie estrapolando quà e là alcuni stralci sia delle intercettazioni che di altro, mescolando due indagini che al momento sembra non abbiano nulla a che fare insieme..
      Poi non è uno scandalo nazionale, sebbene sia stata trattata da tutti i giornali e da qualcuno che in televisione ne ha parlato asserendo delle non verità.
      Tuttavia come in altre circostanze e mi riferisco al caso Gambino, fino a quello del vicino Santomauro, questo sito ha ritenuto di non dare informazioni fuorvianti, e resta in attesa degli sviluppi, quando avrò letto per intero le carte che sono state alla base degli arresti che non mi riguardano per nulla se sono atti di normale delinqueza, se al contrario per la parte che riguarderebbe lo “scandalo delle Primarie” ne parlerò trattando la circostanza in maniera politica ed offrendo ampie vedute.
      Se poi qualcuno si aspetta che si metta il “mostro” in prima pagina per soddisfare la bramosia di cattiveria che in talune circostanze prende chi, ovviamente vive di queste miserie, allora questo sito non lo farà.
      In ultimo ci sono tanti di quei corvi che aspettano la preda. Sono corvi senza ali che fanno piccoli saltelli e finiscono nella rete delle porcherie essendo sempre contenti quando si tratta degli altri e ovviamente mai quando si tratta di se stessi o dei loro parenti.
      Grazie per il tuo intervento.
      Massimo Del Mese

  4. IL TAR ha dato la sospensiva poche ore fa a quanto sembra, MATALE TUTELA CAUTELARE è PROVVISORIA E NON DIRIME LE PROBLEMATICHE RELATIVE ALL’UTENZA E AI DIPENDENTI DI QUESTA STORICASTRUTTURA

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  5. 1)in questi 20 anni per caso la dott mandia non era a capo della commissione riabilitazione della ASL SALERNO? Come mai nel suo ruolo non ha mai notato che l’ISES non aveva i requisiti? 2)Il nucleo di controllo ASL come mai nei controlli effettuati non ha mai notato le carenze strutturali ed la incompatibilità della figlia del mandia?
    3)Come mai i politici conte rosania e melchionda non hanno mai fatto prescizioni all?ISES 4) che fine hanno fatto i soldi incassati? 5) se non é stata fatta nessuna manutenzione in 30 anni come mai risultano spesi miliardi in fatture? 6) la magistratura, la finanza, e tutte le istituzioni dove erano mentre tutto questo accadeva? 7) come mai arrivati alla fine del banchetto la famiglia mandia e parenti aggiunti lasciano il controllo amministrativo, e fanno diventare soci i poveri dipendenti?. Forse per non pagargli il TFF

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  6. é una vergogna che dura da almeno venti anni sotto gli occhi di tutti gli Ebolitani, almeno tutti devono riconoscere che Cosimo De vita faccia piacere o no tutti gli utili economici lu ha reinvestiti nell’elaion . E si vedono è sotto gli occhi di tutti. Ma i soldi dell’ises che fine hanno fatto?. L’ises ha fatturato in venti anni più di centoottanta milioni di euro , tolto il costo di chi ha lavorato dove sono finiti circa centomilioni di euro? admin tu che sei così bravo e professionale perchè non ci aiuti a capire?

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