1^ “Passeggiata Ecologica” dei cittadini di S, Cecilia per chiedere lo svuotamento del sito di stoccaggio di Coda di Volpe. Ed è sempre più Disastro Ambientale.
Il comitato organizzatore con il parroco Don Daniele Peron e Domenico Alfano minaccia di proseguire ad oltranza la protesta fino allo svuotamento e all’attivazione del depuratore. Intanto per la sicura rimozione e l’apertura di una indagine su Coda di Volpe, si spera in una denuncia per scambi di voti alle Primare PD.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Si è svolta nella mattinata di ieri 22 marzo 2015 a Santa Cecilia di Eboli, la prima passeggiata ecologica sulla ss18 per chiedere lo svuotamento del sito di stoccaggio di Coda di volpe. Da mesi i cittadini hanno chiesto che il sito venisse svuotato per portare le vasche al loro stato di origine cioè quello di depuratore, e in tal caso, hanno richiesto anche che venisse attivato il depuratore. Il comitato organizzatore capitanto dal parroco Don Daniele Peron e il Presidente del Comitato di Quartiere S. Cecilia Domenico Alfano, minaccia di proseguire ad oltranza finché il sito non venga svuotato del tutto.
La seconda passeggiata si svolgerà sempre a Santa Cecilia Mercoledì prossimo a partire dalle ore 17:30.
Solo il 21 febbraio scorso, presso il Sito di Coda di Volpe ci fu un sopralluogo dell’On Sabrina Capozzolo della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, fortemente voluto dall’ex Presidente del Consiglio comunale Luca Sgroia, e con la presenza anche dei cittadini del posto e del Presidente del Comitato di Quartiere di Santa Cecilia Domenico Alfano, che fece da Cicerone indicando sia l’area dove le 7000 ecoballe erano state disposte e coperte da un telone impermeabile, sia l’area della vasca divenuto ormai un “Laghetto morto” dove non vi è ne la presenza di un solo filo d’erba e ne quella di girini o rane, sebbene sia stagnante e non si capisce cos’altro, pericolosa più che mai specie se si tiene conto, come si intravede nelle foto della guaina impermeabile assente in più di un posto.
Nel corso di quel sopralluogo al quale i cittadini del posto avevano affidato le loro speranze a Sgroia, alla Capozzolo e per loro al PD perché si facesse un intervento presso il Ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti, si potette constatare come il Sito di Stoccaggio di Coda di Volpe fosse seriamente e pericolosamente abbandonato a se stesso senza nessuna attenta sorveglianza, consegnandoci i tanti edifici completamente saccheggiati e distrutti sia nelle murature che nei macchinari.
Un quadro che mostrò il grado di responsabilità che sia la Struttura commissariale dei Rifiuti, sia la Provincia di Salerno, che l’Assessorato all’Ambiente della Regiona Campania, e la Società Ecoambiente ivi compreso tutti coloro i quali hanno assunto in questi anni responsabilità delle varie gestioni, senza escludere i tanti personaggi politici locali di maggioranza e di opposizione che non hanno saputo difendere il territorio adeguatamente.
Da allora insomma, non è successo nulla. Il sito in tutta la sua pericolosità, silenzioso e minaccioso, si prende beffa dei cittadini che reclamano lo svuotamento immediato e il ritorno alla sua antica funzione di Depuratore. Non è cambiato nulla se non l’aggiunta di una ulteriore presa in giro specie se la struttura che ne ha la responsabilità pare voglia esperire una gara per lo svuotamento.
Una gara che allunga ulteriormente i tempi e fa perdere tempo, una gara che forse vuole far perdere del tempo, fatto sta, che: le ecoballe del tutto scomposte sono sotto quel telone e sono ancora li; il lago morto dei veleni è ancora li sebbene la guaina impermeabile sia rovinata; è ancora li la struttura commissariale che gestisce i rifiuti; il Governatore Stefano Caldoro, per il momento è ancora li e si spera perda le elezioni e si dedichi alla famiglia; l’Assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano è ancora li e anche lui come Caldoro ha ancora qualche mese di vita politica; Ecoambiente la società provinciale che gestisce il Sito di Coda di Volpe e lo STIR di Battipaglia con il suo Presidente Mario Capo è ancora li; gli unici a non esserci più, e non per loro scelta, sono gli “inquilini” della Vecchia Provincia, sostituiti da quelli della così detta “Nuova Provincia“; insomma non è cambiato niente.
E’ cambiato con il tempo solo il grado di responsabilità per alcuni e quello delle colpe per altri, aggiungendovi i paurosi e altrettanto gravi silenzi delle Istituzioni, che dovrebbero sopraintendere la sicurezza dei cittadini, la protezione dell’ambiente e la correttezza della pratica.
Un silenzio e una pericolosa ed inquietante latitanza, che fa sorgere altrettanti inquietanti interrogativi sperando che qualcuno spieghi in maniera del tutto chiara ed inequivocabile: se quelle sono o meno ecoballe; e ancora, se sono pericolose o meno; perché sono ancora li; in che modo e quanto costerrebbe l’operazione di rimozione.
Qualcuno, che sia il Prefetto di Salerno, o le varie strutture deputate ai controlli come l’ARPAC, i NAS, o il NOE che si interessa del controllo dell’Ambiente. Se sono ecoballe perché mai non sono state trattate dallo STIR di Battipaglia? Al contrario, se sono pericolose perché mai si consente siano ancora in quel luogo tra l’altro abbandonato a se stesso? Di chi è la responsabilità di mancate e cattive scelte politiche? Di chi sono le colpe per le mancate attenzioni e le mancate ottemperanze ordinarie e straordinarie? Per come si presenta il Sito di Coda di Volpe ci sono tutte le condizioni per asserire che si tratta di un DISASTRO E REATO AMBIENTALE CONTINUATO E AGGRAVATO.
Pensando a quello che è accaduto nelle ultime ore in Città, con due inchieste che si sono intrecciate rispetto: ad una presunta riduzione in schiavitù di alcuni immigrati comunitari residenti; e alla vicenda delle Primarie del PD e i presunti scambi di voto che coinvolgerebbero sempre gli immigrati residenti, comunitari ed extracomunitari; viene da dire al PD di intestarsi una presunta responsabilità per il sito di Coda Di Volpe e magari farlo entrare mella partita delle Primarie, perché pare che solo così vi possa essere la certezza di un intervento della Procura delle Repubblica. Non vorremmo vi sia più interesse per le presunzioni dei reati di scambi di voti riferiti a competizioni interne a quel Partito, che interesse verso un Disastro e un reato Ambientale di quelle dimensioni, seguendo un andamento, del quale i cittadini ormai ne sono più che certi, che vedeva come destinatario Berlusconi e Forza Italia, andamendo che ormai pare oggi sia destinato alle vicende del PD e delle sue lotte intestine, del chè risulta certo un riverbero mediatico di sicuro interesse per l’opinione pubblica.
Questa possibilità ci da la speranza che qualcosa possa cambiare e finalmente si riconosca il DISASTRO AMBIENTALE, compiuto da organi istituzionali delegati, condizione che ci incoraggia a chiedere ad una delle correnti e sotto correnti del PD, che negli ultimi anni si sono dette tante di quelle fetenzie tra loro, di inserire nelle loro invettive, per il bene dei cittadini, anche se non è vero, per la loro sicurezza, e perché possa intervenire la Procura per sgombrarlo e bonificarlo, qualche accusa che riguardi anche lo scambio di voti contro gli ignoti che hanno distrutto il Sito di Coda di Volpe e con la società incaricata perché si giungesse al Disastro Ambientale. Il PD si sacrificherebbe per il Paese e forse farebbe dimenticare tutte le accuse e tutte le responsabilità che hanno nei confronti della Città.
Intanto, il Comitato organizzatore con Don Daniele Peron e il presidente del Comitato di quartiere Santa Cecilia con Domenico Alfano, si sono dati appuntamento per mercoledì prossimo 25 marzo 2015 alle ore 17.30, per la 2^ passeggiata ecologica, e se il PD non interviene in quel senso, c’é da scommettere che il numero delle passeggiate si allungherà all’infinito.
Eboli, 23 marzo 2015
E questo è niente rispetto a quello che scoppierà fra non molto.
Ne sentiremo davvero di belle, vedrete!!!
va fatto rapidamente e bene,tutto cio che necessita a rimettere in piena efficenza l’impianto.