Italia: Tra allarme Ludopatia e “Azzardo di Stato”

5.000 italiani ogni anno si rivolgono ai centri specializzati per curarne i sintomi. Migliaia di famiglie in rivina: In Italia ci sono 500.000 slot-machine, metà degli Usa.

3,4 miliardi di € per l’Erario a fronte del monte puntate di 50 miliardi annui. La Campania detiene il triste primato con il 57,8% degli adolescenti vittime del gioco d’azzardo avverso la media nazionale del 47,1%. Le mamme e le casalinghe non sono da meno.

ludopatia
ludopatia

di Marco Naponiello
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – “Non sappiamo sopportare né i nostri vizi né i loro rimedi” – recita un’aforisma di Tito Livio. E come si potrebbe se quei vizi sono “piaceri” e se poi al piacere si aggiunge il proibito e il rischio? In genere le cose peggiori come i vizi si presentano sempre meglio, sono accattivanti, procurano adrenalina, e procurano anche drammi e storie assurde di miserie, rovine, maltrattamenti, e appunto una “malattia“, ma si sa le strade del Diavolo sono lastricate d’oro e ti abbagliano, salvo poi a trovarti in un vicolo cieco.

Giocando on-line, scommettendo su sport, roulette, poker etc ci si può imbattere in nuovo tipo di paziente, il ludopatico, con un modus vivendi tutto incentrato sulla scommessa, il “buco virtuale”, molto simile allo stile di vita degli eroinomani anni ’70. Tutto questo infatti può distruggere  la vita di chi purtroppo si trova ad affrontarlo oltre che dei suoi cari, andando ad intaccare i rapporti familiari e sociali, in particolare nella sfera lavorativa, portando man mano al dissanguamento finanziario. Può indurre persino una persona “perbene”, a commettere  cose che mai avrebbe pensato di fare : rubare, rapinare, truffare per continuare a giocare e via via cercare il ripiano dei debiti accumulati per causa della dipendenza.«C’è chi ha la propria macchinetta preferita e arriva sino anche a chiamarla, salutarla, coccolarla. E’ una malattia che porta, spesso, all’annullamento», queste le dichiarazioni icastiche che la dottoressa Caterina Raimondi, psicologa novarese ha speso per descrivere sintomatologie di confine.

Tito Livio
Tito Livio

Allora meglio vincere al gioco o vincere il gioco? Ad oggi la ludopatia è una nuova dipendenza, ed in effetti viste le statistiche questo è lo sconsolante quadro del Paese, da subito dunque, abbisogna una lotta senza quartiere al gioco d’azzardo, per mettere un freno agli ammalati di ludopatia, il cui numero sta aumentando in maniera vertiginosa col conseguente rischio di una difficile tenuta sociale. La ludopatia porta a dissipare i patrimoni e alle inevitabili crisi familiare. Il gioco d’azzardo patologico (definito anche azzardopatia) è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi. Il Ministero della Salute, retto da Beatrice Lorenzin, ha redatto un prontuario scientifico con un profili diagnostico ” Ha una forte attinenza con la tossicodipendenza; infatti il giocatore d’azzardo patologico mostra una crescente dipendenza nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche (facendosi prestare i soldi e coprendosi di debiti) e trascurando gli impegni che la vita gli richiede”; In Italia la cura del gioco d’azzardo patologico è piuttosto recente. In alcune regioni SerT (Servizi per le dipendenze patologiche delle ASL) hanno istituito specifiche équipe (composte da medici, psicologi, assistenti sociali, educatori, infermieri) che si occupano di diagnosi e cura del gioco d’azzardo patologico. Esistono inoltre associazioni che si occupano di auto mutuo aiuto.

 Nella sola Lombardia, nel 2013 oltre 1.800 persone prese in cura per ludopatia, in Italia invece oltre 5.000, aumentano, ed è un dato che rincuora, i gestori “obbiettori di coscienza”,che rinunciano alle macchinette infernali ed ai loro introiti, per una presa di posizione etica, a Cagliari addirittura, il comune propone per questi commerciati sconti sulla TARI come piccolo incentivo rispetto al lucro cessante derivato dal loro diniego a possederle, che una macchinetta è in grado di generare. Lo Stato biscazziere da sempre invoglia il suo gambling,puntate come detto di  oltre 50 mld annui,e guadagni per le casse nazionali di  quasi 4mld di € il tutto a discapito dei suoi cittadini, ridotti ad automi ossessivi compulsivi ( bingo-people come dicono gli americani) nei confronti della vana speranza  di una facile vittoria. La crisi economica gioca la parte del leone, meno risorse si posseggono  e più si è propensi al rischio, il gioco dunque viene visto  come  una malattia sociale, il profilo è semplice: giocano di più le persone meno istruite e con meno reddito, il contrario di quel che dovrebbe essere a rigor di logica.

Ministro-Salute-Beatrice-Lorenzin
Ministro-Salute-Beatrice-Lorenzin

Ma anche il fattore di rischio è innegabilmente dovuto a elementi genetici e sociali, che danno luogo alla dipendenza, poi il massiccio bombardamento mediatico sul gioco d’azzardo presentato come “vincere facile”, il quale agisce nelle menti deboli come detonatore verso l’autodistruzione, ovviamente il Governo invece di eliminare il problema alla radice, incita anche per primo il giocatore o potenziale giocatore, a giocare, conoscere e approfondire il gioco d’azzardo in ogni sua forma. Una esaustiva definizione è quella data da un’altra illustre studiosa del fenomeno la dottoressa Federica Parrila dipendenza da gioco va trattata come una qualsiasi dipendenza e pertanto dovete chiedere aiuto. Il giocatore dipendente (gambler) è un appassionato al gioco che ha perso il controllo del suo impulso al gioco, per cui la sua passione volontaria si è trasformata in una necessità irrefrenabile”, dunque, “La dipendenza dal gioco è l’unica dipendenza legale senza uso di droghe riconosciuta ufficialmente dalla psichiatria americana come un’alterazione psichica originata dal disturbo del controllo degli impulsi. La dipendenza dagli impulsi consiste, pertanto, in un impulso incontrollato che è accompagnato da una forte tensione emotiva e non si lascia influenzare dal pensiero riflessivo”. In Italia ci sono mezzo milione di sole slot-machine, metà degli USA, che sono una nazione di ben sei volte più popolosa di noi con un PIL  di otto volte l’arrancante nostro. Si gioca per scappare dalla vita grama, dai litigi con il coniuge o da un lavoro ammorbante, oppure per provare sensazioni, impulsi adrenalinici, dunque crearsi come per il drogato classico, un paradiso artificiale. Esistono sicuramente modalità molto meno pericolose e in special modo in misura minore rischiose per curare tali  stati d’animo, l’unica cura prevista dagli psicoterapeuti, senza ricorrere a prodotti farmaceutici, sarebbe quello di coltivare nuovi hobies, come la meditazione (yoga), lo sport (aerobici), che generano endorfine salutari al corpo ed alla mente.

Massimo-Cariello
Massimo-Cariello

È dunque esiziale spendere (da parte del consumatore abituale) del tempo giornaliero nella ricerca di queste nuove abitudini, facendo cosi  un sano training mentale e volitivo, fortificandosi  nello spirito, e man mano allentare l’attaccamento illusorio al gambling

Anche la  Regione Campania è scesa in campo contro tale deleterio fenomeno: prime norme contro la ludopatia in un maxi emendamento della Giunta, Il governatore Stefano Caldoro sarebbe  pronto ad indire un referendum “Slot free”. Nel maxi emendamento al vaglio della Giunta entrano anche i giochi, al vaglio anche la creazione di un Osservatorio sulla dipendenza da gioco d’azzardo e la probabile registrazione del marchio «Slot Free» anche per la Regione Campania da rilasciare ai negozi che volontariamente rinunciano alle apparecchiature dell’azzardo, con un incentivo di riduzione come Cagliari dei tributi, in questo caso dell’IRAP. Purtroppo la nostra regione è detentrice di un triste primato: il 57,8% degli adolescenti sono coinvolti nel gioco d’azzardo contro la media nazionale del 47,1%. A questo proposito presso le Asl del nostro territorio sono attivi i SerT, cioè i Servizi per le Dipendenze Patologiche che guidati da un’equipe di professionisti si occupano della presa in carico del paziente attraverso interventi di tipo psicologico, con trattamenti individuali e di gruppo. Inoltre in ogni regione, anche in Campania, sono presenti centri specifici, sia pubblici che privati, per la cura dei giocatori d’azzardo oltreché le Associazioni dei Giocatori Anonimi, ovvero associazioni di uomini e donne, in molti casi degli ex giocatori, che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza , incitamento e sostegno, al fine di risolvere il loro problema e quello degli altri, a recuperarsi  gradualmente dalla schiavitù del  gioco compulsivo.

cuomo-Antonio
cuomo-Antonio

Anche ad Eboli e nel circondario, i segnali sono davvero preoccupanti, infatti nel corso degli anni si sono moltiplicati i centri di scommesse i famosi o famigerati alla bisogna, Bet Point, con un contemporaneo aumento delle slots in posti prima inimmaginabili, come bar e ricevitorie, queste ultime addobbate con schermi ad hoc, i quali, ogni quarto d’ora con precisione tassonomica, “sgranano” le combinazioni della lotteria istantanea del momento, il tutto coronato da un incessante via vai, colorito di varia umanità, fatto di giovani (quasi sempre inoccupati) casalinghe e in particolare modo da anziani pensionati, pronti a grattare, strofinare, scommettere fin dalle prime ore del mattina, e magari,ahi-loro, ripetere anche per più volte al giorno tale atteggiamento insensato.

Nella nostra cittadina urgono provvedimenti in tale ambito ed in primavera, il dieci di maggio per l’esattezza, si voterà per il rinnovo del consiglio comunale della giunta, e di conseguenza la scelta del futuro primo cittadino, (protagonisti sicuri saranno Antonio Cuomo nel centro-sinistra e Massimo Cariello, nel centro-destra) il quale Sindaco di concerto con il suo esecutivo, dovrebbero tra le tante gravi contingenze, regolare anche un fenomeno simile, che depaupera le finanze di tantissime famiglie, in un territorio che di occasioni di crescita nell’ultimo ventennio ne ha offerte davvero poche. A tal proposito sarebbe opportuno anche se solo in via sperimentale, un Osservatorio sulle nuove Dipendenze, tristi fenomenologie sociali che riflettono costantemente da svariato tempo,  un malinconico cupio dissolvi contemporaneo, la ludopatia in ultima analisi è da ritenersi più che una ricerca per colmare un vuoto economico, come il cinereo riflesso di un vuoto dell’anima

Eboli, 14 Marzo 2015

4 commenti su “Italia: Tra allarme Ludopatia e “Azzardo di Stato””

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