Comune di Rofrano: A rischio il finanziamento di 16 appartamenti di edilizia residenziale pubblica da parte dello Iacp.
Il finanziamento dell’intervento interamente a carico dallo IACP ammonta a €1.787.729,22. La vicenda per il capo dell’opposizione Viterale getta ulteriori ombre sulla condotta politica del Sindaco Cammarano, recentemente condannato del Tar per diniego di accesso agli atti.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
ROFRANO (SA) – “Lo IACP è in procinto di destinare definitivamente, a favore di altri Comuni, i fondi stanziati per la costruzione delle case popolari nel Comune di Rofrano. Il Sindaco/Responsabile dell’Ufficio Tecnico è chiamato a dare spiegazioni, senza più sfuggire ai suoi doveri. Dopo l’intervento del Prefetto, ha ceduto, convocando il Consiglio Comunale e inserendo, su nostra proposta, la problematica delle case popolari tra gli argomenti all’ordine del giorno. E’ necessario assumere provvedimenti urgenti, diretti a scongiurare la nefasta prospettiva di rinunciare al beneficio. L’ultimo Consiglio Comunale si è chiuso con l’abbandono dell’aula da parte dei Consiglieri di Maggioranza. Faccio appello alla sensibilità e al senso di responsabilità di essi, affinchè l’Adunanza si svolga regolarmente e si assumano i provvedimenti opportuni” – Scrive in una lunga lettera-documento il consigliere Giuseppe Viterale, ex Sindaco e Capogruppo di Minoranza che aggiunge – L’inerzia del Sindaco/Responsabile dell’Ufficio Tecnico potrebbe costare molto cara alla Comunità dell’area interna cilentana, che dovrebbe rinunciare all’agognata prospettiva di realizzare le case popolari.
L’Istituto Autonomo Case Popolari di Salerno – prosegue Viterale – ha confermato la risoluzione, annunciata al Sindaco Nicola Cammarano in una missiva del 30.06.2014, di delocalizzare, a favore di altri Comuni, i fondi stanziati per la costruzione di 16 appartamenti da situare in località Torno, conformemente alle prescrizioni del Piano Urbanistico Comunale (approvato nell’aprile 2009, epoca in cui l’attuale Primo Cittadino era capogruppo di Maggioranza, dopo aver rivestito la carica di Vicesindaco), che individua l’area in questione come C167 (destinata all’edilizia economica e popolare ai sensi della Legge 18.4.1962, n. 167, “Disposizioni per favorire l’acquisizione di aree fabbricabili per l’edilizia economica e popolare”).
Nessuna reazione da parte del Sindaco/Responsabile, – aggiunge il leader delle opposizioni – che ha omesso di dare riscontro alla lettera e, soprattutto, senza fornire alcun ragguaglio ufficiale, non ha assunto, ne’ in qualità di capo dell’Amministrazione, ne’ tantomeno nell’avocata funzione di Dirigente del Servizio Tecnico, alcuna iniziativa volta a far valere l’operato del Comune e lo stato di avanzamento del complesso procedimento amministrativo di rilascio del permesso a costruire. Parimenti, non v’è traccia di prese di posizione ed azioni dirette a rivendicare e colmare le rilevate lacune del progetto sottoposto al vaglio del Comune di Rofrano da parte dell’IACP, senza dubbio interessato a rimodulare il programma di costruzione e a dirottare altrove i fondi, come più volte manifestato, in nome di motivi tecnici certamente non insormontabili, che celano, più verosimilmente, ragioni di convenienza economica e politica.
Il costo dell’intervento finanziato interamente dall’IACP – prosegue ancora Viterale – ammonta a €1.787.729,22 (a cui si aggiungono Iva, oneri e costi di acquisizione area). L’iter amministrativo prendeva il via nel febbraio 2010, su impulso dell’Amministrazione Viterale. Con DGC 23/2010, il Comune di Rofrano assegnava all’IACP l’area su cui situare le costruzioni, in ambito di Programmazione di edilizia economica e popolare. In data 21.12.2010, l’IACP trasmetteva il progetto preliminare e il Comune dava avvio alla procedura espropriativa, che tempestivamente si risolveva con l’assenso bonario dei proprietari. Con istanza prot. N°2303, del 04.05.2012, l’IACP richiedeva il permesso a costruire, il cui rilascio, da parte del Comune di Rofrano, è subordinato alle autorizzazioni e ai pareri richiesti in area tutelata per legge (ai sensi dell’art 142 codice dei beni culturali e del paesaggio) e vincolata, in quanto sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale. La complessità dell’iter burocratico, in materia di edilizia e urbanizzazione, non rappresenta certamente un’eccezione per Rofrano, il cui territorio, di alto pregio ambientale e paesaggistico, è in gran parte sottoposto alla disciplina di “Natura 2000”, nonchè ricompreso nella perimetrazione del Parco Nazionale Alburni, Cilento e Vallo di Diano; si presenta, inoltre, diffusamente soggetto a rischio idrogeologico. E’ da sottolineare, in ogni caso, come con DGC 118/2013, Il Comune di Rofrano abbia provveduto ad approvare il Piano urbanistico attuativo/Piano di Zona prescritto dalla L. 167, adempimento decisivo per la definitiva assegnazione dell’area. Del resto, le numerose opere di urbanizzazione primaria e secondaria realizzate nell’ultimo quindicennio hanno fatto i conti con lo stesso regime autorizzativo particolareggiato, fattore di garanzie per i cittadini e di preservazione delle peculiarità ambientali.
La vicenda – conclude il capogruppo della Minoranza Giuseppe Viterale – getta ulteriori ombre sulla condotta politica del Sindaco Cammarano, recentemente interessato da una condanna del Tar per diniego di accesso agli atti, ancora non appellata né tantomeno ottemperata. La scelta di autoimporsi, all’indomani del successo elettorale del maggio scorso, privo della necessaria competenza in materia, quale Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, mettendo all’angolo funzionari esperti legati all’ente da rapporto di lavoro a tempo indeterminato, è stata foriera di inefficienze e disservizi: basti pensare al blocco delle numerose gare di appalto attivate; alla mancata consegna di lavori nonostante l’avvenuto espletamento delle procedure di gara; alla pessima gestione dei lavori in corso, anch’essi eredità della precedente amministrazione, inspiegabilmente fermi (il caso più eclatante è l’isola ecologica) o suscettibili di gravi censure rispetto alla regolarità di realizzazione e alla coerenza urbanistica (continuazione dei Lavori di Borgo San Vito). Come se ciò non bastasse, il Sindaco si rifiuta di rispondere alle interrogazioni della Minoranza e recepisce, parzialmente, le richieste di convocazione del Consiglio Comunale, solo dopo il risoluto intervento del Prefetto corredato dell’avvertimento di nomina del Commissario ad acta, rendendosi autore di una costante e deprecabile opera di ostruzionismo, che danneggia, primariamente, gli interessi e l’immagine di Rofrano».
Rofrano (SA), 29 gennaio 2015