Il dopo sentenza. Caso Pd-De Luca, sempre più complicato. Ci sarà un vertice a Roma con Renzi. De Luca non arretra rispetto alle primarie e alla Magistratura.
Si cerca una via d’uscita per il sindaco e c’é chi fa da pontiere tra Salerno e Roma. Intanto la fronda interna al Partito che vorrebbe eliminare il Sindaco di Salerno perché ritenuto scomodo è sempre più forte.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
SALERNO – Una conferenza quella del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca affollatissima e tra tifo da stadio e una difesa all’arma bianca, De Luca non ha nessuna intenzione di arretrare come dice lui: “Nemmeno di un millimetro – e per la prima volta cambia atteggiamento nei confronti della Magistratura, ma manda anche un messaggio forte e chiaro a chi nel Partito Democratico – ” lo vorrebbe morto“, messaggi entrambi inequivocabile – Rispetto la magistratura, ma solo quella che sa cos’è lo stato di diritto. Continuo ad impegnarmi per le primarie, un passaggio irrinunciabile“.
De Luca atesta bassa e più caricato del solito spiega alla platea quella che definisce demenzialità riconducibile alla sua condanna, sviluppa i passaggi salienti ed ipotizza un “aggiustamento” della Sentenza che partendo dal capo di imputazione di “Peculato” è finita poi con l’Abuso d’Ufficio, appnto “La scappatoia“.
“Non bisogna nascondersi dietro sentenze – Dice il Sindaco di Salerno – come quelle avute ieri, ma chi vuole deve scendere in campo a viso aperto. Ribadisco – ha aggiunto così Vincenzo De Luca nel corso della conferenza stampa a Palazzo di Città – il mio totale e pieno rispetto per l’autonomia e per il lavoro della magistratura. In passato avevo rispetto per tutta la magistratura, ora ho rispetto solo verso quella parte di magistratura che sa cos’è lo stato di diritto ma non esprimo il mio rispetto verso chi non sa cosa sia il diritto. In queste settimane – ha sottolineato – siamo impegnati in un lavoro politico faticoso in tutta la Campania per le primarie, che credo siano un passaggio irrinunciabile».
Tanto tuonò che piovve. Infatti i suoi nemici di rinvio in rinvio speravano proprio in una risoluzione del genere, non avendo le palle di poter contrastare con numeri e argomentazioni politiche la Candidatura di Vincenzo De Luca, ed ecco che la sentenza di condanna è arrivata, sicuramente non sarà l’unica, si attende anche quella del Crescent, tuttavia il Partito Democratico, e i suoi vertici nazionali hanno poche ore per risolvere il caso Campania: O dentro o fuori, succeda quello che succeda. Ma una cosa è certa un Partito che si candida ad esserw quida prevalente nel Paese, non può giocare con questi mezzucci e su questi “nanucoli” politici.
Salerno, 23 gennaio 2015
Fa benissimo, De Luca ha perfettamente ragione: il suo collega De Magistris attualmente amministra una metropoli ben più grande di Salerno ed ha una condanna in primo grado per abuso d’ufficio.
Siccome questo è del pd allora è un delinquente. De magistris invece è un perseguitato.
I soliti due pesi e due misure
La presunzione di innocenza ex 27 cost vale solo per i potenti del centro destra, olatri di moda?
Avrà atteggiamenti divisivi, ma tutti i grnadi leader lo sono, da Craxi De Mita, lo stesso Renzi.
E poi trovatemi un amministratore di successo come lui al sud e forse anche al nord, sembra quasi un peccato il suo ben, anzi ottimamente operare, roba da pazzi!!! c’è gente che ci pure gode, si amano i masaniello fancazzisti!
Abuso d’ufficio significa che in quanto sindaco e responsabile degli atti del comune. Se qualcosa è stato fatto dagli uffici in maniera sbagliata secondo le direttive dei responsabili dell’ufficio e il sindaco le ha firmate per legge si tratta di un abuso d’ufficio per esponsabilità oggettiva. E’ del tutto prevedibile che nessun sindaco sarà mai in grado di evitare una condanna simile perché dovrebbe essere esperto di tutte le procedure, i contratti ecc… che firma e che ovviamente non è affatto in grado di valutare. I direttori degli uffici potrebbero in ogni caso sottoporre alla sua approvazione atti che lo porteranno poi in tribunale senza per questo doverne rispondere sempre personalmente. Questo non è affatto giusto e impedirebbe a qualsiasi persona di concorrere alla carica di sindaco facendone non una carica politica ma un incarico professionale e molto specialistico.
.. Entrando nel merito della vicenda processuale sottolinea che «l’accusa verteva sulla nomina del Project manager da parte mia, in qualità di commissario di governo per un termovalorizzatore nel 2008. Tale nomina, come risulta dagli atti processuali, mi fu richiesta dal Rup (responsabile unico del procedimento). L’accusa ha sostenuto che bisognava nominare un “coordinatore” e non un Project manager in quanto quest’ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione».”
Se lo chiami coordinatore sei a posto, se Project… vieni condannato, anche se la funzione è la stessa!
IN questa patria di cavilli e non del Diritto è impossibile fare, chi si impegna incapperà sempre in qualche cavillo, ecosi stiamo morendo di burocrazia, siamo il paese che guarda la scatola e non il contenuto!