I Commissari straordinari affidano il PUC all’Arch. Massimo Alvisi, e adottano i 20 “Comandamenti” di Renzo Piano: Si passa dal Piano “speculativo” a quello “filosofico”.
La Base operativa sarà la Scuola De Amicis. Il Gruppo di progettazione seguirà le esperienze maturate dagli studi di Piano del G124 effettuati su Torino, Roma, Catania. Si confronterà con il territorio e seguirà una fase di ascolto, prevedendo 5 confronti pubblici. Per giugno si avranno le linee guida del Nuovo PUC. Apprezzamenti da Legambiente.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Una conferenza stampa affollatissima quella di ieri mattina presso il Palazzo di Città di Battipaglia, per la presentazione ufficiale del Gruppo di progettazione del Nuovo PUC di Battipaglia facente capo all’Architetto Massimo Alvisi, il giovane professionista che ha fatto parte a sua volta del Gruppo di lavoro G124 costituito dal Senatore a vita e star dell’architettura mondiale Renzo Piano.
Con questo incarico la Commissione straordinaria composta da tre Vice Prefetti, Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, che reggerà le sorti del Comune di Battipaglia, mette definitivamente una pietra tombale su tutto quanto in questi anni è girato intorno a Battipaglia e all’urbanistica, e ovviamente si spera si ponga fine una volta per tutte a questa lunghissima vicenda che POLITICAdeMENTE definì “Battipaglia Story“, quelle che poi sono state alla base delle motivazioni che hanno portato allo Scioglimento del Consiglio Comunale di Battipaglia per infiltrazioni camorristiche.
Una storia lunga oltre un quarantennio. Fatti, circostanze, riscontri, caratterizzati da una serie di osservazioni riportate nella Relazione che la Commissione di Accesso agli atti, composta dal viceprefetto Rosanna Bonadies e dai commissari Pasquale Gallo, capitano dell’Arma dei Carabinieri e l’ingegnere Marcello Romano del Provveditorato alle Opere Pubbliche, inviata a Battipaglia all’indomani dell’inchiesta della DDA di Salerno, e dopo la nomina del Commissario Prefettizio dott. Mario Rosario Ruffo, a sua volta poi “commissariato“.
Relazione che indusse il Ministro dell’Interno Angelino Alfano ad emettere il Decreto di scioglimento e a nominare una Commissione straordinaria composta da tre Vice Prefetti, Iorio, Ferrara e Picone, che al momento reggono le sorti del Comune di Battipaglia. Insomma un Commissariamento di un commissariamento.
L’incarico al Gruppo dell’Arch. Alvisi e non di certo al Gruppo G124 fondato da Renzo Piano, come in più di un’occasione è stato in qualche modo evidenziato nel corso della conferenza stampa effettivamente tenta di voltare pagina apponendo appunto, un pietra tobale su tutto quello che indubbiamente è stata la questione delle questioni a Battipaglia, sempre girata intorno al “mattone“, al “cemento“, e al “tecnigrafo“.
Basta pensare come per anni il Piano Regolatore è stato stiracchiato da tutte le parti rigonfiando di costruito la Città, e ricordando le lotte che ingaggiavano i vari contendenti che apertamente si fronteggiavano, fino poi evidentemente a trovare un’intesa, così come probabilmente si è ritrovata nel momento in cui la Commissione consiliare urbanistica che l’ex Sindaco Santomauro volle fortemente, esautorando di fatto il Consiglio Comunale delle sue prerogative, approvò le linee guida del Nuovo PUC. E la storia recente, successivamente ci ricorda che appena insediatosi il Commissario prefettizio Ruffo improvvidamente ritenne di approvare quelle linee guida, evidentemente ignorando che quel prodotto, altro non era che una promanazione politica dell’Amministrazione Santomauro, che scaricava in un’area prossima alla litoranea qualche cosa come 1600 appartamenti, circostanza che l’Antimafia aveva posto sotto osservazione, riportato ampiamente dalle cronache di stampa di allora, ritenendo vi fossero collusioni con la ndrangheta calabrese, tanto da arrivare allo Scioglimento del Consiglio comunale.
E se la storia recente ci dice questo quella meno recente ci dice che questa sfortunatissima Città ha dovuto fare sempre i conti con il cemento lasciandoci una Battipaglia che sebbene sia stata e ancora lo è una Città attiva e fortemente vocata in tutti i settori dell’economia: da quello primario con produzioni agricole di eccellenza; a quello secondario con produzioni industriali di successo internazionale; senza escludere il terziario con servizi di commercializzazioni eccellenti; per finire al quaternario riferendosi alla ricerca e alla innovazione con risultati straordinari; è stata mortificata da una presenza soffocante di “bastimenti” urbanistici a fronte dei quali non vi è stata nessuna attenzione per la parte pubblica, al momento totalmente inesistente, che fa ora concentrare l’intera manovra urbanistica sulla base di un intervento che prevalentemente deve concentrarsi sul recupero e sul ridisegno e sulla ricerca di una sua identità, oltre che per restituire alla Città tutte quelle “scippate” che l’hanno presentata per anni come un agglomerato urbano disordinato, scomposto e appunto senza una sua caratteristica identità.
Sarà la volta buona per Battipaglia? A giudicare dall’entusiasmo per nulla celato del Commissario Gerlando Iorio, che ha presentato il “progetto” e il Gruppo di Progettazione dell’Architetto Massimo Alvisi, composto dagli architetti Eloisa Susanna, Roberta Pastore, Roberto Corria, Francesco Lorenzi, Mario Cucinella, e dal sociologo Carlo Colloca, si direbbe di si per Iorio che tiene a precisare: «Si è fatta la scelta seguendo il principio della massima trasparenza ma inseguendo e puntando sulla filosofia di un progetto e di un discorso che è stato già avviato dal Gruppo G124 fondato da Renzo Piano. Lo abbiamo fatto – prosegue Iorio – ricorrendo, secondo noi, al meglio attraverso il gruppo G 124 riconducibile al Senetare a vita Renzo Piano. Abbiamo contattato il gruppo lo abbiamo portato a Battipaglia con la consapevolezza che questo studio assuma un carattere di sperimentazione. Quindi il gruppo, mutuando l’esperienza del G124 diventa un tavolo di confronto, e per questo abbiamo pensato di scegliere come luogo fisico del lavoro un luogo simbolo della Città nella scuola De Amicis, per confrontarci su questo percorso. Dobbiamo solo concretizzarlo e adagiarlo alle esigenze del territorio. – aggiunge ancora – Non è stato facile ma ci siamo riusciti anche grazie all’architetto Alvisi. Siamo sicuri che si aprirà un grande rapporto di collaborazione e attenzione anche da parte della Città. – e conclude – Abbiamo avviato anche un tavolo tecnico con i comuni di Eboli e Pontecagnano».
Dal canto suo l’Architetto Massimo Alvisi ha illustrato quelle che sarà lo spirito e la “filosofia” che ispirerà il gruppo di progettazione sulla base dell’esperienza maturata intorno agli studi delle periferie di Torino, Roma e Catania effettuato dal Gruppo “G124”: “Siamo molto convinti del metodo che portiamo avanti, che deriva dal gruppo G124 che opera su tutto il territorio nazionale e lo proporremo anche a Battipaglia, con lo spirito di farlo diventare un luogo di sperimentazione anche per le altre realtà. Partiamo – aggiunge Alvisi – con uno spirito di fiducia e di collaborazione delle realtà locali. La metodologia del gruppo è un tavolo di lavoro aperto dove tutti portano le proprie idee e le possono confrontare con gli altri, è ovvio che si deve anche giungere alla operatività e da quì a 6 mesi, sulla base di queste premesse, realizzeremo un progetto di linea guida dello strumento urbanistico di Battipaglia.
Per poter sviluppare questo progetto – continua Alvisi – lavoreremo con il gruppo formato da: Eloisa Susanna, Roberta Pastore, Roberto Corria, Francesco Lorenzi, Mario Cucinella, il sociologo Carlo Colloca che analizzerà tutte le azioni propedeutiche di ascolto del territorio, e l’urbanista Umberto Blois.
Il gruppo – conclude l’Arch. Alvisi – si confronterà con il territorio e seguirà una grandissima fase di ascolto e per questo prevediamo anche 5 confronti pubblici, comprendendovi problematiche, criticità e ricchezze. La nostra base operativa sarà la Scuola De Amicis, laddove attenderemo i contributi di tutti, tuttavia poi dovremo fare delle scelte che potranno anche non piacere, alla base delle quali ci saranno le linee strategiche che si spera di condividerle con tutti, e che saranno il frutto di un lavoro che fondamentalmente chiuderà una fase con una gara pubblica.
Stimolato da alcune domande Alvisi ha aggiunto: “Ci ispireremo all’esperienza maturata di Torino, Roma e Catania. Quello che mettiamo in atto è un processo innovativo. È il primo esperimento al di fuori del G125. Terremo anche conto di quello che c’è. Per esempio il rapporto con il mare e cercheremo di creare una continua per ricucire questa identità comune. Seguiremo i 20 punti di Piano che sono alla base del gruppo G124. Il segnale è questo: C’é un gruppo che si unisce con le sue esperienze.Verificheremo man mano gli studi sul territorio e rispetto al territorio e entro fine giugno presenteremo le Linee Guida del Nuovo PUC“.
Ipse dixit: Sperando che richiamandosi all’autorità straordinariamente innovativa del genio progettuale di Renzo Piano, si riesca a mettere fine ad una lunga fase speculativa che ha interessato il territorio battipagliese. Speriamo si riesca a cogliere l’occasione per evitare di redigere un PUC che sia isolato rispetto al contesto territoriale e che riesca a dare le risposte che l’economia vuole, ma soprattutto che riesca soddifare quel desiderio dei cittadini che vorrebbero vivere in una realtà fluida pensando alle novità, ma solida pendando alle scelte, quelle più coraggiose che guardino al sociale al pubblico a ogni iniziativa che rispetti l’ambiente.
Ovviamente le risposte che ci si attendevamo non ci sono state, ma è anche comprensibile se pensiamo che il gruppo di progettazione deve calarsi nel territorio e deve assimilarne i bisogni e le richieste, ma a giudicare dalle esposizioni dovremmo passare da quello che è stato il Piano della “speculazione” al Piano della “Filosofia”, e se di speculazione si muore, di filosofia quanto se ne fa troppa si sfocia nel cazzeggio.
Fatto sta che Battipaglia non è ne Catania e ne una periferia di Torino e di Roma, non è un sotto ponte e non è un’area da arredare e restituire a una Città, Battipaglia è una Città, e come tutte le Città nuove, nate intorno ad un incrocio, ad una strada, ad una ferrovia, presenta le sue criticità identitarie sulle quali lavorare, e il Piano Urbanistico è anche il progetto politico del futuro, un’insieme di cose che si devono sistemare e di altrettanti interventi che si immaginano per il presente e per il futuro non troppo lontano, ma può essere anche perseguire un sogno, e sulla base di queste valutazioni, se non si riesce a mettere insieme tutte queste componenti che non sono tecniche, ma che appartengono alla società e alle emozioni, si avrà un qualcosa, ma non quello che vorremmo e quel qualcosa può determinare anche la perdita di occasioni che in seguito potrebbe non presentarsi più. Ma poiché abbiamo consumato tutte le speranze, oggi quella che si presenta è l’ultima change: prendere o lasciare; facendo però ammenda di tutte le esperienze negative passate e pretendendo nel contempo si faccia il meglio possibile.
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Apprezzamenti all’impostazione del Nuovo PUC da Legambiente Battipaglia.
L’approccio del gruppo di progettazione dell’Arch. Alvisi intanto incomincia a ricevere apprezzamenti come quelli di Valerio Calabrese, Presidente circolo Legambiente Battipaglia e Resp. Agricoltura Legambiente Campania: “Ci convince molto l’approccio e l’idea descritta dal gruppo di architetti chiamati dalla Commissione a redigere le nuove Linee guida del Puc battipagliese.
Siamo speranzosi che parole come Consumo di suolo zero, Green Belt, Rigenerazione urbana ed efficientamento energetico, siano le nuove parole d’ordine per il futuro della città. Anche il comparto edile deve sapersi adeguare ai nuovi bisogni della città, che ha bisogno di rigenerarsi e non più di espandersi.
Intanto, il circolo di Legambiente nelle ultime settimane è intervenuto in giudizio in numerosi procedimenti giudiziari amministrativi su questioni urbanistiche e abusi edilizi. L’unico timore riguarda chi poi dovrà raccogliere e interpretare questo lavoro e trasformare in progetti concreti le idee che saranno sviluppate nelle linee guida. Staremo a vedere”.
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Che cos’é il Gruppo G124?
Il gruppo di lavoro del senatore a vita Renzo Piano, sulle periferie e la città che sarà.
Politica deriva da politikos, che è l’aggettivo di polis e significa tutto ciò che riguarda la città e il cittadino. Seguendo questa strada il senatore a vita Renzo Piano, che di mestiere fa l’architetto, ha deciso di occuparsi delle periferie che rappresentano la città del futuro o, se preferite, il futuro della città. Lo sta facendo attraverso il gruppo di lavoro G124 che prende il nome dal numero dell’ufficio del senatore a Palazzo Giustiniani, trasformato in un laboratorio per progettare la riqualificazione delle periferie delle città italiane. La parte più popolata ma anche più fragile del tessuto urbano e, soprattutto, quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. Ovvero la città che sarà. Nel gruppo G124 lavorano con contratto annuale sei giovani architetti (tre donne e tre uomini) che vengono pagati con lo stipendio parlamentare di Renzo Piano che è stato interamente destinato a questo progetto. Ogni anno i sei architetti verranno sostituiti da altri sei selezionati attraverso un apposito bando. A coordinare il lavoro, oltre allo stesso senatore, ci sono i tutor: architetti, ingegneri, sociologi e psicologi scelti personalmente da Renzo Piano che, volontariamente e senza percepire alcun stipendio, si occupano di seguire i progetti sviluppati dai sei giovani. La cui formazione è un progetto in se stesso. Il gruppo G124 lavora su diversi temi che riguardano le periferie: l’adeguamento energetico, il consolidamento e il restauro degli edifici pubblici, i luoghi d’aggregazione, la funzione del verde, il trasporto pubblico e i processi partecipativi per coinvolgere gli abitanti nella riqualificazione del quartiere dove vivono. Così che ogni cittadino possa contribuire a rendere più bella la polis che sarà.
Battipaglia, 23 gennaio 2015
mi congratulo e per l’articolo e per le determinazioni adottate in mrerito allo sviluppo di Battipaglia.