Draghi sul sud: “Scarti allarmanti rispetto al settentrione. Con i sussidi non si punta allo sviluppo durevole”.
Il Sud paga le infiltrazioni della criminalità organizzata nella pubblica amministrazione.
ROMA – Il rapporto del Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi sul Sud è spietato: Economia sommersa, delinquenza, inefficienza dei tribunali, incentivi sprecati in clientele. Questi i mali di parte del paese ma soprattutto, nel Meridione, la situazione si aggrava per il peso della criminalità organizzata. Essa si è infiltrata a tutti i livelli e specie nella pubblica amministrazione. Questa condizione inquina la fiducia fra i cittadini, ostacola inevitabilmente il funzionamento del libero mercato concorrenziale, accresce in maniera esponenziale i costi della vita economica e civile, impedisce alle imprese un normale sviluppo aziendale e un corretto inserimento nel lavoro.
Queste condizioni ormai endemiche sono la principale causa della scarsa fiducia tra i cittadini e le istituzioni ma anche tra gli stessi cittadini, i quali avvertono nel tessuto istituzionale e nel quotidiano una scarsa attenzione al rispetto delle regole. Altra condizione che non favorisce una buona crescita civile, sociale e politica è senza dubbio un insufficiente controllo degli elettori nei confronti degli eletti e la quasi totale assenza dello spirito di cooperazione che viene definito capitale sociale.
Secondo il Governatore della Banca d’Italia Draghi, il Sud presenta “scarti allarmanti” rispetto al Centro-Nord specie nei servizi essenziali come l’istruzione, la giustizia, l’assistenza sociale, i trasporti, la sanità. Il peso della criminalità organizzata e la sua diffusione stratificata e radicata, sono una pericolosa palla al piede che impedisce la normale crescita economica che invece subisce un forte fermo e addirittura un arretramento rispetto al resto del Paese, ma il male più grande di tutti i mali è la forte infiltrazione delle malavita organizzata nella pubblica amministrazione che inquina fortemente la fiducia dei cittadini.
Al Sud i risultati economici sono deludenti ed è da troppi anni che lo sono, ormai il divario economico con il centro-nord è abissale e il Pil pro capite da un trentennio è rimasto pressoché invariato. Ora non è più derogabile è il caso di puntare sugli investimenti piuttosto che sui sussidi. I risultati sino ad ora ottenuti con le politiche di assistenza sono implacabilmente fallimentari, basta pensare che nel 2008 il Pil del mezzogiorno d’Italia, ha subito una severa contrazione (-1,4%), e lo stesso è accaduto per l’occupazione che nel secondo trimestre del 2009 ha fatto registrare un calo di 4,1 punti percentuali (al Nord il calo è stato solo dello 0,6%).
La Banca d’Italia ha lanciato un allarme vero e proprio, per quel che concerne le politiche economiche del Mezzogiorno. Infatti la strada maestra sarebbero gli investimenti in infrastrutture e servizi, ma questi andrebbero accompagnati da politiche del credito. Al Sud il costo del denaro è più elevato di qualche punto rispetto al resto del Paese e le banche più che incentivare agli investimenti, per operare su terreni sicuri, regolano solo flussi di denaro a risparmio, favorendo solo la stagnazione economica.
Infine, se la criminalità organizzata è la tomba dell’economia del mezzogiorno d’Italia e ne ostacola la crescita, le Banche non favoriscono il credito e il Governo non mette in piede meccanismi virtuosi di interventi, ma le regioni non sono da meno, non sanno individuare le strategie per svincolarsi da una posizione di estremo “angolo”. Tutto sommato anche se il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi non lo dirà mai, e pur senza nominarla, ha detto chiaramente che il Sud ha bisogno di tutto tranne che di una Banca del Sud, che non andrebbe ad incidere sul mercato ponendosi in concorrenza con quelle che al momento già vi operano, ma che si pone a sussidio cercando di fare quello che le banche non fanno e quello che il Governo e la classe politica dominante non vogliono affrontare, ma che invece vogliono continuare a tenere in piedi.
Il sistema dei sussidi alle imprese, finisce per incentivare investimenti che spesso non producono effetti desiderati, perché insistono su settori che magari non incontrano il favore dei mercati, causando sprechi di risorse e penalizzando per contro imprenditori più capaci. Quindi non è affatto sui sussidi che bisogna puntare per ottenere uno sviluppo produttivo e durevole ma sugli investimenti e il credito.
Beh che la criminalità organizzata sia la principale causa della mancanza di iniziativa e di sviluppo economico mi sembra come dire di aver scoperto l’acqua calda. E’ sempre facile pontificare sulla questione meridionale, altro è cercare di trovare soluzioni. Il problema è così vasto e radicato che per risolverlo non ci si può limitare ad una discussione settoriale e sterile. Credo che sia necessaria una svolta epocale e che questa debba partire da un cambiamento di mentalità di ognuno di noi. Infatti solo rinunciando a ragionare secondo gli schemi mentali che ci caratterizzano noi meridionali potremo davvero fare passi in avanti verso la soluzione di determinati problemi. Tutti siamo responsabili ognuno nel proprio piccolo ambito di quanto avviene , è avvenuto ed avverrà . Anche quando sembra che certe vicende non ci toccano ci sbagliamo e anche di grosso. Dobbiamo smetterla con quello che gli americani chiamano la sindrome NIMBY ( Not In My BackYard) . E’ un modo anacronistico e stupido di comportarsi e penso che certe rivoluzioni ( perchè di questo si tratta) debbano originarsi da una presa di coscienza collettiva che anche le piccole ed insignificanti cose di tutti i giorni possono servire da stimolo e da esempio per estirpare questa mala pianta che ci affligge tutti. Ma è un discorso troppo utopistico e credo che anche se molti saranno d’accordo in teoria , pochi nel concreto riusciranno ad attuare una cosa del genere
LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA E’ LA MAGGIORE “AZIENDA” DEL PAESE,SECONDO STIME DI VARIE ASSOCIAZIONI SUPERA I 150 MLD. DI EURO L’ANNO, I SOLI CASALESI PER INTENDERCI NE FATTURANO 30! ORA CONSIDERARE LE MAFIE COME UN FENOMENO FOLKORISTICO MERIDIONALE, E’ PURO SUICIDIO, ESSE SONO DELLE VERE E PROPIE HOLDINGS CON INTERESSI DIFFUSI IN TUTTI I CAMPI POSSIBILI, E TRAGGONO DALL’ILLEGALITA’ (il loro vero polmone finanziario) SOMME INGENTISSIME (certamente non realizzano in tratte o post-datati) , DA FAR INVIDIA ANCHE AGLI EMIRI. DUNQUE POSSEGGONO UN CASH FLOW (flusso di cassa) IMPRESSIONANTE, PRONTO DA INVESTIRE ALLA “BISOGNA” IN VARI GANGLI DELLA ECONOMIA DI MERCATO. NEWS DI IER, POI DI UN PRESIDENTE DEL CONSIGLIO CHE CONSIDERA DA STRANGOLARE CHI PARLA O SCRIVE DI MAFIA, USA TERMINI, COME FATTI NOTARE DA CLAUDIO FAVA, POCO ORTODOSSI AD UN UOMO DELLE ISTITUZIONI! DA SEMPRE LE MAFIE VOGLIONO AGIRE NEL LORO “MONDO SOTTERRANEO”, FACENDO CREDERE IN “SUPERFICE” CHE ESSI NON ESISTONO. OGGI ANCORA, CON LA CRISI ECONOMICA REGNANTE SUI MERCATI GLOBALI, UNA STAGFLAZIONE CHE NON SI SBLOCCA, IL RISCHIO DI INFILTRAZIONI E’ DECUPLICATO E DUNQUE DI RITROVARCI A BREVE IN UNA SOCIETA’ ECONOMICA, IN SPECIE AL SUD, FATTA DI PRESTANOMI E’ ALTISSIMA! QUALE REDISTRIBUZIONE DI RICCHEZZA POTRA’ MAI VENIRE DA UN SIMILE ANDAZZO? NON VOGLIO USARE TERMINI “ ESCATOLOGICI”, MA SIAMO DI FRONTE AD UN BIVIO ESIZIALE: O LA SOCIETA’ TENTA LA SUA RISCOSSA MORALE O LA MORTE CIVILE SARA’ INEVITABILE, IL DESTINO DEI POPOLI E’ SCRITTO NEL LORO CARATTERE!
Leggetevi questo:Una sforbiciata a consiglieri provinciali, comunali e assessori nonché la possibilità per le Regioni, di sopprimere le comunità montane, che dal prossimo anno non riceveranno più un soldo dallo Stato. La scure sulla politica locale entra in Finanziaria con un emendamento del governo. È un anticipo del Codice delle autonomie, il disegno di legge approvato dal Consiglio dei ministri il 19, che riordina le funzioni degli Enti locali e tende a eliminare i “doppioni”.
Un’accelerazione voluta dal ministro dell’Economia Tremonti, ma non condivisa da tutti. Critiche le ha già espresse il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto, che continua a seguire una strada diversa, tenendo aperto il dialogo con gli enti locali. E già protestano Legautonomie e Uncem, l’Unione delle comunità montane. Ma tant’è il taglio delle poltrone è buono per reperire nuove risorse.
Otto miliardi vale il pacchetto dei dieci emendamenti presentati dal governo alla Camera sulla Finanziaria, che dalla prossima settimana arriverà in Commissione bilancio. Quattro miliardi arrivano dallo scudo fiscale (dunque si aggiungono ai circa quattro della manovra uscita dal Senato), mentre il restante è coperto da spostamenti di risorse da un capitolo all’altro (non sono soldi freschi) o da risparmi. Spese non coperte all’interno dalla manovra complessiva “non ci saranno”, ha dichiarato il viceministro all’Economia Giuseppe Vegas. “Gli interventi disposti con gli emendamenti alla Finanziaria alla Camera – ha aggiunto Vegas – traggono copertura dal cosiddetto scudo fiscale”.
La scure non s’abbatte solo sugli enti locali. È in arrivo una stretta sui falsi invalidi, contenuta già nel pacchetto sul welfare: nel 2010 scatteranno 100mila verifiche aggiuntive da parte dell’Inps sulle pensioni di invalidità civili. È da qui che il governo tenta di reperire parte delle risorse per gli ammortizzatori sociali. Dai primi conti il governo pensa di fare cassa per circa 150 milioni.
Nuovi fondi per la giustizia dovrebbero invece arrivare dalla rimodulazione del cosiddetto “contributo unificato”, la tassa per le spese degli atti giudiziari, che ha sostituito qualche anno fa tutte le imposte previste per i procedimenti penali, civili e amministrativi. Alcuni ne rimanevano esclusi, la Finanziaria vorrebbe invece tassarli. Pochi euro che però, moltiplicati per il numero di cause lieviterebbero.
I soldi per ambiente, carceri, Ponte sullo Stretto di Messina, Roma capitale, dovrebbero invece arrivare spostando risorse da una parte all’altra. Un miliardo dovrebbe andare per l’ambiente. Dalla vendita degli immobili della Difesa uscirebbero invece i fondi per Roma capitale, circa 600 milioni di euro, per il Ponte sullo Stretto (500 milioni) e per la giustizia, capitolo che pesa complessivamente circa 1,2 miliardi. Soldi che comprendono anche il piano carceri (500 milioni) che però è coperto con parte delle risorse dello scudo fiscale. A finanziare la giustizia servirà pure la norma che prevede la vendita degli immobili confiscati alla mafia.
Nel pacchetto messo a punto dal governo troverebbero spazio anche gli sgravi alle banche, che erano stati promessi dal ministro Tremonti dopo la firma dell’accordo sulla moratoria sui debiti delle piccole e medie imprese.
Non ci sono ancora indicazioni su come verranno ripartiti invece i 3,7 miliardi dello scudo fiscale che serviranno per finanziare le missioni di pace, le scuole private, l’università e la scuola (compresi i libri di testo), oltre alla proroga del 5 per mille. Percentuali esatte al momento non ci sono ed è probabile che i dettagli siano inseriti in un maxiemendamento su cui stanno lavorando governo e maggioranza. SAREBBE BELLO? CHE NE PENSATE
LA CAMORRA
Con il termine camorra si indica l’insieme delle attività criminali organizzate, di tipo orizzontale, composta da molti clan diversi tra loro per tipo di influenza sul territorio, struttura organizzativa, forza economica ed il modo di operare. Il termine deriva da Gamurra ed è citato in un documento medievale, che indicava un’organizzazione di Mercenari Sardi al soldo di Pisa che, allora, controllava la Sardegna.Sebbene il termine sia usato per indicare la società criminale Bella Società Riformata, nata a Napoli nel XIX secolo. La parola camorra deriverebbe, secondo qualche autore Campano, da “ca murra” e cioè “capo della murra”, nella Napoli settecentesca, il “guappo” ” di quartiere, doveva risolvere le dispute tra i giocatori della morra (tipico gioco di strada). Con il termine “camorra”, a volte, si indica anche un tipo di atteggiamento , che fa della prepotenza, della sopraffazione e dell’omertà diffusa i suoi principali punti di forza. Spesso si usa la parola Camurria, per definire, in senso dispregiativo, il sovrapprezzo che si paga su qualsiasi operazione commerciale. Il confine tra l’appartenenza ad un clan camorristico ed il vivere in una mentalità camorristica diffusa, il più delle volte è labile ed etereo e, in alcuni particolari ambienti antropologici, una divisione netta, tra le due cose, potrebbe risultare non facilmente rilevabile. Dopo l’unificazione (quale?) dell’Italia, il Ministro dell’Interno della Monarchia Sabauda, Liborio Romano, affidò il controllo di Napoli alla camorra, durante la fase di transizione del regno, al fine di evitare possibili rivoluzioni, incoraggiate dai Borboni in esilio. Il dittatore Fascista, Benito Mussolini, sottovalutò il fenomeno camorristico, mentre aveva apertamente dichiarato guerra alla Mafia Siciliana, tanto che concesse la grazia a molti dei camorristi condannati a Viterbo (anno 1911, nel processo tenutosi a Viterbo, per l’omicidio dei coniugi Cuocolo, grazie alle confessioni del camorrista pentito – oggi Collaboratore di Giustizia – Abbatemaggio , vengono inflitte severe pene ai maggiori esponenti dell’organizzazione camorristica).sicuro che, nel nuovo assetto dittatoriale, questi non avrebbero costituito più un pericolo. In realtà, la camorra restò in sordina, in attesa di tempi per lei migliori, ma non scomparve. È nel dopoguerra che la camorra inizia ad assumere le caratteristiche riscontrabili attualmente. Il soggiorno obbligato a Napoli, imposto dal governo degli USA, al boss di Cosa nostra americano Lucky Luciano, contribuì al superamento della dimensione locale del fenomeno ed all’inserimento dei camorristi Campani nei grandi traffici illeciti internazionali, come il contrabbando di sigarette, in collegamento con il Clan dei Marsigliesi e, successivamente, lo spaccio delle Droghe Tuttavia, in questa fase iniziale, la Camorra non ha la struttura verticistica che la caratterizzava nei secoli precedenti, né tanto meno ha un potere decisionale sugli affari che svolge con la mafia, per i quali molto spesso è solo un vettore e si presenta come una pluralità di famiglie più o meno legate tra loro.
È ancora l’epoca della “Camorra dei campi” e dei mercati. Una delle figure di spicco del periodo è Pascalone di Nola, detto, anche “Pasqualone” per il suo grosso fisico. Un guappo che controllava il racket dei Mercati Generali delle Derrate alimentari e Bovine di Napoli e provincia. In provincia di Salerno (Pagani), si ricorda Tortora Alfonso, detto Fonzo a Valigia, che fungeva da “uomo d’onore” che veniva chiamato in tutto l’Agro Nocerino-Sarnese, per fare da paciere nelle dispute per il controllo dei fiorenti Mercati di Ortaggi, Frutta e Verdura. Oggi spesso si tende ad identificare, con questo termine, un’unica Organizzazione criminale, simile alla Mafia Siciliana o ad altre organizzazioni di uguale stampo. In realtà la struttura, orizzontale, della camorra, è molto più complessa e frastagliata al suo interno, in quanto composta da molti Clan, diversi tra loro, per tipo di influenza sul territorio, struttura organizzativa, forza economica e modo di operare. La mafia siciliana, ha una struttura verticale (piramidale), con a capo la “Cupola”, costituita dai capi dei vari mandamenti. Le alleanze, fra i diversi clan camorristici, per la non belligeranza, possono facilmente sfociare in contrasti o vere e proprie faide o guerre di camorra, con agguati ed omicidi, pur di avere il controllo dei propri traffici e dei confini dei territori occupati. In molti casi gli atteggiamenti di continuità, con comportamenti camorristici, riguardano anche Politici, Professionisti ed Imprenditori, fino a generare, in diversi casi, contiguità e collaborazione continuata tra intere amministrazioni locali, imprenditorialità e la Camorra. Questo tipo di commistione viene definito recentemente sistema, termine gergale degli ambienti criminali campani.
Da CONDANNATO, in primo grado, per il reato, non esistente nel Codice Penale, di partecipazione esterna mafiosa, sento il dovere di dare un contributo su questo scabroso argomento.
Tutti si dilettano, a vario titolo, a parlare di Camorra, senza approfondire le origini di questa Associazione Criminale. Un esempio di sfruttamento, a fine di arricchimento e di popolarità gratuita, è dato dalla novella “Gomorra” e dal film omonimo. Gli autori, leggendo e copiando altri scrittori (Isaia Sales ecc.) e Giornalisti, hanno scritto e filmato cose già note alla Magistratura ed a tutti i Corpi delle Polizie Italiane, diffondendo in tutto il mondo, dopo la FARSA di Tangentopoli, la Monnezza di Napoli, le Condanne di Innocenti Vittime, da parte della politicizzata Magistratura Italiana, l’immagine di un Popolo di feroci Criminali incalliti (Meridionali e Siciliani), Ora si aggiungono, anche, le immagini violente di un Assassinio in diretta Televisiva (volute da un incosciente e terrorista Pubblico Giustizialista, al solo scopo della pubblicità dei suoi atti e per creare più disordine in questa Nazione dominata dalle Caste, dalle Cosche, dai Clan e dai soprusi. Bastava far vedere il volto del feroce assassino, per avere la collaborazione, nella sua ricerca, della gente comune) e la persecuzione Nazionale ed Internazionale di Berlusconi (Puttaniere, Mafioso, Mariulo).
Questo rimane dell’’Italia, ricostruita, dopo la Dittatura Fascista (Fini ed associati: il Lupo cambia il pelo ma non il vizio) da Uomini di grande spessore e valore Politico, Statisti e Letterati.
Che, i giovani Meridionali e Siciliani, sappiano cosa produsse la Monarchia Sabauda ed il Fascismo di Mussolini e, poi, di Fini e compagnia, nascosti, nel passato prossimo, dietro una fiammella Tricolore.
Al sig. Elio Presutto: a proposito di mafia e fascismo, s’informi prima circa l’operato del prefetto Mori in tema di repressione delle cosche mafiose siciliane, detto anche …prefetto di ferro, e poi faccia la moralina quanto vuole, non dimenticando ,pero, gli intrecci intercorsi per oltre 50 anni tra DC, affari, logge deviate e mafia….cosa che costrinse un DC dissidente come l’on. Milazzo a costruire una giunta antimafiosa e antiDC appoggiata….udite udite….da monarchici, missini e comunisti.
Al Prefetto Mori si applico la massima “Promoveatur ut amvoveatur!” :venga promosso affinche’ sia rmosso…era giunto come si dice al 3° livello di allora, i colletti bianchi “prima facie”, antesignani dei moderni. Come senatore a Roma, di conseguenza, non avrebbe nociuto a determinati apparati addentellati alle cosche.Questa considerazione e’ fatta da autorevoli storici tra cui Villari e Mieli! Buon Week-end a tutti!
AVVISO IMPORTANTE a tutti i partecipanti ai Forum di POLITICAdeMENTE
E’ il caso di ricordare a tutti voi che è importante attenersi strettamente alle discussioni dei temi proposti ed evitare offese gratuite e interventi con contenuti che potrebbero urtare la suscettibilità di chi interviene. Bisogna sicuramente criticare, ma bisogna comunque rispettare i propri interlocutori.
Vi prego di non lasciarvi andare e di abbassare i toni della discussione. Se vogliamo continuare a “giocare”, evitiamo di distruggere il “giocattolo”.
Grazie
Ma ci faccia il piacere DRAGHI……… e spieghi agli ITALIANI che sono IGNORANTI……. per chi lavora e cos’è La BANCA D’ITALIA……
Un piccolo assaggio di chi sono i proprietari della banca D’ITALIA………………………….. sicuramente non gli ITALIANI come molti moltissimi CREDONO !!!!!! SMETTETELA CON STA FARSA !!!
Intesa Sanpaolo S.p.A. 30,3%
UniCredito Italiano S.p.A. 15,7%
Banco di Sicilia S.p.A. 6,3%
Assicurazioni Generali S.p.A. 6,3%
Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 6,2%
INPS 5,0%
Banca Carige S.p.A. 4,0%
Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 2,8%
Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 2,5%
Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 2,1%
Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 2,0%
Avete letto prima del numerino cosa c’è scritto??? S.P.A !!!! società per azioni……….. a fine anno devono far cassa…… non gliene frega un cazzo del sud o del nord o del centro……. money money money money money money…….business business business DRAGHI ????? MA CI FACCIA IL PIACERE !!!!!!!!!
Al seguente link potete vedere il servizio realizzato da UniromaTV dal titolo “Mario Draghi rende omaggio a Guido Rey”
http://www.uniroma.tv/?id_video=15169
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