De Luca passa le consegne a Enzo Napoli e subito arriva condanna e interdizione

Il Sindaco De Luca condannato a un anno di reclusione per abuso d’ufficio con interdizione. Ora si applica la legge Severino e scatta la sospensione.

De Luca anticipa la condanna e redistribuisce gli incarichi in Giunta, nomina Maraio nello staff politico e Enzo Napoli Vice Sindaco “reggente”: “Io come De Magistris, ma non mollo nulla“. L’Avv. Carbone: “Ricorreremo al Tar“. Intanto si apre il fronte interno al PD e l’incognita Primarie.

Sindaco Salerno De Luca condannato per abuso ufficio
Sindaco Salerno De Luca condannato per abuso ufficio

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del MeseSALERNO – Con la certezza dello svolgimento delle Primarie regionali del Partito Democratico per la scelta del Candidato alla Presidenza della Regione Campania, il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, già da tempo lanciatosi nella corsa, effettua il passaggio delle consegne e lo fa con una dichiarazione, in merito alle novità sopraggiunte nell’ambito della Giunta Comunale.Con il riassetto però arriva anche l’attesa condanna per il Processo sull’Inceneritore di Salerno: Un anno di reclusione (pena sospesa) e interdizione dai pubblici uffici. Condanna che fa scattare subito la Legge Severino, di qui seguirà per l’applicazione il provvedimento di sospensione da parte del Prefetto di Salerno. Salerno come Napoli. De Luca come De Magistris.

Intanto sebbene dolorosamente Vincenzo De Luca deve lasciare, ma prima di farlo ha “sistemato” le cose e redistribuito gli incarichi in Giunta, nominando il suo capo staff Enzo Napoli vicesindaco del Comune di Salerno, che oltre a prendere il posto di Eva Avossa, che resta assessore alla Pubblica istruzione, prende anche le deleghe dell’assessore Maraio (cultura e turismo), che a sua volta anche lui si è dimesso da Assessore per assumere una responsabilità politica più generale a fianco di De Luca come capo staff politico.

Enzo Napoli
Enzo Napoli

“In relazione alle prossime scadenze istituzionali della Campania, – si legge nella nota pervenutaci dallo staff del Sindaco di Salerno riferendosi ufficialmente alle elezioni Amministrative Regionali di primavera ma ufficiosamente all’arrivo della sentenza di condanna – e alla prevedibile intensificazione delle mie iniziative in ambito regionale, ho chiesto a Enzo Maraio di assumere una responsabilità politica più generale al mio fianco nell’ambito del mio staff. – Oltre ad indicare l’organigramma politico De Luca contestualmente indica anche quello amministrativo affidando, sempre in previsione della condanna e alla sua decadenza, le sorti dell’amministrazione ad un suo fidatissimo – L’esperienza, l’equilibrio, le capacità di relazioni umane di Enzo Napoli garantiranno una presenza quotidiana e il non rallentamento del lavoro amministrativo. Alla collega Eva Avossa vengono attribuite anche le responsabilità relative all’edilizia scolastica, oltre a quelle già ricoperte”.

Con la decadenza De Luca ha aperto due fronti: Il primo va verso l’apertura della corsa alla sua successione; l’altro, invece, è legato all’incognita dei riflessi che porta nel quadro politico interno al PD la sentenza di Condanna ad un anno di reclusione con interdizione dai pubblici uffici. Chi attendeva con trepidazione la sua condanna per l’Inceneritore di Salerno è stato accontentato, sebbene come lo stesso De Luca più volte ha dichiarato, che una cosa è avere una condanna per abuso d’ufficio e altra se questa fosse legata a episodi di corruzione.

La condanna a un anno di reclusione, sebbene con pena sospesa, rende nebuloso anche il prosieguo della sfida delle Primarie e gli esiti a cui si va incontro. Esiti che i suoi avversari interni al PD utilizzeranno per eliminarlo dalla competizione, perseguendo il vero obiettivo: quello che rendeva il Sindaco di Salerno De Luca incandidabile perché per niente gradito e non per la condanna, ma utilizzando la condanna.

Tanto tuonò che piovve. Ma il Sindaco De Luca promette battaglia e non ha nessuna intenzione di ritirarsi dalla competizione politica, così come non ha nessuna intenzione di subire una sua estromissione e così, mentre il suo Avvocato preannuncia un ricorso alla Sentenza, il riverbero, accompagnato da sussurri tenorili è giunto a Roma e nelle prossime ore se ne occuperà direttamente Matteo Renzi. Cosa accadrà non è dato saperlo se non fra qualche ora, intanto pare che la partita delle Primarie tende a semplificarsi e il nuovo più nuovo che avanza che si richiama a Renzi immagina di aver già vinto. Sarà così? De Luca non intende per nulla mollare ritenendo di essere nel giusto e attribuendosi capacità indubbiamente di buon amministratore e quindi capace di risollevare le sorti politiche ed economiche della nostra regione.

Salerno, 22 gennaio 2015

11 commenti su “De Luca passa le consegne a Enzo Napoli e subito arriva condanna e interdizione”

  1. Un altro caso de magistris all’orizzonte,in carta-carbone:
    impugnazione sospensione e reintegra, meno male che a differenza della destra non si parla di giustizia ad orologeria, magari di toghe grilline.
    ricapitolando…Quella che si profila a Salerno è in sostanza un nuovo caso de Magistris: sospeso nei mesi scorsi dal prefetto di Napoli in seguito alla condanna per abuso di ufficio nel processo «Why not», il sindaco del capoluogo campano è stato sospeso dalla carica di primo cittadino dal prefetto in applicazione della legge Severino.
    De Magistris, però, ha impugnato la sospensione davanti al Tar che ha sospeso l’effetto del provvedimento del prefetto, facendo tornare in carica de Magistris, ed ha inviato gli atti alla Corte Costituzionale per l’esame di costituzionalità di alcune norme della stessa `Severino´.
    E proprio davanti al Tar – il legale di De Luca, avvocato Paolo Carbone – sarà impugnato il provvedimento di sospensione di De Luca quando sarà adottato dal prefetto di Salerno
    le sentenze si possono contestare ma si rispettano, ne va della credibilità delle istituzioni!
    Non sono riuscito a capire quale sarebbe la motivazione della condanna di De Luca.. L’accusa ha sostenuto – come risulta dagli atti – che bisognava nominare un “coordinatore” e non un “Project manager”, in quanto quest’ultima figura non è in uso nella pubblica amministrazione”.
    Spero non sia davvero questa la motivazione della condanna. Stiamo scherzando??
    Ricordiamoci il caso Penati politico di Penati”.

    Rispondi
  2. Le sentenze si rispettano quando vengono inflitte ad uomini di destra, si ignorano o si analizzano quando vengono inflitte ad uomini di sinistra. Strano Paese, il nostro. Credo che i dispositivi delle sentenze possano, anzi debbano essere commentati, ma sempre di sentenze si tratta. Se c’è una cosa che preferirei mai fosse cambiata nella nostra Costituzione, è che ogni cittadino è uguale di fronte alla legge. Non è mai stato completamente vero, purtroppo, e questa è una responsabilità principalmente politica, essendo il CSM, organo di autogoverno della magistratura, in gran parte di estrazione politica, a cominciare proprio dal suo Presidente, ossia il Presidente dei partiti che lo hanno nominato.
    In un Paese normale, in cui non esistano salvatori della Patria per caso, questi esempi di politici, per quanto citati come buoni amministratori, sopratutto da coloro che non sono mai da essi stati amministrati, sarebbero già fuori dalla politica molto prima dell’arrivo di una condanna della magistratura. Semplicemente perchè un amministratore è “buono” solo quando lo è per un tempo limitato (dieci anni?), quando ha un lavoro che lo aspetta subito dopo che ha terminato il suo mandato politico, quando riesce a pagarsi le sue campagne elettorali senza nulla chiedere alle tasse dei cittadini che dovrebbe amministrare e, soprattutto, quando è capace di capire da solo quando è il momento di ritornare a fare il suo precedente mestiere dal quale si è temporaneamente distaccato per dedicarsi a fare gli specifici interessi della sua comunità. Un’utopia? Sì, in Italia tale è, non siamo mai stati capaci di copiare questi banali concetti dai Paesi culturalmente più evoluti del nostro, purtroppo.

    Rispondi
    • Praticamente come la diffamazione per i seguaci dell’omicida colposo plurimo Giuseppe Piero rag Grillo, abbonato all’odioso reato di diffamazione, appunto, per il quale è già stato condannato più volte in via definitiva e almeno 2 volte in primo grado?
      altra fuffa che finirà nelle pattumiere dei tribunali italiani,assolto dall’accusa di peculato, gli si contesta l’assunzione di una persona che (per la procura) non sarebbe stata in possesso dei titoli necessari (sempre per la procura).è come se condannassero qualcuno per aver nominato “Responsabile Formazione” di una qualsiasi organizzazione uno come Sibilia…

    • da quello che sò, la popolarità di De Luca è molto alta tra i suoi concittadini e pare, che la sua città l’abbia amministrata molto bene.
      De Luca è stato assolto per il reato di peculato. Quello che ho capito io è questo: il contenuto del reato residuo è aver nominato personale di sua fiducia non laureato, mentre l’accusa sostiene che per quel ruolo è necessaria la laurea. Il processo riguardava la nomina di Alberto Di Lorenzo a project manager per il termovalorizzatore di Salerno da realizzarsi in località Cupa Siglia, che nel 2008 era nelle competenze di Vincenzo De Luca in quanto commissario e incaricato dal Governo. Secondo il pm, “la nomina di Di Lorenzo a project manager era illegale, dannosa, inutile e illecita”. Sempre secondo l’accusa “Di Lorenzo non aveva neppure i titoli quando gli fu conferito quell’incarico”.

    • Cari aslan e nobile:
      ma perche’ parlate a vanvera? questo e’ stato il miglio sindaco che si sia visto nel giro di decenni, salerno con de luca e’ diventato un gioiellino con livelli di raccolta differenziata da fare invidia alle citta’ svizzere.. forse e’ proprio per questo che non piace al potere… ALTRO CHE LA MALA NAPOLI DI DE S-MAGISTRIS PULCINELLARO!

  3. Il caso De Luca non è paragonabile a quello del sindaco di Napoli, se nel solo procedimento che il Prefetto di Napoli è obbligato ad emettere per la sospensione.

    Rispondi
    • l’abuso d’ufficio è ormai l’ultima spiaggia di una certa magistratura, quindi occhio.. il caso di de luca naturalmente è particolare, ma ad agrigento l’ex-sindaco zambuto è stato condannato in primo grado, salvo essere assolto con formula piena in appello.. potrei indicare anche il caso, non ancora chiuso, di de magistris a napoli, per dare un colpo al cerchio e uno alla botte.

  4. CONDANNATI ENTRAMBI PER ABUSO DI UFFIIO,è il reato previsto dall’art. 323 del codice penale ai sensi del quale:

    1. Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni.

    2. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità. MI SPIACE ASLAN!
    Questo processo mi sa di bufala…che non fa mozzarelle.
    Salerno, i servizi cittadini ed il bilancio, sotto la sua guida sono nettamente migliorati, su questo non c’è dubbio.
    Che poi DeLuca, coi suoi modi ruvidi, sia del PD, è altra questione.

    Rispondi
  5. forse il miglior sindaco contemporaneo, evidentemente piacciono di piu’ i sindaci corrotti e nullafacenti.
    Ha fatto un errore: come si fa a paragonarsi a De Magistris? Certo che la solidarietà di Bassolino rincuora.

    Rispondi
  6. Indubbiamente è un personaggio scomodo per la gerontocrazia dei partiti e per le istituzioni. La condanna sa molto di un provvedimento politico. Molti pensano: magari lo avessimo avuto come sindaco a Napoli, invece di tante figure che hanno affossato e affossano la città!

    Rispondi

Lascia un commento