Business Raccolta indumenti usati: Eboli sospende l’affido alla GService di Battipaglia

Il Comune di Eboli sospende l’affidamento alla ditta GService di Battipaglia per la “Raccolta degli indumenti usati”. Un pugno allo stomaco alla solidarietà.

Il business della solidarietà. Come per l’accoglienza e i soccorsi agli extracomunitari, un’altro schifoso traffico che da Roma con il Consorzio SOL.CO arriva a Battipaglia con la Società G Service e l’arresto di Emilio Gallo coordinatore di un Circolo Renzi.

Cassonetti_Gialli
Cassonetti_Gialli

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI / BATTIPAGLIA – Un altro pugno allo stomaco alla solidarietà. Così come per quella dell’accoglimento e dei primi soccorsi agli extracomunitari, ecco che il “papponaggio” emerge in tutte le sue più schifose manifestazioni, facendo crescere nei cittadini un sentimento di disprezzo ma anche di rifiuto di ogni slancio di generosità e di solidarietà verso chi ha bisogno e Roma si conferma la Capitale anche di questo altro business.

“Roma Città aperta” ma non come quel capolavoro di Roberto Rossellini che consegnava al Mondo il filone culturale-ceinematografico del “neorealismo“, ma come la rappresentazione del nuovo “NEOREALISMO” italiano fatto di papponi e di bande di delinquenti, un sodalizio di uomini: delinquenti, affaristi, politici, amministratori, funzionari dello stato, senza scrupoli che con il filone della solidarietà che passa: una volta sfruttando i Centri Territoriali di Accoglienza per gli extracomunitari; una volta utilizzando quella della raccolta degli indumenti usati trasforma atti di solidarietà che una società civile ha nei confronti della parte del mondo che ha bisogno in squallidi affari; E’ il caso di Roma e dello smantellamento del traffico illegale di abiti usati dei cassonetti gialli, che coinvolge anche personaggi delle nostre zone, legati alla G Service con sede in  Battipaglia.

Un’indagine che è stata condotta per oltre due anni dalla Squadra Mobile di Roma e dalla Polizia Provinciale ha fatto emergere un traffico illegale di abiti usati, raccolti nei famosi cassonetti gialli, rivenduti in Africa e nei Paesi dell’est Europa. La maxi operazione che ha documentato tutto il percorso effettuato dagli abiti usati che venivano spediti tramite container dai porti di Civitavecchia e Salerno, ha portato a 13 arresti e 4 indagati. 3mila tonnellate all’anno di indumenti. Solo nel 2012 furono spediti 184 containers.

Oltre al traffico illegale, i papponi coinvolti, secondo gli investigatori, avrebbero violato anche le normative sulla tutela ambientale e sullo smaltimento dei rifiuti speciali verso la Tunisia, da quanto è emerso avrebbero saltato le procedure, con bolle di accompagnamento false sulla igienizzazione.

Un business a sei zeri solo nella Città di Roma se si pensa che i 1.800 cassonetti gialli posizionati a Roma, fruttano un “rendimento” medio annuo di circa 1.200 euro per ogni cassonetto giallo, cioè parliamo di una cifra pari o superiori a 2 milioni di euro, fatturato che ovviamente tende agonfiarsi lungo tutta la “produttiva” filiera. Una filiera che non risparmia appunto nemmeno le nostre zone con il coinvolgimento di Emilio Guerra, tra l’altro, animatore e coordinatore di uno dei tanti comitati Renzi, felicemente inaugurati nel novembre del 2012 alla presenza di uno dei più vicini collaboratori del Premier Paolino Russomando(PD), sicuramente in corsa per le regionali  in Campania, attraverso il Consorzio SOL.CO. – Solidarietà e Cooperazione – società cooperativa sociale Onlus, con sede legale ed amministrativa in Roma alla Piazza Vittorio Emanuele II n.31, in collaborazione della sua associata G Service, con sede in Battipaglia (SA) alla via N.Sauro n.39, ovviamente, a titolo gratuito e senza onere alcuno a carico del Comune di Eboli.

CHE SCHIFO. E’ la minima espressione che si può esternare rispetto a queste cose che in verità non risparmiano proprio nessuno, nemmeno quelle grandi catene e quelle grandi organizzazioni legate al mondo delle Onlus, non escludendo anche quelle legate alla chiesa cattolica, tutte in concorrenza fra loro ma solidali nel accettare un sottobosco fatto di sfruttamento e speculazione. Poveri noi della coosì detta società civile e avanzata e poveri loro, quelli del così detto del “Terzo Mondo”, quelli bisognosi della nostra società e quelli bisognosi del “Sud del Mondo”. CHE SCHIFO.

Sulla scorta di queste ultime turbinose vicende il Comune di Eboli con una determina del responsabile del Settore Ambiente – ci informano che – è stato sospeso per 30 giorni il servizio di raccolta degli indumenti usati e degli accessori di abbigliamento, in precedenza affidato a titolo gratuito e senza oneri a carico dell’ente, alla ditta G Service con sede in  Battipaglia.

Ciò si è reso necessario – si legge nella nota – a seguito di informazioni apprese in merito all’emissione di provvedimenti cautelari da parte della magistratura nei confronti della predetta società. Nelle more il servizio verrà svolto dalla ditta che attualmente effettua il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani sul territorio comunale.

Per ogni ulteriore informazione, – ovviamente invitando i cittadini a non interrompere i loro slanci di generosità – ci si può rivolgere al responsabile procedimento, geom. Girolamo Mirra  tel  0828/328292

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Eboli, 18 gennaio 2015

5 commenti su “Business Raccolta indumenti usati: Eboli sospende l’affido alla GService di Battipaglia”

  1. Come al solito paga il giusto x il peccatore:

    le domande che tutti ci facciamo sono,che fine fanno gli abiti che getti nei cassonetti? Il fine di chi se ne occupa è quello di donarli, rivenderli per una buona causa o riciclarli? ci potrebbe essere anche chi potrebbe usare i tuoi abiti per i propri guadagni?
    buon senso:

    Se il capo è in buono stato, prova a rivenderlo presso un negozio dell’usato o a scambiarlo con amici e parenti;
    l’usato in sacchetti ben chiusi (anche accessori e scarpe) nei contenitori della raccolta;
    che il cassonetto appartenga a un servizio autorizzato, cerca sempre il logo delle associazioni caritatevoli.
    ps puoi contattare il Comune e chiedere se quel cassonetto è autorizzato;

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  2. Sto provando a contattare il numero pubblicato da diversi giorni……..è auspicabile divulgare direttamente le modalità di smaltimento temporanee!!!!!

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