L’ex Sindaco Melchionda interviene sulla vicenda del Giudice di Pace rivendicando risultati e meriti politici della sua Amministrazione.
Il Commissario Prefettizio Filippi assicura di aver adottato tutti i provedimenti atti al buon funzionamento dell’Ufficio. Da Rosania a Melchionda: 20 anni di inerzia e di responsabilità e dopo aver persi i buoi ora si cercano le corna. E gli ebolitani? “Cornuti” e mazziati.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace, – scrive in una nota l’ex Sindaco di Eboli Martino Melchionda – con la relativa assunzione degli oneri relativi ai costi di funzionamento e del personale amministrativo, è frutto di una precisa scelta assunta dall’Amministrazione Comunale uscente.
Una scelta, questa, – prosegue l’ex Sindaco e Avvocato Melchionda spiega – dettata dall’importanza di avere nella nostra Città tale ufficio giudiziario, capace di garantire la risoluzione, in tempi brevi, di controversie di piccola entità, impedendo quindi ai nostri concittadini di doversi recare necessariamente a Salerno.
Senz’altro – prosegue Melchionda giustificando la scelta dell’assunzione dei costi per garantire un servizio ma soprattutto per l’importanza che riveste l’Ufficio del Giudice di pace – si tratta di un sacrificio da parte dell’Ente che, a parere nostro, vale la pena di compiere, soprattutto in un quadro generale di progressiva chiusura di tutte le sezioni distaccate dei tribunali.
Non possiamo, di certo rinunciare a tale importante presidio giudiziario – ritiene categorico Melchionda rispetto al personale assegnato – soltanto perché la struttura comunale, sin dall’inizio, non ha preso di buon grado tale decisione. Infatti, già allora, attraverso un avviso interno, che venne fatto anche da parte degli altri comuni del comprensorio, chiedemmo la disponibilità dei dipendenti comunali, ma nessuno aderì.
A loro è dato di lavorare; non di decidere le sorti della Città, questo spetta a chi amministra.
Eppure, – prosegue l’ex Sindaco formulando una precisa accusa – sembra che una vera e propria epidemia abbia investito i dipendenti comunali che prestano servizio presso l’ufficio del Giudice di Pace, che in massa si sono messi in malattia, creando seri disagi e finanche impedendo lo svolgimento delle regolari attività.
Se tale è la situazione – aggiunge ancora Melchionda per nulla contrario all’aumento di organico per garantire il funzionamento dell’Ufficio del Giudice di Pace di Eboli – ritengo opportuno che si proceda, nel pieno rispetto di tutte le mansioni e delle categorie del personale, ad un aumento dell’organico.
Non si può consentire che sia la burocrazia a decidere per la Città. – accusa ancora Melchionda individuando nella burocrazia comunale il cattivo funzionamento e ogni iutile ostacolo solo al cattivo funzionamento – Noi abbiamo ritenuto di fondamentale rilievo mantenere questo servizio giudiziario, che deve essere messo nelle condizioni di operare proficuamente.
Alla prossima Amministrazione spetterà, poi, – e così in conclusione della sua nota l’ex Sindaco di Eboli Martino Melchionda detta lanche l’agenda futura – il compito di esprimere le proprie determinazioni a riguardo e decidere sul da farsi; fino ad allora va garantito il pieno funzionamento dell’ufficio in questione”.
Di difficoltà e di meriti in verità ne ha parlato anche la Commissaria Prefettizia Vincenza Filippi che a sua volta dichiarava in una nota che ci è pervenuta e che riguardava le recenti polemiche sul funzionamento e le problematiche che sono emerse in merito al Giudice di Pace di Eboli:
A seguito della delibera adottata dall’Amministrazione comunale in data 26 aprile 2013, per il mantenimento dell’ufficio del Giudice di Pace nel territorio del Comune di Eboli, – si legge nella nota del Commissario Filippi – e della successiva delibera del 24 giugno 2014, che ha disposto l’assegnazione di sei unità di personale per le predette funzioni, il Comune ha intrapreso ogni utile iniziativa per rendere operativo il funzionamento dell’Ufficio stesso.
Fin da subito – fa osservare il Commissario Filippi – sono emerse una serie di criticità relative all’organizzazione e gestione delle risorse umane assegnate, immediatamente affrontate.
In particolare, sin dall’inizio della gestione commissariale – aggiungeva ancora – si sono svolti incontri con il personale assegnato, con i responsabili dello specifico settore e con gli avvocati rappresentanti della categoria per dirimere le questioni insorte, d’intesa con il Presidente della Corte d’Appello ed avviando anche contatti col Coordinatore dell’Ufficio del Giudice di Pace.
Ne è riprova – per la Commissaria Prefettizia – sia l’attivazione di una diversa articolazione dell’orario di lavoro, sia la riproposizione del bando di mobilità interna, che a tutt’oggi non ha dato alcuna risposta, sia le richieste di disponibilità inviate ai Sindaci dei comuni interessati di: Campagna, Contursi Terme, Oliveto Citra e alla Commissione straordinaria del Comune di Battipaglia, che a loro volta hanno emanato i relativi bandi.
Sono in corso costanti contatti con le predette amministrazioni per verificare eventuali disponibilità manifestate dal proprio personale alla procedura di mobilità. – assicura il Commissario Filippi – Per quanto riguarda l’organizzazione del servizio, si precisa che in data 12 gennaio 2015 è stata riconfermata l’assegnazione dei predetti sei dipendenti (tre dei quali hanno partecipato al relativo corso di formazione), nonostante gli stessi avessero esercitato l’opzione di non accettazione del nuovo incarico consentita dalle circolari ministeriali. Per i dipendenti in malattia si è disposta la visita fiscale fin dall’inizio.
Inoltre, – conclude la nota commissariale assicurando di aver esperito ogni possibile azione nei confronti sia del Ministero della Giustizia che presso i Comuni interessati all’Ufficio per addivenire alla soluzione della vicenda – per sopperire ad alcune esigenze momentanee ed urgenti, il Segretario Generale, benché gravato da ben altri compiti, ha dato la propria disponibilità, in due occasioni, a sopperire alla carenza del cancelliere.
E’ il caso di dire – Commissaria a parte – : dopo che si sono persi i buoi si cercano le corna; intendendo per “buoi” la perdita della Sezione distaccata di Eboli del Tribunale di Salerno, e figuriamoci il tentativo di ottenere il Tribunale autonomo a Eboli con tutti i vantaggi che esso poteva determinare alla Città ma anche al comprensorio, e per “corna” la beffa di mantenere ma attribuendosene costi e responsablità, ben sapendo delle difficoltà a cui si andava incontro sia per la carenza del personale (cronica del Comune di Eboli) che per la formazione dello stesso, oltre che per l’organizzazione propria che comporta l’Ufficio del Giuduce di pace di Eboli.
Ma la perdita dei “BUOI” viene da lontano e coinvolge l’intera classe politica cittadina, che tra l’altro ha avuto tra se esponenti ai massimi livelli politici e istituzionali, Deputati, Senatori, Consiglieri Regionali, Consiglieri provinciali, Membri di Governo, Assessori Regionali, Assessori Provinciali, Sindaci, tutti completamente responsabili perché non hanno saputo dare la giusta svolta nell’occasione dell’organizzativo della Giustizia che soppresse la Pretura, facendola divenire Sezione Distaccata del Tribunale di Salerno.
Nessuono nel corso di un trentennio ha mai pensato di progettare, realizzare e destinare uno stabile a Sede di Tribunale e proporre la Sezione di Eboli come Tribunale Autonomo, e volendo analizzare solo l’ultimo ventennio, non ci pensò nei sue due mandati durati 9 anni l’ex Sindaco Gerardo Rosania che al comtrario collocò una parte della Sezione Distaccata di Eboli del Tribunale di Salerno, ora Giudice di Pace in uno fabbricato civile, adibito a Mobilificio, unico caso al Mondo, questo si un primato.
Non ci ha pensato negli ulteriori suoi due mandati, durati circa 10 anni, lo stesso ex Sindaco Martino Melchionda, tanto è che nelle sue politiche urbanistiche a destinazioni pubbliche del tutto inesistenti non ha mai pensato, pur dibattendo per anni del problema, fino a strapparsi i capelli e le vesti tra i vari contendenti politici (Il Senatore Franco Cardiello, l’ex Consigliere Provinciale Massimo Cariello e altri) nell’attribuirsi meriti e colpe, di destinare un’area o qualche progetto, da destinare a sede di Tribunale per non farsi trovare impreparati nel momento in cui il Govero o i vari Governi operassero una proposta di Riorganizzazione dei Servizi e delle sedi giudiziarie che vedeva la nostra sede distaccata soccombere in favore del Tribunale di Salerno.
Eppure vi sono state le occasioni, l’ultima che si è presentata in ordine di tempo è stato il Project Financing dell’ex Area del Pastificio Pezzullo, in quella circostanza si poteva, rendendo anche l’operazione urbanistica più appetibile, atteso il vincolo della destinazione ad uffici, pensare ad un Progetto di Cittadella Giuduziaria, realizzando il triplo utile: quello di chiedere l’Istituzione di un Tribunale Autonomo capace di ospitare anche la sede della Procura della Repubblica, la Corte di Appello e di tutti gli altri uffici conseguenziali; quello di intervenire in un’area dal punto di vista urbanistico, ridisegnando viabilità e recuperando aree ed edifici circostanti; quello di rendere il progetto appetibile per i soggetti investitori.
Occasioni perdute? Certamente si, e infatti ora ci restano le “CORNA“. E gli ebolitano sono come si dice: Cornuti e mazziati, avendo perso il Tribunale, e perdendo forse anche il Giudice di pace non potendo garantire il servizio e i costi.
Eboli, 15 gennaio 2015.
Caro Massimo, condivido le considerazioni che estrinsechi nella tua analisi e aggiungo che l’occasione per raggiungere il triplice obiettivo di prevedere la realizzazione del palazzo di giustizia, di ridisegnare e recuperare viabilità, edifici ed aree circostanti e, quindi, rendere interessante il progetto per gli investitori, fu offerta con una apposita delibera di Giunta Comunale approvata in data 7 aprile 2011, n. 106. Tale atto, voluto anche dall’Associazione forense della Valle del Sele, benché pensato e approvato prima che si abbattesse lo tsunami della soppressione anche della nostra sede distaccata del Tribunale di Salerno, evidentemente non è stato ritenuto, da parte di chi amministrava la Città in quel periodo, valore utile per tentare di scongiurare la eliminazione della sede.
enzo consalvo
Una delle tante storie che ci dicono come sia scadente e inadeguata la classe politica cittadina.
Una sconfitta che passa anche attraverso i dipendenti comunali, abituati a mettere timbri e solo timbri, sempre nello stesso ufficio.
Ma rispetto a loro viene spontanea una domanda: se ritenevano di non essere all”altezza perchè hanno dato la loro disponibilità?
Forse pensavano di andarsi a riposare o a farsi il manicure?
Forse bisognava pensarci bene e se gli altri comuni non erano d’accordo, bisognava rinunciarvi.
Eccoli i dipendenti abituati a nascondersi negli uffici e a non avere mai responsabilità.
Se loro sono responsabili però sono gravemente colpevoli tutti i politici ebolitani dal Ministro del niente al Senatore e al deputato invisibili, passando per il populista e il.saltellando, per finire al campione dei disinteressati ora tra i farmaci.
Tutti hanno distrutto la nostra bella Eboli.
Come evidenziato da Enzo non vi è stata la volontà politica.
Bravo admin.ad insistere su tale spinoso argomentato
Un’altra medaglia da aggiungere al medagliere dell’incapacità.
Alle prossime elezioni non bisogna avere pietà di nessuno, bisogna archiviare i incominciando da guru di Santa Cecilia.
Andate a zappare mestieri della politica.
Forse parlate senza sapere (e non ve ne faccio una colpa) ma i tre (anziché sei) dipendenti comunali distaccati presso il GDP non sono degli scansafatiche e dei fannulloni.
Chi è stato mandato là ha ricevuto promesse non mantenute ossia corsi di formazione seri, affiancamenti più duraturi, uffici efficienti e informatizzati, strutture, computer, personale. INVECE NIENTE! Sono stati abbandonati a se stessi con responsabilità enormi obbligati ancora a trascrivere ogni atto a mano (e siamo nel terzo millennio). La verità è che Melchionda con questa operazione (economicamente pesante per un Comune in predissesto) è stata SOLO una manovra politica con finalità del tutto personali. Come credergli quando parla di bene del paese quando per 9 anni ha desertificato, moralmente e legalmente, questo paese. Quando la sua UNICA battaglia era la conservazione del potere (con tutto quello che di privato creava)? Il bravo politico si riconosce dalla coerenza delle proprie azioni e non ci si inventa salvatore della patria solo dopo aver demolito tutto.
Ex sindaco. Sei stato accontentato con una presidenza da sottobosco della politica, hai così fatto spazio a qualcun’altro alla corsa alle regionali. Anche l’ex vicesindaco ha avuto delle convenienti prebende e così è uscito anch’egli dalla corsa alla poltrona da sindaco. Avete visto come si fa in politica. A spese della collettività si fanno e disfanno accordi, si regalano poltrone ben remunerate pur di lasciar libero il campo ad altri che, visto come ci arriva, SICURAMENTE il primo pensiero sarà la soluzione dei problemi della gente!!
Per Mister No,
I dipendenti distaccati sono 6: un dirigente;Due funzionari due assistenti e due assistenti tecnici.
Hanno fatto anche un corso di formazione, ma non sono stati supportati adeguatamente, specie rispetto a tutti gli strumenti che non gli sono stati messi a disposizione.
Gli stessi sono inadeguati nel numero, si pensi che a Salerno per una mole di lavoro di gran lunga al di sotto della metà ve ne sono più di una ventina, tra l’altro pagati quasi il doppio.
Se poi si aggiunge l’esperienza che si acquisisce con il tempo si comprende come si arriva al collasso.
Il Comune di Battipaglia ha avviato un bando di selezione pubblica volontaria, speriamo rispondano. Gli altri comuni se ne fregano.
Fonte certa.
Corso di aggiornamento largamente inadeguato ai compiti da assolvere.
Informatizzazione uffici prossima allo zero.
Sei i dipendenti distaccati di cui tre operativi fino al qualche giorno fa
…@….
Massimo se la matematica non e’ un ‘opinione un dirigente + due funzionari + due assistenti + due ass. ten fa sette …ma parliamoci chiaro il funz. con lusinghiere avanse e con altrettante promesse del serrese e caduto nella rete ,come poteva gestire un servizio cosi delicato con un unica persona?
Si in effetti sono sei: due funzionari, di cui uno dirigente cancelliere e un cancelliere, due assistenti, e due ass. tecnici; ed è alòtrettanto vero che i due più alti in grado non potevano gestire da soli quell’enorme mole di lavoro. E’ vero anche che quando questi dipendenti si sono offerti si poteva immaginare che si sarebbero avvitati.
…@…
Bisogna salvaguardare la dignità del personale …
La rete il Serrese( a lui interessava solo il prolungamento del contratto d’affitto) la lanciata nella giusta direzione e’ riuscito in un sol lancio a prendere un buon numero di alici sardine e purp
….però un dubbio mi e ‘ venuto perché non hanno svolto l’aggiornamento ad Eboli anziché a Salerno
…..i soldi non tutto…
IL COMUNE DI EBOLI PRORIETARIO DI TANTI BENI IMMOBILI CHE PAGA AFFITO AI PRIVATI PER UFFICI PP, E’ COME UN PROPRIETARIO DI CASE CHE PAGA LA PIGIONE PER VIVERE, UNA ASSURDITA’ FATTA COI SOLDI DEGLI EBOLITANI,
CHE OGNI ANNO VEDONO TASSE INNALZATE E PAREGGI DI BILANCIO ALL’ORIZZONTE.
SPERO CHE CHI HA SBAGLIATO AD AMMINISTRARE SIA CONDANNATO X DANNO ERARIALE!