La mancanza di cancellieri, determina il rinvio delle udienze, delegittima la giustizia, umilia la professione forense, mortifica lo stesso personale. E i costi?
Le istanze al Ministero di giustizia si moltiplicano. Lo sforzo iniziale e l’attribuzione di onere e costi solo a carico del Comune di Eboli (450/500mila euro all’anno) non elimina i disservizi. Il Commissario Prefettizio Filippi assegni ulteriore personale ai Cancellieri e reperisca un locale di proprietà comunale.
di Marco Naponiello con la collaborazione di Massimo Del Mese
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Sembrava fatta, quando nel Marzo dello scorso anno fu firmato, dal Ministero di Grazia e Giustizia, il decreto di autorizzazione per l’apertura dell’ufficio del Giudice di pace ad Eboli, dopo l’onta della chiusura della Sezione Distaccata di Eboli del Tribunale di Salerno, che aveva un carico pendente di 30.000 contenziosi pregressi, roba da far impallidire diversi Tribunali di distretti di Corte di Appello, almeno si disse, si era ottenuto il “minimo sindacale” di presenza della giustizia sul territorio, quella “Giustizia di prossimità” appunto, amministrata da questo organo onorifico.
La scure della Spending Review, del Prof Monti Mario e continuata sciaguratamente dal suo successore a Palazzo Chigi, Letta Enrico, sotto la improbabile scusante di risparmio ed efficienza della spesa pubblica furono soppressi decine e decine di uffici giudiziari per tutta la Penisola, e a nulla valsero scioperi, petizioni e proteste varie, infatti di li a poco la neo Ministra Pina Cancellieri, firmò il decreto di morte di svariati presidi territoriali, (31 tribunali e 220 sez distaccate 667 uffici G.O.T.) anche in zone difficili del meridione, il tutto per un risparmio complessivo di una trentina di milioni di €, il costo di un buon centravanti, come qualche arguto commentatore fece notare, a discapito della legalità anche in zone difficili.
Ad oggi, nonostante ogni sforzo per il mantenimento dell’Ufficio del Giudice di Pace, avendo il Comune di Eboli e la scorsa amministrazione, garantito il mantenimento accollandosi tutti gli oneri: Oneri e costi. E che costi. Oltre ai circa 100mila euro di fitto, degli appartamenti nel Palazzo che ospita l’Ufficio del Giudice di Pace, c’é il costo del personale comunale distaccato nella funzioni di Cancelliere e ausiliari, che aggiuto al fitto e alle spese di gestione, cancelleria, acqua, luce, gas, telefono, internet e quant’altro complessivamente ammontano solo a carico del Comune di Eboli alla “modica” cifra di circa 450/500mila euro all’anno. Nonostante il costo così elevato, il problema non si è risolto e se si è risolto si è risolto male, dovendo riscontrare ancora, e nonostante tutto, una letale carenza di organico di cancellieri che presenzino alle udienze ed alle funzioni ausiliare, sulla pianta organica di soli sei, negli uffici cittadini, che non consente il regolare funzionamento del servizio generando un rinvio a tre mesi.
Tempi assurdi, che se non si pone rimedio, poiché il personale “supplenti ministeriali” (Cancellieri e ausiliari) tra poche settimane, al massimo entro la fine di Febbraio, ritorneranno al Tribunale di Salerno, se non si pone il giusto rimedio e non si assegna il personale sufficiente a quello già assegnato, sono destinati ad allungarsi, finendo per paralizzare completamente l’attività istituzionale.
In effetti, la Associazione Forense Valle del Sele aveva lanciato all’inizio del nuovo anno, di concerto con il Presidente della Corte di appello di Salerno Matteo Casale l’allarme, con la proposta ai sindaci dei comuni viciniori, al commissario prefettizio eburino, oltre a quelli battipagliesi di trasferire del personale negli uffici del giudice di pace ebolitano, e successivamente con adeguata formazione del caso, immetterli stabilmente nella pianta organica. A questa proposta si aggiunge una ritrosia dei potenziali nuovi cancellieri, nei fatti dipendenti comunali, i quali, a differenza dei loro colleghi Ministeriali, percepiscono stipendi ed indennità lontane a quelle ministeriali, pur svolgendo le stesse mansioni ma con un carico di lavoro esagerato rispetto alla dotazione organica e anelano ad un trattamento economico adeguato, visto che la funzione di ausiliario giudiziario ha un extra-time rispetto alle loro mansioni abituali, ed è retribuita con un accessorio di 700 euro mensili.
Dunque ancora problemi di carattere economico son quelli che attanagliano da anni la giustizia, le esangui finanze statali hanno decretato la decimazione degli uffici, una querelle poi quasi ventennale ( che risale alla prima consiliatura targata Gerardo Rosania ) insiste sull’ufficio del G.O.T. di via Nazionale, al palazzo Merola – Fulgione, che a seconda delle fonti il costo annuo va dai 94.000 ai 118 €, un onere certamente gravoso in specie per un Ente Comune che da poco ha ottenuto il nulla osta dalla Corte dei Conti per il riequilibrio di bilancio, oltre che paradossale vista la pletora di pubblici edifici comunali, si era parlato insistentemente della biblioteca comunale del Rione Molinello, ora addirittura si auspica un ritorno nella sede di via Italia da parte di esponenti dell’associazione forense locale .
Ma perché tanta importanza per il Giudice di Pace?
Questi entrato in vigore il 1º maggio 1995, sostituì il vecchio Giudice Conciliatore, la figura venne istituita con la legge 21 novembre 1991 n. 374 , dunque è un magistrato onorario (“non togato”), nominato dal Ministro della Giustizia a seguito di una selezione per titoli, bandita, a livello distrettuale, da ogni Presidente della Corte d’Appello, su conforme deliberazione del Consiglio Superiore della Magistratura, tra i laureati in giurisprudenza che abbiano conseguito l’abilitazione all’esercizio della professione, di età non inferiore agli anni trenta e non superiore ai settanta. I giudici onorari sono citati nell’articolo 106 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Anche nella organizzazione complessiva vi è una carenza di organico, si veda che si stabili che l’organico dei giudici di pace in 4.690 unità, distribuite su tutto il territorio nazionale in 845 sedi. Di fatto, rebus sic stantibus vi sono 2.206 giudici di pace, e quindi circa il 47,04% del previsto .
Nell’ambito territoriale di ciascun ufficio, il Giudice di Pace esercita la giurisdizione ordinaria e anche in qualche caso amministrativa, e si occupa delle cause che rientrano nella sua competenza per materia o per valore. La competenza per materia del Giudice di Pace, senza entrare nello specifico, è in parte a carattere esclusivo, in materia civile penale ed amministrative, per garantire una rapida risoluzione di controversie di modesta entità, (visto anche il sostanziale immobilismo a cui è impantanato l’istituto della Mediazione Civile) per le quali purtroppo i nostri concittadini, e coloro che abitano nell’intero comprensorio, dovrebbero recarsi con irritanti aggravi finanziari a Salerno.
In alcune occasioni i Giudici di Pace, si sono resi protagonisti di scioperi nazionali e contestazioni, avendone gli onori dei media nazionali, difatti per l’Unione nazionale dei Giudici di Pace le normative delle varie riforme di genere, non riconoscono nessuna delle richieste della categoria, accentuandone il precariato, oltre a ledere diritti retributivi e previdenziali, si auspica da tempo a nome della categoria una magistratura di pace ed onoraria qualificata, autonoma, ed efficiente, retribuita non a cottimo, europea, vicina ai cittadini, dunque la definizione ‘precari in toga’non è una provocazione, me risulta la maggiormente appropriata, eppure i loro carichi di lavoro sono talvolta superiori a quelli dei loro colleghi ordinari ed un giudice senza diritti che dovrebbe riconoscere e tutelare i diritti dei cittadini è un controsenso assoluto, un paradosso tutto italico!!!
In fine vorrei fare una constatazione di stampo territoriale, Eboli da anni subisce un depauperamento continuo di strutture pubbliche che fanno il triste paio con una de-industrializzazione consolidata, subiamo un forte ridimensionamento dei plessi sanitari e che si spingono anche su quelli scolastici,nei fatti il trasferimento avvenuto dell’ufficio di Equitalia, ovvero l’agente pubblico di riscossione è già operativo da un anno, adesso pare che nubi fosche si addensino sull’altro ufficio fiscale cittadino, quello dell’Agenzia delle Entrate; orbene tutti questi istituti aperti al pubblico facevano e fanno a tutt’oggi parte integrante della nostra comunità, un punto di riferimento per il comprensorio del Sele, ma anche degli Alburni e Diano – Cilento in molti casi, e veicolavano persone oltre che professionisti, con una innegabile ricaduta economica, rischiano di diventare un languido rimpianto.
Di seguito, da circa un anno la nostra (ex) sezione distaccata è un ufficio di smaltimento dell’ordinario, dunque le nuove cause vengono iscritte al Ruolo del Tribunale di Salerno, ne consegue che il trasferimento di personale e di faldoni sono il patente segnale che l’ufficio giudiziario principale di via Italia è solo un pallido ricordo, difatti non si nota più il fervente via vai, di legali di tecnici parti in causa che erano usi circolare da lustri oramai nel triangolo urbano Ceffato – Pezza Paciana – Borgo, rischiamo di conseguenza che un eventuale malaugurato trasferimento anche del Giudice di Pace, passeremo in quelle zone da una giustizia di prossimità ad una lugubre “periferia di prossimità”, segno tangibile dei tempi decadenti, oltre che danneggerebbe di riflesso tutto il tessuto economico cittadino acuendo cosi la perdita di prestigio di quella che fu la nobile capitale della Piana del Sele.
Ma l’altra domanda che si pone insistentemente insieme alle altre è questa: Ma è veramente utile mantenere l’Ufficio del Giudice di pace a Eboli, se tutte le altre funzioni sono state trasferite al Tribunale di Salerno e se i costi del Mandamento che verrebbe a servire altri comuni, sono solo a carico del Comune di Eboli? Conviene veramente alla celerità della Giustizia di prossimità se a servirsi dell’Ufficio sono gli stessi Avvocati che contemporaneamente, magari negli stessi giorni, dovrebbero essere presenti sia la Tribunale di Salerno che al Giudice di Pace a Eboli? Quali delle due cause seguiranno? Quale delle due sarà rinviata una volta per il personale, una volta per il giudice, una volta per convienza o necessità, non avendo gli avvocati il dono dell’ubiquità? E’ possibile che i costi siano solo a carico del Comune di Eboli per mantenere a tutti i costi un ufficio che scompiglia? Se veramente si voleva dare un servizio mantenebdo i costi perché non si reperivano locali del Comune che o sono vuoti o sono detenuti da società e enti privati che nulla hanno a che vedere con compiti istituzionali? Se si vuole fare il servizio completo fregandosene dei soldi che si spendono e pensando solo ad una ipotetica utilità perché non si completa l’organico affiancando ai Cancellieri ulteriori unità e magari con mansioni adeguate pagandoli con altrettanta adeguatezza?
Sembra che a guadagnarci, fino ad ora sia stato solo chi ha locato al comune i quattro appartamenti (22/23mila euro all’anno per appartamento): un “regalo” confezionato dall’ex Sindaco Gerardo Rosania e infiocchettato dall’ex Sindaco Martino Melchionda, manca solo un bigliettino augurale del Commissario Prefettizio Vincenza Filippi e il cadeaux è bello e completo se non si interviene con misure adeguate.
Eboli, 10 Gennaio 2015
Si privatizzano i guadagni e socializzano le perdite, come si dice a Napoli:” Facile fare il frocio col culo degli altri”
Azione collettiva per danno erariale
S U B I T O
Ms si togliamo tutto e diventiamo un quartiere dormitorio che é meglio.
Se si desse più efficacia alla mediazione privata, si ridurrebbero i costi pubblici, ma le lobbies non vogliono
una bella grana per la prossima amministrazione, e cmq non può la situazione stagnare ancora per molti anni le cifre sono esorbitanti moltiplicateli dalla fine anni novanta ed avremo forfettariamento un bel quadretto di spreco continuo,
se pensate che gli oneri di urbanizzazione del comune sono bastano all’incerca solo per le spese correnti, ovvero gli stipendi dunque il debito comunale composto da capitale ed interessi sarà ab aeterno
in sintesi
a perdiamo un ufficio ed un servizio pubblio!
b perdiamo un indotto economico da questo!
c perdiamo soldi pubblici dalla sua permanenza!
conclusione, un dubbio amletico da ben ponderare!
apriamo un forum civico:
deve andare tutto a Salerno per il bene collettivo?
e cosa resterà della Città di Eboli dopo questa ulteriore ingiuria?
su questo abbiamo fatto fronte comune. Politici, amministratori, avvocati e magistrati onorari siano tutti convinti: questo andazzo va rimodulato dobbiamo far sentire la nostra voce.
i finti risparmi della spending:
Supponimao inoltre che ad ogni udienza l’imputato debba essere preso dagli arresti domiciliari della cittadina che dista magari due ore di strada statale o provinciale da far pena ed accompagnato col risultato di dispendio di forze dell’ordine e di carburante] Supponimao inoltre che ad ogni udienza l’imputato debba essere preso dagli arresti domiciliari della cittadina che dista magari due ore di strada statale o provinciale da far pena ed accompagnato col risultato di dispendio di forze dell’ordine e di carburante
e i costi per il trasferimento di persone e faldoni suppellettili? il riadattamento di strutture pubbliche? altro che risparmio solo propaganda, diminuiscano i sottosegretarie i gran ciambellani ministeriali coi loro lauti introiti.
vi invito aleggere questo articolo sul paradosso dei costi della giustizia e dell’accesso negato al cittadino contribuente, sembra uno scherzo ma non lo è! 🙁
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/06/27/costi-della-giustizia-la-legge-e-sempre-meno-uguale-per-tutti/1041888/#
Rosania e Melchionda, su questa questione la coppia disastro. Rimangano lontani dalla politica attiva
Gente nuova nel centro sinistra, Manzione é un debole inadatto, un don Abbondio latinorum, faccia il professorino.
NELL’ATTESA CHE SI DIPANI LA MATASSA DELLE SPESE PUBBLICHE ONEROSE INERENTI IL GIUDICE DI PACE, VI E’ DA SEGNALARE CHE L’OTTIMO COMMISSARIO FILIPPI HA FATTO UN ALTRO CENTRO.:
LE PALESTRE CHE GRATUITAMENTE USUFRUIVANO DI SPAZI E PP FORNITURE SUBISCONO UNO SFRATTO ESECUTIVO A 10 GG, COME DENOTATO DALL’OTTIMO FRANCESCO FAENZA SUL MATTINO, EDIZIONE DI SALERNO IN DATA ODIERNA.
FINISCE NELLO SCORNO DEL LUDIBRIO GENERALE, L’ERA DEGLI AMICI DEGLI AMICI CHE GODEVANO DI PRIVILEGI A SCAPITO DEI “GONZI” CHE PAGAVANO LE TASSE.
UN COMUNE INDEBITATO CHE FA TALI ELARGIZIONI E’ UN PARADOSSO ETICO DI CONTRO UNA RILEVANZA GIURIDICA CHE AUSPICHIAMO GLI ORGANI COMPETENTI, MAGISTRATURA CONTABILE E ORDINARIA, APPURINO S U B I T O , PER LA SERIETA’ DELLA GESTIONE DELLA res publica.
NEL FRATTEMPO ….GRAZIE VINCENZA FILIPPI!
dunque si azzeri tutto e si facciano gare pubbliche, alla luce del sole per le locazioni dei beni comunali, senza privilegi ma solo con sconti legittimi.
non possiamo permetterci gratuite elargizioni solo per far comodo a chi piace a qualcuno di potere, che ora e mai più quel potere lo avrà!
IL COMMISSARIO IN POCO TEMPO, HA SCIOLTO NODI GORDIANI STRETTI DA ANNI!
che titolo ve lo potevate risparmiare
caro fressola è volutamnete provocatorio per accendere un dibattito serio senza prese fideistiche che non servono alla causa, auspico un tuo interessante intervento.
buona domenica.
eboli, paradossalmente, è un paese senza problemi oggettivi ma con tanti soggetti problematici, questo degli uffici del giudice di pace è stato un caso da corte dei conti, mai sollevato, e attualmente lo è da procura della repubblica, sicuramente non è un caso di sostenibilità economico finanziaria
il tafazzismo continuo sulla vicenda nuoce alla città, scaricabarile e prese di merito offuscano il problema reale, dove si allocheranno i locali e/o chi pagherà in futuro x mantenerli?
a questo si glissa, e tra un tracheggiamento e l’altro perderemo pure questo servizio.
eboli la citta che dorme, anzi dormitorio!