Il Tribunale di Salerno ha duramente condannato l’ASL Salerno per il trasferimento forzato di una dipendente a 40 km di distanza.
Il trasferimento della dipendente con manzioni di puericultrice presso l’Ospedale di Oliveto Citra era avvenuto a seguito della precipitosa chiusura del reparto di Ostetricia e Pediatria. Per la circostanza l’ASL è stata condannata al pagamento di 4000€ per danni.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
OLIVETO CITRA – Finisce, dopo alcuni anni, una brutta vicenda di trasferimenti di personale interno della ASL che ha visto una dipendente con mansioni di Puericultrice – dopo la chiusura del Reparto di Ostetricia e Pediatria del Presidio di Oliveto Citra – confinata a più di 40 km di distanza dall’abituale posto di lavoro e dal luogo di residenza.
Le motivazioni che hanno indotto il Giudice del Tribunale di Salerno ad emettere una sentenza di condanna nei confronti della ASL e finanche alla condanna alle spese ed al pagamento di 4.000 euro di danni in favore della dipendente saranno depositate tra 30 gg., ma non è difficile ipotizzare che le motivazionialla base del trasferimento non erano sufficientemente provate e che l’azione intrapresa dalla ASL di SALERNO nella precipitosa chiusura dell’Ostetricia e della Pediatria del nosocomio Olivetano fosse permeata da illegittimità.
“Attenderemo con pazienza – dichiara Rolando Scotillo della FISI/CSA che ha tutelato la dipendente nella lunga causa
Al Direttore Generale della ASL, dott. Antonio Squillante, un solo messaggio: è nel confronto, nella correttezza delle parti e nella quantità di accordi raggiunti con le RSU che si valuta l’operato di un Direttore Generale, opporsi freneticamente ad ogni confronto con le parti sociali porta solo ad un aumento del contenzioso in cui tutti escono sconfitti, anche la ragione.”
Oliveto Citra, 7 gennaio 2015
lex dura lex,sed lex