Il TAR di Salerno Condanna il Sindaco di Rofrano Cammarano

Riconosciute e censurate dal TAR Salerno le limitazioni inferte alla minoranza consiliare, dal Sindaco di Rofrano Cammarano.

Il TAR ha disposto l’obbligo di garantire il diritto dei Consiglieri di Minoranza alla visione e alla disponibilità degli atti rispetto ai quali il Sindaco aveva risolutamente ed immotivatamente perpetrato un’opera di ostruzionismo.

Nicola cammarano
Nicola cammarano

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

ROFRANO (SA) – E’ stata pubblicata (mercoledì 24 c.m) la Sentenza sul ricorso proposto, il 26/09 scorso, dal Cons. Giuseppe Viterale, capogruppo di Minoranza, avverso il silenzio-rigetto serbato dal Sindaco del Comune di Rofrano su tredici richieste di accesso documentale. Il Tribunale Amministrativo di Salerno ha accolto pienamente i rilievi di parte, sancendo l’obbligo di garantire il diritto dei Consiglieri di Minoranza alla visione e ad entrare nella disponibilità di dodici atti (per mere ragioni procedurali e non di merito, uno in meno di quanto richiesto) rispetto ai quali il Sindaco stesso, direttamente, nella sua qualità di capo dell’Amministrazione nonché di Responsabile dell’Area Economico-Finanziaria e Tecnico-Manutentiva, aveva risolutamente ed immotivatamente perpetrato opera di ostruzionismo.

Il ricorso giudiziario ha rappresentato l’inevitabile epilogo di un’accorta quanto inutile serie di inviti, solleciti e ammonimenti tecnici proposti dal Gruppo di Minoranza al Sindaco, reiterati più di una volta anche dalla Prefettura di Salerno, al fine di ottenere riscontro alle istanze di accesso avanzate a partire dal mese di Luglio. L’intervenuta pronuncia riconosce come legittime e meritevoli di tutela le posizioni espresse dalla Minoranza già in sede extragiudiziaria, disponendo al Sindaco l’ordine di esibire i documenti e di provvedere al rilascio di copia entro 15 gg dalla comunicazione o notificazione della sentenza, con contestuale condanna alla refusione delle spese legali, nella misura di circa €1.500, a cui si aggiunge la parcella del professionista incaricato dal Comune di Rofrano, Avv. Giovanni Sofia (€2000 circa impegnati dal Comune, giusta Deliberazione di Giunta).

Bocciata, così, senza riserve, la tesi difensiva del Sindaco, secondo la quale  l’accesso “tentato” dal ricorrente «risulterebbe espressivo di un intento emulativo o di un inammissibile programma di controllo generalizzato e diffuso dell’attività comunale», il T. A. R. ha piuttosto  riconosciuto il «forse non comune, ma certamente non deprecabile, attivismo del consigliere comunale nell’espletamento del mandato quale consigliere di minoranza», rimuovendo l’illegittimo ostacolo alla sua attività e tutelandone pienamente le prerogative volte alla verifica e al controllo del comportamento degli organi istituzionali decisionali dell’ente locale, in funzione quindi della cura di un interesse pubblico che si realizza nel rispetto delle regole democratiche, nell’occasione palesemente e inescusabilmente disattese dal Sindaco, capace, secondo la testimonianza diretta del Segretario Comunale dott. Sozzo, persino di requisire documenti al fine di impedirne la semplice esibizione ai consiglieri.

Giuseppe Viterale
Giuseppe Viterale

La Sentenza demolisce i proclami di “Trasparenza e Partecipazione”, pomposamente invocati, nel programma elettorale della Lista Cambiamo Rofrano, come <principi ispiratori di ogni Amministrazione Comunale che si prefigge di porsi al servizio dei cittadini> e  su cui Nicola Cammarano, soltanto nel maggio scorso, fondava le sue promesse di cambiamento. Un velo di enfasi ormai squarciato, che va facendosi brandelli, se si allude:

  • alla indisponibilità del Sindaco e della sua Maggioranza a costituire le commissioni consiliari, spazio pubblico di iniziativa responsabile, qualificata e costante per ciascun consigliere, disattendendo l’invito del Gruppo di Minoranza e bloccando la specifica mozione;
  • alle modalità poco limpide di pubblicità – talvolta persino omessa – e applicazione di taluni avvisi pubblici (da ultimo, borse di studio English Key);
  • all’intempestivo ed arbitrario recepimento della richiesta di convocazione del Consiglio Comunale avanzata dal Gruppo di Minoranza, in data 24.11.2014, che ha reso necessario l’intervento in via sostitutiva della Prefettura di Salerno, la quale, con nota prot. n. 0084989 del 16.12.2014, invitava e diffidava il Sindaco stesso a riunire il massimo consesso comunale nei termini di legge (obbligo a tutt’oggi non ottemperato dal Sindaco);
  • al mancato riscontro, nella forma e nella sostanza, alle interrogazioni e interpellanze formulate dal Gruppo di Minoranza in merito ai fatti di un’attività amministrativa che si mostra tutt’altro che brillante e ponderata. Basti pensare, a mo’ di esempio, alla grave impasse in cui versa l’ufficio tecnico, a diretta responsabilità del Sindaco, con conseguente blocco di numerosi importanti appalti comunali; alla nomina quale Responsabile dell’Area Economico-finanziaria, fino a Luglio anch’essa sotto la titolarità del Sindaco, del dott. Luongo, suo amico e collega di studio, nonché cognato del Vicesindaco Lettieri.

Cons. Giuseppe Viterale, Capogruppo di Minoranza: «A sei mesi dall’elezione, il bilancio è quello di un’Amministrazione in evidente difficoltà, asfissiata da un Sindaco autocrate, confuso, riluttante al confronto politico, sprezzante delle regole democratiche, inerte o artefice di scelte di dubbia opportunità e legalità, rispetto alle quali egli stesso stenta o si rifiuta di dare doverose risposte ai cittadini. Il Comune è un presidio di democrazia a tutela e per il progresso dell’intera collettività. Confido che la pronuncia del T.A.R. rinsaldi il buon senso del Primo Cittadino, finora tristemente subalterno ai suoi sodali più arrabbiati, affinchè cessi di considerarsi il padrone del Comune. A Rofrano, è la Minoranza ad occuparsi dell’interesse generale. La Maggioranza risulta ancora non pervenuta, ostaggio del Sindaco e delle sue bizze».

Cons. Giuseppe Viterale, Capogruppo di Minoranza: «Il quadro è fosco: programmazione pressochè inesistente, azione amministrativa debolissima, denigrazioni gratuite e angherie politiche nei confronti della Minoranza e della precedente Amministrazione, indicata come responsabile di debiti e sprechi, eppure esempio da imitare (si menziona, emblematicamente, la pedissequa approvazione in Consiglio Comunale, promossa dalla nuova maggioranza, del Bilancio Consuntivo 2013 nella versione deliberata dalla Giunta precedente, senza emendamento alcuno)».

Link testo completo della Sentenza 2221/2014:

https://www.giustizia-amministrativa.it/cdsintra/cdsintra/AmministrazionePortale/DocumentViewer/index.html?ddocname=R5HIW2R6BHTGUNJ64UH43HR2SI&q=

Rofrano, 28 dicembre 2014

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