Lettera a Renzi per Emma Bonino for President: Una donna alla presidenza della repubblica italiana. Una storia trasparente dedicata agli altri.
Il Premier spinge su Padoan. Ma tra i tanti nomi quello di Emma Bonino fa almeno pensare che sarebbe ora di verificare una donna “alla guida della Nazione”. Vorremmo cambiare, cambiare sesso alla Presidenza della Repubblica Italiana.
di Bianca Fasano
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
NAPOLI – Gentilissimo Renzi. Lei ha fortemente voluto il più a lungo possibile il nostro attuale Presidente che ha certamente governato un’Italia allo sballo, per cui forse meglio non poteva. Adesso c’è il lotto presidenza della repubblica e non sarà facile. Per una volta provi a pensare davvero a qualcuno che non faccia comodo al mondo della politica, ma possa comprendere le ragioni degli italiani. Difficile comprendere dal vostro mondo, che ho sentito da poco definire “Il mondo di sopra“, quanto possa essere difficile vivere, non nel “mondo di mezzo“, ma in quello che in gergo definite “Il mondo di sotto“. Ebbene, sarebbe il caso che fosse eletto proprio una persona capace davvero di comprendere questo nostro mondo di sotto: Perché rischiate di brutto. Qual è il vostro limite? Non conoscete il bisogno. Quello che ti fa vedere i figli senza lavoro e voi senza speranza. Quello che ti priva, non di tutto, forse no, ma di ogni cosa necessaria a una serena sopravvivenza, forse sì. Voi non capite. Non fate finta di capire; davvero non avete la fortuna di poterlo comprendere. Non sapete cosa significhi la multa che non si può pagare, la malattia che non si può curare, la casa che non si può avere, il figlio da rimandare a un futuro in cui gli ovuli che avete a disposizione si sono stancati di attendere l’opportunità di farsi fecondare. Vedendo un mare di povera gente che scappa da luoghi perfidi e sbarca (a volte non sbarca affatto, viene raccolta morta dal mare, per essere sepolta nella terra promessa), in una terra promessa che non è più in grado di mantenere le promesse neanche ai propri figli e li pone, come i “capponi di Renzo”, a combattere contro chi è più disgraziato di loro, pur se legato dallo stesso destino di sofferenza.
“Toto Presidente?” Mario Draghi, Romano Prodi, Walter Veltroni, Giuliano Amato, Piero Fassino, Emma Bonino, Roberta Pinotti, Laura Boldrini, Anna Finocchiaro, Piero Grasso, Linda Lanzillotta, Franco Bassanini, Paola Severino, Sergio Chiamparino, Marta Cartabia, Dario Franceschini, Paolo Gentiloni, Luigi Zanda, Graziano Delrio, Pierluigi Castagnetti, Pierferdinando Casini, Piercarlo Padoan. Lei avrebbe “simpatia” per quest’ultimo e non le sto a elencare i segnali di tale supposizione, perché ne è piena la stampa. Ma tra i tanti nomi quello di Emma Bonino fa almeno pensare che sarebbe ora di verificare una presenza femminile “alla guida della Nazione”. Una guida che non è quella di un presidente della repubblica americano, molto più ricca di potere. Lei certamente sa che, come fondatrice di “Non c’è Pace Senza Giustizia”, Emma Bonino si è battuta anche perché l’Assemblea Generale dell’ONU adottasse la Risoluzione di messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili (MGF), che oggi è una realtà ed è stata depositata dal Gruppo dei Paesi Africani e in seguito sponsorizzata dai due terzi degli Stati membri delle Nazioni Unite. La risoluzione esorta gli Stati a sanzionare penalmente le mutilazioni genitali femminili, siano essere praticate all’interno di strutture sanitarie o altrove. Emma Bonino disse in proposito: “hanno vinto il coraggio e la tenacia. Questa Risoluzione rappresenta una conquista di civiltà per tutti, donne e uomini, e un risultato di cui essere fieri, specie noi italiani e ancor di più noi Radicali, che abbiamo accompagnato dall’inizio la lotta di affrancazione delle donne africane da questa pratica obsoleta e nociva“.
Mi creda, c’ero anche io a festeggiare l’evento, invitata con le tante persone che come me si sono battute perché si ponga fine a questa raccapricciante realtà, sapendo che la messa al bando non è se non il primo piedistallo di una colonna contro l’infamia e l’orrore ancora tutta da scalare. Emma Bonino si è impegnata per i nostri marò e da italiani le siamo stati grati quando ha chiesto che si ricorresse all’arbitrato internazionale. Sulla questione del Quirinale, ricordiamo l’esperienza di “Emma for President” del 1999. Era pronta ad affrontarla al tempo e adesso ha molti anni di esperienza in più. Ma, come allora, non dipende da lei, la situazione non è mutata: la decisione non spetta né all’opinione pubblica né ai cittadini, in quanto Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. La Bonino è Classe 1948 e non le si più negare una solida rete di rapporti internazionali, che ha messo su con anni e anni di relazioni politiche ad altissimo livello. Non la si può accusare di andare conto l’Europa (che in questi periodi neri, forse per fraintendimenti tra euro, Germania e donne toste che chiedono troppo all’Italia, non è molto simpatica a molte migliaia di cittadini), in quanto è invece, una Europeista convinta. Ha creato rapporti positivi anche con la diplomazia Usa e persino con Israele, senza per questo rendersi antipatica al mondo arabo. Ma cosa cerchiamo di più? Una persona come lei è ben capace di comprendere le necessità impellenti del “Mondo di sotto”, proprio come se ne avesse fatto parte e ha tutte le carte in regola per rappresentare ciò che ci si attende da un presidente della Republica italiana, come da:-
“Art. 87. Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale. Può inviare messaggi alle Camere. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo. Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti. Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione. Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato. Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l’autorizzazione delle Camere. Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere. Presiede il Consiglio superiore della magistratura. Può concedere grazia e commutare le pene. Conferisce le onorificenze della Repubblica.”-
Inoltre se Dio vuole, in nessuna parte della Costituzione italiana si nega la possibilità a una donna di divenire Presidente della Repubblica. Dimenticando un po’di screzi politici del febbraio 2014, lei potrebbe invece prendere in parola le idee di Guido Ceronetti: -“ “L’Occidente ha quasi perso il suo migliore alleato mediterraneo, la Turchia. Avere la Bonino al Quirinale sarebbe l’interlocutrice ideale coi turchi per avere sempre voluto Ankara dentro la marmitta europea. E anche in fatto di diritti umani stuprati nel mondo, Emma brilla come un diamante”…
E’ vero: brilla come un diamante senza macchia, di grandi dimensioni e forse con un’ottica femminile concreta ma capace di strade alternative, diretta, tenace, battagliera. Non dirò che le donne sono con lei. Dirò che, a mio parere, sono con lei gli esseri umani pensanti. Vorremmo cambiare, cambiare davvero. Cambiare sesso alla presidenza della Repubblica Italiana.
NAPOLI
Certo,ma solo lei.Le altre a casa ad imparare almeno a far la calzetta.Lei solo puo’ dimostrare cosa sanno fare le donne
L’unica che sembra più credibile è Emma Bonino. Comunque ci sono anche due nomi che non vengono rivelati nemmeno sotto tortura. Nei piani alti dei palazzi circolano ma la paura di bruciarli è troppa. Per cui per ora non è bene scommettere su nessuno.
Ha l’esperienza necessaria, è una figura di riferimento internazionale e sa avere il polso giusto con l’Europa. Sarebbe la prima donna alla Presidenza come da più parti si vorrebbe. E’ stato già fatto il suo nome. Nel panorama delle possibilità è oggi un nome su cui si può discutere e trovare consenso trasversale. Non è amatissima dai cattolici ma rispettata.
in sintesi : Pro – Esperienza internazionale, curriculum bipartisan
Contro – Su piazza da quarant’anni. Per Renzi può bastare.
Concludendo,penso che per ricucire il vulnus piddino Prodi Sarà eletto presidente dopo la quinta votazione!