economia & finanza
Unimpresa Piana del Sele, con il patrocinio della Provincia di Salerno ha organizzato un secondo training formativo relativo alla “Negoziazione”.
HOTEL PALACE
Sabato 5 Dicembre ‘09 ore8,30
Sarà l’occasione di fare, in maniera scientifica, alcune riflessioni sulla negoziazione.
La negoziazione è un processo mediante il quale aspiriamo a soddisfare un nostro bisogno e qualcun altro ha il controllo su ciò che desideriamo ottenere per soddisfarlo. Nella negoziazione insomma – per soddisfare il nostro bisogno – dobbiamo necessariamente ottenere consenso da una controparte che ha il potere di decidere se soddisfare o meno il nostro bisogno, in che misura, in che maniera e quando soddisfarlo.
Al training sono invitate all’incirca 25/30 aziende: imprenditori e responsabili di settore.
– UNIMPRESA vuole favorire la reciproca conoscenza tra operatori economici di diversi comparti;
– Il formatore stimolerà lo scambio di opinioni nell’ambito delle tecniche organizzative trattate;
La partecipazione al training è assolutamente gratuita e l’attribuzione dei posti in sala training avviene mediante conferma di partecipazione.
LA CONFERMA:
Per la conferma relativa alla partecipazione l’email è ; info@unimpresapianadelsele.it oppure info@delgrosso.it – Per info sul corso il numero è il seguente: 347 . 43 95 232
IL PROGRAMMA DEL GIORNO:
08:40 registrazione dei partecipanti;
09:00 inizio prima parte del training;
11:00 coffee break;
11:20 seconda parte del training;
13:15 termine delle attività
LA PUNTUALITA’:
Allo scopo di assicurare ai partecipanti un clima di partecipazione in un ambiente preservato dalle distrazioni è vivamente raccomandata la puntualità. L’ingresso in albergo è consigliato per le ore 08:30.
ARGOMENTI specifici trattati dal training saranno:
1. Introduzione alla negoziazione
2. Le occasioni della negoziazione
3. La filosofia del win win
4. Gli obiettivi negoziali
5. Gli elementi negoziali
6. Il principio del do ut des
7. Il conflitto
8. La gestione del conflitto
9. I fattori critici di successo
10.Il processo negoziale
Visto il successo del primo training, UNIMPRESA PIANA DEL SELE continuerà con una altra serie di incontri, che si terranno durante l’anno, dedicati:
alla cultura d’impresa;
alle tecniche manageriali;
allo scambio delle best practice tra gli operatori;
allo sviluppo di relazioni tra le imprese.
………. … ………..
Distinti saluti, Federico Del Grosso (348.6905997)
CUI PRODEST?
LA INIZIATIVA SAREBBE LODEVOLE SE NON FOSSE CONTINGENTATA COSI’ NEL TEMPO, DUBITO CHE TUTTE QUSTE TEMATICHE ETEROGENEE( NEGOZIO GIURIDICO, LATO PSICOLOGICO-MOTIVAZIONALE,MEDIAZIONE-CONCILIAZIONE,PROCEDURA) POSSANO ESSERE TRATTATE ESAUSTIVAMENTE COLLA FORMULA DELLA SEMPLICISTICA FULL-IMMERSION.! MA MEGLIO DI NIENTE
In un momento di particolare tensione per l’agricoltura meridionale, ancora una volta nella manovra finanziaria approvata ieri al Senato compare un emendamento targato lega per lo slittamento del pagamento della rateizzazione da parte degli allevatori del Nord. Per contro nessuna traccia dell’emendamento proposto dalla Sen. Poli Bortone – per la ristrutturazione dei debiti delle imprese agro zootecniche meridionali che di fatto rimetterebbe in gioco l’economia del Sud dando ossigeno al comparto.
Un atteggiamento che rafforza l’economia del Nord a scapito di un Sud sempre piu’ “depauperato” dei suoi diritti. Inserire l’emendamento, proposto da Io Sud, riguardante la riapertura dei termini della rateizzazione dei contributi agricoli unificati e la moratoria di un anno per i pagamenti potrebbe sollevare le aziende agricole meridionali, stemperando le tensioni che le stesse sono costrette a sostenere. E non solo La ristrutturazione dei debiti dovuti all’Inps dalle imprese agro zootecniche vuol far rimettere in gioco circa 500mila aziende che, nonostante abbiano agito nella piena legalita’ e scartando la triste ma attuale realta’ del lavoro nero, a causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti agricoli, hanno accumulato debiti con l’Inps. Ovviamente a patirne le conseguenze sono state le aziende con maggior numero di dipendenti.Maggiormente colpite sono le imprese del commercio. Questi i dati principali che emergono dall’indagine su Mezzogiorno e Pmi realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format-Ricerche di Mercato. Il 64,4% delle imprese del Sud è, tuttavia, fiducioso di superare la crisi e il 52,8% delle Pmi ritiene di essere ormai prossimo all’uscita. Più in dettaglio, per il 5,2% se ne uscirà entro la fine dell’anno in corso, per il 21,8% entro la metà del 2010, per 25,8% entro la fine del 2010. Solo il 5,8% delle imprese crede di essere ormai fuori pericolo, mentre il 41,3% delle Pmi dichiara di essere ancora nel pieno della crisi e non ha idea di quando ne uscirà.
Otto Regioni dell’Italia Centro meridionale hanno chiesto lo stato di crisi senza essere ascoltate, mentre le aziende del Nord sono sempre state tutelate. Emerge un assoluto disinteresse nei confronti delle problematiche legate al mondo agricolo meridionale. E gli agricoltori cominciano a rendersene conto. Perseguitati, inoltre, dalla tensione dei sequestri e delle vendite all’asta dei terreni. Venduti, poi, a chi? Chi si sta muovendo? Perche’ compra? Basta fare un giro nelle campagne meridionali per accorgersi dello stato di abbandono in cui vertono. Fantasmi di una politica secessionista. Di un rifiuto da parte dei Parlamentari meridionali, soprattutto, di riconoscere lo stato di crisi delle aziende e di operare interventi mirati a ripianare il loro bilancio.La crisi economica più grave dal dopoguerra sta facendo sentire i suoi effetti soprattutto sul Sud, già segnato da una strutturale debolezza della sua economia e dal deterioramento sistematico del contesto sociale. Dal “Check up Mezzogiorno”, curato da Confindustria in collaborazione con l’Istituto per la promozione industriale, emergono i contorni di una vera e propria “emergenza Sud”. Crollano Pil, occupazione (194mila posti in meno al Sud nel 2009), produttività, export. “E’ come se dieci anni di lenti e faticosi tentativi di recuperare la distanza dal resto del Paese fossero stati rapidamente cancellati”, è la sintesi del rapporto.