Falsa partenza negli uffici del Giudice di Pace di Eboli: Una conquista costosa e inutile.
Smorzato l’entusiasmo dei nuovi cancellieri senza poteri di firma. Porte chiuse, aule sbarrate, giustizia negata. Quanto costano i giudici di pace ai cittadini ebolitani?
di Francesco Faenza
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Porte chiuse, aule sbarrate, giustizia negata. Primo giorno con i nuovi cancellieri, rinviati a marzo tutti i processi. Peggio di cosi nemmeno nei film di Neri Parenti. Falsa partenza negli uffici giudiziari di via Nazionale. Giornata da resa terzomondista per giudici e avvocati.
La sostituzione dei cancellieri ministeriali e’ andata in porto. Al loro posto sono arrivai i cancellieri comunali. Risultato? Disagi, ritardi e rinvii dei processi. La verità che tutti in comune conoscono? Dei cinque cancellieri comunali nessuno aveva voglia di lasciare il comune per venire a lavorare con i giudici di pace. C’è voluto un atto di imperio del Melchionda sindaco poi sfiduciato. Cinque persone, tra malattie e acciacchi, sono state incoronate cancellieri del giudici di pace. In alto in calici? Fermate la scena. Per brindare ci sarà tempo. Tanto il ministro Orlando la sua riforma prima delle calende greche difficilmente la approverà.
Il primo problema che si è posto all’ingresso dell’ufficio dei giudici di pace? Le chiavi degli uffici. Martedì mattina nessun cancelliere neo eletto si era procurato le chiavi per aprire le aule e gli uffici giudiziari. Paradossale o pazzesco, e’ l’Italia degli ignavi. Di quelli che non rischiano il licenziamento ma incassato dodici stipendi, la tredicesima e tanti incentivi. Vita comoda, pochi gli stimoli per lavorare bene.
All’ingresso del palazzo Fulgione e Merola, si è formata una lunga fila di avvocati e di testimoni. Sul marciapiede, penosamente affollato, c’era anche il giudice Carlo Pascale, magistrato noto per la sua puntualità. Le udienze dovevano partire di lì a pochi minuti. Non inizieranno mai. Nessuno dei cinque cancellieri nuovi e motivati era munito delle chiavi per aprire le aule giudiziarie. Gli uffici erano sbarrati. Nessuno il giorno prima si era preso la briga di procurarsi le chiavi. Tra i cancellieri ministeriali andati via nei giorni scorsi, chi a Salerno, chi in altra sede giudiziaria, è i nuovi cancellieri, giunti dal comune di via Ripa, c’è stato un evidente e burocratico difetto di comunicazione. In un’azienda privata ci sarebbero stati una decina di licenziamenti. Con o senza articolo 18. A Eboli, risate, risolini, un pizzico di imbarazzo e con tanta pazienza tutto si risolve.
Il battesimo di fuoco per i nuovi collaboratori dei giudici di pace non è finito lì. La scena a tinte fantozziane ha riservato più di una sorpresa. Giudice, avvocati e testimoni hanno atteso quasi un’ora che arrivasse qualcuno con le chiavi. Alle 9,45, è giunta da Salerno il giudice Maria De Vecchi, coordinatrice dei giudici di pace. Miracolo, le chiavi sono comparse. Con un’ora solo di ritardo. Si può fare di meglio, si può dare di piu’. Dopo Natale, però.
Aperti gli uffici, la giustizia ha iniziato il suo corso. Lento, bradipo e lumachevole. E poco dopo si è fermata. I cinque nuovi cancellieri, altra sorpresa, non avevano il potere di firma. Potevano aprire gli uffici, preparare il caffè, fare la spesa, potevano dare informazioni, far consultare le rubriche agli avvocati, ma non avevano la legittimità a partecipare alle udienze. Il giudice e’ rimasto solo. Senza spalla. Senza collaboratore.
La giustizia risvegliata dall’arrivo del giudice De Vecchi è tornata ben presto in letargo. Senza colpevoli e senza processi.
In assenza di un cancelliere con il potere di firma, il giudice Pascale ha rinviato i processi al 17 marzo 2015. Tra quattro mesi, si spera, la duplicazione delle chiavi e la nomina dei cancellieri con potere di firma rappresenteranno solo un imbarazzante ricordo. Scommesse aperte, risultato imprevedibile.
Rinviate le udienze, molti avvocati hanno lasciato le aule dei giudici di pace. Giornata persa, clienti felici, prescrizione imminente, l’assoluzione e’ quasi certa.
Chi si doveva costituire in giudizio e chi doveva fare un iscrizione a ruolo ripasserà nei prossimi giorni. Sperando che le cosi cambino anche negli uffici statali. Auspicando che uno dei cinque cancellieri riceva l’agognata nomina, e cioè il potere di firma e di rilascio dei documenti ufficiali. Vedremo.
Un legale si è dovuto precipitare dai carabinieri. Ieri mattina, infatti, era l’ultimo giorno utile per iscrivere una causa a ruolo. Solo in caserma è riuscito a esercitare il suo sacrosantodiritto a tutela del suo cliente.
Sui costi degli uffici dei giudici di pace si sono già verificate molte polemiche. Nel settembre scorso, Dario Landi, coordinatore del Movimento Popolare per il Cambiamento, aveva contestato la scelta della giunta Melchionda di spendere soldi pubblici per il fitto di locali privati: “al ministero della Giustizia è stato presentato un progetto diverso dove era previsto il recupero di una struttura pubblica, al rione Molinello, che non avrebbe pesato sulle tasche degli ebolitani”. La giunta Melchionda si è invece rivolta ai privati. La falsa partenza di ieri ha gettato nello sconforto avvocati e parti civili. Chi è parte lesa trovi e pensi un’altra strada, un’altra soluzione.
In città intanto ci si chiede, i giudici di pace quanto costeranno ai contribuenti ebolitani? Era proprio necessario mantenere un istituto giudiziario a trenta chilometri da Salerno? E’ chiaro che l’ex sindaco Melchionda volesse evitare un tris di figuracce, con la perdita del tribunale, il depotenziamento dell’ospedale e la chiusura dei giudici di pace. Ma alla fine, la sede privata per i giudici di pace quanto costerà agli ebolitani? C’è chi parla di 100 mila, chi di 300 mila euro all’anno. Un risultato costoso e inutile. In questo caso anche ridicolo. Visto che al primo giorno di lavoro ai cancellieri nemmeno le chiavi degli uffici hanno dato. Un segno chiaro da Salerno? Una distrazione solo maldestra e imbarazzante? Il tempo ci chiarirà le cose. Intanto, gli avvocati che hanno lottato accanto al sindaco Melchionda, hanno già fatto un passo indietro. Conservare i giudici di pace con questi costi e con tanta disorganizzazione, e’ stato un clamoroso autogol. Il ritorno di immagine per Eboli? Difficile da prevedere. Il danno economico? Tasse su tasse. Tanto pagano i cittadini. Anche i cancellieri senza potere di fare i cancellieri. Un’altra spesa che si poteva evitare. Un’altra figuraccia immane.
Eboli, 18 dicembre 2014
E io pago ! Dice Totò
A me risulta che i dipendenti comunali distaccati, alcuni anche per scelta, dopo aver seguito un breve e non so quanto utile corso accellerato di formazione sono stati catapultati nelle udienze. Come spesso succede impareranno ma la cosa più grave è che sono stati lasciati da soli e allo sbaraglio dall’allora sindaco ed amministrazione comunale perché questi diligenti impiegati hanno già das tempo chiesto che vengano forniti di una serie di comuter da metetre in rete per informatizzare, finalmente, i processi in quel tribunale. Quelle persone si stanno impegnando oltre misura ma dal palazzo rispondono picche e costoro sono ancora costerti a scrivere tutto a mano.
L’ex sindaco ha fatto, per l’ennesima volta, solo un’operazione elettorale che poco aveva a che vedere con l’efficienza della giustizia. E poi rinnovare l’affitto esosissimo di quei locali quando poi con gli stessi soldi sarebbe stato possibile ripristinare locali comunali e adibirli all’uso.
Ma sappiamo bene che quando paga pantalone tutto è più semplice.
La mia stima va a quei 3 (e non i 6 promessi) dipendenti comunali che da mesi si satnno facendo il mazzo per apparare i fuossi dell’incapacità politica
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come al solito u luongo luongo(alias francesco faenza) fa centro , fa centro e non si scompone più di tanto non tira in ballo u sindaco u questore u prefett e addirittura lo stato , ma semplicemente si pone un piccolo piccolo problema ma questi la mattina che sono andati al lavoro si sono resi conto che non avrebbero trovato il tappeto rosso ,e che ruolo avrebbero avuto quella mattina o si aspettavono di trovare un lettino x fare la lampada, non sono da licenziare ma da ammonire sia verbalmente che x iscritto….. mister no …io di cazzate ne scrivo ma tu sei fuori tempo con affetto un tuo disistimatore termine adottato nel glassario pietrense
@ pietro il glande
Probabilmente tu espirimi un’opinione personale,
io scrivo di cose che hanno fondamento perché acquisite “sul campo”. Non aria fritta ma dati di fatto e notizie fondate.
Quando voglio dire come la penso te lo farò sapere.
Non ti arrabbiare, siamo a Natale e della tua disistima me ne farò una ragiione.
Ti ricordo, però, che il panettone lo mangerò lo stesso.
il giudice di pace deve essere allocato in stabili pubblici per non gravare sulle già disastrate casse comunali con onerose pigioni, come anche i dipendenti addetti alle funzioni ausiliarie dovrebbero avere una seria ed adeguata preparazione in materia ma parliamoci chiaro sono la giustizia di prossimita’ e movimentano persone , quali legali tecnici e parti et similia, che allo stesso tempo tengono viva una zona, altrimenti destinata a divenire periferia di prossimità!
dunque meglio di niente, meglio del cimitero della giustizia, dove un tempo si doveva creare addiruttura un tribunale autnonomo.
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Noto con piacere che non mi sbagliavo , come io pensavo sei un bravo giocatore , pe ccato che a furia di giocare a calcio , ti e sfuggita la palla, stavo commentando un episodio spiacevole non della mancata preparazione dei dipendenti ma del disagio x usare un termine soft arrecato a quei cittadini….preferisco non entrare in merito al reclutamento e la pigione pagata x i locali…….interessi che secondo me coincidono..ti ringrazio x tua finezza , ma ti rammento che io ho già mangiato sia il panettone che il pandoro
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Condivido in pieno quello che,sig.Naponiello
Leggere i commenti, non mi va proprio, solite scaramusche politiche, di chi non ha fatto, o per chi ha fatto il bene degli amici, sta di fatto che a difesa della Giustizia millenaria a Eboli sono scese alcune associazione ( tre ) tra le centinaia comparse negli ultimi anni. Ebbene non preoccupiamoci più di tanti, il declino inesorabile degli uffici e delle strutture di servizi nel nostro comune è iniziato. Dopo Il tribunale e l’ospedale, Battipaglia tira la giacca per avere l’agenzia delle entrate e il liceo Classico. Grazie classe politica ebolitana il popolo vi è riconoscente del regalo di circa sessanta milioni di euro di debiti.
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Condivido in pieno quello che ha scritto Marco Naponiello.
Senza se senza ma …di rischia di perdete il giudice di pace x delle sottovalutazioni
mi fa piacere pietro, almeno il concetto mio semplice :
manteniamoci bene quel po che ci è rimasto, anche per una questione di flusso economico e di mero prestigio cittadino!
di poi, rumors dicono che se il tribunale è morto, anche l’agenzia delle entrate non gode di ottima salute!
dunque, e leva questo e anche quello, (come pure lo sportello di equitalia nel 2014 e si parlava paventandone anche del classico) che ci ine Eburum rimangono le pigne?
dietro questa vicenda ci sono disorganizzazione e sfansafatiche tipicità locali
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Fressola di quale tipicità parli….questa e’ una vicenda tipica e tutta italiana