“Pietre sull’Oceano”, il libro di Luca Guardabascio, parla di emigrazione e di sofferenze, temi difficili e attuali, che si prestano a che diventi un Film.
Guardabascio, è ritornato in America e sta sorprendendo tutti con il suo libro sull’emigrazione “Pietre sull’Oceano”, edito da Historica, fortemente voluto dalla Coimart di Padula, è la storia di Giovanni Esposito e “Joe Petrosino”.
di Annamaria Forte
per (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
CAMPAGNA – Si tratta di un romanzo di formazione che racconta la storia di una famiglia gli Esposito, emigrati in America il 1870 subito dopo la Presa di Roma in un’Italia in fermento e in cambiamento. E’ un romanzo di sentimenti, di mistero, un film già scritto, per questo tra le illustri presentazioni, spicca quella del creatore dei Sopranos, David Chase che stampa a caratteri cubitali riferendosi all’autore “Non riesco a pensare ad una persona migliore per scrivere un romanzo del genere.” Il fotografo Richard Haskin gli ha dedicato un sentito omaggio fotografico grazie al quale i giornali USA hanno titolato “L’italiano che esporta cultura, umorismo e tradizioni” e personalità come le scrittrici Elizabeth Atkins e Pierrette Simpson, superstie dell’Andrea Doria, sono pronte a collaborare con lui su nuovi progetti. Pietre sull’Oceano è un libro di emozioni che sta coinvolgendo tante città americane da Detroit ad Oberlin, da Cincinnati a New York e proprio a New York il 13 novembre scorso è stato presentato presso la “Generoso Pope Foundation”, in collaborazione con la Federazione delle Associazioni della Campania.
Luca Guardabascio è un regista e autore per cinema e tv, nato a Polla. Ha pubblicato alcuni saggi e nove romanzi. Ha realizzato documentari, film, fiction e trasmissioni televisive. Insegna la storia d’Italia attraverso il nostro cinema sia in Italia che negli Stati Uniti, presso la Robert Morris University in Pennsylvania.
Il tour passerà anche da altre città come Filadelfia, Cleveland e in quella Pittsburgh dove, ormai lo scrittore e regista è di casa. Quest’anno il suo discorso è molto più ampio e si sofferma su concetti sociali e antropologici precisi, quelli che hanno reso l’America una nazione moderna e profondamente italiana. Guardabascio è in USA per sfatare ancora una volta miti e stereotipi che ci vuole tutti etichettati allo stesso modo da secoli e che oltre a rimandi musicali e culinari ci vede legati ad una parola: Mafia.
“Il mio libro parla di quegli uomini e donne – dice Luca Guardabascio – che hanno reso grande due mondi e orgogliosi generazioni. Che sono esempio e vanto di chi oggi può fregiarsi di essere un italiano vero, libero, creativo, indispensabile perché ricco di idee e di Saperi necessari a livello internazionale. Siamo tra i più grandi talenti al mondo, malgrado politica, società e “Stato” delle cose ci offendano. Non siamo animali politici ma fatti di amore, cultura, agricoltura, artigianato, turismo, fantasia e creatività, per questo dobbiamo lottare partendo da noi stessi, dal nostro “orto” con i nostri amici sinceri. Credo nel gruppo, nella famiglia e considero le amicizie disinteressate il vero punto da cui partire per ripartire senza “vanesi” individualismi perché l’Io dell’ ultimo ventennio possa trasformarsi in Noi. Ripensare a quelle storie di emigranti di cui racconto, mi ha reso ancora più entusiasta e vado avanti senza vergogna, al massimo ne otterrò un NO senza avere niente da perdere. Sì, questa la base del mio libro che è un romanzo, strutturato come il Cuore di De Amicis con una storia che è una saga familiare e tanti altri episodi che raccontano la vita di tanti emigranti, grazie al sacrificio dei quali, possiamo continuare a sperare. Uno di questi era Joe Petosino, un eroe, un uomo sospeso tra due mondi, un martire di giustizia e di straordinarietà, talento e intuito.”
Il libro “Pietre sull’Oceano“. La storia di Giovanni Esposito e Joe Petrosino, ha già nel titolo rende l’immagine di come può sentirsi un emigrante: sospeso su due mondi e pesante come una pietra che non sprofonda nelle acque. Un romanzo avvincente come la vita stessa in una cavalcata tra mondi, mode e culture lunga 120 anni dal 1861 dall’unità d’Italia al terremoto dell’Irpinia del 1980. Al centro la storia di una vita straordinaria, quella di Giovanni Esposito emigrato con la sua famiglia da Padula a soli 9 anni, bimbo imbarcato come una valigia di cartone e che è riuscito a far sentire la propria voce e raccontare le varie stagioni della vita e della storia recente seguendo l’esempio di quell’amico, di quel martire, di quel emigrante buono contro tutte le mafie detective n, 285 Joe Petosino. Un libro da leggere per ritrovare noi stessi, la nostra storia, la nostra identità offuscata.
Campagna, 17 dicembre 2014
Eutukìa,caro Luca Guardabascio,in tutto il globo
Ciao