“Sono pronto a Candidarmi a Sindaco di Eboli. Siamo pronti a tutto, ad affrontare le primarie, le secondarie, le terziarie, ma non siamo disponibili a liturgie“.
Luca Sgroia sempre più clone di D’Alema è sicuro, padrone degli argomenti, capace di creare entusiasmo e fare squadra. Offre programmi e speranza, ironizza su se stesso e come D’Alema, intelligente, ironico, sprezzante, sarcastico gli basta una battuta per annientare un avversario.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Sono pronto a Candidarmi a Sindaco di Eboli“. Chiude così il suo intervento l’ex Presidente del Consiglio comunale di Eboli Luca Sgroia in una Sala dell’ex Cinema Ritz stracolma di persone. “Siamo pronti a tutto – dice Sgroia indicando le modalità da mettere in campo per scegliere il candidato Sindaco del Partito Democratico – ad affrontare le primarie, le secondarie, le terziarie, ma non siamo disponibili a liturgie. E se siamo disponibili a trovare ogni sintesi, così se non ci sentiremo garantiti proseguiremo diversamente. – e conclude tra gli applausi – Eboli ha bisogno di coraggio ma non da parte dei cittadini ma dalla parte della politica. La politica si deve mettere in cammino con la città”.
Il “battesimo del fuoco“. L’esame che tutti aspettavano è stato superato, e anche se non c’era ne il simbolo del PD e ne tutti quei dirigenti provinciali che nella loro tristezza parteciparono alla manifestazione dell’Hotel Grazia, si respirava quell’aria di Partito. Si è avuta la senzazione di un gruppo organizzato con tanti uomini, donne e soprattutto giovani, che insieme al gruppo dirigente: i Consiglieri Pietro Mazzini, Gerardo Lamanna, Mario Di Donato; gli Assessori Ilario Massarelli, Dino Norma; quel gruppo che ha staccato la spina all’Amministrazione Melchionda si sentono liberi e vogliono partecipare senza vincoli e senza ricatti convinti di poter fare qualcosa per Eboli. Forse quell’aria di Partito c’era proprio perché non c’era il partito, atteso che da anni si è voluto una formula di “Partito non Partito” demandando all’ex Sindaco Martino Melchionda le politiche, le strategie e l’amministrazione della Città senza che vi fosse una benché minima discussione ne tantomeno indicazione, non c’era nemmeno la sezione.
E come da copione ecco che si sono alternati sulla tribunetta quattro giovani: due uomini e due donne, proprio a voler significare il peso e l’importanza che si da alla partecipazione e alla parità di genere. E così è toccato a Paola Massarelli, all’ex consigliere comunale Gerardo Lamanna, alla biologa Vittoria Copeti, all’ingegnere Bruno Cirigliano, e ogniuno di loro ha affrontato dei temi, tutti importanti e tutti sentiti, e quando si è parlato di lavoro c’é stato anche un momento di tensione. Si è pensato al peggio per i mugugni di un giovane tra il pubblico, ma anche quello era comprensibile, specie se si tiene conto dell’enorme difficoltà a trovare un lavoro e al forte indice di disoccupazione che se a livello nazionale è del 13% in Campania ed in alcune aree sfiora il 50%.
Ai vari interventi di “saggio” sono poi seguiti quello del Sindaco di Agropoli Franco Alfieri, che con la percentuale del 90%, alle ultime elezioni, è stato riconfermato nel suo secondo mandato, aggiudicandosi la palma di Sindaco più votato d’Italia, e quello conclusivo di Luca Sgroia, in un parterre strapieno di sostenitori, amici e osservatori, tra i presenti in sala si è notato qualche ex amministratore, il Presidente del Centro Elaion Cosimo De Vita e strategicamente puntuale nel ritardo, come al solito, proprio nel finale quando Luca Sgroia è stato preso letteralmente d’assalto dai suoi sostenitori, è arrivato l’ex Ministro Carmelo Conte accompagnato dai suoi due nipoti Mario e Tonino Conte. La presenza dell’ex Ministro sta a signigficare che Sgroia non è per nulla da sottovalutare e che come una parte significativa del PD si è necessariamente costretti a dialogarci, indipendentemente dagli accordi elettorali. In genere Conte abituato ad essere sempre il “primus” non è abituato a partecipare se non è protagonista. Questa volta ha contravvenuto ai suoi modus operandi. Da Antonio Cuomo, un’altra parte del Partito, non c’é andato: una diminutio? può essere, ma può essere anche e solamente che Sgroia a differenza di Cuomo ha un bagaglio di tessere e sono abbastanza importanti per la gestione di un PD, appena la “sospensione a divinis” finirà e si potrà celebrare un altro di quei congressi da schifo come per il passato. Gli unici a non averlo capito sono il Segretario contoterzista di De Luca Nicola Landolfi, il commissario fantasma della sezione di Eboli Michele Figliulo, la delegazione Parlamentare inconsistente e quella regionale sottomessa.
Alfieri dopo aver sottolineato che – “la presenza numerosa di pubblico indica interesse per quello che è accaduto ad Eboli e per Sgroia“. – Ha raccontato la sua esperienza di Sindaco di Agropoli e prima ancora del suo paese Torchiara – Pensate non sono di Agropoli sono di Torchiara. Sono stato eletto e abbiamo lavorato alacremente, e la seconda volta abbiamo ottenuto il 90% perchè c’è stato un buon lavoro di gruppo dopo anni di abbandono. La Città si è ripresa e sebbene le difficoltà e le avversità della Provincia e della Regione siamo riusciti ad andare avanti.
Abbianmo creato le occasioni, abbiamo tagliato la spesa corrente del 10% e quelle cifre le abbiamo destinate agli investimenti. Dopo pochi mesi si sono visti i risultati. – E poi ha aggiunto – Negli enti locali non si può risolvere tutto dipende dal coraggio, dalla passione, dalla competenza, dalla dedizione e magari facendo anche qualche rinuncia. Le cose si devono fare. Non si può aspettare che il tempo passi per niente. – Eppure confessa Alfieri – Mi rammarico solo di non avere donne, per loro e per noi è importante prtecipare”.
Se la presenza di Alfieri è ben lungi dall’essere una presenza “istituzionale”, riferendosi alla dirigenza di Partito, è comunque una presenza importante, anche perché il Sindaco di Agropoli è uno dei papabili Candidati alla Regione nella Lista del PD, indipendentemente se Vincenzo De Luca si Candida o meno e indipendentemente se De Luca rimane o se ne va dal PD, per affrontare con le sue liste la scalata alla Regione. E se Alfieri cerca i voti, Sgroia cerca alleati, atteso che con De Luca c’é poco da fare avendo egli preferito Melchionda, con Paolo Russomando anche, specie dopo che è stato visto in un ristorante di Eboli a cena con Cosimo Cicia, Roberto Palladino, Gianfranco Masci, Nicola Danza e Salvatore Di Dio, e se in un primo momento un’alleanza con Carmelo Conte e i suoi poteva essere possibile, operando uno scambio, Sgroia Sindaco e Federico Conte, Candidato alla Regione, oggi sembra pressappoco inopportuna, prima perché Conte e i suoi vivono lo stesso isolamento politico ad opera del PD provinciale e poi perché Tonino Conte non nasconde di avere qualche aspirazione per la poltrona da Primo Cittadino. Insomma sembrerebbe ingarbugliato, ma si sa, la Partita di Eboli si gioca su più tavoli e necessariamente per vincerla è necessario non sbagliare le alleanze.
E proprio pensando a quella partita che Luca Sgroia sta cercando di spingere, prima provocando il dibattito, non tanto sullo svolgimento del congresso cittadino, ma quanto sulle primarie, lanciando una sfida al suo Partito e offrendo nel contempo uno spiraglio di dialogo per cercare di ricomporre il PD, e proprio per questa sua impostazione che si è sentita quell’aria di Partito e così nel suo intervento ha mostrato tutta la sua lunga esperienza e da politico navigato, benché giovane si è mostrato sicuro, padrone degli argomenti, capace di creare entusiasmo, di organizzare una squadra, di offrire un programma e una speranza e pur affrontando problemi seri è riuscito anche a ironizzare su se stesso. In quel momento è sembrato proprio Massimo D’Alema, intelligente, ironico, sprezzante, sarcastico quando basta per annientare un avversario. Gli mancava solo il baffettino da sparviero e sembrava un clone di Dalema. E appunto proprio come D’alema gli riconoscono tutti le sue qualità, capacità, bravura, il suo essere uomo di Partito, ma anche di essere scostante, antipatico, scorbutico, brutto e basso. Qualità importanti, ma i difetti oggettivamente sono irrilevanti, il Sindaco mica ce lo dobbiamo sposare. Se si fosse valutato De Luca per i suoi difetti, non avrebbe fatto nemmeno l’amministratore del suo condominio.
Luca Sgroia da furbo e intelligente qual è, è partito proprio enunciando i suoi difetti: “Ho ricevuto tante critiche sull’altezza, la bellezza, la simpatia: mi sto attrezzando. – ha detto, e con ironia indica la pedana – per questo l’ho fatta mettere, così sono più alto. Quelle persone si accontenterebbero di qualche stretta di mano e qualche sorriso e basta. Io, noi, più che dire quello che vorremmo fare, dico e diciamo che cosa abbiamo fatto. Ho avuto responsabilità di governo in questa Città. Ho fatto l’assessore alle politiche sociali e in quel tempo le programmazioni erano puntuali sia nell’organizzazione che nei servizi con una moltitudine di azioni volte all’assistenza, ai migranti.
Da presidente – prosegue – ho cercato di svolgere quel ruolo in maniera istituzionali e naturalmente ho lavorato per cambiare le cose, e insieme, in molti casi ci siamo riusciti. La mia storia politica è semplice. Sono stato sempre dalla stessa parte, manifestando sempre e comunque rispetto per gli altri ma con la gelosia per le mie idee. – E tra una cosa e l’altra da una frecciatina ai suoi diretti competitor, quelli che lui ritiene i più importanti: Cuomo e Massimo Cariello, gli altri nemmeno li cita in perfetto stile D’Alema, ricordando come a distanza di anni i due – Cuomo e Cariello confusi, si sono invertiti nei ruoli, il primo da destra è passato a Sinistra e vuole candidarsi a Sindaco nel centrosinistra, il secondo mentre giocava a fare il rifondatore comunista ora è passato a destra e si propone Sindaco del centrodestra“. – Occasione per Sgroia di ribadire – Bisogna essere certi delle proprie idee, ma vi è una precondizione, la più importante di tutte: l’onestà. Vi invito a fare l’analisi e rovistate nella vita e nel passato delle persone che si candidano, ricordando di trovare in loro l’onestà. Noi siamo qui per onestà, per impegno, scelte e coerenza. Ma alle cose fatte aggiungiamo altro e pensiamo per il futuro, la politica, la Città, hanno bisogno di pensieri lunghi. Ha bisogno di immaginare il futuro. – e di qui elenca una serie di proposte: dai trasporti all’agricoltura e a una Sud Food Valley, dall’ambiente ai parchi urbani, dalla cultura ai luoghi di cultura e ai Musei, dai PIP all’Urbanistica, dalla Movida al turismo, dalla digitalizzazione nelle scuole fino a giungere alla proposta territoriale della creazione dell’Unione dei Comuni per l’attrattiva dei fondi europei. Insomma non mancava niente, così come non è mancata un’altra frecciata a Cuomo – insomma noi eravamo qui e possiamo raccontare quello che abbiamo fatto e vogliamo fare altri si sono occupati dei tartufi Abbruzzesi. – e conclude – Ci vuole più coraggio e più velocità per agganciarsi ai bisogni della Città. Non possiamo essere diversi di Agropoli. Abbiamo bisogno di giovani, ed è per questo che ci proponiamo e per questo sono pronto a Candidarmi a Sindaco di Eboli“.
Chi si aspettava qualche riferimento alle vicende della Crisi che ha portato alla sfiducia di Melchionda, alle dimissioni dei consiglieri, allo scioglimento del Consiglio Comunale, alla nomina del Commissario prefettizio, è rimasto deluso, intanto Sgroia si è “presentato” alla Città con successo, vista l’adesione di pubblico, ha individuato quali siano i suoi avversari diretti, cerca di stabilire alleanze e accordi elettorali, offre un canovaccio interessante di proposte e consapevole di essere sull’uscio di casa non utilizza il simbolo del PD, come non lo ha utilizzato Cuomo, ben sapendo però che sarà difficile che qualche gruppo lo possa utilizzare, o per come si sono messe le cose, poi bisogna attendere cosa succederà da qui all’11 gennaio 2015, data nella quale si dovrebbero tenere le Primarie di coalizione del centrosinistra sempre che non si trovi il candidato condiviso. Qualsiasi altro che non sia Vincenzo De Luca, che come Sgroia ad Eboli, anche lui sta sull’uscio di porta del PD campano. Purtroppo nessuno lo vuole, ma il PD non ha il coraggio di dirglielo, non ha il coraggio di dirgli che non si fida, non ha il coraggio di dirgli che non ha gradito il fatto che si sia dimesso da consigliere Regionale, e questo lo rende sempre più rabbioso e ovviamente combattuto tra il rompere tutto e avventurarsi da solo o attendere e abbozzare così “bell’ a papà” può assicurare una elezione sicura al figlio Piero, candidato alla regione per meriti familiari, già lanciato nella campagna elettorale con a suo seguito una pletora di “badanti”.
Purtroppo per Luca Sgroia, il suo destino è legato anche alle paturnie e alle prepotenze del Sindaco di Salerno, e per lui le cose si semplificherebbero nel caso in cui sia il Candidato Governatore. In quel caso De Luca lascerebbe nei tempi previsti dalla Legge l’incarico di Sindaco, passando il testimone al fido Onorevole Fulvio Bonavitacola, il quale a sua volta sebbene per lui, essendo già Parlamentare, non scatterebbe l’incompatibilità con la carica di Sindaco, dovrebbe sua sponte e per amor di gruppo, dimettersi da Deputato lasciando il posto all’On. Cuomo, che a sua volta potrebbe desistere dal candidarsi confluendo su Sgroia e indirizzando così i voti sul rampollo Piero e per la buona pace di tutti: Il PD trova l’Unità; Sgroia diventerebbe il Candidato del centrosinistra; Cuomo da primo dei non eletti diventa Deputato; Piero De Luca si becca i voti dalle Liste di Cuomo; e ciliegina sulla torta Martino Melchionda sarà candidato alla Regione con Campania Libera; e volemose tutti bene.
Ma se De Luca non sarà il Candidato Governatore?
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Eboli, 1 dicembre 2014
Travaglio gli rese gli onori della cronaca, informatevi.