Il “CASO ISES”: il TAR sospende il provvedimento dell’ASL Salerno

ISES: il Tar sospende il provvedimento dell’ASL. L’ex sindaco di Eboli Melchionda è soddisfatto. La sospensiva del TAR non ripristina le inadeguatezze.

La struttura riabilitativa può continuare a lavorare. Il mese scorso l’ASL Salerno non l’accreditò, non possedeva i requisiti. Una stria di connivenze frutto di un compromesso storico “sanitar-politico” con la benedizione del Clero.  La parola passa al Commissario Prefettizio per il prosieguo degli atti.

ISES-Martino Melchionda
ISES-Martino Melchionda

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

EBOLI – Il Tar Campania ha accolto la richiesta di sospensiva relativa alla proposta di non accreditamento della struttura sanitaria dell’ISES avanzata alla Regione Campania dall’Asl Salerno.

Quest’ultima, infatti, lo scorso 27 ottobre, con propria deliberazione, aveva riconosciuto la struttura sanitaria non accreditabile, in quanto, come recita la stessa delibera, non in possesso dei requisiti e delle condizioni previste dalla legge per il rilascio dell’accreditamento istituzionale.

I vertici dell’Ises non si sono fatti attendere, hanno fatto ricorso, con esito, ora, positivo.

Esprime soddisfazione l’ex Sindaco di Eboli, l’avv. Martino Melchionda: “La struttura riabilitativa può continuare ad operare: questa è un’ottima notizia che dà sollievo ai pazienti e ai lavoratori dell’azienda e conferma quanto io stesso ho sempre sostenuto in merito alla legittimità di questa importante struttura sanitaria della nostra città, divenuta, nel tempo, oggetto di continui e mirati attacchi politici, che celano chiari interessi di natura economica.

martino-melchionda-Sindaco-Eboli
martino-melchionda-Sindaco-Eboli

Contro tutti e tutto, le problematiche legate all’Ises sono state sempre sulle spalle di chi ha amministrato questa città sino a pochi mesi fa.

Per difendere i sacrosanti diritti dei pazienti e dei lavoratori dell’Ises, abbiamo dovuto subire quotidiani attacchi, veleni e sospetti, spesso capziosamente sollevati anche attraverso articoli di giornale, politicamente ispirati.

E la nostra strenua difesa dell’Ises – incalza l’ex Sindaco  – è stata anche la principale ragione di una rottura con una parte della maggioranza politica.

Non può essere in alcun modo condivisibile che chi dice, a parole, di voler difendere l’Ises, di volere stare accanto ai suoi pazienti e lavoratori, poi finisca per genuflettersi al cospetto del presidente dell’azienda sanitaria concorrente, divenuta, a tutti gli effetti, un soggetto politico che lavora per la chiusura dell’Ises.

Ebbene, di questo bisogna prendere atto. Vedremo – conclude Melchionda – ora cosa sapranno fare i nuovi attori politici, vedremo se avranno il coraggio di prendere le posizioni giuste, piuttosto che quelle convenienti”.

La notizia oviamente non può che far piacere e non per quello che “politicamente e amministrativamente” ha rappresentato quella struttura sanitaria, vero e proprio esempio di “connivenza” e “convivenza” politica trasversale, avendo in se i germi politici del PSI, del PCI, della DC e della “benedizione” di una parte illuminata del Clero locale. Un esempio mirabile di compromesso storico “sanitar-politico” trasmesso in eredità al PDS-DS-PD, sebbene la frangia di una parte degli eredi socialistici ora “borderline” del PD, ne ha preso le distanze, evidentemente misurate rispetto alla vicinanza di questa struttura all’ex Sindaco Martino Melchionda che tra l’altro ne è stato anche amministratore, come al momento alcuni parenti pare lo siano.

ISES
ISES

Una “connivenza-convivenza” che ha toccato una marea di Sindaci: alcuni consapevoli e protettori; altri, distratti; altri sebbene a conoscenza per amor di patria e per non guastarsi i rapporti di una struttura, che in ogni caso ha prodotto anche collegamenti politici significativi, esprimendo direttamente anche amministratori, hanno condiviso; altri ancora per nulla capaci e ignavi che non hanno voluto affrontare una lotta; altri solamente ipocriti; connivenze che sono emerse tutte nel momento in cui una parte del PD è stata esclusa dai processi decisori, e oggettivamente grazie a loro si è venuto a conoscenza di alcune assurdità come, per esempio, che nel palazzo di quella struttura ci sono anche delle abitazioni, e che alcuni piani della stessa sembra siano addirittura abusivi, per i quli nel corso del tempo pare siano state presentate anche istanze di condono all’insaputa di alcuni proprietari, i quali a loro volta ignari, ne sarebbero venuti a conoscenza solo perché pare ebbero recapitata una richiesta di pagamento di oneri concessori vari da parte del Comune.

Ma chi fu a presentare quell’Istanza? Probabilmente se si fosse pagato in tempo utile quei circa 250mila euro, forse nessuno se ne sarebbe mai accorto, così come mai nessuno poteva immaginare, se non i diretti interessati alla struttura e chi li ha protetti in tutti questi anni, che quella struttura non era di proprietà e che oggi si è scoperto di non aveva e non ha nemeno i requisiti di legge, che la sospensiva del TAR certo non ripristina le inadeguatezze, ma mette solo in condizione i vari operatori sanitari di lavorare con serenità e fornire le cure e le prestazioni ai propri pazienti, sicuramente gli unici più importanti di tutti, e ci fa comprendere come sia necessario risolvere con immediatezza quello che è diventato il “CASO ISES“, per garantire in uno il mantenimento dei posti di lavoro e le funzioni che in ogni caso assolve con l’assistenza ai suoi ospiti o ambulatoriale che eroga.

Vincenza Filippi
Vincenza Filippi

La parola quindi passa ora al Commissario Prefettizio Vincenza Filippi, perché si affronti il problema con il piglio giusto. Ricordando alla Dott.ssa Filippi, per evitare che qualche “suggeritore” possa dire altro. Ebbene, prima di ogni cosa va detto che il valore della Convenzione dell’ISES vale 4milioni e mezzo di euro: per quelle cifre e anche per meno, si uccide.

Rispetto al “CASO ISES” va detto anche: che la dirigenza a suo tempo presentò un’istanza di delocalizzazione in un’area non di proprietà ma disponibile per la quale si sarebbe dovuto, per approvare il progetto, procedere ad una variante urbanistica, tra l’altro una delle migliori pratiche a cui si è dedicata e con successo l’Amministrazione Uscente (Vedi caso Housing Sociale); Che nel Piano Urbanistico del Comune di Eboli vi erano Aree appositamente indicate a Strutture Sanitarie ubicate a ridosso dell’Uscita autostradale di Eboli e adiacente alla struttura dell’ASL, area nella quale ricadevano pare anche proprietà di qualche consigliere comunale o di parenti prossimi, oggetti anche quelli di una “diversificazione” urbanistica. Una storia di anni che ha contrinuito solo a peggiorare la situazione. Tempo sprecato in scontri politici, tra colpi bassi, accuse, sgambetti, e tentativi maldestri di forzature, che al contrario, poteva essere dedicato alla ricerca di altre soluzioni, che non escludevano l’utilizzo di strutture comunali come l’ex Reparto Ortopedico nell’area della 167, nelle more di una risoluzione politico-amministrativas Sempre nell’interesse dei Pazienti e poi del mantenimento dei posti di lavoro e non dei privilegi che si elargiscono i vari organi dirigenti.

Ex Reparto Ortopedia-Eboli
Ex Reparto Ortopedia-Eboli

Ma se per il “CASO ISES” vi sono state una serie di “connivenze-connivenze” che hanno toccato Sindaci, Amministratori, Funzionari comunali, l’Azienda Sanitaria Locale di salerno e i suoi funzionari, La regione e i suoi funzionari, vi sono stati anche altri tentativi che, indipendentemente dalle condizioni di inadeguatezza della struttura, andavano in altre direzioni che non escludevano la chiusura e lo “spaccottamento” di quella struttura, che si è compresa nei provvedimenti che sono stati inviati ai vari centri accreditati.

Ebbene al Commissario inquanto Funzionario di Governo ma con i poteri del Consiglio e della Giunta può dedicarsi a risolvere il problema nella sua interezza, comprendendo che quella struttura è stata oggetto di accreditamento negli anni perché offre servizi che sono legate complessivamente alle prestazioni e al numero degli ospiti in convitto, in semiconvitto e domiciliari e che non si può pensare di poter dividere le stesse, semmai l’ASL dovrebbe, nel peggiore dei casi, procedere all’apertura di una gara che comprenda l’intero pacchetto e chi risponde a sua volta e se lo aggiudica accrescendo conseguentemente la sua convenzione.

Va da se che le responsabilità e le possibili colpe, sia rispetto alle “connivenze” e sia rispetto ai tentativi di “rapina diffusa” dello spacchettamento della convenzione, vanno in ogni caso valutate e perseguite proprio per il rispetto verso quegli “ospiti” della struttura.

Eboli,  29 novembre 2014.

9 commenti su “Il “CASO ISES”: il TAR sospende il provvedimento dell’ASL Salerno”

  1. Credo che l’articolo sia molto pertinente rispetto al fatto che l’amministrazione della città debba affrontare una volta e per sempre il caso ISES, offrendo soluzioni linerari e coerenti, con attenzione e considerazione, senza pregiudizi ma anche senza favoritismi.
    Di certo l’amministrazione Melchionda non ha voluto o potuto dare risposta corretta sotto il profilo amministrativo e mi sembra inopportuno ergersi a difensore di lavoratori e pazienti.
    Voglio però precisare che , come è noto a tutti, un provvedimento di sospensiva non comporta un approfondimento del merito, per cui, allo stato, si è ancora in attesa di una determinazione del TAR e che il contenuto della ordinanza non appare essere certa premessa di un accoglimento delle istanze dell’ISES , anzi da esso traspare solo una serie di mancanze degli atti.
    E’, altrettanto, evidente che nessun buon e futuro amministratore dovrà compiere atti convenienti ma solo giusti ed essere solo al servizio dei cittadini, ma questo dovrebe valere ovviamente anche per il passato.
    Cosimo Pio Di Benedetto

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  2. Questo Sinistro di Sinistra ha ancora il coraggio di parlare. Pensavo fosse sparito da Eboli e invece eccolo apparire come un fantasma, in difesa di quelli, compreso lui, che hanno sfruttato e affossato l’ISES. la struttura nacque su interessamento di un Socialista di sempre, che non aveva mai ricoperto cariche Pubbliche o Amministrative. Un ottimo Matematico, disponibile con tutti, sempre sorridente e pieno di Umanità. Con lui collaborò un bravo Democristiano, lontano da incarichi Amministrativi Pubblici e un Comunista con cariche Politiche a iosa (Consigliere Comunale, Consigliere Provinciale, Sindaco di Eboli F.F., Dirigente di sempre del PCI Ebolitano e Salernitano ( da non confondere col caro Prof. Preside Giuseppe Manzione). Con la loro intelligenza e capacità riconosciuta, raggiunsero lo scopo e diedero lavoro a decine di Eboliotani. Tutto cambiò con la precoce Morte del carissimo Compagno Socialista, tanto che il DC fu sopraffatto nel comando e la struttura divenne il feudo incontrastato del PCI, PDS, PD. Ai Comunisti si associò anche un Prelato che doveva curare le anime dei ricoverati. Da allora iniziò il balletto delle assunzioni di Fratelli, Nipoti, Pronipoti, Cognati e affini tutti tesserati del PCI, PDS e PD, per finire a non curare le anime e la struttura, ma per curare le loro tasche e i loro clienti elettorali. L’Avv. Martino Melchionda, dopo essere passato per gli incarichi ricevuti si fregò anche i voti diretti ed indotti dell’ISES. L’arricchimento del Capoccia Comunista e di chi gli gironzolava intorno, si realizzo, negli anni, grazie a stratagemmi ben noti a chi mastica di false fatturazioni : tu sei un fornitore dell’ISES e, se vuoi continuare a fornire, io ti faccio l’ordine e tu mi fai una fattura maggiorata, in quantità e prezzo. Io ti pago il dovuto e la differenza la metto nella mia saccoccia .
    Se questa è solo calunnia, abbiate il coraggio di Querelarmi.

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    • I TEMPI BELLI DELLE CLINICHE PRIVATE VOLOGNO ALLA FINE, NE PAGANO GLI IMPIEGATI,MA SONO STATE ANCHE FORIERE DI SPRECHI AGGIUNTIVI A QUELLI PUBBLICI, NON POSSIAMO MANTENERCI I PRIVATI E FAR CHIUDERE IL PUBBLICO.
      SINTESI
      SI FACCIA UNA CAMPAGNA DI PREPENSIONAMENTI E DI INSERIMENTO NELLE ASL DEGLI ESUBERI!

  3. Il mio commento non voleva assolutamente colpre chi lavora nei Centri ISES, ELAION, Campolongo Hspital (di questo vi racconterò prossimamente delle belle). Il personale, anche se tutto clientelare, va difeso a denti stretti, cosa che non hanno fatto gli Amministratori di tali strutture. La mia proposta è quella di commissariarle tutte, da parte della Ragione, e, dopo aver sanato quel che c’è da sanare, le metterei all’asta con un bando che vedrebbe escusi tutti i precedenti Amministratori, con l’obbligo, però, di assumere tutte le maestranze attuali. Povero me, forse farò la fine di chi osa toccare l’intoccabile: appeso a qualche corda.

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  4. Avete letto su La Città di due giorni fa l’articolo sulle accuse lanciate da Melchionda contro l’Elaion?
    Il presidente della seconda struttura viene accusato di essere il manovratore occulto che sta cercando in tutti i modi di far chiudere l’ISES per accaparrarsi i pazienti, oltre ad essere un centro di potere e bacino di voti per consiglieri e futuri sindaci.
    Melchionda ha fatto autogol perché ha permesso all’avversario di presentarsi come un santo pronto ad accogliere tra le sue braccia i lavoratori a rischio licenziamento e i pazienti manifestando la propria disponibilità a fornire GRATUITAMENTE strutture e personale pur di non far chiudere l’ISES.
    Non ci eravamo accorti che in questo paese esistessero ancora persone così disponibili anche se la domanda sorge spontanea “Ma con quali soldi se, come leggo dai giornali, l’Elaion manifesta pubblicamente contro l’ASL perché non paga i soldi delle convenzioni?”. Che mistero che è l’Italia.

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  5. Veramente strano questo Avv. Melchionda. Solo ora che è stato defenestrato si accorge che l?Elaion (di cui ne diremo delle belle in un prossimo commento) vuole fottersi l’ISES. Prima si prende i voti necessari per battere Massimo Cariello e poi rinnega chi gli permesso di fare il Sindaco per 9 anni. A Eboli succede come a Roma e in tutte le città Italiane, tutti rubano, tutti collusi e, solo dopo che interviene la Magistratura, fanno finta di aver avuto il sentore di cosa avveniva, senza però denunciare i malfattori, loro compagni di ventura. Prima Rutelli, poi il Sindaco PD e Alemanno, per finire a Marino, è tutta una sequela di intrallazzi e ruberie.

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