L’ordigno bellico risalente all’ultima Guerra è stato disinnescato, evacuato e fatto brillare in una cava. Via libera per il rientro a casa dei 1600 cittadini sgomberati.
La macchina organizzaativa ha funzionato. Sul Posto il Prefetto Pantalone, il Commissario prefettizio Ferrara, il Questore Anzalone, i comandanti provinciali: dei Carabinieri Piermarini; della Finanza Mazzarotti; dei Vigili del Fuoco Franculli.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – I cittadini di Battipaglia, o almeno i circa 1600 residenti nel Rione Taverna delle Rose di Battipaglia, che a causa del ritrovamento di una bomba “AMICA” inesplosa, risalente all‘ultimo conflitto mondiale, che sono dovuti sgombrare a seguito delle operazioni di disinnesco e di rimozione dell’ordigno bellico rinvenuto in Via Parmenide, all’interno del cantiere per la costruzione dell’istituto scolastico Sandro Penna, possono stare tranquilli: lo stato di emergenza è terminato.
A settanta anni dall’ultima Guerra Mondiale, ancora di tanto in tanto rinvengono ordigni inesplosi. Riportando ci indietro nel tempo, Immaginiamo quanti altri ne sono piovuti dal cielo sganciato dai bombardieri degli alleati, quanti altri, al contrario sono esplosi e ci ricordiamo anche quante vittime ci sono state malauguratamente colpite da quelle bombe “amiche”, appunto sganciare da un esercito amico. Immaginando cosa hanno fatto i nemici.
Se poi pensiamo che a quel tempo in quell’area non c’erano abitazioni e che Battipaglia era appena un borgo ci si rende conto di quanto inutile sia stato scaricare delle bombe, sperando che le altre sicuramente esplose non abbiano ucciso nessuno come invece è avvenuto purtroppo in tanti altri casi facendo strage di innocenti più che dei tedeschi. Ma fortunatamente: tutto è bene quel che finisce bene; ora noi siamo un Paese libero, forse fin troppo libero, e non vogliamo nemmeno immaginare cosa sarebbe ne sarebbe stato di questo Paese se le cose fossero andate diversamente. E forse proprio per questo abbiamo considerato “amiche” nella nostra infinita bontà quelle bombe che tanti lutti hanno portato. Conseguenza di politiche distruttive e da condannare ma senza dimenticare.
La popolazione residente che ha dovuto evacuare l’area può, pertanto, far rientro a casa.
La macchina organizzativa ha funzionato al meglio. Meno male. A Palazzo di Città è stato istituito il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS) della Prefettura, voluto dal Prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone.
Oltre al Prefetto ed al Dirigente dell’Area Protezione civile e soccorso pubblico della Prefettura di Salerno, dott. Roberto Amantea, erano presenti il Questore di Salerno, Dott. Alfredo Anzalone, il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Colonnello Riccardo Piermarini, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Generale di Brigata Antonio Pellegrino Mazzarotti, ed il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Ing. Emanuele Franculli.
Massimo apprezzamento per l’azione svolta dai volontari ed, in particolare, dal Nucleo della Protezione civile comunale e la Croce Rossa locale che, sin dalle prime ore del mattino, con grande professionalità e generosità, hanno lavorato per la buona riuscita delle operazioni, in collaborazione con il Comando di Polizia Locale e tutte le altre Forze dell’Ordine.
Un particolare ringraziamento da parte delle autorità cittadine e provinciali, ai cittadini residenti nell’area, per la collaborazione e la sensibilità dimostrata.
domenica 23 novembre 2014 15:17:04
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