L’Unione Comuni Alto Cilento per il PSR 2014/2020, protesta contro Caldoro l’orbo

Il Consiglio dell’Unione comuni Alto Cilento fa voti di protesta alla Regione per classificazione delle aree interne e rurali.

Malandrino: «Noi penalizzati rispetto ad altri comuni». Penalizzati gli Enti e i privati rispetto al PSR 2014/2020 e possibili finanziamenti europei.

STEFANO-CALDORO-Orbo
STEFANO-CALDORO-Orbo

da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese

AGROPOLIStefano Caldoro, ancora una voltra mostra di essere “orbo”. Il Governatore della Campania non perde occasione per mostrare come egli valuta le aree a secoda delle  sue valutazioni senza seguire i vissuti delle varie aree della regione. Oggi è capitato a scapito dell’Unione Alto Cilento, come Laureana Cilento, Lustra Cilento, Prignano Cilento, Rutino, Torchiara, Perdifumo, Cicerale, che sono state classificate come aree rurali intermedie di tipo “C”, pregiudicandole nei finanziamenti. Per queste motivazioni l’Unione dei comuni Alto Cilento è insorta e ha fatto voti di protesta alla Regione Campania per la classificazione delle aree interne ed aree rurali per il PSR 2014/2020.

«Al di là di Agropoli, che non ha i requisiti – spiega Rosaria Malandrino vice sindaco di Perdifumo e componente del consiglio dell’Unione – tutti i comuni che fanno parte dell’Unione Alto Cilento, quindi Laureana Cilento, Lustra Cilento, Prignano Cilento, Rutino, Torchiara, Perdifumo, Cicerale, nella classificazione territoriale operata dalla Regione Campania vengono considerati non come aree D, che sono aree rurali con problemi complessivi di sviluppo, ma C, quindi aree rurali intermedie.

La Regione – sottolinea – gradua l’entità dei finanziamenti in base a questa classificazione e quindi la situazione attuale potrebbe nuocere non solo al pubblico ma anche ai privati quanto a possibilità di accedere a finanziamenti. Inoltre – precisa – gli stessi non vengono considerati neppure come aree interne sebbene presentino caratteristiche medesime ad altre aree che invece sono state incluse, come Vallo della Lucania, escludendoci in quest’ultimo caso, in maniera totale, da finanziamenti del Psr 2014-2020.

«E’ probabile – secondo Malandrino – che la classificazione sia stata fatta su carta valutando le distanze chilometriche dall’area costiera, mentre avrebbero dovuto invece valutare la distanza dai servizi, dagli ospedali, dalle scuole, e le comunicazioni. Senza nulla polemizzare con Vallo della Lucania, ad esempio, a Perdifumo mancano tanti di quei servizi che Vallo invece possiede. Quindi – conclude – si è evidenziata una disparità di trattamento e per questo motivo abbiamo chiesto alla Regione di spiegarci quali sono stati i requisiti utilizzati per operare tali classificazioni, penalizzanti per le nostre aree».

Agropoli, 21 novembre 2014

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