Le mamme di Acerra battono quelle di Eboli. Le Ecoballe a Coda di Volpe tra fughe, responsabilità, ringraziamenti e fallimenti della destrucola locale, Romano e Caldoro.
l’Assemblea del comitato di quartiere di Santa Cecilia, ha deciso di chiedere un incontro all’assessore all’ambiente Romano e se si rifiuta di inviare un dossier alla Procura della Repubblica, e di passare alla protesta.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – Non è scontro fra mamme, sebbene sembra abbiano avuto la meglio quelle di Acerra, che protestando duramente sono riuscite a bloccare le ecoballe napoletane depositate a Coda di Volpe e destinate al termodistruttore di Acerra, ma è solo una grande fuga rispetto alle responsabilità dei nostri governanti.
E così dopo la ressa dei ringraziamenti del tutto immeritati che la destrucola cittadina ha riservato ai sordi e destri loro leader e amministratori regionali Giovanni Romano, Assessore Regionale all’Ambiente e Stefano Caldoro Presidente della Giunta Regionale della Campania, i due primi responsabili della pantomima del trasferimento delle Ecoballe da Coda i Volpe ad Acerra e dopo la protesta delle mamme di Acerra della loro spedizione al mittente, oltre che di tante altre vicende legate ai rifiuti in Campania, e dopo l’attribuzione di “meriti” della rovinosa gestione dei rifiuti e della completa assenza delle politiche ambientali, ecco che vi è nuovamente la fuga delle fughe dai problemi: La grande fuga dalle loro responsabilità. e lo si verifica nei fatti. Le Ecoballe sono ancora li e ci resteranno ancora per chi sa quanto tempo ancora.
In termini calcistici potremmo assegnare una vittoria a tavolino alle mamme di Acerra sulle Mamme Ebolitane, le quali pare vadano assumendo sempre più una struttura di movimento politico rispetto all’assenza di una classe dirigente locale, compromessa e responsabile per non aver saputo contrastare le assurde volontà di far permanere nel cuore della Piana del Sele, la Pianura più fertile d’Italia, 10700 tonnellate di Ecoballe-non Ecoballe, poiché ancora non abbiamo capito se sono ecoballe oppure no, e poiché l’Assessore Romano e il disinvolto Caldoro le hanno destinate ad Acerra possiamo dedurre si tratti di rifiuti imballati e non ecoballe perciò destinate alla distruzione.
Intanto dall’incontro non è emerso nulla di nuovo se non la decisione da parte dell’Assemblea del comitato di quartiere di Santa Cecilia, di passare alla protesta, non prima però di aver chiesto un ennesimo incontro all’assessore all’ambiente Romano e ove mai non avverrà di produrre un dossier che sarà inviato alla Procura della Repubblica, oltre che all’apposizione di striscioni sulla Statale. Riguardo allo striscione va anche bene, circa invece al dossier suggeriamo all’Assemblea di evitare di produrre altre carte, basta solo rifarsi a quello che a suo tempo fu oggetto della richiesta di arresto inviata alla Camera dei Deputati che chiedeva l’Arresto dell’On. Nicola Cosentino, rispetto a coinvolgimenti con le camorre sul ciclo dei rifiuti. Da quel Dossier si comprende il grado di coinvolgimento della Politica e dei governanti, ma si comprende anche dai racconti del pentito Carmine Schiavone e “Cicciotto e mezzanotte” (Bidognetti) il coinvolgimento tra la politica, la camnorra e gli imprenditori sulla “zezzella” dell’immondizia.
E da quel nulla di fatto intervengono le mamme di Eboli: “Ieri sera, a Santa Cecilia di Eboli, – scrivono le mamme dell’Associazione spontanea in difesa dell’Ospedale di Eboli e dei diritti dei cittadini – abbiamo partecipato all’assemblea pubblica sul problema del mancato trasferimento alla struttura di Acerra delle ecoballe sistemate da anni nel sito IMPROPRIO di Coda di Volpe.
La nostra Presidente Rosa Adelizzi, – aggiungono – che guidava una delegazione dell’Associazione, ha ricordato che già nel SIT-IN tenutasi in Piazza della Repubblica domenica 9 nov u.s., l’Associazione Spontanea delle Mamme ha con forza condannato l’atteggiamento della Regione Campania che ha bloccato il trasferimento di questo materiale di origine prevalentemente napoletano a seguito di moti di piazza della zona dell’acerrano.
Anche ieri sera – continuano le mamme ebolitane – con la nostra presenza si è voluto esprimere solidarietà e partecipazione convinti che il problema riguarda tutta la cittadinanza ebolitana e tutti gli abitanti della Valle del Sele. L’Associazione, come è noto, si batte per il rispetto di un DIRITTO COSTITUZIONALE, quello di vedersi garantita una assistenza sanitaria ospedaliera che possibilmente migliori quella del passato e che non venga invece DEGRADATA per scelte scellerate che tendono a favorire altre zone del salernitano e campano. Tante sono state le manifestazioni che da giugno abbiamo portato avanti e che ci hanno consentito poi di avere un incontro ufficiale con il Presidente della Regione Campania e aspettiamo le Sue considerazioni e quelle del suo staff tecnico, sulle nostre tre schede presentategli.
L’assistenza ospedaliera nella Valle del Sele, alto Calore Lucano ed alto Cilento, – concludono riportando la questione anche sulla loro protesta originaria rispetto ai diritti negati alla salute di cui ai provvedimenti dell’ASL Salerno – come il mancato trasferimento delle ecoballe di Coda di Volpe, non sono problemi di una sola parte di cittadini , ma riguardano tutti gli abitanti di una vasta area geografica che viene da qualche anno mortificata e trascurata. Ci aspettiamo quindi dal Comitato spontaneo sul grave problema ecologico, a cui abbiamo aderito, altrettanto solidarietà, condivisione e partecipazione alle nostre lotte che non riguardano soltanto il nucleo urbano di Eboli ma che si estendono al di là di “San Giovanni” verso tutta la piana e l’interland che da secoli hanno avuto come riferimento la nostra storica cittadina.
Se fosse solo un problema di proteste capiremmo, ma non riusciamo a capireperché mai alcune proteste come quelle di Acerra immediatamente vengono prese in considerazione e quelle delle Mamme ebolitane e del Comitato di Quartiere di Santa Cecilia di Eboli non vengono nemmeno ascoltate. La risposta sta sicuramente in quel Dossier che i protestatori vorrebbero inviare alla Procura, per farglielo rileggere, inquanto uno e ben corposo, proprio loro lo hanno scritto e che molti fanno finta che non esiste e non hanno letto, e molti altri ancora hanno fatto finta di prenderlo in considerazione solo dopo le pubbliche dichiarazioni rese dal pentito di camorra Carmine Schiavone che tracciava un inquietante quadro di relazioni e di affari, dei quali noi non potremmo fare a meno di combattere e respingere nelle più sicure galere coloro i quali con questa gente si allea e ne trae profitti. E mentre alle promesse non seguono i fatti ci teniamo le ecoballe e facciamo tesoro delle “balle” che Romano e Caldoro raccontano.
Eboli, 19 novembre 2014
Se vi incuriosisce la storia della struttura di San Nicola Varco, ho scritto qualcosa qualche tempo fa.
Leggetela ma prima imbottitevi di antiemetici perché lo stimolo del vomito si accentuerà … e di molto.
Buona lettura!!!
http://ilgiornalieri.blogspot.it/2008/05/vita-e-morte-san-nicola-varco.html