Ancora qualche giorno e parte la grande sfida Motta – Santomauro, in una Città piena di vitalità, con una classe politica che fino ad ora non è stata capace di incidere sul suo destino.
Se questa città si sarebbe dovuta giudicare dalla sua classe dirigente, sicuramente starebbe agli ultimi posti di ogni classifica. Sono anni che si avvicendano amministratori che si guerreggiano tra una lottizzazione e l’altra, e sono anni che il territorio è aggredito da colate di cemento. Non è riuscita mai ad esprimere un leader e non è riuscita mai ad incidere nel quadro politico provinciale.
Nonostante tutto, è una Città piena di fermento e piena di vitalità e questo sta a significare che la classe politica locale, non ha inciso e non incide per niente sul suo destino. Negli ultimi 50 anni è tra le 100 Città più attive per crescita demografica, economica e finanziaria. La sua vivacità, fa da volano all’area vasta, che va da Capaccio a Salerno interessando l’intera piana del Sele verso Sud, e senza soluzione di continuità, Belvedere, Bellizzi, Bivio Pratole e Pontecagnano a Nord. Attiva in tutti i settori: dall’agricoltura, con le industrie di trasformazione e agro-alimentari; alla produzione industriale, con attività di primo piano, leaders europee e mondiali; al terziario e ai servizi più avanzati alle imprese. Se si considera tutte le altre reltà presenti sul territorio, dalle scuole alle strutture di servizio e sanitarie al commercio, ha tutte le carte in regola, per offrire ai suoi cittadini prosperità e ricchezza. Eppure sembra pervasa da una sorta di maledizione che la tiene inchiodata al palo e non le fa esprimere nessuna classe dirigente, capace di dare la giusta svolta a questa Città.
L’anno scorso, autodistrutta la giunta Liguori, in qualche modo, si riesce a dare un svolta: il Centro-destra candida Gennaro Barlotti, farmacista e imprenditore, fino ad allora di area, ma lontano dalla politica militante; il Centro-sinistra dopo aver tentato con il Segretario Comunale Giovanni Santomauro, candida Salvatore Anzalone, giovane e militante diessino. Al palo restano i “big” della politica. La Città sostanzialmente tendente a destra, nonostante tutte le cattive avventure riesce a dare, a modo suo una risposta, sconfigge Zara ed elegge al secondo turno Barlotti, tra l’esultanza di Gerardo Motta e Alfredo Liguori. Sembrava fatta, Battipaglia aveva voltato pagina. Invece incomincia un’altra telenovela per i battipagliesi, e arriva un’altro Commissario Prefettizio a reggere le sorti del Comune, tra i 100 più attivi d’italia.
A un anno da quella esperienza, gli attori principali e le “comparse” sono le stesse. Gerardo Motta aspetta di essere indicato dal Centro-destra e Giovanni Santomauro, dal Centro-sinistra. Su entrambi incombono “cespugli”, gruppetti e singoli che fanno e disfano ogni giorno, facendo rinviare continuamente ogni decisione. Il primo aspetta che si stemperino le vicende e che i vertici provinciali del PdL chiudano la trattativa con i piccoli Partiti. Il secondo, pur essendo gia stato indicato più volte: dalla coalizione; dal Partito Democratico; dai vari leaders politici del PD e non solo, non riesce ancora ad avere l’investitura definitiva, e deve fare i conti di tanto in tanto con gruppetti, che trovano ogni scusa per mescolare le carte.
Intanto la Città è sommersa dai debiti, che pare ammontino a più di 10 milioni di euro. Una bella eredità per i due maggiori contendenti.