Dalle manifestazioni separate delle varie anime PD alla “Calata democratica”, al “funerale” dei Democrat locali, arriva un’apertura dai Riformisti.
“Si vis pacem, para bellum” o “Si vis bellum para pacem”. Per i Riformisti occorre mobilitare le migliori energie, e una nuova classe dirigente, che non si rassegni alla subordinazione politica e territoriale e operi con disinteresse e passione. E il 22 novembre incontro pubblico “Eboli Città del Sele ……”
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
EBOLI – “Si vis pacem, para bellum” è un proverbio latino che tradotto letteralmente significa “Se vuoi la pace, prepara la guerra“, per significare che spesso si alza il tiro, specie in politica, per poi potersi proporre come “pacificatore” ed assumere il ruolo di “Primus inter pares“. Nello stesso tempo la locuzione attribuita all’aristocratico tardo-romano Vegezio fu “adattata” alle circostanze dei tempi, praticando l’inversione “Si vis bellum para pacem“, calzandola alle strategie militari di Napoleone Bonaparte, per dire, che il generale se avvesse vissuto i tempi dei romani, avendo intenzione di preparare una guerra, avrebbe senza nessun dubbio, promosso la pace con l’intendo di far abbassare la guardia a quelli che riteneva suoi nemici per poi poterli sopraffare.
Quale delle locuzioni è più calzante alle politiche che il gruppo dei Liberi e Riformisti del PD ha messo sul tavolo come strategia per poter riprendere, ma con una posizione preminente, il dialogo tra le varie fazioni di questo PD irriconoscibile, avendo prima: promosso la “pace” con l’ex Ministro Carmelo Conte in una interessantissima conferenza stampa tenuta nell’Hotel Grazia di Eboli; poi promossa la “guerra” con un successivo comunicato?
Poco importa, l’importante per quel Partito, arrivare ad una sintesi e cercare di ricomporsi, sempre se il terreno sia praticabile, anche perché sarà difficile aspettarsi dal PD provinciale qualche risoluzione, avendo perso qualsiasi autorità politica, nel momento in cui ha affiancato l’ex Sindaco Martino Melchionda lanciando “punizioni” e “perdoni” che nessuno di loro è in grado poi di poter eseguire, se non praticare un rito che è sembrato più un “funerale” , ironia della sorte, allestendo la “camera ardente” proprio nello stesso Hotel Grazia dove Conte aveva promosso la “pace” magari pensando di preparare una “guerra“.
Sono passati solo 10 giorni da quella conferenza stampa di Conte e sotto quel ponte ne è passata di acqua: ci sono state 3 manifestazioni tematiche organizzata dai Riformisti e due altre, tenute in concomitanza, quella dell’ex Sindaco con tutto l’apparato provinciale del PD Segretario Provinciale in testa, quella dell’ex Parlamentare Antonio Cuomo anch’egli del PD ma in corsa solitaria verso una candidatura a Sindaco, tanto da attribuire il primo premio in partecipazione proprio a Cuomo, il secondo a Conte e ai Riformisti, il terzo e ultimo posto ma molto a distanza, Melchionda e la “calata democratica” con a capo la segreteria provinciale.
Partecipazione che ha fatto dire agli osservatori più attenti: da una parte c’era la base; dall’altra i vertici; indicando in maniera siderale quanto fossero lontani quei vertici dai propri elettori. Lontananza che pare abbia generato qualche problema e qualcuno si è posto anche la domanda: “ma vuoi vedere che abbiamo sbagliato?”. Non ci voleva la zingara per indovinare. Sicuramente hanno sbagliato prendendo posizione senza aprire un dibattito politico sullecause che di volta in volta hanno fatto allontanare prima i Riformisti, sia pure con le loro esagerazioni, e poi quelli di Eboli Libera.
Indipendentemente dagli errori, che ne sono stati fatti a iosa nel corso di questi anni, tutti in capo ad un Partito che si è “barricato” su Salerno e ha lasciato fuori le mura tutti gli altri, alla mercé delle scorribande di una Destra minimale ma carica di potere, arrogante e prepotente, che, delegata dal campione dei fallimenti il Governatore Stefano Caldoro, riduceva l’intera provincia in un cumulo di macerie, azzerando la rete dei trasporti pubblici, la scuola, le infrastrutture, la gestione dei rifiuti, dei servizi sociali, dell’ambiente, viabilità, Sanità, ridimensionando le strutture sanitarie pubbliche esistenti nella Piana del Sele, per reindirizzare i flussi verso le aree come Nocera Inferiore, Salerno e Vallo della Lucania, tanto da far pensare che ci sia un unico disegno che vedrebbe l’ipotesi di lasciare in mano ai privati la risposta alla domanda di servizi e prestazioni sanitarie dei cittadini utenti. La cosa inquietante è che pare vi sia qualcuno vicino al centrodestra che sia molto interessato a questa ipotesi e pare stia acquistando alcune strutture sanitarie private proprio in quest’area. E’ probabile che si voglia realizzare un disegno del genere?
E con l’interrogativo “Si vis pacem, para bellum” o il suo contrario “Si vis bellum para pacem” dai Riformisti del PD è giunto un comunicato che riprende il modello partecipativo e nello stesso tempo consegna alcuni messaggi espliciti che non escludono il confronto per giungere ad un programma da sottoporre alla Città operando delle scelte, che pure si devono prendere, per la individuazione di un candidato Sindaco che rappresenti tutti sia nel PD che nella coalizione.
“In attuazione della proposta avanzata qualche giorno fa nei tre seminari di Eboli-programma-Eboli, – si legge nella nota dei Riformisti del PD – il 22 novembre ci sarà un nuovo incontro pubblico di approfondimento sul tema “Eboli Città del Sele, ambito territoriale omogeneo della Nuova Regione”, con l’autorevole introduzione della professoressa Silvia Siniscalchi, titolare della cattedra di storia della geografia dell’Università di Salerno.
L’impegno per mobilitare le migliori energie di Eboli e promuovere una nuova classe dirigente è la risposta più eloquente a chi continua a ridurre, sulla stampa, tutto alla candidatura a sindaco, strumentalizzando persone ed ambienti sociali diversi.
Nel ribadire che non condividiamo questo metodo – aggiungono i Riformisti riferendosi a nuove probabili indicazioni di candidati Sindaco – riconfermiamo anche che non abbiamo avanzato alcuna candidatura a Sindaco né abbiamo concordato con quella di altri. A nostro parere, è una scelta che deve essere collettiva e condivisa da quanti si ritroveranno d’accordo sui contenuti e il modello di città che risulterà alla fine del percorso: è un orizzonte che abbiamo tracciato pubblicamente e che si concluderà a dicembre e ad esso ci atterremo, pronti a discutere con chi si ritrova nella stessa area di riferimento politico.
Bisogna promuovere una riflessione collettiva sui problemi, – proseguono i Riformisti del PD richiamandosi ai contenuti della Conferenza stampa tenuta dal loro leader Carmelo Conte e al lancio del Progetto Eboli programma Eboli – e individuare ciò che serve ad Eboli e chi ha le caratteristiche adeguate per guidare il Comune nel contesto di una politica autenticamente riformista e democratica.
E’ l’ora di protagonisti politici che non cedano alle polemiche, – avvertono e concludono i Liberi e Riformisti del PD pensando anche alle modalità e ai contenuti dell’incontro promosso da Melchionda, al quale ha partecipato parte della deputazione regionale e nazionale con a capo il Segretario Provinciale Landolfi, dispensatore di “perdoni” e punizioni e alcuni dirigenti di Partito più attenti a compiacere che a farsi accettare, atteso le loro mancanze – non si rassegnino alla subordinazione politica e territoriale e operino con disinteresse e passione”.
Sarà un pò difficile che si possa a giungere ad un programma condiviso, tranne che nell’ultimo momento, e sarà difficile allo stesso tempo mettere insieme le varie anime del PD locale se non all’ultimo momento, ma sarà altrettanto difficile che gli elettori possano comprendere tutte queste macchinazioni e più che accettare un compromesso potrebbero anche momentaneamente abbandonarli non riconoscendo in alcuno il diritto alla rappresentanza dei Democratici.
Eboli, 6 novembre 2014
Azzo niente poco di meno che Silvia siniscalchi????? …… E chi è???? In verità più che apertura sento puzza di puppu’. Lo scenario è questo: lo sgrefice usato e gettato come una bik, vogliono fare la festa alle regionali a Martino ( ma devono fare il conto con Vincenzo primo re della Campania) e adesso stanno corteggiando Cuomo che Gongolo ed è il grande vincitore con buona pace del prognato saltimbanco e dell avvocaticchio figlio di papà.
bravo,alla fine tutti con Cuomo per sopravvivere,sul carro del vincitore,gli altri nell’inferno dei banchi dell’opposizione,a prendersi il gettone!
Una domanda ma Cuomo è così affidabile? Se fa il sindaco come ha fatto il deputato consigliere regionale consigliere provinciale ho qualche dubbio spero di sbagliarmi. VOTO CENTROSINISTRA DA SEMPRE.
x cittadino,perdonami ma penso che ti sbagli:
Il nostro concittadino Antonio Cuomo,ha lasciato anni addietro come be tu saprai, la coalizione di centro destra,segnatamente Forza Italia nel momento del suo massimo splendore partitico,quando ne era il leader incontrastato,per dissapori con Nicola Cosentino (assurto agli onori giudiziari ed ‘ex vice ministro dell’economia legato ai casalesi ed arrestato),non il NOSTRO aveva a gradimento la “compagnia” di tali loschi figuri,ed è tornato nell’alveo paterno del centro sinistra,il Partito Democratico,ivi iniziando un percorso politico quasi da zero,ma portando in dote migliaia di voti di stima,quindi non frutto di una militanza mera politica.
Pensa cittadino,che il prode Stefano Caldoro invece, nonostante fosse acclaratato che Cosentino ed amici,(come riportato minuziosamente in un mio articolo sul blog e postato per gentilezza di Admin,se avrò l’onore della tua lettura: “report campania fine dell’era Caldoro?”) lo ricattassero con un finto dossieraggio che spaziava sino a discutibili “gusti sessuali” del candidato Governatore,la famosa P3,per opportunismo il “cuor di leone”,invece che sdegnarsi ed andarsene, ha continuato a stare in “squadra” coi suoi ricattatori,facendosi fotografare anche insieme a loro(tarallucci e vino imperat),in una successiva riappacificazione a dir poco amorale.
Di contro,il nostro Tonino,che può piacere o meno, ha OGGETTIVAMENTE,avuto la dignità di umana prima che da uomo pubblico,di andarsene da un movimento che non soddisfava le sue aspettative,e lo inorridiva per alcuni componenti di vertice.
Orbene caro commentatore, ti invito ad una semplice coeva riflessione,è da ritenersi che una simile coerenza nell’Italia dei “pagnottisti” del nuovo millennio vantante pletorici esempi,sia azione commendevole e da segnalare.
cordialmente!
x cittadino,perdonami ma penso che ti sbagli:
Il nostro concittadino Antonio Cuomo,ha lasciato anni addietro come ben tu saprai, la coalizione di centro destra,segnatamente Forza Italia nel momento del suo massimo splendore partitico,quando ne era il leader incontrastato,per dissapori con Nicola Cosentino (assurto agli onori giudiziari ed ‘ex vice ministro dell’economia legato ai casalesi ed arrestato),non il NOSTRO aveva a gradimento la “compagnia” di tali loschi figuri,ed è tornato nell’alveo paterno del centro sinistra,il Partito Democratico,ivi iniziando un percorso politico quasi da zero,ma portando in dote migliaia di voti di stima,quindi non frutto di una militanza mera politica.
Pensa cittadino,che il prode Stefano Caldoro invece, nonostante fosse acclaratato che Cosentino ed amici,(come riportato minuziosamente in un mio articolo sul blog e postato per gentilezza di Admin,se avrò l’onore della tua lettura: “report campania fine dell’era Caldoro?”) lo ricattassero con un finto dossieraggio che spaziava sino a discutibili “gusti sessuali” del candidato Governatore,la famosa P3,per opportunismo il “cuor di leone”,invece che sdegnarsi ed andarsene, ha continuato a stare in “squadra” coi suoi ricattatori,facendosi fotografare anche insieme a loro(tarallucci e vino imperat),in una successiva riappacificazione a dir poco amorale.
Di contro,il nostro Tonino,che può piacere o meno, ha OGGETTIVAMENTE,avuto la dignità di umana prima che da uomo pubblico,di andarsene da un movimento che non soddisfava le sue aspettative,e lo inorridiva per alcuni componenti di vertice.
Orbene caro commentatore, ti invito ad una semplice coeva riflessione,è da ritenersi che una simile coerenza nell’Italia dei “pagnottisti” del nuovo millennio vantante pletorici esempi,sia azione commendevole e da segnalare.
cordialmente!
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Apprezzo la posizione di rispetto e fedeltà di taluni personaggi; nello specifico: Mimì è il nipote del grande vecchio su cui si faranno confluire un certo numero di voti, coco e il genero di uno dei manovratori, c…. O c…. È quello che prende le to tto e pur sapendo di essere scaricato è sempre servile . è proprio vero il cane va dal padrone che lo bastonate!!!