“Etica”: chiesto un nuovo incontro con i commissari per Piano serio di dismissione di quella parte del patrimonio comunale non produttivo.
La proposta di Cecilia Francese e Etica è che parte del patrimonio, come prevede la Legge, sia impiegato utilmente trovando destinazione di carattere sociale, per iniziative di aggregazione culturale e sociale.
da (POLITICAdeMENTE) il blog di Massimo Del Mese
BATTIPAGLIA – Etica per il Buon Governo ha chiesto un nuovo incontro con i “Commissari” che oggi governano il Comune di Battipaglia. Dopo l’incontro di fine luglio il nostro movimento ritiene opportuno discutere e presentare le nostre proposte su alcuni temi emersi dopo il primo incontro.
La prima questione su cui vogliamo focalizzarci, perché profondamente preoccupati, è lo “stato dell’arte” della situazione finanziaria dell’ente.
Nell’incontro “estivo” il Commissario Gerlando Iorio ci riferì di essere estremamente turbato dello stato delle finanze comunali e che la Commissione era impegnata nel tentativo di evitare il “dissesto finanziario“.
Noi vorremmo sapere a distanza di tre mesi da quell’incontro qual è la situazione attuale e se la commissione ritiene che effettivamente il dissesto (o in altre parole la bancarotta), cui 4 anni di gestione allegra e di falso ottimismo ci hanno condotto, può essere evitato.
La situazione economica dei Battipagliesi, resa nella sua drammaticità dai dati dell’ultimo censimento recentemente pubblicati, non consente ulteriori sacrifici in termini di tasse, già portate ai massimi, senza alcun beneficio per le finanze comunali.
A nostro avviso si può mettere in campo un Piano serio di dismissione di quella parte del patrimonio comunale non produttivo, senza quel carrozzone burocratico della società veicolo lenta e costosa (altra invenzione strampalata di Santomauro!).
Piano serio che deve produrre risorse che costituiscano la base della risoluzione della situazione di dissesto finanziario, che consentano di riportare la leva fiscale entro limiti di sopportabilità per i cittadini, che siano impiegate per seminare sviluppo economico e crescita socio-culturale, per scopi di carattere sociale.
E non per favorire gli “amici” e gli “amici degli amici”. O per continuare a perpetrare sprechi. Battipaglia non se lo può più permettere!
L’utilizzo del “patrimonio comunale“, alla luce anche delle acquisizioni di beni confiscati alla camorra, è la seconda questione che vogliamo sottoporre all’attenzione dei commissari.
Battipaglia è una città che ha bisogno di spazi per aggregazione culturale e sociale, che ha un tessuto ricco di associazioni. La nostra città presenta ancora gravi problemi di carattere sociale (che la crisi economica ha ulteriormente appesantito!).
La nostra proposta è che parte di questo patrimonio sia impiegato utilmente trovando destinazione di carattere sociale (come la legge prevede).
Battipaglia, 3 novembre 2014
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